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Ciao a tutti/e!
Innanzitutto ringrazio millemila volte tutti e 214 i "visitatori" che hanno letto la mia prima short Drarry (remember: i feedback sono ultra graditi… Magari non tutti e 214.. ^_^), e grazie a chi ha recensito, e cioè:

Sir_Black: thank you so much!!! Il non voler scoprire troppo del loro rapporto era voluto però, se dici che "avrebbe potuto…" significa che ho impostato male la cosa… Ci lavorerò su. Grazie per avermelo fatto notare! Ah, in questa fic nomino Charlie Weasley di sfuggita… Dopo averne letto nella tua, però, non mi riesce più di vederlo con occhi innocenti :-P!
trilli_1992: troppa grazia! Non mi merito tanto ^_^. Circa la proposta, cerco di affinarmi un attimo prima di far scappare chiunque a gambe levate, però… Grazie mille! Spero prima o poi di essere "degna" di una beta, e sarai la prima che cercherò! Veramente grazie, grazie, grazie!
heroes: grazie! Per il seguito, vedremo… Mi sa che per questo mi toccherà cercarmi una beta, perché mi sono un cincinino "impastoiata" (chi ha orecchi per intendere, intenda… Trilli?).

Questa è una "medium" - vogliamo chiamarla così? -, infatti consterà di non tantissimi capitoli non troppo lunghi (per ora l'idea è questa… Vedremo strada facendo…). Il rating impostato è rosso, ma potrebbe forse virare sull'arancio, dipende da quello che i "miei ragazzi" vorranno fare… Io mi limito a scrivere… ^_^.
Non è betata: cercherò di essere il più precisa possibile, però mi scuso fin da adesso per eventuali errori.
Buona lettura!
(Continuo a consigliare la lettura in contemporanea con l'ascolto di "Sono già solo", dei Modà. Byby!)

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Nel quartier generale degli Auror regnava stranamente la pace. Non che ci fossero altri Voldemort in giro per il mondo a seminare morte e distruzione, però c'era sempre qualcuno, più o meno pericoloso che "alzava la cresta"…  In quel caso intervenivano le squadre specializzate a… ripulire tutto.
Quel giorno però non c'erano state segnalazioni di nessun genere, ed Harry e Ron erano quasi pronti ad andarsene… In orario, per una volta…
In quella, sentirono un picchiettare alla finestra… Una bellissima civetta color argento portava un messaggio.
Dopo averle aperto, preso il rotolo di pergamena e ricompensato la bestiolina con un biscotto, Ron osservò il messaggio e disse all'amico con un mezzo sorriso:
- Uhmmm…. Civetta di classe, pergamena costosa, nastro argentato… Come si chiama?
- Come si chiama chi?
- Andiamo, Harry… Il ragazzo di turno… Questo almeno sembra avere buon gusto, non come l'ultimo che andava in giro colorato come la fenice del buon Silente, che Merlino l'abbia in gloria… E, amico, se l'ho notato anch'io che notoriamente in fatto di moda sono una frana… - concluse Ron con uno sguardo eloquente.
- Beh, in effetti Cameron era un po' troppo… vistoso… - confermò Harry, che poi aggiunse: - … In tutti i sensi… -
- nananananaaaaa…. non ti sentooooo! - cantilenò Ron, tappandosi le orecchie. - NON.VOGLIO.SENTIRE.ALTRO.OK?!?!?!? -
- Ok! - rise Harry.
Cautamente, Ron si tolse le mani dalle orecchie.
- Sai, effettivamente Cameron aveva…
- HARRY POTTER! Se non la pianti immediatamente ti lancio un Petrificus Totalus incrociato con un Levicorpus che te lo ricordi finché campi! Va bene tutto: che tu e Ginny vi siate lasciati - succede! - , che durante il tuo ritiro sabbatico in Romania da Charlie tu abbia avuto l'illuminazione sulle tue reali tendenze - buon per te! -, va bene anche che tu ci porti a cena ogni tua nuova conquista - sa il Cielo quanto ne è felice Herm tutte le volte… Spera sempre che sia quello giusto per te! -, ma che tu mi debba anche sottoporre le doti… ehm… anatomiche dei tuoi compagni… Beh, Harry, io ti voglio tanto bene, ne abbiamo passate di innumerevoli insieme, ma… Non mi chiedere questo, ti prego! - esclamò Ron, guardando Harry con uno sguardo talmente serio ed implorante, che quest'ultimo non poté fare altro che scoppiare in una sonora risata all'indirizzo dell'amico, che lo guardò, con un'espressione fra il divertito e l'irritato.
- Ok, Ron, ok… Mi… limiterò - singhiozzò Harry, non appena fu in grado di parlare.
- Sarebbe utile! - confermò Ron con un'aria falsamente altezzosa, e poi chiese: - E comunque, si può sapere chi è che ti invia queste missive, come dire… raffinate? - chiese Ron, che pronunciò l'ultima parola quasi disgustato.
- Parola mia, Ron, non so chi sia. Ultimamente, sto osservando l'astinenza…
- Ultimamente… Quanto?
- Da due settimane…
- Che Merlino mi aiuti! - esclamò Ron mettendosi teatralmente le mani sul viso e scuotendo la testa.
Harry, nel frattempo, si chiedeva di chi effettivamente potesse essere il biglietto. Tra le sue - conoscenze? conquiste? scopate one-night-stand? - non c'era nessuno con quello stile…
Srotolò la pergamena e, per lo sbigottimento, questa quasi gli scivolò tra le mani.
- Beh? - chiese Ron, sinceramente incuriosito.
- Non ci crederai mai… - borbottò Harry, leggendo tra sé il biglietto.

Potter,
Ho bisogno dell'aiuto del Ministero e del tuo, non necessariamente in quest'ordine.
Vieni da me al Manor via Metropolvere stasera alle 21.00, attiverò il camino.
D.L.M.

PS: hai tanti difetti ma stupido non lo sei mai stato, per cui capirai che se mi rivolgo a te la questione è seria. Ti aspetto.

Ron finì di leggere il biglietto dopo che Harry gliel'aveva passato.
- Miseriaccia! Harry, non avrai intenzione di andare vero?
- …
- Harry…
- …
- Per la barba di Merlino che non ho, Harry, ripeto la domanda: NON.AVRAI.INTENZIONE.DI.ANDARE.SPERO?!?!?!?
- Ci andrò, Ron.
- COSA?!?!?
- Sì. E' vero quello che dice. Pensaci un attimo: se si rivolge a me, probabile che io sia la sua ultima speranza, o l'unica, non so. Fatto sta che entrambi sappiamo che preferirebbe farsi cruciare piuttosto che chiedere il mio aiuto. Per cui deve essere una cosa importante, oserei dire una questione di vita o di morte. Sia mai che un Grifondoro, nonché Auror, lasci in difficoltà un…
- "Amico", Harry? - ghignò Ron. - Sono più le volte che ha cercato di farti fuori che quelle in cui ti ha incrociato nei corridoi di scuola!
- Ci andrò, Ron. Questione chiusa. - concluse Harry, serio.
- Che Merlino ci aiuti! - ripeté Ron, lasciandosi sprofondare su una sedia.