Eeeeeeh finalmente riesco
a pubblicare questa fanfiction che fa la muffa da più di un mese in una
cartella del mio computer causa problemi di connessione lenta come la quaresima ^^”
Primo mio obbrobrio nel
fandom di Tengen Toppa Gurren Laggan e vi prego di non volermene per questo,
potrei tornare a colpire u.u
Per
parlare di cose serie, questa storia ha partecipato al concorso Tengen
Toppa First Contest indetto da Rota23 e BellaBlack che ringrazio per
i giudizi approfonditi e positivi.
Prima
di cimentarvi nella lettura ( se mai sarete così autolesionisti da farlo u.u) vi consiglio di leggere lo specchietto qui sotto per
capire di chi si tratta in questa fanfiction. Ah, e trattandosi di una song fic ascoltatevi la canzone,amio parere stupenda *.* In fondo trovate la
traduzione.
Buona lettura ^^
-Autore: Dharma
-Titolo: Hei Lucy [ I Remember Your Name]
-Genere: song fic, introspettivo
-Rating: verde
-Personaggi/Eventuali Pairing: ViralxOC*
-Avvertimenti: one shot
-Commento (facoltativo): * in realtà si tratta della donna che compare
nel “ sogno” di Viral nell’episodio 26, ma non conoscendone l’identità l’ho
messa come OC e nella storia si chiamerà Lucy, nome tratto dalla canzone qui
utilizzata di cui potete trovare la traduzione a fine storia ^^ un lieve
riferimento è anche fatto alla loro “ figlia”.
Hei Lucy [ I Remember
Your Name]
Hey Lucy,
I remember your name.
I left a dozen roses on your grave today
I'm in the grass on my knees, wipe the leaves away.
I just came to talk for a while
I got some things I need to say
.
Una
tomba ed un semplice nome. Tutto ciò che rimaneva a ricordo di una vita ormai
trascorsa da tempo ed il cuore che essa aveva fatto suo e sepolto con sé. Ora,
il padrone di quel cuore era lì, in piedi, alcune rose strette in una mano
ferina ed innumerevoli domande a tormentarlo. Inginocchiandosi nell’erba,
spostò alcune foglie divenute secche e poggiò i fiori a fianco della lapide con
sopra incise quattro semplici lettere:
“
Lucy”. Non una data, non una foto, ed ormai erano trascorsi troppi anni
perché un ricordo nitido potesse ancora perdurare. Solo frammenti confusi. Ormai Viral non era neppur certo che
lì, sotto quella terra, vi fosse realmente il corpo di colei che aveva amato
tanto appassionatamente da donarle tutto se stesso.
Troppe
domande, nessuna risposta e una remota paura di scoprire che tutto ciò che
poteva ancora rimembrare non fosse altro che un sogno associato a quel nome.
Avrebbe voluto gridare, sfogare la frustrazione nata da tanti dubbi, eppure la
Bestia rabbiosa in lui si era ammansita alla vista di quella tomba, quasi essa
richiamasse il suo lato umano. E così, inginocchiato tra i sottili steli,
iniziò a pronunciare parole che si persero nel vento, ricevendo in risposta il
silenzio. Raccontò ciò che aveva vissuto, le avventure, gli incontri, le
battaglie, le amicizie. Raccontò che, da nemico, si era alleato con gli umani,
scoprendo di provare nei loro confronti una stima che si era fatta più ferrea
col passare del tempo, e di come, insieme, avessero salvato la terra da
un’altrimenti inevitabile fine.
Now that it's over
I just wanna hold her
I'd give up all the world
to see that
little piece of heaven
looking back at
me.
Now that it's over
I just wanna hold her.
I've gotta live with the choices i made
and I can't live with myself today.
Già,
aveva salvato il mondo, ed ora l’avrebbe volentieri ceduto per ricevere uno
sguardo in risposta da un qualsiasi remoto angolo del cielo, per essere certo
che le sue parole fossero state udite, per essere certo che quei confusi
ricordi non fossero illusione. E se realmente si trattava di illusione, allora
non desiderava altro che aggrapparsi ad essa e vivere nella finzione di un
sogno il resto della sua vita infinita. Perché, nonostante il peso degli anni
non gravasse sul corpo di Viral, i desideri irrealizzabili e i ricordi
sconnessi erano come macigni sul suo cuore.
Un’anima
intoccabile dalla morte, nata per uno scopo preciso. Ora, però, di quello scopo
non restava più nulla e la Bestia si sentiva privata del proprio motivo di
esistere. Quella tomba ai suoi piedi rappresentava l’ultimo appiglio, l’ultima
ragione per perpetuare quella vita altrimenti inutile e sopportare il peso
delle scelte passate. Nonostante si fosse fatto numerose amicizie, continuava a
sentirsi solo, come se il tempo si fosse rivelato incapace di curare quella
ferita causata da un passato troppo simile ad un sogno, o da un sogno troppo
simile alla realtà. L’unica cosa certa per Viral era l’incapacità di convivere
con se stesso.
Hey Lucy, I remembered your
birthday.
They said it'd bring some closure to say your name.
I know I'd do it all different if I had the chance
but all I got are these roses to give
and they can't help me make amends.
