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Autore: The Devil    18/08/2010    5 recensioni
“… la situazione sta peggiorando invece che migliorare e quei due, orgogliosi come sono, faranno finta di niente fino alla morte. Due settimane non sono nulla rispetto a tutto il resto dell’anno scolastico.”[…] “Allora dichiaro aperta l’operazione: ‘Fidanzamento Uchiha-Uzumaki’.”
[Sasunaru]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Autore: Vivaifelini, The Devil (EFP)
Titolo della FanFiction : Operazione: ‘Fidanzamento Uchiha-Uzumaki’
Personaggi principali/Pairings: Sasuke x Naruto
Personaggi secondari: Sakura, Ino, Shikamaru, Hinata, Neji, Kiba
Genere:
Comico, Romantico
Avvertimenti:
Shonen Ai, AU
Raiting:
Giallo
Frase/foto/un qualsiasi cosa (anche fatto da voi):

A volte la cosa più semplice è la più efficace.

Introduzione:
“… la situazione sta peggiorando invece che migliorare e quei due, orgogliosi come sono, faranno finta di niente fino alla morte. Due settimane non sono nulla rispetto a tutto il resto dell’anno scolastico.”[…] “Allora dichiaro aperta l’operazione: ‘Fidanzamento Uchiha-Uzumaki’.”
Note dell’autore(caldamente consigliate *O*):
In questa FF compaio anche io *^* purtroppo solo come autista XD. Spero che vi piaccia, credo sia la storia più lunga che ho mai scritto, il mio massimo di solito è 5 pagine XD Le idee non sono molto originali ma spero che piaccia! Buona lettura!! >W<

Prologo
Quella doveva essere una giornata feriale come le altre, scuola, casa e una serata in discoteca con gli amici. Tutto filava liscio e lui non si sarebbe aspettato qualcosa di così catastrofico. Si sa, Uzumaki Naruto non è una persona responsabile e vederlo bere tutti quei bicchieri di birra non sorprese nessuno, ma fu quello che successe dopo a cambiare tutto.
Quella notte la discoteca era più affollata del solito e Sasuke Uchiha non sopportava proprio quelle oche che gli stavano intorno invitandolo a ballare, bere un drink assieme o a scambiare due chiacchiere, perciò se le scrollò di dosso - erano peggio delle piattole – dirigendosi a passo di marcia verso l’uscita più vicina. Due braccia gli cinsero il petto cercando di fermarlo, il moro era già pronto a liberarsi, quando la voce dell’individuo lo bloccò.
“Dove vai, Sas’ke?”. Naruto si era agganciato al suo corpo parlando con la voce impastata della sbronza.
L’Uchiha inarcò un sopracciglio allontanandosi dal corpo dell’amico e voltandosi solo per guardare quel viso rosso per l’alcol. “Sei ubriaco, Dobe.”
Il biondo fece un passo avanti buttandosi sul petto del più grande, abbracciandolo nuovamente. “ Non chiamarmi Dobe, Teme. E poi ti ho chiesto dove stai andando.”. Borbottò l’Uzumaki alzando il viso verso quello di Sasuke, facendo così incontrare i propri occhi blu con quelli neri dell’altro.
“ A casa, Dobe.”. Calcò appena su quel insulto posando una mano sulla faccia di Naruto, cercando di allontanarlo.
Il ringhio soffocato dell’amico non gli arrivò alle orecchie a causa della musica alta che riempiva l’ambiente. “Non trattarmi così male.”.
Il suddetto ghignò appena togliendo la mano dal viso del biondo. “E perché non dovrei?”
“Perché io ti amo Teme.”. Coronò la sua dichiarazione posando le labbra su quelle del moro che, sorpreso di se stesso, si trovò a ricambiare il bacio.
Naruto, dopo essersi staccato, sorrise allegro ma gli occhi dell’Uchiha si erano oscurati di rabbia.

