Mémoires-
Chapitre
Premier_Eloise
[If I could I relive
those days
I know the one thing
that would never change...
Photograph,
Nickelback]
Severus Piton sedeva sulla sua poltrona preferita vicino al caminetto spento in quella giornata soleggiata di inizio estate. Le lezioni ad Hogwarts erano terminate da qualche giorno e le vacanze erano appena iniziate. Come di consueto la sua nipotina gli aveva invaso la casa, colonizzando la piccola biblioteca. L’uomo sbuffò accarezzando lievemente l’Album che teneva in grembo, in bilico sulle gambe elegantemente accavallate.
“Ti assomiglia in una maniera incredibile- sussurrò- e non solo fisicamente”
Un rumore di passi sulle scale lo distolse dai suoi pensieri e gli fece posare velocemente l’Album.
“E’ sorto il sole Eloise?”
“Buongiorno anche a te nonno”mormorò la ragazza senza cercare di nascondere il sarcasmo.
Severus ghignò, il sarcasmo era una delle caratteristiche che aveva preso da lui; in effetti Eloise Piton era molto più simile ai nonni che ai genitori: caratterialmente un misto di nonno Severus e nonna Hermione e fisicamente quasi del tutto uguale a quest’ultima se non fosse stato per il piccolo dettaglio degli occhi,di un colore verde intenso come distese d’erba. La prima cosa che Severus aveva pensato quando suo figlio Albus gli aveva presentato la futura nuora è stata che la sua passione per gli occhi verdi era stata completamente ereditata, scosse la testa ricordando gli esiti quasi disastrosi di quella cena e si alzò.*
“Andiamo a fare colazione ragazzina”.
“Papà me l’ha insegnato nonno, mi chiedevo solo cosa fosse quel libro che hai avuto tanta fretta di mettere via quando sono scesa”.
Guardandolo come lei quando lo voleva convincere a fare qualcosa. Dannazione.
L’uomo si passò più volte le mani sugli occhi prima di alzarsi e farle strada nuovamente verso il salotto. Si sedettero vicino al caminetto, lui sulla sua poltrona preferita e lei su quella di Hermione.
Seguivano diverse altre pagine, Eloise le sfogliava con reverenza, preoccupata dal poter rovinare quell’oggetto così importante. Si fermò sull’ultima foto. “Non me la ricordo” sussurrò.
“Certo che no, avevi appena due anni quando è
venuta a
mancare – si alzò e si diresse alla finestra,
guardando fuori con un sorriso
amaro – non che sia stata esattamente una sua
scelta”.
“Lei era…molto più giovane?”
chiese la ragazza mordendosi il
labbro inferiore e continuando a guardare la fot.
“Tuo padre ti avrà detto che era una mia studentessa – la ragazza scosse la testa – no?”
“Papà non parla molto volentieri della
nonna”
“Albus le era molto affezionato e crede di poter delegare questo compito a me. A ragione, temo, dato che come te e lei è in grado di riuscire ad ottenere ciò che vuole a prescindere dalla mia volontà.
“Era più giovane di me, era una mia studentessa, una delle più brillanti a dire il vero anche se non gliel’ho mai detto. Dopo che finì la scuola decise di intraprendere il corso per diventare guaritrice e venne a Hogwarts sia per completare il suo tirocinio, sia per dare un aiuto a Madama Chips che era oberata di lavoro, in particolar modo a causa mia”. Si passò le dita sul colletto, lì dove ancora c’erano i segni del morso di Nasini. Una ferita che non era mai guarita e che ancora pulsava a volte, sentì la pelle rialzata delle cicatrici attraverso la stoffa sottile della camicia bianca che indossava. “Avemmo tempo e modo di conoscerci meglio mentre, mio malgrado, mi assisteva.”
“Eloise credevi davvero che mi stessi adoperando così tanto per nascondere un vecchio Album di foto?” sussurrò.
Lesse l’intestazione della
lettera: Ospedale San Mungo per Ferite e
Malattie Magiche.