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Autore: Kalencair    23/08/2010    3 recensioni
"Un dannato rumore di pioggia perforava i miei pensieri, costringendomi ad aprire gli occhi. La realtà. Totalmente alla pari di un incubo. Non fu solo il rumore di pioggia a svegliarmi, ma anche la tremenda sensazione che qualcosa di brutto sarebbe successo presto. Molto presto. (...) Mi alzai lentamente senza svegliare la mezzosangue e Weasley femmina, per uscire da questa fottutissima tenda da campeggio. Si, stava piovendo, scrosciando. Mi lasciai inzuppare fino all'osso dall'acqua fredda di questo posto sperduto. E fu in questo preciso istante che li vedi. Sette figure incappucciate comparvero al limitare della radura, provenienti dalla foresta. Erano venuti per noi. Per Lui." La battaglia tra bene e male è conclusa e Voldemort è morto. Gli studenti si trovano a dover riaffrontare il settimo anno; ma allora perchè i mangiamorte sono misteriosamente ricomparsi? Perchè non si fermano? Qual'è il loro obiettivo? Chi ne è a capo?
[Avvertimento in più: Bad language]
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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ff3 Cap2

Mi sveglio.
Sbatto freneticamente gli occhi per un po’, prima di capire che non sono io che non vedo, ma che è buio proprio. Guardo l’orologio magico appeso alla parete.
Le 6. Cazzo ho perso un’ora di sonno e mezza. Bah, tanto ultimamente dormo poco.
Mi tiro su a sedere e mi stropiccio gli occhi. Comunque non mi riaddormenterei. Mi infilo la divisa, dopo aver fatto una doccia abbastanza fredda, per svegliarmi, ed esco dal dormitorio: senza fretta, scendo le scale adagio, dato la mia instabilità, e arrivo in comune dopo aver rischiato di cadere due o tre volte.
Non c’è nessuno.
Beh, chi mi aspettavo di trovare a quest’ora? Sbadiglio e mi sdraio svogliatamente sul divano, fissando il soffitto.
Ho sognato tutto quello che mi ha risvegliato il ricordo di quello che ho raccontato ieri.. Sam, figlio di puttana.. non ti perdonerò mai.
Si, si chiamava così lo stronzo: Samuel Cortigan. Un nome che non scorderò mai, e che è finito definitivamente sulla mia lista nera. Se fosse ancora a Hogwarts, e non si fosse trasferito.. beh, mi sarei vendicata.
Oh si.
Piano piano la mia mente si offusca, come la vista, e ogni cosa diventa nera, lasciando spazio ai ricordi scaturiti dalle altre cose dette.. e state dette a me.

“Ehi Rin? Rin, svegliati.” apro gli occhi. Oh merda mi sono addormentata.
Cerco il proprietario della voce guardandomi intorno, e trovo un Nott assai arzillo, che mi fissa insistentemente.
Il suo volto si rilassa appena mi vede sveglia. “Buongiorno” sorride tornando a sedersi sulla poltrona di fianco al divano sul quale stavo dormendo.
Mi premo il palmo della mano sinistra sulla fronte.
Ho mal di testa.
“ ’ngiorno” rispondo con un filo di voce. Mi guarda curioso aggrottando la fronte. “Beh, che hai combinato?” beve a collo da una lattina appena aperta di fanta.
“Che schifo Theo” esprimo il mio schifo per quella roba alla mattina, con la voce impastata ; lo guardo di traverso e il suo volto va a formare un ghigno, dietro la lattina.
Porto la mano dalla fronte al divano. “Bah, mi sono svegliata alle 6 e sono venuta di qua in comune … che ore sono?”.
Appoggia sul tavolino la lattina vuotata in pochi secondi. E mi fa cenno con la testa verso l’orologio sopra il camino spento.
… “Le 10?!? Occazzo ma perché nessuno mi ha svegliata?! Merda merda merda!” mentre mi agito e mi alzo di scatto lui rimane composto e ridacchiante su quella fottuta poltrona.