Il suono dei passi rimbombava per i corridoi vuoti della Konoha High School, due persone si muovevano con calma verso l’unica classe utilizzata quel pomeriggio. Si sentì il silenzio per nemmeno due secondi, quando le figure si fermarono davanti all’entrata della terza classe del primo anno. La porta si aprì con un fruscio soffocato e le quattro figure si voltarono contemporaneamente verso le due nuove arrivate.
Sakura Haruno e Ino Yamanaka entrarono nell’aula a passo di marcia, si avvicinarono entrambe ai banchi salutando i compagni un cenno della mano e un sorriso, gli amici ricambiarono.
“Sapete tutti perché ci siamo riuniti qui…” Iniziò Sakura voltandosi e iniziando a camminare per sedersi sulla scrivania. “… la situazione sta peggiorando invece che migliorare e quei due, orgogliosi come sono, faranno finta di niente fino alla morte. Due settimane non sono nulla rispetto a tutto il resto dell’anno scolastico.”.
Tutti annuirono, sapevano bene di cosa la ragazza dai capelli rosa stesse parlando.
“La stupida difesa di Sasuke ' Tagliamo-i-legami-troppo-forti-prima-che-diventino-un problema'..." Riprese aria prima di ricominciare a parlare. "...è un muro difficile da abbattere perciò abbiamo bisogno di un piano.”. Lo sguardo di Sakura si punto sui due che si erano seduti il più lontano possibile dagli altri. “Neji, Shikamaru potete pensarci voi?”
Gli occhi bianchi di Neji Hyuuga si posarono sulla figura della ragazza, annuì indifferente a quel argomento, lui era lì solo perché c’era sua cugina, Hinata. L’altro interpellato sbuffò annoiato, ma diede la sua risposta affermativa alla rosa, per il mantenimento della sua sanità mentale quel piano doveva riuscire.
“Bene.” Esclamò allegramente Ino prendendosi tra le dita una ciocca di capelli biondi. “Noi altri dovremo eseguire alla perfezione gli ordini dei geni.”.
Un ragazzo dai capelli castani si alzò in piedi emettendo un basso ringhio. “ Muovetevi a pensare! Più tempo passa più l’istinto omicida di quello lì aumenta!”
Sakura gli mandò un’occhiataccia quasi volesse incenerirlo. “Questo lo sappiamo tutti, Kiba.”.
Una mano timida si alzò e gli occhi verdi della ragazza si posarono su Hinata. Le fece cenno di poter parlare. “N-naruto-kun sa di quello che è successo?”
Ino annuì appoggiandosi alla cattedra. “Sembra che l’abbia scoperto a scuola dopo aver incontrato Sasuke.”.
“Ha deciso di non parlare più di tanto con l’Uchiha per dispetto, di certo non inizierà il discorso di sua spontanea volontà.”. Affermò convinto Kiba.
Shikamaru guardò fuori della finestra incrociando le braccia sul banco, Naruto era problematico quanto Sasuke, inoltre dovevano evitare di farsi scoprire per evitare qualche ferita grave da parte del moro. Il Nara rivolse uno sguardo allo Hyuuga seduto poco lontano da lui.
“Ho il piano.”.
Sakura sorrise, soddisfatta della velocità dell’amico nel creare ottime strategie. Si schiarì la gola facendo due passi avanti. “Allora dichiaro aperta l’operazione 'Fidanzamento Uchiha-Uzumaki’.”.
La mattina dopo, tutti e sei si ritrovarono nel cortile per controllare che fosse tutto a posto per il piano.
“Kiba, Hinata visto che siete in classe con Naruto vedete di svolgere bene il vostro compito, ringraziamo il cielo che quei due sono in classi separate.”. Sospirò Sakura guardandosi intorno.
Gli interpellati annuirono, chi più chi meno deciso, poi il gruppo si separò ed ognuno andò nella propria classe.
“Probabilmente Naruto arriverà in ritardo anche oggi.”. Disse Kiba, mentre saliva le scale verso la loro classe.
La ragazza di fianco a lui arrossì appena mormorando un: “Si”.
Il castano continuò a guardarla con apparente indifferenza. “Hinata, tu non sei innamorata di Naruto?"
Lei si sentì il viso andare in fiamme. “S-si, ma… non ho trovato il coraggio di c-confessargli i miei sentimenti in tempo, perciò n-non gli faccio una colpa l’essersi innamorato di Sasuke-kun. Lo aiuterò perché lo voglio v-vedere felice.”.
“Capisco.” Disse l’Inuzuka ridacchiando appena, quella ragazza che sembrava così indifesa aveva davvero una forza degna di un leone.
La classe era ancora quasi vuota, i due si sistemarono ai loro banchi in silenzio, la Hyuuga aveva il posto di fianco a quello del loro bersaglio, Kiba al contrario era costretto a stare dalla parte opposta della classe.
La campanella suonò ricordando a tutti che era ora di stare zitti e di iniziare le lezioni, con quel trillo un energico biondino aprì di scatto la porta.
“il professore?” Vedendo che non c’era nessuno sospirò pesantemente correndo poi al suo banco. “buongiorno Hinata!” Salutò allegro, mentre si sedeva e faceva uscire i libri dalla borsa.
“Giorno Naruto-kun.”.
Nel momento esatto in cui l’Uzumaki aveva oltrepassato la porta della stanza il piano A era iniziato e Kiba Inuzuka era certo che sarebbe stato tutto molto divertente.

