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Autore: arwen sunny    21/08/2010    3 recensioni
Seguo Criminal Minds sulle reti 'pubbliche', non avendo satelliti vari, e aspettando settembre per la quinta stagione mi è venuta l'ispirazione per questa Penelope Garcia-Derek Morgan...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Penelope Garcia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non possiedo i diritti di Criminal Minds, ovviamente, e non ci sono scopi di lucro.
detto questo, dedico questa prima parte a exception con la speranza che riprenda la sua raccolta di drabble su Morgan e Garcia, e spero che leggiate e commentiate in molti...
Nella mia fiction, che non ha una collocazione temporale precisa (diciamo  attorno alla quarta serie), Penelope è stata lasciata dal suo collega genio informatico.






"Niente 'ma', Garcia! Hai bisogno di distrarti! E poi non puoi mancare proprio tu, ci saremo tutti! Anzi, sai che ti dico? ti passo a prendere io. Domani sera alle otto e dieci sarò da te, e mi aspetto che tu sia pronta al massimo per le otto e un quarto!"
Con queste parole, Morgan uscì, lasciando Garcia sola coi suoi computer.
da quando l' 'idiota', come ormai era stato soprannominato da Morgan, l'aveva lasciata, tutti i membri della squadra avevano fatto l'imposibile per tirarla su di morale. Si erano succeduti inviti al cinema o a ballare, passeggiate al parco con J.J. e il suo bellissimo bambino, appuntamenti dalla parrucchiera e dalla manicure con Emily e chi più ne ha più ne metta.
L'ultima iniziativa in ordine di tempo era una cena con tutta la squadra in un ristorante aperto da poco a dieci minuti dalla sede del BAU, e proprio in una serata in cui era prevista musica dal vivo.
Penelope sapeva di non poter rifiutare, lo avrebbe capito anche senza le parole di Derek Morgan: non era riuscita a declinare nessuno degli inviti fino a quel mmento arivati, meno che mai quando c'era di mezzo Morgan, che era sempre stato il più deciso a farle capire che era Kevin a perderci.
ovviamente Garcia era loro più che grata: era bello sapere che, nonostante lo schifo con cui avevan a che fare tutti i giorni, o forse proprio per questo, tra di loro si era ormai creata una solidarietà che li rendeva una famiglia. E, a ben pensarci, riflettè Garcia, non aveva comunque impegni per quel sabato... in un lampo di autostima, si disse che se LUI non la voleva più, beh, lei poteva tranquillamente farne a meno Si rifiutò di ascoltare la vocina che diceva 'Non sei abbastanza bella': nonostante la sua apparente sicurezza in sè stessa, aveva molte fragilià, ma non sarebbe andata da nessuna parte se non avesse deciso di tirarsi su.


La sera succesiva, alle otto e dieci, Garcia era pronta, e guardava dalla finestra aspettando che arrivasse Morgan. Appena vide la sua macchina, scese in fretta: l'idea di uscire ormai la rendeva entusiasta.
"Ehi, bambolina! Sei una favola!". Garcia sorrise ammiccante: "Grazie tesoro, anche tu non sei male! Andiamo?" "Certo, J.J. la riterrà un'offesa personale se qualcuno arriva dopo di lei!" "Piccolo, ha la baby sitter ammalata. Non prenderla in giro, almeno finchè non avrai anche tu un neonato con cui fare i conti!" "Mah, dubito accadrà molto presto..."
Mentre Morgan guidava, Garcia si perse nei suoi pensieri. Era molto legata a Emily, a Reid,e a J.J.; ma il suo rapporto con Morgan era particolare, difficile da definire a parole. Era felice di avere una persona come lui nella sua vita. Istintivamente si girò a guardarlo: pur essendo vestito piuttosto semplicemente, con un paio di jeans scuri e una t-shirt, era bellissimo: Garcia aveva capito grazie a lui che l'ingiustizia per cui alcune donne risulterebbero pronte per una festa vip anche vstite di stracci valeva, per fortuna, anche tra i maschietti.


Giunti al ristorante, Morgan e Penelope entrarono e furono accolti da una cameriera sorridente: I signori desiderano un tavolo per due?". Morgan sorrise "No, veramente siamo qui con dei colleghi, il nome dovrebbe essere Jerau." "Un attimo che controllo... ah si, ecco. Se volete seguirmi..." e così dicendo condusse i due ad un tavolo proprio vicino a quello che sembrava essere lo spazio designato per il ballo: erano ben visibili alcun strumenti.
al tavolo erano già seduti Rossi, Hotch, Emily e Reid: come aveva giustamente previsto Morgan, J.J e il suo poliziotto erano gli ultimi. Dieci minuti dopo, comunque, anche loro arivarono, e tutti si dedicarono con entusiasmo a studiare i menù.
La cena fu molto piacevole, nonostante il tavolo vicino a loro fosse occupato dalle ragazze più oche che Garcia avesse mai visto dai tempi del college: parlavano (o meglio squittivano) di idiozie, ridacchiavano e continuavano a lanciare occhiatine maliziose a Morgan, che sembrava non averlo notato; o, se anche l'aveva fatto, non lo dava a vedere. Garcia comunque sospettava che fosse talmente abituato a ricevere attenzioni femminili da darle per scontate, e da accettarle anche quando, come in quel caso, non erano esattamente discrete.

"Wow, comincia la musica! Si balla?" chiese J.J.. In effetti, mentre loro chiacchieravano, quattro ragazzi si erano appropriati dei loro strumenti ed un quinto, evidentemente il cantante, si guardava attorno aspettando l'ok del maitre per cominciare.

  
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