“Che cazzo ti ridi tu? A proposito … che ci fai qui?” saremmo dovuti essere entrambi a lezione a quest’ora. “Beh vedi, stamattina quando io, Blaise e Draco siamo venuti giù in comune, e grazie a Salazar, i primi, ti abbiamo visto lì ti stavamo per svegliare quando è scesa Daphne, che ci ha detto che per oggi era meglio se dormivi, perché avevi bisogno di riposo, perché negli ultimi giorni non hai chiuso occhio. Però non potevamo lasciarti lì, magari qualcuno poteva approfittarne. Si era offerto Blaise di restare ma …” pensa a quello da dire “ma di sicuro avresti finito per incazzarti con lui e quindi ho detto che rimanevo io. In poche parole ci siamo dati per malati entrambi.” Sorride divertito dal giorno di vacanza che si è ritrovato ad avere.
Mi lascio cadere seduta sul divano di nuovo.
“Ah.” Rifletto. “Ma scusa allora già che c’eri potevi lasciarmi dormire di più anziché svegliarmi no?” aggrotto le sopracciglia e incrocio le braccia, ma devo avere un’espressione buffa perché si mette a ridere.
 “Certo che lo avrei fatto, se non ti fossi messa a parlare nel sonno.” Ghigna sadico. Ommamma.
Che ho detto? Ti prego non dirmi che mi son fottuta da sola andando a raccontare di tutto e di più.
Sbianco. “Che-che ho detto?”.
Fa il vago. “mah… chi lo sa, chi lo sa …” guarda da un’altra parte.
Mi fiondo dalla poltrona su cui è seduto. Mi paro davanti a lui, le gambe divaricate, ai lati di quelle di Nott. Sporgo il busto verso di lui e gli afferro la cravatta avvicinando il suo volto al mio. “Stammi a sentire Nott, se non me lo dici ti chiudo in un bagno con Weasley.” Ghigna “Beh, non è una tragedia dopotutto”. Sbuffo “… Weasley maschio.”
Cambia subito in un’espressione schifata “santo cielo, no!” “E invece si, ne sono capace. Quindi dimmi tutto.” e sarà meglio per lui non menta; “Ok, ok , calma.” Gli lascio la cravatta e me ne torno seduta sul divano, continuandolo a guardare insistentemente.
“Ebbene?” alzo un sopracciglio, impaziente di sapere la risposta.
“Oltre a sparare robe senza senso, l’unica cosa che ho capito, e che ne aveva è stata < non ve lo permetterò >.” Mi guarda per vedere la mia reazione.
Hm. Quello che mi ricordo è tutto confuso … Forse se mi concentro mi torna in mente. “A che ti rif…” “shhh” lo zittisco. Lui mi guarda sempre più curioso.
Passano due minuti.
Ah. Mi si illumina il volto a quanto pare, dato che Nott ritenta: “Allora, cosa non permetterai di fare a chi?”.
Di certo non posso dire che ho sognato i mangiamorte portarsi via Draco, con il volto straziato dal dolore … esattamente come quella sera …
“Niente, falso allarme. Non mi ricordo.” Alzo le spalle. Alza un sopracciglio per niente convinto che abbia detto la verità. Evidentemente non sono stata abbastanza convincente, ma in ogni caso faccio finta di niente e cambio argomento.
“Hm. Penso che fumerò una sigaretta.” Estraggo dalla tasca il pacchetto e ne prendo una; “Vuoi?” offro solo perché magari così si zittisce. “No problem, ho le mie.” Ghigna probabilmente per far capire che ha recepito le mie intenzioni e ne prende una a sua volta.
Si alza dalla poltrona nera di pelle e si mette sul divano dello stesso materiale, di fianco a me.
“Posso chiederti una cosa?” chiede con voce seria all’improvviso, accendendo la sigaretta e iniziando a fumarla.
”Dipende.” Da che cazzo di domanda si tratta;
“Sicura che non vuoi chiarire con Blaise?”.  Questa, è quel che si dice la domanda errata.
Faccio per alzarmi dal divano quando lui mi afferra il polso ed io mi giro a guardarlo infastidita.