“Ho ideato tre modi per farli parlare…” Iniziò Shikamaru guardando distrattamente la lavagna. “Il piano A è tenerli il più lontano possibile l’uno dall’altro.”.
“Ma non dovrebbero stare vicini per dichiararsi?” Chiese Ino con la voce che tradiva la sua enorme curiosità.
Neji sbuffò capendo ciò il Nara voleva fare. “ L’allontanamento, per prima cosa, li aiuterà a far chiarezza nei loro pensieri, secondo, inizieranno a sentire la mancanza dell’altro, se sono veramente innamorati. Dovemmo fare così per almeno altri tre giorni dati i loro caratteri.”.
Sakura ghignò. “ Okay, facciamolo.”.

Fortunatamente durante l’ora non ci furono uscite impreviste e fu facile tenere sotto controllo il biondino, ma la fine della lezione arrivò e, come di consueto, Naruto uscì per farsi una passeggiata per i corridoi ed andarsi a prendere qualcosa da mangiare alle macchinette. Kiba lo seguì.
“Naruto!” Gridò per far fermare il bersaglio.
Questi sorrise girandosi. “Ciao Kiba. Devi scendere anche tu?”
Il castano si guardò intorno, circospetto. “Ah, si.”. Da dietro un angolo vide spuntare la testa di Ino e se c’era lei probabilmente c’era anche Sasuke, la ragazza doveva tenere a bada l’Uchiha. “Sbrighiamoci.”
L’inuzuka prese l’amico per un polso tirandolo verso le scale il più veloce possibile.
“E-Ehy attento!” Gridò il poverino rischiando più volte di inciampare.
Kiba si voltò facendo un sorriso tirato. “Scusa.” Rallentò solo perché non vide nessuna figura ‘nemica’, altrimenti avrebbe continuato la sua folle corsa.
Arrivati alla macchinetta si presero delle patatine e tornarono in classe, sembrava che Naruto non desse peso a quelle occhiate che l’amico lanciava alle persone che lo circondavano.
La giornata passava tranquilla, come aveva ordinato Shikamaru, Sasuke e Naruto non riuscirono a vedersi per niente a scuola, in ambienti privati entravano in azione Sakura, vicina di casa dell’Uzumaki, e Hinata, che aveva la villa di fronte a quella del moro. Attraverso i loro cellulari osservavano i due ed avvertivano l’altra se uno usciva di casa; se ciò accadeva entravano in scena i pedinatori: Shikamaru - per nulla felice di quel compito – e Kiba.
“Sakura…” Iniziò Shikamaru seduto su una panchina di un parco vicino casa Uchiha. “È davvero necessario tutto questo? Insomma prima o poi quei due risolveranno i loro problemi tra loro, no?”
La rosa, dall’altro capo del telefono, sospirò spostando lo sguardo dalla finestra di Naruto. “Conosco quei due dall’asilo. Una volta c’è stato un altro malinteso tra loro e non hanno fatto niente per spiegare ciò che era successo fino a che non sono intervenuti i loro genitori! E, fidati, non sono cambiati per niente da quel giorno.”. Disse esasperata la ragazza, mentre si sistemava una ciocca di capelli. “Quindi l’unico modo e costringerli a parlare.”.
Il Nara sbuffò, annuendo. “Capisco.”
Uno squillo destò entrambi dai pensieri che turbinavano nelle loro menti. “S-sasuke-kun è uscito di c-casa.”.
Sakura si affacciò dalla finestra e non vide più nessuna sagoma nella casa, un piccolo punto arancione alla fine della strada attirò la sua attenzione. “ Anche Naruto è uscito!” Compose velocemente un numero e si riportò l’apparecchio vicino al viso. “Kiba lo vedi?”.
“Sì, gli sono a distanza, ma riesco a distinguere i suoi movimenti, nel caso iniziasse a scappare mi sono portato Akamaru.”. Un abbaio giunse fino al telefono.
