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Autore: hermione5    14/10/2005    1 recensioni
Ginny scansò dal suo viso l’ennesimo tocco di neve che gli era caduto sulla guancia. Era dicembre e faceva molto freddo. Molti allievi se ne stavano dentro al castello davanti al camino o a fare i compiti nella loro sala comune. Molti altri, invece, stavano fuori… il tempo era freddo ma comunque in cielo splendeva un tiepido sole pomeridiano. Se ne stava sotto un albero a pensare, non sapeva a cosa, ma pensava: la sua mente era rilassata. D’un tratto gli passò davanti Harry: era vicino a Ron, probabilmente si recavano da Hagrid. Fece una pallina di neve distrattamente e la tirò poco più avanti. Aveva finito i compiti…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ginny scansò dal suo viso l’ennesimo tocco di neve che gli era caduto sulla guancia. Era dicembre e faceva molto freddo. Molti allievi se ne stavano dentro al castello davanti al camino o a fare i compiti nella loro sala comune. Molti altri, invece, stavano fuori… il tempo era freddo ma comunque in cielo splendeva un tiepido sole pomeridiano. Se ne stava sotto un albero a pensare, non sapeva a cosa, ma pensava: la sua mente era rilassata. D’un tratto gli passò davanti Harry: era vicino a Ron, probabilmente si recavano da Hagrid. Fece una pallina di neve distrattamente e la tirò poco più avanti. Aveva finito i compiti… mancava ancora molto alla cena… aveva almeno due ore libere. Molti pensieri le affollavano la mente. Quanto era bella Hogwarts, che bello essere streghe, che bello Malfoy… un momento, con Malfoy era finita da parecchio tempo. Non poteva pensare ancora che era bello. Ma lo era. D’un tratto quella giornata così perfetta diventò cupa e triste, come molte giornate di dicembre.

Quel mattino si svegliò molto presto. La sera prima era andata a dormire talmente presto che alle sette e mezza del mattino successivo non fu un problema alzarsi. La sala grande era poco affollata. Si sentiva molto giù. Ripensò al motivo per il quale era così triste. Chiuse un attimo gli occhi: si ricordò del giorno prima. Era diventata triste dopo aver pensato a Malfoy. Ma perché? Perché una persona per la quale non provava nulla, la rendeva triste. Lei l’aveva lasciato. Ne era certa non lo amava più.
La porta della sala grande si aprì per l’ennesima volta, come di consueto, ogni mattina. Inizialmente non riconobbe chi aveva varcato la soglia. Poi mise a fuoco. Erano Malfoy Tiger e Goyle. Erano accompagnati da una ragazza, con la quale Malfoy si lanciava occhiatine molto innamorate. Sentiva una strana sensazione nel ventre. Era gelosia. Ne era sicura, pur senza capire il motivo di quella alquanto strana sensazione. Si alzò senza nemmeno finire il suo toast e si recò nel suo dormitorio per prendere i libri. Mentre saliva le scale si imbatté in una miriade di innamoratini che camminavano mano nella mano. Si sentì scoppiare. Corse nel suo dormitorio cercando di levarsi dalla mente tutti quei pensieri che per l’ennesima volta le avrebbero guastato il natale ad Hogwarts.
Nell’ aula di incantesimi c’era molta tensione. Vitious avrebbe interrogato alcune persone sulla lezione precedente. “Ginny Weasley”. La piccola e minuta vocina di Vitious interruppe i suoi pensieri. “cosa, che?” chiese Ginny, ancora non del tutto mentalmente presente. “signorina weasley, si da il caso che lei è interrogata. Avanti , mi esegua lo schiantesimo” Ginny tornò completamente nell’ aula di incantesimi: “mi scusi professore, non sono preparata.” “signorina Weasley” ribbattè in tono polemico il professore, “credo che se lei non comincia a prendere ripetizioni, l’anno lo finirà molto male” “scusi professore” e si sedette. Una lacrima le rigò il viso. Non era per la brutta figura con il professore. Era perché credeva che la sua vita non avesse un senso, che fosse solo la monotonia di studia e dormi, studia e dormi. Prese dal suo zaino una merendina marinara di Fred e George. Era la prima volta che le usava. Aveva un colore verdognolo. Si augurò che tutto funzionasse per il meglio e soprattutto che la merendina non era quella che procurava…. Un boato echeggio per tutta la classe seguito da urla di disgusto e conati di vomito. Aveva preso la merendina che avrebbe meno desiderato. Aveva appena vomitato. Davanti a tutti. “signorina Weasley, vada in bagno a finire la sua scarica di vomito e poi si rechi immediatamente in infermeria.” Ginny non se lo fece ripetere due volte. Si catapultò fuori dall’ aula e guardò l’altro pezzo della merendina marinara. Era conveniente mangiarlo? Tirò fuori l’orario del giorno dopo: pozioni, pozioni, incantesimi, incantesimi, erbologia, storia della magia, storia della magia. Era meglio vomitare tutto il giorno. Si recò in infermeria, percossa ogni tanto da conati di vomito. In infermeria trovò madama chips intenta a curare un ragazzo. Non fece in tempo a vedere chi fosse che un'altra vomitata seguì le due precedenti. Madama chips si alzò e corse verso Ginny: “oh, signorina Weasley! Venga, si metta sul letto, tra poco sarò da lei” madama chips fece per tornare dal primo paziente, ma si girò e le porse una ciotolina: “ecco, nel caso dovesse arrivare un altro conato, vomiti qui dentro, non vorrei che mi sporcasse l’infermeria.” Si mise in uno dei letti più in fondo. Si abbandonò completamente sul cuscino. Madama chips si avvicinò a lei. Probabilmente aveva finito con il ragazzo: “che cos’ hai weasley” “non mi sento molto bene” ribatté Ginny. “credo proprio che tu ti sia beccata una bella influenza. Mi dispiace ma per queste cose siamo come i babbani. Non ci sono rimedi magici. Solo tanto riposo. A dopo Weasley a dopo Malfoy” Malfoy???il ragazzo che stava curando prima era Malfoy? A quella parola si alzò di scatto, come del resto fece anche Malfoy.