In quel preciso istante entrano dal ritratto l’interessato del discorso e Malfoy, che si guardano in cagnesco, non so per che motivo, e non lo voglio sapere. Poi spostano lo sguardo su di noi.
Con un gesto brusco mi libero dalla stretta di Theo e mi risiedo di fianco a lui guardandolo male. I tre si scambiano occhiate l’un l’altro fino a che i due in piedi non si siedono: ognuno in una poltrona di fianco al divano, ma con l’una rivolta verso l’altra. Sembra giochino a “chi abbassa per primo lo sguardo perde”.
Bene, questo è il tipico momento in cui uno si sente di troppo.
“Ehm, io tolgo il disturbo, ci vediamo più tardi ragazzi.” Li liquido.
Come fanno ad avere già finito le lez.. ah, ma giusto: oggi erano spostate dalle otto alle dieci in pacca, per mancanza di alcuni professori, che hanno portato in gita scolastica a vedere non so che, alcuni del secondo.
Salgo di corsa nei dormitori femminili.

Appena Rin sparisce Blaise si volta furioso verso di me “Cos’è, ci provi anche tu ora?!” oddio ecco che incomincia.
Decisamente non ha reagito bene al racconto di Draco.
“Cosa?! Ma sei impazzito?!” gli rispondo a tono;
“Ah e allora spiega, cosa stavate facendo quando siamo entrati?!” il suo tono è furibondo a dir poco.
“Si dia il caso che le ho chiesto se proprio non voleva cambiare idea e parlare con te! Quindi abbassa la cresta!” Stringe i braccioli della poltrona con tutta la forza che ha, convulsamente, mordendosi il labbro.
Sposta l’obiettivo su Draco, che mi lancia furtivo uno sguardo di intesa, per poi risposare la sua attenzione sul moro di fronte a lui. “Blaise, che cazzo te la prendi a fare se hai detto che ci rinunci, che non hai più chances con lei?!” di certo Draco non è una delle persone con più tatto, tra quelle che conosco; “Di certo tu non mi aiuti ad avere successo!” sbraita l’altro  “Ma sentilo, ti abbiamo sopport…” Eh no, ora non dobbiamo litigare.Così, sembriamo dei cazzoni che non hanno niente di meglio da fare.
Intervengo: “STOP. Abbassiamo il tono ragazzi o ci sentirà tutta Hogwarts; inoltre nessuno di noi vuole litigare. Giusto?”
Entrambi si risiedono sulla rispettive poltrone, dopo che poco fa erano scattati in piedi.
Blaise sospira. Bene si è calmato almeno un tot: “Scusate ragazzi, proprio non ci sto con la testa. Sapete che vi dico? Avete ragione. Non ho chances. Se volete provateci pure, ma non chiedetemi di aiutarvi. In questo caso non lo farò mai.” Si rialza e, attraversata la comune, sale le scale dei dormitori maschili.
Io e Draco ci fissiamo.
Non avrei mai pensato si arrendesse così presto. “Beh tutto sommato è andato meglio di quanto sperassi. Non ti ha tirato pugni vero?” chiedo. Fa cenno di no con la testa, molto poco accennato. E si fissa le scarpe.
Dopo due o tre minuti che ho ripreso a fumare, si smuove da quella posizione.
“Quindi …” si alza e si avvia molto lentamente verso le scale per il nostro dormitorio. “… Dici che ci posso provare veramente?” Ghigna.
Le sue solite battute per alleggerire l’atmosfera. Mi afferro una scarpa, la tolgo, e gliela lancio. Questa colpisce il muro, mancando di poco Draco, che, schivatolo, ridacchiando si è precipitato a mo’ di fuga, su per i dormitori.
Sospiro. Lo so che non stava del tutto scherzando.
Anche se fosse solo il suo inconscio.
Entra Daphne dal quadro mentre mi sto cercando di rimettere la scarpa saltellando sul posto, a causa di qualche piccolo problema tecnico a rinfilarla senza slacciarla. Mi guarda perplessa.
Mi fermo imbarazzato. “Lu-lui, io, cioè, colpa sua, stava …” “Nott, non voglio indagare” alza gli occhi al cielo e si dirige verso il dormitorio femminile.