La ragazza sorrise. “Non perdetelo di vista.”. Premette un tasto e tornò a parlare col Nara. “Shika, mi raccomando, vedi di non farlo allontanare troppo e dimmi ogni volta che gira.”.
Tendendo il cellulare tra la spalla e il collo, la ragazza prese una cartina dalla scrivania stendendola sul legno liscio sotto la luce della lampada. Il suo ghigno apparve veramente inquietante.
“Sakura, l’ho perso!” Avvertì Shikamaru dopo una mezz’oretta di inseguimento, mentre si guardava intorno in cerca di un segno del passaggio dell’Uchiha. “Cosa diavolo deve fare per costringersi a nascondersi?” Ringhiò arrabbiato il Nara, lui neanche ci voleva stare a seguirlo figurarsi rincorrerlo in giro per la città.
La rosa sorrise. “Non ti preoccupare, Hinata avrà già avvertito Neji di rintracciare il segnale del cellulare di Sasuke, ti diremo al più presto la sua posizione!” Sakura si voltò verso la sua amica bionda che parlava con qualcuno al telefono.
“Si, ottimo Hinata.”. Ino si voltò risoluta facendo a cambio di cellulare con l’Haruno. “Shika, sappiamo dov’è...
---
Il gruppo ormai usava tutte le risorse loro disponibili per non perdere quei due di vista, l’FBI gli faceva un baffo! Ormai il piano andava avanti da diversi giorni e l’umore dell’Uchiha peggiorava a vista d’occhio.
“S-sasuke-kun, qualcosa non va?” La Yamanaka arretrò con la sedia di fronte allo sguardo omicida di Sasuke, le pupille nere avevano assunto una strana ombra rossa.
Il moro alzò il mento posando una mano sul banco della bionda. “State macchinando qualcosa, tu e quegli altri buffoni, negli ultimi giorni?”
La ragazza sudò freddo ed iniziò a sventolare le mani davanti al viso. “Certo che no! Che domande, Sasuke-kun.”.
A salvarla arrivò Shikamaru, che li guardò con i soliti occhi annoiati, sembrava si fosse appena svegliato da un pisolino. “Ino…”
La bionda si tuffò fuori della classe sentendo continuamente gli occhi di Sasuke trapassargli la schiena. “Grazie, Shika.”. Disse affannosamente, mentre si posava una mano sul petto. “Sta continuando a peggiorare, pensavo mi volesse uccidere.”.
Il Nara la guardò con un velo di divertimento negli occhi. “Capisco, abbiamo una nuova riunione.”.
I due si incamminarono in silenzio lungo i corridoi piani di gente, la campanella di inizio lezioni non era ancora suonata e rimanevano un bel po’ di minuti, prima dell’arrivo dei professori, un ottima occasione per gironzolare. Arrivarono nell’ala della scuola dedicata ai laboratori, ora tutti vuoi, e aprirono la porta dell’aula di musica.
Sakura misurava a grandi passi la stanza, nervosa dal fallimento del piano, nessun altro era presente… strano.
“Ino!” Gridò la rosa avvicinandosi all’amica con uno scatto. “Bene, sei arrivata. Gli altri sono già andati via, abbiamo dato il via al piano B. Mi dispiace, ma dovrai tornare la ragazza delle medie che eri.”.
La ragazza rabbrividì, gli anni delle medie erano stati i più brutti di tutti gli altri, come Sakura, era una fondatrice del club 'Sasuke-kun ti amiamo!! ' ”. Se ci ripensava gli veniva la pelle d’oca, come era stata stupida a pensare di poter mettersi con l’Uchiha.
Si risveglio dai suoi pensieri solo quando l’amica dai capelli strambi le posò una mano sulla spalla, perciò annui appena. “Bene!” Sorrise Sakura. “Naruto è stato assegnato a Neji.”. La rosa posò tra le mani della ragazza un walkie talkie. “Con questo saremo tutti in contatto e vedremo di seguire gli schemi alla perfezione.”.