Un
ricordo - realtà o beffa della
mente? - illuminò i pensieri confusi della Bestia. Vide una figura girata
di spalle, la lunga chioma d’orata da cui facevano capolino piccole orecchie
ferine, mossaleggermente dal vento. Scorse le proprie braccia stringersi attorno a quella
figura che si volse nella sua direzione, rivelando l’espressione felice
traboccante dagli occhi scuri ed un dolce sorriso. Era
il suo compleanno, ne era sicuro, nonostante non sapesse come gli
fosse possibile affermarlo. Quel ricordo si mischiò ad innumerevoli altri con
tanta confusione da non permettere a Viral di distinguerli gli uni dagli altri.
Lucy. Quante
volte aveva invocato quel nome nelle notti turbate dagli incubi, quante volte
lo aveva sussurrato nella vana speranza che ciò potesse ricongiungerli. Niente
poteva realizzare quel desiderio ed impedire che ora fosse lì, inginocchiato di
fronte alla sua lapide, in compagnia di semplici rose. Ghignò
divertito, scoprendo di non riuscire a riconoscere se stesso. Solitamente si
sarebbe lasciato assalire dalla rabbia, liberando il suo lato animalesco ed attendendo
che quest’ultimo si placasse. Avrebbe sfogato impotenza e frustrazione sul
primo disgraziato di passaggio, per poi scoprire che tanta violenza non gli
donava che pochi attimi di pace prima che il dolore tornasse a tormentarlo.
Niente
poteva rimediare al passato, neppure quelle rose.
Here we
are
now you're in my arms
I never wanted anything so bad.
Here we are
for a brand new start
living the life that we could've had.
Chiuse
le palpebre sulle iridi ridotte a fessure e la rivide tra le proprie braccia.
Mai aveva desiderato qualcosa con tanta veemenza, capace di donargli la forza
di rialzarsi in seguito ad ogni rovinosa disfatta. Un nuovo inizio e la
possibilità di vivere la vita che non era stata loro concessa in precedenza.
Era questo ciò che immaginava ogni qual volta che chiudeva i propri occhi
animaleschi. Poteva vedere una distesa di prati, loro e il frutto del grembo di
lei che gli correva incontro: una bellissima bambina in tutto e per tutto
uguale alla madre.
E
ancora i dubbi lo tormentarono: si trattava di ricordi o sogni?
Me and Lucy walking hand in hand
me and Lucy never wanna end.
Just another moment in your eyes
I'll see you in another life
in heaven where we never say goodbye.
Sorrise,
mostrando i denti in un ghigno sinistro. Doveva solo morire per porre
fine a quel tormento. Con mano veloce estrasse uno dei suoi coltelli e ne
piantò la lama arrugginita nel proprio petto. Il sangue schizzò, prima copioso,
poi sempre meno prepotentemente, fino a divenire un rivolo sottile. Presto di
quel taglio non sarebbe rimasta che una cicatrice, una tra le tante che ormai
gli ricoprivano quasi interamente il corpo, a ricordargli che lui non poteva
mancare ai vivi. Una maledizione che prima gli avrebbe permesso di vivere per
sempre con colei che aveva amato, ma ora non faceva altro che prolungare
eternamente il suo dolore.
Un’immagine
repentina: loro, mano nella mano. Alzò gli occhi al cielo, ormai tinto dei
colori del tramonto. L’avrebbe rivista, in una vita prossima, per trovare le
risposte alle proprie domande, per vivere insieme e non doversi più dire addio.
Promise ciò a quel cielo variopinto, alla lapide posta ai suoi piedi, a quelle
rose sterili e a quel nome che mai avrebbe abbandonato le sue labbra.
In
risposta a quella promessa, solo il silenzio.
Hey Lucy, I remember your name.
_______________________________________ * _____________________________________
Qui c’è la traduzione della canzone ^^
Skillet – “ Lucy”
Hei
Lucy, mi ricordo il tuo nome
Oggi ho lasciato una dozzina di rose sulla tua tomba
Sono in ginocchio nell'erba, e tiro via le foglie
Sono venuto a parlare un po’
Ho alcune cose che devo dire
Ora
che è finita
Voglio solo tenerla stretta
Darei in cambio il mondo intero
Per vedere quella piccola parte di
Cielo ricambiare
Il mio sguardo.
Ora che è finita
Voglio solo tenerla stretta
Devo convivere con le scelte che ho fatto
E non riesco a vivere con me stesso oggi.
Hey Lucy, mi sono
ricordato il tuo compleanno
Hanno detto che pronunciare il tuo nome
Mi avrebbe dato un po’ di pace
So che farei tutto in maniera diversa
Se ne avessi la possibilità
Ma tutto quello che ho sono queste rose da darti
E non possono aiutarmi a rimediare
Eccoci
qui
Ora sei tra le mie braccia
Non ho mai voluto qualcosa così fortemente
Eccoci qui
Per un inizio nuovo di zecca
A vivere la vita che avremmo potuto avere
Io e Lucy camminiamo mano nella mano
Io e Lucy non vogliamo che finisca mai
Ancora un altro momento nei tuoi occhi
Ti vedrò in un'altra vita
Nel cielo dove non diciamo mai addio.
My Corner:
Con
ciò chiudo^^
Saluti
–aru!
Dharma