Salve, wow è un sacco di tempo che nn pubblico, eh purtroppo ho perso l'ispirazione, ma me ne è venuta un pò per questa one-short. L'ho creata per un concorso e vorrei il parere di qualcuno =)....buona lettura =)
ERO FELICE (finale
alternativo di Breaking dawn)
Finalmente la
battaglia era finita e nessuno (almeno non
della famiglia) era morto, tutti salvi. Avevo temuto molto per
l’incolumità di
Renesmee, era la mia bambina, aveva soltanto pochi mesi ma aveva
l’aspetto di
una di tre anni, lei era speciale e pochi erano come lei, del resto era
figlia
di me ed Edward, cosa c’era da aspettarsi. Lei camminava mano
nella mano
affianco al padre come se non fosse successo niente, come se fosse un
giorno
come un altro e saltellava, adoravo la sua spensieratezza. Edward mi
guardò e
sorrise, come se capisse come mi sentivo, anche se non era capace di
leggermi
nel pensiero. Avrei tanto voluto che questo fosse possibile, per fargli
capire
l’amore che provavo nei suoi confronti, non era un semplice
amore, io amavo
Edward più di me stessa.
- Ti va di
fermarci da Carlisle prima?- mi chiese Edward,
bloccando il flusso dei miei pensieri.
- si certo mi
farebbe piacere- lo risposi sorridendo.
Arrivati all’ingresso mi fermai qualche secondo davanti e
guardai la casa. Era
la stessa di sempre. Conoscevo Edward da quasi due anni e mi sembrava
un
secolo, quasi non riuscivo a ricordare come fosse la mia vita senza di
lui e il
resto della famiglia, vuota, priva di significato. Entrammo tutti e tre
insieme
e notammo che tutta la famiglia era radunata in salotto, quasi
aspettassero il
nostro arrivo.
- Zia Rosalie!-
urlò Renesmee, andando incontro a Rosalie.
Lei adorava quella bambina e io l’avevo capito benissimo, era
come se fosse la
figlia che non aveva mai avuto ed infondo mi faceva piacere che la
pensasse
così, in qualche modo ero riuscita ad esaudire il suo
desiderio.
- come ti senti
Bella?- mi chiese Carlisle.
- sto bene, il
peggio è passato- lo risposi, sospirando.
- da quando vedo
la piccola è molto spensierata, sembra quasi
che non si sia accorta di nulla - intervenne Esme.
- si, lei
è sempre così solare- dissi sorridendo
- è
una cosa positiva direi- concluse Esme accarezzandomi la
guancia. Ero felice, finalmente eravamo tutti uniti, il mio desiderio
si era
avverato, anche se Renesmee non era stata prevista, ero felicissima di
essere
diventata madre ed avere al mio fianco un marito come Edward.
- noi togliamo
il disturbo, dobbiamo portare Renesmee a letto,
ci vediamo domani.- disse Edward congedandosi.
- divertitevi!-
rispose Emmet con il suo solito sorriso sghembo,
non sarebbe cambiato mai, sempre il solito giocherellone.
Camminavo per la
foresta, quella foresta che mi sembrava
sempre più familiare. La prima volta che avevo messo piede
su quel erba
selvatica, era stato quando avevo scoperto che Edward era un vampiro,
chi
l’avrebbe mai detto che io un giorno mi sarei innamorata di
lui e avrei
rischiato la vita un paio di volte per lui. C’è
chi dice che morirebbe per
amore, io non lo prendo come un modo di dire, io so cosa significa
sacrificarsi
per la persona che ami, e anche se è pericoloso, faticoso,
anche se rischi la
vita, ne vale la pena, e io non mi pento affatto di tutto quello che ho
sofferto, lo rifarei all’infinito, rischierei in eterno. Solo
chi ama può
capirmi.
Arrivammo
davanti alla nostra dolce dimora, quella bella
casetta che Esme e Carlisle avevano costruito per noi. Presi Renesmee
in
braccio dirigendomi verso la porta d’ingesso, ma dando uno
sguardo alla veranda
notai che lì immerso nei suoi pensieri c’era Jacob
che stava seduto
sull’altalena fissando il cielo.
-
farò addormentare io la bambina, tu vagli a parlare, vi
dovete chiarire no?- mi disse Edward sorridendo. Aveva ragione. Da
quando ero
diventata una vampira non avevamo avuto modo di parlare e di chiarire
la
situazione, la nostra situazione. Guardai Edward annuendo e mi diressi
verso
Jacob.
- Ehi
lupacchiotto, cosa fai? Guardi le stelle?- gli chiesi
ironicamente
- si, mi piace
fissare le stelle quando sto da solo – rispose,
senza distogliere lo sguardo dal cielo.
- posso?-
- si, certo
siediti, è casa tua-
Mi unii
anch’io a fissare il cielo, ma dopo qualche minuti
interruppi il silenzio.
- senti Jacob,
io e te non abbiamo avuto modo di parlare
della situazione, cioè io sono una vampira e non hai mai
pronunziato parola
sulla cosa-
- solo
perché non ce n’era motivo, non odio
più i vampiri
come prima, quasi mi siete simpatici- disse sorridendo- sai dopo
l’imprinting
ho capito che infondo non siete male. Renesmee è una bambina
perspicace, non so
cosa sia successo nel momento in cui lo vista, ma era come se il resto
del
mondo fosse scomparso ed esisteva solo lei, la persona in assoluto
più
importante. Non ti preoccupare per lei, io sono il meglio che in
assoluto Renesmee
potrebbe avere –
- oh si questo
lo so, diciamo che infondo la cosa mi sta
bene, sono felice che hai avuto l’imprinting con lei, almeno
sono sicura che
starà in buone mani. - gli dissi guardandolo negli occhi.
Si, io lo sapevo
Jacob era un bravo ragazzo e mi fidavo di lui. In qualche modo io
l’avevo
amato, non come si ama normalmente una persona, ma l’avevo
amato, ed ero
felice.
- Jacob, sei
felice? – gli chiesi aspettando una risposta
positiva
- si lo sono
– mi rispose sorridendo. Rimanemmo per qualche
minuto fuori alla veranda a guardare le stelle, erano stupende e quella
sera
non c’era neanche una nuvola in cielo ed era limpido.
Parlammo del più e del
meno, come dei cari vecchi amici, era una situazione piacevole, non ero
mai
stata così felice, tutto era perfetto. Io e Jacob eravamo
perfetti amici, amavo
Edwad, lui amava me e avevo una figlia stupenda. Dopo un po’
rientrai in casa e
percorrendo il corridoio mi fermai sulla porta della camera di Renesmee
e notai
che lì c’era Edward che giocava insieme a lei ,
come giocano un padre e una
figlia. Se avessi potuto, avrei incorniciato quel momento.
- posso unirmi a
voi. – dissi entrando in camera.
- ma certo
– disse Edward sorridendo. Per un po’ giocammo
tutti insieme, Renesmee chiese spiegazioni a me e ad Edward, sui
Volturi e
sulla sua esistenza, aveva capito di non essere un vera e propria
vampira, era
molto sveglia, del resto, aveva un padre come Edward. Dopo
un’oretta si
addormentò, abbracciata al suo cuscino, io ed Edward
rimanemmo a fissarla per
un po’ poi andammo nelle nostra stanza.
-Bella, io ti
amo e credo che di non aver amato mai nessuno
più di te. – mi disse sorridendo una volta tornati
in camera.
-
Anch’io ti amo e sono felice, non potrei mai immaginare la
mia vita meglio di adesso.- conclusi, racchiudendolo in un forte
abbraccio.
FINE