“Il paino B si basa su una cosa che all’Uchiha certo non manca: la gelosia.”. Il Nara pronunciò queste parole stiracchiandosi sul banco. “Sono sicuro che neanche Naruto sarà completamente indifferente se Sasuke farà il filo a qualcun altro”
Kiba si alzò di scatto. “Ma sei pazzo? La rabbia aumenterà ancora!”
“Il nostro obbiettivo e farlo scoppiare davanti all’Uzumaki, così finalmente potranno parlare e, nel caso in cui riesca a non farlo, Naruto non mi sembra certo un tipo molto controllato” Disse Neji con un piccolo sorriso divertito.
“Tenetemi lontano da quei due, allora.”. Borbottò l’inuzuka tornando seduto.
“Ci penseremo se il piano A fallisce.” Sakura si strinse nelle spalle, incurante del problema.

Naruto camminava tranquillamente nel giardino della scuola, la campanella della ricreazione era suonata da poco e lui voleva proprio un po’ di tempo per rilassarsi, il suo migliore amico non aveva ancora aperto l’argomento ‘Dichiarazione da Ubriaco ’ e lui non voleva certo farlo al posto suo, anzi erano quasi tre giorni che non aveva l’opportunità di incontrare Sasuke. Il biondino si posò una mano sul petto stringendo la stoffa della divisa tra le dita, voleva vederlo; si alzò, voleva ignorare quei pensieri.
Un Kiba ghignante lo guardava da dietro un muro; il castano prese il suo walkie talkie accendendolo. “Ino, sei pronta?” Dall’altra parte arrivò solo un suono soffocato, la bionda sorrideva. “Bene.”
L’Inukuza entrò nella scena avvicinandosi all’amico biondo. “Yo Naruto!”
“Ciao Kiba!” Salutò il ragazzo sorridendo come suo solito.
“Hai visto l’Uchiha? Sembra si stia divertendo.”. Il castano inclinò le labbra in un’espressione allegra, mentre faceva cenno verso un punto ben conosciuto da Naruto.
Senza neanche salutare l’Uzumaki corse in quella direzione. “È andato, Sakura.”.
La rosa da dentro la sua classe annuì, anche se non la potevano vedere. “Neji, tra poco tocca a te.”.
Il viale dei ciliegi era la stradina che attraversava un bellissimo giardino in cui il preside aveva fatto piantare degli alberi di ciliegio bellissimi, in quella stagione erano in fioritura ed erano splenditi. L’Uchiha era seduto sotto uno di questi mentre Ino, in piedi davanti a lui parlava con allegria.
Naruto sentì il proprio cuore gonfiarsi di una strana energia negativa, si voltò con rabbia, pronto ad andarsene, ma sbatté contro il petto di un altro ragazzo; alzò il viso pronto a scusarsi. “Neji!” Esclamò sorpreso allontanandosi di un passo.
“Oh, Uzumaki, ti devo parlare un secondo. Ti va se andiamo in un posto meno affollato?”
Il biondino annuì cercando di non dare più peso a quella sensazione opprimente che gli premeva sul petto.
Dal canto suo, Sasuke si era accorto fin da subito dell’arrivo dell’amico. I suoi occhi pece si posarono sulla figura esile di Ino che continuava a parlare di cose inutili. “Taci.” Grugnì seccato alzandosi in piedi, mentre si passava una mano sui pantaloni.
Il suo sguardo fu improvvisamente attirato da una situazione che proprio non gli andava a genio: Naruto si stava allontanando con quel dannato Hyuuga!
Ino sentì l’aria farsi improvvisamente pesante e arretrò di un passo, quando gli occhi dell’Uchiha assunsero nuovamente quella inquietante sfumatura rosso sangue. Si voltò verso il soggetto dello sguardo assassino di Sasuke e notò che il piano stava andando a buon fine. “Sasuke-kun, io andrei.”. Senza attendere una risposta si allontanò a passo svelto, prese il walkie talkie, mentre un sorriso le si stampava il faccia. “Uchiha sembra molto arrabbiato, quanto dovremo continuare?”
