Red.
[La notte è buia, spenta, morta. E' tutto così noioso.]
Non
un suono interrompe la calma della notte, solo un distinto rumore
di passi spezza quel silenzio tombale, quasi esasperante.
Si
direbbe che chiunque sia il musicista
notturno che
scandisce
lo scorrere della notte semplicemente passeggiando da solo, se la
prenda comoda a dirigersi ovunque egli sia diretto.
Clack..
clack – le
sue scarpe producono questo rumore gentile, che si direbbe quasi
provocato da scarpe da ballo. Che sia in realtà un ballerino?
[La notte non è fatta per dormire, la notte è fatta per essere vissuta.]
Una cascata di capelli rosso cremisi coprono le spalle piuttosto larghe e lasciano appena intravedere un soprabito anch'esso di un rosso acceso. Inutile dire che tutto il resto del suo vestiario è, -se non rosso- quantomeno di un colore tendende al bordeaux o a qualunque altra variante dello stesso. Unico tocco di purezza nel suo vestiario rappresentato da una camicia apparentemente di lino finissimo, bianca e immacolata.
[Nera, la notte che dorme è nera, ma io voglio tingere tutto di rosso.]
Il
misterioso pittore affretta il passo, quasi corre
adesso, e
gli occhi di un verde smeraldo quasi accecante sono attraversati da
un barlume di eccitazione. Le labbra fini si aprono in un sorriso
malizioso, mostrando una fila di denti insolitamente
appuntiti.
Improvvisamente gli scappa una risata e prima di avere
il tempo di portare una mano sulla bocca a soffocarla, ormai
è
esplosa e squarcia il silenzio.
***
Ecco
fatto, adesso la notte è stata vissuta, è stata
tinta di rosso, ti
sei divertito.
Difatti lo spettro di un largo sorriso è
ancora leggibile sul tuo volto, le mani ti fremono ancora mentre ti
appresti a recuperare la motosega che giace per terra, abbandonata in
un lago di sangue ancora fresco. La camicia immacolata è
ormai
completamente tinta di quel colore che di puro non
ha proprio
niente.
Una donna è accasciata per terra, esanime e coperta di
quel nettare che le imporpora il corpo longilineo e ormai immobile.
[Bella com'è, sarebbe stato uno spreco non farne un'opera darte.]
Aveva le labbra tinte di rosso, ma di un rosso che non poteva competere con quello che la impreziosiva ora. Il pittore l'aveva resa dannatamente più bella, una sua opera d'arte, com'era giusto che fosse. E adesso, dopo averla ammirata con orgoglio, l'abbandonava lì, prima che quel rosso porpora si spegnesse, diventando un banale colore smorto, prima che l'opera d'arte si trasformasse in un incubo.
***
Signorino:
Sono
davvero felice di aver letto di essere riuscita a rendere Grell IC e
che la ff ti sia piaciuta tanto. Sono rimasta particolarmente colpita
dal tuo definire una scena quasi magica,
non
mi era mai stato detto, sono onorata, davvero. Grazie mille per i
complimenti alla storia e allo stile, e per il consiglio, hai ragione
tu, è decisamente più corretto, difatti ho
rettificato ;)
Kiahb26:
Grazie davvero tanto, sono felice che per te sia stata una lettura
piacevole :)
Arrenuccya:
Grazie acara, ma sai benissimo che non è così. Ti
amo anch'io cara
:) ♥
Nikkai:
Allieva
prediletta =w= Grazie, troppo buona anche te u-u. Sono davvero
contenta di essere riuscita a far immedesimare il lettore
nell'episodio descritto :) Dimmi pure il dubbio poi, sono curiosa xD
Per il rossetto, beh, se vuoi metterlo accertati di non sentire
rumori di motoseghe nei paraggi D: Ancora grazie cava :]