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Autore: Lady Hime    21/08/2010    9 recensioni
«Ehi ciao! Tu sei?».
«Fuori dalla tua portata».
[...] Lo osservò un attimo, senza un perché preciso. Le luci da discoteca, che cambiavano colore e angolazione confondevano, ma li vedeva chiaramente gli occhi azzurri apparentemente innocenti che lo fissavano ridenti. [SasuNaru]
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Al Teme
A Sasuke
A Miku
ed alla Giorgia.

Syberia

Ancora non riusciva a credere di essere in un posto del genere, com’è che si chiamava? Syberia forse, ma non aveva molta importanza.
Cercando di ignorare la musica a stecca e le persone che mentre ballavano si strusciavano contro il primo soggetto scopabile raggiunse il bancone del bar, ordinando un martini. Lasciò che lo sguardo vagasse per l’intero locale, distogliendolo quando una vistosa Drag queen gli fece un occhiolino malizioso.
Un locale per gay…com’era riuscito suo fratello a portarlo lì non lo sapeva. Ricordò vagamente la discussione dove Itachi aveva espresso perplessità sul su orientamento sessuale e dei minimi approcci che aveva col sesso.
Dal canto suo, Sasuke aveva ben evidenziato che non portare ragazze a casa non era sinonimo di gay e che il sesso non era nelle sue priorità nonostante i suoi diciannove anni; non che fosse un verginello spaurito, ma riusciva a tenere a freno di ormoni anche da solo. Tutto ciò che era avvenuto dopo era soltanto qualcosa di confuso, fino al suo arrivo al Syberia almeno. Lanciò un’occhiata distratta a suo fratello, che parlava, come riuscisse a farsi capire in quel trambusto lo sapeva solo lui, con un avvenente ragazzo.
Si portò il martini alle labbra, sperando che quella tortura finisse presto.
Sentì una mano chiamarlo, battendogli le dita sulla spalla; roteò gli occhi, scocciato, osservando il solare ragazzo che sorridendo non intendeva lasciargli la camicia.
«Ehi ciao! Tu sei?».
«Fuori dalla tua portata». La sua risposta secca sembrò lasciare perplesso, non offeso, il biondino che per un secondo rimase immobile a fissarlo.
«Ehi Ehi, calma amico, non volevo provarci!».
«E quindi cosa sei venuto a fare? Una partitina a carte?» ribatté ironico Sasuke finendo il suo drink.
«Ahahah, no! Ho solo visto che eri nuovo».
«Si nota così tanto che sono nuovo?» ribeccò alzando il sopracciglio.
«Beh, sei un tipo che si nota, o che almeno,che io avrei notato visto che sono sempre qui».
Lo osservò un attimo, senza un perché preciso. Le luci da discoteca, che cambiavano colore e angolazione confondevano, ma li vedeva chiaramente gli occhi azzurri apparentemente innocenti che lo fissavano ridenti. «Vuoi dire che esiste gente che abitualmente viene in questo posto?».
«Certo, per esempio tipi come Deidara» esclamò indicandogli un biondino truccato e con lunghi capelli biondi «Se vuoi qualcosa di facile e veloce, fa degli ottimi lavori di bocca. Poi ci sono tipo come Orochimaru» continuò indicando un tizio con appiccicati molti, come dire, ragazzini «se vuoi salvarti il culo, letteralmente, quando lo vedi allontanati più che puoi senza che se ne accorga…».
Lasciò vagare i suoi occhi distrattamente intorno mentre l’altro continuava la sua lista, notando una ragazza che, a giudicare dall’abbigliamento e dall’espressione, non sembrava molto frequentatrice di luoghi così, come lui del resto.
«E lei?» fece indicandola.
Il ragazzo lo guardò basito per qualche istante. «Amico, sei in un locale per gay e lesbiche, non penso che lei sia qui per te sai? Comunque lei è Sakuchan, probabilmente è qui perché ha litigato con Ino…»
«Naruto non dovresti sputtanare gli affari degli altri a tutti sai?!». Il ragazzo si girò di scatto verso il bancone, dove una donna con un seno troppo grosso per non essere notato, lo guardava sorridendo, come se gli avesse appena fatto un complimento.
«Tsunade obachan! Non stavo spettegolando è che…».
«Nuova conquista? » lo interruppe di nuovo indicando Sasuke ammiccando, porgendogli una birra.
Sasuke, a quelle parole, si voltò di scatto verso Naruto, lanciandogli un’occhiataccia che pareva dire ‘Attento a ciò che rispondi’. Come prevedibile sentì un ‘No ovviamente’ da parte di Naruto, ma la canzone troppo alta non gli permise di sentire il ‘Non ancora’ biascicato dal biondino prima di bere la sua birra.