La voce di Shika gli arrivò alle orecchie presto. “Dalla resistenza di entrambi il minimo è un giorno e mezzo, ma non si sa mai cosa possono avere in testa quei due.”. Ci fu una breve pausa. “ Hinata ti avvertirà degli spostamenti di Naruto dopo la separazione da Neji, fai avere presto tue notizie.”.
La comunicazione si chiuse e la bionda si avviò verso la propria classe a passo di marcia, doveva stare in guardia… gli Uchiha non erano certo stupidi.
Sasuke Uchiha guardò distrattamente fuori della finestra, il panorama non era dei migliori, ma tutto era meglio di quelle noiose lezioni che era tenuto a seguire. Certo, lui era ‘ il genio ’ della scuola, eppure era annoiato quanto gli altri ad ascoltare i discorsi del prof; i suoi pensieri tornarono, veloci, a quella strana ricreazione. La Yamanaka si comportava in modo anomalo, sembrava tornata la piattola delle medie, e poi quel incontro tra Neji e Naruto davanti ai suoi occhi.
La cosa puzzava, e parecchio anche! Sarebbe stato a guardare fino a che Ino e quegli altri non avessero commesso un errore, poi sì che l’avrebbero pagata…
Al suono della campanella vide la bionda dargli le spalle piegandosi sullo zaino, come se nascondesse qualcosa. Subito dopo la Yamanaka si avvicinò a lui saltellando come una demente.
“Sa-su-ke-kun!” Sillabò allegramente appoggiando le mani sul banco. “Visto che il professore di quest’ora è assente mi accompagneresti un attimo in biblioteca?”
L’Uchiha non aveva nulla di meglio da fare, perciò accettò; aveva qualche libro da prendere in prestito. Si avviarono verso la libreria della scuola; Ino aggrappata al braccio di lui e Sasuke che si chiedeva mentalmente cosa avesse in mente di fare lei.
Girarono l’angolo e il moretto si bloccò quando vide una figura a lui famigliare chiacchierare allegramente con due Hyuuga - per lui - molto irritanti. Con rabbia fece dietro front, lasciando dietro di se una fintamente scioccata Ino.
“Dove vai?” Chiese con curiosità prima di voltarsi verso Neji facendogli un occhiolino. Il piano stava procedendo alla grande!
Hinata salutò il biondo Uzumaki, diretta verso l’amica. “S-sasuke-kun riuscirà a dire qualcosa?” Domandò insicura mentre entrambe iniziavano a camminare per allontanarsi da lì.
“Io, più che altro, ho paura di perdere l’amicizia di Naruto” Ridacchiò la biondina voltandosi verso il soggetto della sua frase, che aveva gli occhi azzurri oscurati dalla gelosia. “Credevo mi volesse bruciare.”.
Nel pomeriggio, Sakura ed Hinata continuarono a tenere d’occhio le case dei due ragazzi aspettando che almeno uno dei due uscisse, invece, nessuno dei due mise piede fuori di casa.
“Escludo che si siano parlati al telefono, nessuno di loro e il tipo che dice le cose senza stare faccia a faccia con l’interlocutore!” Esclamò Sakura sedendosi su un banco, depressa dalla mancanza di iniziativa dei suoi migliori amici. “Durante gli scorsi due giorni, in cui il piano B ha fatto pochissimi passi avanti, si sono evitati. Certo noi abbiamo aiutato per incrementare la loro gelosia, ma loro dovrebbero voler liberarsi di quel peso!”
Kiba si infilò le mani tra i capelli. “Sono due alieni! Ecco perché i nostri metodi non funzionano!”
Uno strano silenzio calò sul gruppetto. “Cerca un altro motivo.”. Borbottò Ino. “Io sono quella che rischia di più. Ogni volta che mi avvicino sento come se un’aura malvagia ricoprisse Sasuke-kun, mi sento mancare il fiato!”
Lo Hyuuga maggiore sospirò pesantemente sotto lo sguardo di Shikamaru. “Abbiamo ancora il piano C, state calmi!”
“M-ma per quel piano abbiamo un arco di tempo limitato.”. Disse pensierosa la cugina, mentre appoggiava le mani sul banco.
Sakura batté un piede a terra gli occhi che sembravano bruciare. “Troveremo un modo!”.

