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Autore: Mannu    18/08/2010    0 recensioni
Dopo una lunghissima preparazione, dopo un duro addestramento, Krugo e Tanira sono stati scelti tra i pochi idonei a completare la missione: raggiungere il lontanissimo pianeta trovato in passato da una sonda automatica che ha trasmesso, sebbene per brevissimo tempo, dati davvero sorprendenti.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A metà del viaggio
2.

Krugo si era appisolato davanti ai suoi strumenti. Tanira avrebbe dovuto metterlo nel rapporto, ma come biasimare un individuo che dopo un’esistenza dedicata allo studio e alla ricerca della vita, dopo un viaggio costato rinunce e sacrifici intollerabili per moltissimi altri, si trova di fronte a inequivocabili segni di una nuova civiltà aliena progredita? Il suo compagno aveva passato il turno di riposo attaccato agli strumenti dei sensori a medio raggio, ignorando ogni necessità fisiologica fino a cadere addormentato. Lei lo aveva lasciato stare, ma ora era giunto il suo turno di riposo e lei intendeva sfruttarlo.
- Krugo, svegliati - disse scuotendolo.
Krugo si svegliò rapidamente. Tanira lo invidiava: come moltissimi maschi, gli bastava poco tempo per recuperare la fatica dormendo.
- Ci siamo? Abbiamo raggiunto il satellite?
- No, manca ancora un bel po'. È il tuo turno di veglia, ora. Sei riuscito a scoprire qualcosa?
- No, nulla. Siamo troppo lontani. L’unica cosa che certa è la folla di micro-satelliti in orbita intorno al pianeta. Quale sia la loro funzione, non te lo so proprio dire.
- Dovremmo giungere alla sincronizzazione col satellite naturale durante il mio turno di riposo. Se non te la senti di effettuare la manovra, svegliami pure.
Krugo sorrise. Conosceva Tanira, dopo tanto tempo passato insieme prima, durante e dopo l’addestramento e durante la prima breve fase di veglia del viaggio. Quelli della Sezione lo chiamavano affiatamento. Quello che Tanira gli stava dicendo era che voleva essere svegliata prima che la nave cominciasse a ridurre la distanza che la separava dal pianeta misterioso.
- Non ti preoccupare, lo farò. Anche se sono stato io il primo a superare le missioni simulate per l’addestramento al volo.
- Eh, già. Sei stato anche l’unico della Scuola di Volo che per poco manca l’orbita di parcheggio. E non stavamo simulando.
- Vuoi sempre averla vinta tu - protestò debolmente Krugo, vergognandosi al ricordo di aver sbagliato quella semplice manovra.
- Io vado di là. Chiamami, d’accordo?
- D’accordo.


Tanira e Krugo iniziarono un lento avvicinamento al lato buio del satellite naturale del pianeta. Non appena poté, Krugo si mise all’opera ai sensori, lanciando minuscole robosonde e cercando di ricavare il maggior numero di informazioni sul pianeta. Sollecitato da Tanira, si dedicò anche alle strutture artificiali che vi orbitavano intorno. Insieme poi cominciarono a confrontare i dati con quelli ormai storici trasmessi dall'antica robosonda, che aveva interrotto i contatti poco dopo il primo e unico rapporto.
Tanira osservò che si trattava effettivamente di un pianeta azzurro: osservabile ora con i telescopi di bordo, era possibile vedere vasti oceani simili a quelli a cui erano abituati sul pianeta natio. Osservò anche che nel rapporto della robosonda non c’era traccia di installazioni orbitanti di alcun genere, ma Krugo obiettò che i sensori potevano aver subito delle alterazioni, o che il dato poteva non avere troppa importanza se la traiettoria di avvicinamento era stata troppo verticale, cosa che tra l’altro avrebbe potuto spiegare la prematura interruzione della trasmissione. La robosonda aveva inviato inoltre dati sulle dimensioni del pianeta, sulla natura dell’atmosfera ma forniva dati contrastanti sulla composizione di quest'ultima. Pareva inoltre certa la considerevole presenza di sostanze inquinanti o non producibili da nessun processo naturale conosciuto. Krugo notò inoltre come la robosonda aveva curiosamente ignorato il satellite, limitandosi a segnalarne la presenza e la dimensione approssimativa, mentre invece aveva raccolto montagne di dati su misteriose emissioni elettromagnetiche. Ne aveva individuate centinaia, diverse tra loro per frequenza e ampiezza d’onda. Tutte di chiare origini artificiali. Era stato soprattutto in base alla natura di queste emissioni che il Collettivo aveva deciso di finanziare quella missione. Per lungo tempo il Collettivo aveva nutrito la speranza di incontrare nuove forme di vita intelligente oltre alle Sorelle e ai Sauridi: vita acquatica. Questa occasione era sembrata a tutti imperdibile.
   
 
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