Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Nori_96    21/08/2010    3 recensioni
Il carattere era quello della madre, lo stesso carattere impertinente ma dolce allo stesso tempo quando voleva. Aveva solo 5 anni ma era uguale a lei. La sua principessa. Il ragazzo la prese delicatamente in braccio e si sedette cercando di essere il più naturale possibile, cercando di non soffrire troppo nel raccontar quella storia.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Valiente - Papà, papà raccontami una storia! - cinguettò la piccola bimba tirando la manica del padre per attirare la sua attenzione. Un ragazzo alto e dai tratti somatici particolari: un albino.
L'uomo sbuffò un po' seccato ma dedicò alla piccola figura un sorriso dolce, dolcissimo - Una storia? -
- Raccontami la storia della principessa! La storia della principessa! -
- Ancora?! - chiese lui seccato.
- La storia della principessa! - insistette la piccola prendendo un colorito rosso in viso, decisa che avrebbe sentito ancora quel racconto che tanto amava.
Inutile.
Quando la bimbetta faceva così era impossibile continuare a negare. Il carattere era quello della madre, lo stesso carattere impertinente ma dolce allo stesso tempo quando voleva. Aveva solo 5 anni ma era uguale a lei.
La sua principessa.
Il ragazzo la prese delicatamente in braccio e si sedette cercando di essere il più naturale possibile, cercando di non soffrire troppo nel raccontar quella storia.
La piccina si accomodò sulle gambe del padre entusiasta, gli occhi verdi le brillavano felici, e mentre giocherellava con le lunghe chiome castano-biondine il racconto iniziò.
- In una città lontana, molto lontana, c'era un enorme castello governato da una nobile famiglia ricca e potente. La regina aveva avuto un solo erede, una ragazza, ma come in tutte le monarchie, una ragazza non può prendere il potere. I genitori decisero così di stipulare una vantaggiosa alleanza con una altrettanto importante famiglia di un vicino regno, il matrimonio dei due eredi avrebbe risolto tanti problemi. All'età di 19 anni la ragazza si sarebbe sposata - disse l'albino accarezzando la chioma della figlia.
- Ma quell'erede era cattivo! - disse la bimba in obiezione.
- Si, era cattivo. Tolse la libertà alla ragazza. -
- Uhhhh! Cattivo, cattivo! - strillò la bimba rossa in viso.
Il ragazzo sorrise malinconico e continuò la storia - Più passavano gli anni, più la ragazza si faceva bella... era meravigliosa sì... Quella bellezza attirava tante persone, chi buone, chi cattive, chi ricche e potenti e chi povere. La ragazza amava l'aria aperta e la libertà. Non le era concesso uscire dalle mura del castello, tuttavia all'interno del palazzo aveva un bellissimo giardino pieno di fiori -
- Sì! Lei amava i fiori! - fece allegra la bimba.
-L'uomo sorrise malinconico e annuì.
- Amava decorare i suoi splendidi capelli con quei fiori - disse - Proprio come fai tu - e scompigliò i capelli della piccola.
- Aveva un solo amico, un... magnifico ragazzo poco più grande di lei sì - disse stavolta convinto.
- Ma mai quanto il mio papà vero? - chiese la castana, che poneva sempre al padre quella domanda. Tuttavia lui non rispondeva, si limitava a ripetere sottovoce il nome della figlia mentre le accarezzava i capelli - Elizabeta, Elizabeta... - poi rimaneva in silenzio per un po', perso nel vuoto.
- Da piccoli giocavano sempre insieme. Litigavano un po' ma quello ad avere ragione era sempre il ragazzo sia chiaro! -
- No, non ci credo papà! La principessa ha sempre ragione! - cinguettò la piccola.
Il ragazzo sbuffò e sorrise sempre con quella strana malinconia.
- Litigavano sì, ma si volevano bene, anche se ciò che il ragazzo provava per lei si faceva sempre più forte man mano che cresceva. Odiava ammetterlo ma era perdutamente innamorato di lei. Più crescevano, meno era il tempo per giocare e stare insieme. Lui poi non era che un figlio di una coppia di domestici, sarebbe diventato a sua volta un servitore di quella famiglia. Non gli rimaneva che guardarla da lontano -
- Poverino... - disse la piccola Elizabeta.
- La ragazza amava ballare. Erano gli unici momenti in cui si sentiva libera. Volteggiava per le grandi stanze facendo giravolte colorate grazie ai pregiati vestiti che possedeva -
- Quanto mi piacerebbe ballare con uno di quelli! -
- Arrivò in fretta la fatale ora piccola mia, a diciannove anni la ragazza si sposò. Il marino era un uomo potente ma non la degnava di attenzioni ed era sempre fuori per alleanze e viaggi. Non aveva tempo per lei, la riempiva di regali e le dava l'ordine di non uscire mai dal castello, non la faceva entrare nemmeno nel bel giardino all'interno del palazzo -
- Io lo detesto quello! E' cattivo! Cattivo! Papà, papà! Passa alla parte bella! La parte bella! - insistette la bimba ricominciando a tirare la manica della camicia del padre.
Il ragazzo la assecondò e continuò il racconto dalla parte che la bimba amava - Un giorno l'amico della principessa la rapì, e insieme fuggirono felici in un paese lontano, distante de quell'uomo cattivo e da quell'opprimente palazzo -
- Uhh! E vissero sempre felici e contenti! Felici e contenti vero papà? -
- Sì... vissero sempre... felici. Insieme... - disse vago con lo sguardo nuovamente perso nel vuoto. Una volta ripreso guardò la bimba e decise che era ora di farla riposare, la prese delicatamente e la portò nella sua stanza, facendola stendere nel piccolo lettino - A domani amore mio... - disse il padre, dandole un bacio sulla fronte per poi rimboccarle le coperte.
Lontano da lei, dai suoi sguardi interrogativi, dagli occhi lucidi scesero delle lacrime - Perché..., perché te ne sei andata via così Elizabeta? Perchè sei morta così giovane, perchè quando hai ottenuto quella libertà te ne sei andata via così...? -
Il ragazzo si lasciò trasportare dai tristi ricordi, socchiuse gli occhi e le immagini di quel momento gli corsero davanti agli occhi: la corsa della ragazza verso di lui, la carrozza, il corpo dell'amata a terra ormai privo di vita.
- Perchè Elizabeta? - singhiozzò un'ultima volta Gilbert.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Nori_96