Kiba suonò impaziente il campanello di casa Uzumaki, dietro di lui Sakura ghignava maligna e Shika - indovina un po’ - sbuffava. Per fortuna, ad aprire arrivò subito un Naruto allegro.
“Yo ragazzi!” Fece solo in tempo a dire questo che i tre lo bloccarono e qualcuno gli coprì gli occhi con una benda.
Entrarono di corsa nella macchina nera che aspettava dietro di loro. “ Devil-san, può partire.” Disse Hinata alla sua autista dai capelli castano chiaro.
Velocemente, l’auto si diresse verso la sua meta. Naruto pensò di essere stato rapito da delle copie cattive dei suoi amici, come succedeva nei cartoni animati, ma non oppose troppa resistenza, o meglio, non ci riuscì, l’avevano legato e qualcuno si era seduto sulla sua pancia.
La macchina si fermò dopo una decina di minuti, l’Uzumaki fu portato velocemente fuori del mezzo. Una porta si aprì con un cigolio sinistro e gli amici continuarono a trascinarlo su per le scale in giro per dei corridoi deserti, riempiti solo dal suono soffocato dei loro passi sulla moquette.
“Siamo arrivati.”. Quella voce sembrava quella di Neji, subito gli arrivò alle orecchie il rumore di una nuova porta che si apriva. Gli tolsero la benda e lo buttarono in una stanza.
Il rumore di una serratura che si chiudeva gli fece aprire gli occhi, era caduto su un letto morbido e qualcuno era seduto vicino a lui.
Fuori della stanza Sakura e Ino, danzavano allegramente, mentre si tenevano per mano. “È fatta, è fatta!”
“è stato difficile chiudere l’Uchiha lì dentro?” Chiese Kiba, appoggiato al muro con le braccia incrociate.
Hinata scosse la testa. “S-sasuke-kun, ci ha fatto entrare subito. Villa Uchiha è molto grande ed avevamo bisogno del suo aiuto per trovare la stanza giusta, inoltre Neji-niichan l’ha spinto ed è riuscito a chiudere subito la porta.”.
Shikamaru fece un sorriso abbozzato. “Sapete, certo, che se la cosa non si risolve, siamo tutti morti?”
“Ma certo che si risolve!” Ridacchiò nervosamente Sakura guardando preoccupata la porta della stanza, nessun suono arrivava nei corridoi.