Dopo alcuni minuti passati a fissarsi, Malfoy decise di alzarsi e si sedette sul letto di Ginny. Avvicinò una mano ai suoi capelli, quella non fasciata. L’altro braccio era fasciato. Ginny schivò la sua carezza. Chiese molto fredda: “che cosa hai fatto?” “cosa? Ah, si, piccolo incidente con il quidditch” riprovò a farle una carezza: “NO!” rispose Ginny, questa volta alterata. “ma che ti prende?” chiese malfoy, “un mese fa avresti fatto di tutto per ricevere una carezza da me!”
“un mese fa non è ora!” gli urlò Ginny. Questa volta anche malfoy sembrò un po’ indispettito: “insomma si può sapere che ti prende?” “il fatto che te la fai con quella puttanella del quarto anno non ti dice nulla?” “ah si, brian, è carina ma non mi piace.” “no eh?! E quelle occhiatine innamorate durante la colazione me le sono sognate?” Draco scoppiò a ridere e disse, con l’aria molto figa:” ma che non lo sai che io delle donne non mi innamoro? Io ci scopo e basta” a quelle parole Ginny gli lanciò uno schiaffo che difficilmente non gli avrebbe lasciato un alone rosso. “santo celo, ma sei matta? Ma che ti prende. La febbre ti ha dato al cervello?”esclamò Draco “voglio solo che tu mi lasci in pace e non consideri le donne come oggetti per divertirsi una notte in cui ci si vuole sentire grandi. E ora lasciami in pace. E non ho la febbre.!” E così facendo si infilò sotto il letto. Tuttavia Draco non si mosse. Ginny aspetto qualche minuto ma poi gli disse, sempre molto scontrosa: “allora, hai messo le radici qui?” Draco rispose, questa volta più calmo: “perché mi hai lasciato?” a quella domanda così inaspettata, Ginny chiese, solo per avere la conferma che aveva udito bene: “eh?” Draco alzò il tono della voce: “ti ho chiesto perché mi hai lasciato” Ginny distolse lo sguardo da lui e, a voce molto bassa disse: “ perché mi ero stufata di stare con te” draco scattò in piedi e divenne rosso di rabbia: ”ah, allora poi sono io quello che tratta le donne come oggetti, il tuo amore è sincero, invece. Tanto site tutti così voi grifondoro. Fate i buonini, ma poi si vete come siete santi. Mi domando perché non ti metti con San Potter. Anche lui è un santo. Starete perfetti insieme. Vaffanculo Weasley.” E tornò nel suo letto. Ginny blaterò qualcosa di incompresibile, ma che stimolo la curiosità di Draco che le disse:”cosa hai detto?” Ginny alzò leggermente il tono di voce, che rimase comunque molto imbarazzato. “solo ora me ne rendo conto, Draco. Pensavo che non ti amassi più ma mi sbagliavo. Io ti amo ancora, ma non mi sento all’altezza di te. Insomma tu sei bello, sei ricco, sei popolare e poi vai bene a scuola, insomma, sei il ragazzo di tutti i sogni. Io chi sono invece: sono una ragazza che vive in una baracca brutta e roscia, sempre disattenta, vado male a scuola, insomma siamo incompatibili!” Draco si era avvicinato sempre di più: “pensi davvero che io sia il ragazzo perfetto? Forse si è vero ma non credere che sia una cosa bella. Io non so mai se mi amano perché sono bello, popolare e ricco. Nessuno mi accetta per come sono realmente dentro. Ma tu sei diversa, tu mi ami per come sono veramente, cosa che le altre non fanno!” “non lo fanno perché hai un brutto carattere, Draco. Fattelo dire, sei scontroso e pieno di pregiudizi e..” Draco la interruppe. “.. e proprio per questo ti amo. Tu sei ciò che manca in me, in me non c’è il lato del ragazzo genuino e semplice, innamorato e non corrisposto, insomma tu completi quello che sono io e io completo te. Tu hai tante qualità, come l’essere generosa, protettiva, dolce, semplice, mentre ti manca la grinta e sei molto timida. Pensaci. I tuoi pregi sono i miei difetti e i tuoi difetti sono i miei pregi. Noi siamo fatti l’uno per l’altra.” Si guardarono negli occhi per qualche attimo, poi Draco propose: “perché non scappiamo da qui? Perché non andiamo a baciarci sotto la neve?” “Ginny, il cui viso era rigato dalle lacrime, fece un enorme sorriso, prese il suo cappotto e cominciò a correre:”un attimo solo” disse. Tornò indietro. Aprì la sua borsa dei libri e prese l’altro pezzo della sua merendina marinara. La mangiò sorrise a Draco e disse: “oggì è il nostro giorno ‘magico’. Non voglio che venga rovinato da una finta malattia. Si presero per mano e corsero fino sotto lo’albero, per sentirsi finalmente, delle persone complete.

  
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