«Basta, io vado a ballare. Vieni?».
Sasuke lo osservò con un nuovo bicchiere alle labbra. «Io e ballare non stiamo nella stessa frase da molto tempo». Naruto non replicò neppure, alzò le spalle e si diresse con evidente interesse verso un moretto che ancheggiava a ritmo. «Se cambi idea vedi di concedermi almeno un ballo novellino».
Sasuke roteò gli occhi, un altro pazzo da aggiungere alla lista…cosa diavolo aveva fatto per meritarsi quello? Cosa?
Lasciò scivolare distrattamente le sue mani sui fianchi, tastando qualcosa di incredibilmente seghettato; le chiavi della macchina. Come le aveva avute lui non gli importava, quelle erano le chiavi della libertà. Gli occhi brillarono per un istante, solo uno, a poi tutto svanì di fronte all’immagine mentale di suo fratello.
Non che gli fosse venuto per un solo istante il rimorso di lasciare lì Itachi, ma da solo non sapeva proprio come tornare a casa, visto il suo zero senso dell’orientamento.
Si infilò le chiavi di nuovo in tasca, sospirando e, proprio mentre stava per ordinare di nuovo da bere, così da ritrovarsi ubriaco e sperare che suo fratello lo riportasse a casa, due occhi gialli attirarono la sua attenzione.
Lo stava guardando, il maniaco dagli occhi gialli che Naruto aveva chiamato Orochimaru, lo stava guardando e tutto ne leggeva, tranne che innocenza. Cos’aveva detto di fare esattamente Naruto in quel caso? Non che fossero molte le opzioni dopotutto: Poteva starci; poteva tentare di fargli capire che no, lui non aveva intenzione di starci oppure poteva scappare. Gli lanciò un ultima occhiata e visto il modo poco rassicurante con cui quello si stava passando la lingua sulle labbra, quasi a voler divorare la sua preda, che malauguratamente sembrava essere lui, optò per la terza.
Si buttò nella mischia di ballerini, alla disperata ricerca o di suo fratello o di un’uscita, ma invece l’unica cosa che i suoi occhi riuscirono a scovare fu una chioma bionda che ballava assieme ad un gruppo di drag queen.
«SASUKEEEEEE» gridò sopra la musica Naruto correndo verso di lui «Mi concedi il ballo davvero?».
Ballare? Lui? Lui non ballava mai, in nessuna circostanza, che non ci pensasse nemmeno a…
Nessuna parola però uscì, soprattutto quando dal nulla venne messa una melodia romantica e Naruto gli si avvinghiò contro, intrappolandolo col suo corpo caldo.
Si irrigidì di colpo, non sapevo bene come muoversi, nonostante avesse anche assistito ad alcuni balli di cui non era mai stato partecipe.
«Rilassati...». Quello rise, stringendolo ancora più forte.
Fu strano come gli ormoni esplosero a quel semplice contatto, così inusuale; la ferocia con cui il suo corpo desiderava stringere l’altro, per godere del calore pulsante era sconvolgente.
«Tsk dobe io sono rilassato».
«Certo certo» replicò, facendo scorrere l’indice lungo tutta la schiena, provocandogli brividi sottopelle «Vediamo se così ti rilassi…»; gli posò le labbra bollenti sul collo, lambendo lentamente come se stesse assaporando la sua pelle. E fu troppo per il suo corpo, immobile grazie ad uno strano stato confusionale; fece scendere le mani per palpare il sedere del biondo, perfettamente morbido come lo aveva immaginato. Naruto si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa che riuscì soltanto a far eccitare di più Sasuke.
«Sembra che Sasuke chan si sia svegliato» gli sussurrò all’orecchio tastando il rigonfiamento che cominciava a risultare evidente «Non vorrai ignorar…», ma le labbra di Sasuke non gli permisero di finire la  provocazione.
Le lingue si scontrarono ferocemente, i corpi vibrarono a quel nuovo contatto; sarebbe stato bello non staccarsi mai, pensò Sasuke lottando per la supremazia, ma poi l’aria si fece indispensabile e si staccarono a scatti, confusi ed eccitati.
Naruto alzò lo sguardo, riprendendo fiato; quegli occhi scuri lo fissavano colmi di desiderio, puro e liquido e pensò, prima di prendere il polso di Sasuke e trascinarlo in bagno, che era bellissimi.
Fu per un caso fortuito il trovare un bagno libero; Naruto praticamente ce lo trascinò dentro, avvinghiandosi di nuovo a lui prima che la porta si chiudesse. E poi fu tutto veloce, febbricitante e dominato dalla lussuria; furono leccate e morsi, graffi e carezze, gemiti trattenuti ed urlati, corpi sudati ed eccitati strusciarsi l’uno contro l’altro.
«Appena ti ho visto» disse coerentemente Naruto tra i gemiti «ti ho..Ahh…desiderato».
La lingua veloce di Sasuke lambì il collo, la schiena, la pancia, fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni; lasciò passare una mano distratta sull’erezione del compagno ancora coperta dalla stoffa fastidiosa, che si contorse. «Sei un fottuto bastardo». Sasuke sorrise, armeggiando con la cintura.
Non sapeva per quale strana ragione fosse lì, ma lo era ed aveva un bellissimo ragazzo eccitato nelle sue mani.
I pantaloni di Naruto caddero giù, insieme ai boxer ed alle mani del biondo che cercarono la cintura di Sasuke. «Fottimi..AH..Sas’ke!».
Divorami.

In una tranquilla serata piovosa, un ombroso ragazzo restio nei confronti delle persone, stava nel bagno di un locale ad amare un biondino che trasudava vita da ogni poro.
Godeva nell’essere risucchiato da quel corpo caldo, godeva nell’ascoltare il suo nome pronunciato da una voce così vogliosa, godeva dei baci umidi che si scambiavano ad ogni sua spinta e mentre veniva, con ancora stretto Naruto, gli venne da sorridere, inconsapevole che nello stesso momento suo fratello lo stava cercando per tutto il locale alla disperata ricerca delle chiavi della macchina per sfuggire ad un certo maniaco dagli occhi gialli che lo guardava voglioso.

   
 
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