“Sasuke?” Il biondino arretrò velocemente fino al muro, davanti a lui il moretto stava tranquillamente seduto sul letto dalle coperte nere.
L’Uchiha lo guardò freddamente. “Chi vuoi che sia? Dopotutto questa è casa mia.”.
Naruto si guardò intorno, in effetti, riconobbe subito la camera dell’amico, in cui era stato molte altre volte, prima dell’incidente.
“Ci hanno chiuso qui dentro.”. Borbottò Sasuke incrociando le braccia contro il petto.
L’Uzumaki lo guardò di sbieco. “Capisco…”
Gli altri l’avrebbero pagata cara per quel assurdo e continuo immischiarsi nella loro vita privata, potevano risolvere i loro problemi da soli! Vero?

Ino passeggiava nervosamente avanti e indietro davanti alla porta della camera, l’amica dai capelli rosa e Kiba, invece, ascoltavano ciò che avveniva all’interno della stanza.
“Neanche un suono.”. Pigolò Sakura, staccando l’orecchio dal legno freddo. “Non parlano, nemmeno Naruto dice o fa qualcosa!”
Erano ore che i due continuavano a mantenere quel inutile silenzio. “Siamo morti.”. Disse l’Inuzuka con il viso bianchissimo, svenne sul pavimento coperto dalla moquette, mentre Hinata accorreva in suo aiuto.
“Sono proprio cocciuti.”. Borbottò Shikamaru sedendosi a terra.
La mora Hyuuga si voltò verso gli amici. “Ho u-un idea”

La chiave fece scattare la serratura e la porta si aprì velocemente.
“Voi.” La rabbia nella voce dell’Uchiha era palese.
Il biondo si alzò dal suo angolo. “Come avete potuto…?”
Sakura avanzò nella stanza senza dare peso alle loro parole, prese per un polso l’amico biondo trascinandolo davanti al letto, di fianco a Sasuke.
Kiba li guardò pensieroso. “Uchiha, potresti fare due passi avanti e uno di lato?”
Senza neanche pensarci, il moretto fece come detto mentre Naruto iniziava a dire cose come: 'farsi i fatti propri ’, ‘ rispettare i sentimenti delle altre persone ‘ e via dicendo…
Hinata appoggiò una mano sulla spalla di Sasuke mettendolo faccia a faccia con il biondino. Neji e Shikamaru, approfittando della distrazione dell’Uzumaki lo fecero sedere, mentre il moretto era perso nei suoi pensieri.
Ino diede il colpo di grazia: una leggera spinta all’Uchiha che così cadde sull’amico unendo le loro labbra.
Gli altri sei li guardarono soddisfatti. “Dopo di questo non faremo più niente!” Borbottò Kiba guardando le braccia di Naruto che circondavano il collo del moretto per tenerlo più stretto a se.
Silenziosamente uscirono dalla stanza, la Yamanaka fu costretta a trascinarsi dietro Sakura che stava, poco elegantemente, sbavando alla vista di una mano di Sasuke che si infilava sotto la maglietta del biondino.
Fuori della villa finalmente l’Haruno disse la frase tanto desiderata dai due geni della combriccola. “Operazione completata!”
Un foglio accartocciato colpì l’Inuzuka in testa cadendo poi a terra. Ino lo raccolse con curiosità, lo aprì e rabbrividì dopo aver letto quelle poche parole scritte con l’elegante grafia di Sasuke. La finestra della sua camera era proprio vicino alla porta d’ingresso.

Preparatevi, sto venendo ad uccidervi.
Avete una notte di vantaggio, al momento sono occupato.
Uchiha Sasuke.

Kiba si voltò verso il resto del gruppo. “Vado a prendere il mio passaporto.”.
Il castano, Sakura e Ino corsero a casa per preparare la valigia per l’imminente partenza, gli altri erano incuranti. Neji non aveva certo paura di Sasuke, Hinata era troppo imbarazzata al pensiero di cosa occupava il tempo del moro e Shikamaru, lui sarebbe voluto andare a sonnecchiare sotto le nuvole come al solito.

Questa era una storia per il concorso 'Coppia contest![8 amici per metterli insieme]', ma da due mesi la giudice non si è fatta sentire e ho deciso di pubblicarla... spero sia piaciuta *inchino*
  
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