Grandiosa figura di merda.

Appoggio gli appunti di Daphne di fianco al mio letto. “Finiti. E pure io lo sono.”
E’ pomeriggio inoltrato ormai, ed è tutto il fottuto pomeriggio che sono sdraiata su questo fottuto letto a leggere quei fottuti appunti.
Pansy sorride maligna, dal suo letto sul quale è sdraiata a pancia in giù, sventolando le gambe “Una scopata ti rimetterebbe a nuovo. Magari con Draco, dato che ci vai così d’accordo.”
Spalanco gli occhi.
È un caso che lo abbia detto vero?.. vero?? Tiro su il busto dal materasso, scattando. “C-che hai detto?!”
“Ah ah non fare quella faccia, lo sai  benissimo di che parlo.” Si compiace dell’essere a conoscenza del fatto.. si, a quanto pare qualcosa sa.. oppure fa finta.
“… Come fai a saperlo?” prego Salazar non sia la storia dell’abbraccio/pianto.
“Oggi ho sentito mentre ne parlava con Blaise.” Ok, lo sa.
Mi va di traverso la saliva e inizio a tossire freneticamente. “S-stai scherzando?” Ecco spiegato il comportamento di oggi … però … se Blaise si è incazzato significa che è geloso, ovvero che non ha smesso di … mah, ciò non smentisce il fatto della Vane.
Ma cazzo però! Draco non doveva, non doveva, non doveva! NON doveva, senza il MIO permesso.
“Affatto. Si è anche incazzato.” Annuisce tra sé e sé ricordandosi la scena probabilmente.
… Adesso gliene dico quattro.
Mi alzo e mi precipito fuori dai dormitori e dalla comune.
Appena fuori il quadro vedo Nott che parla con due ragazze del terzo, nello spiazzo di pietra. Sempre lì a fare il cascamorto quello!
Mi avvicino veloce. “Scusate, Theo sai dov’è Draco?” le ragazze fanno facce infastidite e si lamentano sottovoce, quando interrompo il loro blaterare, e diventano sempre più scocciate quando sentono che sto cercando Draco. Faranno parte del suo stupido fan club. Ma per piacere!
Nott mi guarda sospettoso. “Perché? Che vuoi fare?”
Che ci dovrei fare!? “ Devo parlarci. E non civilmente se te lo stai chiedendo.”
Dopo pochi secondi mi risponde sarcastico “Ehi se dovete fare sconcerie spostatevi dal giardino!” finge una faccia scandalizzata e disgustata. E’ il suo modo di dire “lo trovi là”.
“Perché dovremmo? L’erba è molto più soffice del pavimento!” Dico sghignazzando per prendere un po’ per il culo le due lì vicino che sono sempre più a bocca aperta, mentre mi incammino per il corridoio dei sotterranei.
Theo mi urla dietro “Esistono i letti!”  stando al gioco. 
Percorro il corridoio ancora sorridendo. Ammetto che i momenti in cui eravamo tutti uniti mi mancano.. molto.
Ma ora è diverso, non sto più con Blaise, e la nostra vicinanza non è possibile; ergo fanculo gruppo sereno. Tra l’altro siamo pure cresciuti, scommetto che ognuno di noi s’è fatto almeno un pensierino sugli altri.. ehm.. me compresa. Si beh, non è che mi faccio i filmini porno, solo ho pensato a come sarebbe se mi fossi messa con Theo o Draco al posto di Blaise.. capita di pensare a come fosse andata se avessi fatto una cosa invece di un’altra.
A destra, a sinistra, giù per le scale, di nuovo a destra ... Prima di accorgermene sono in giardino.
Mi fermo. Si, facile da dirsi “in cortile”. 
Peccato che sia enorme. E io non ho tempo da perdere; è pure nuvoloso, spero non piova.
Pensa, pensa … oh.
Adocchio un gruppo di Serpeverde venire da verso il lago.
Bah, tentar non nuoce, d’altronde era là anche ieri.
Mi avvicino alla riva, e la percorro per cinque minuti buoni, fino ad arrivare a due sagome stese ben conosciute. Una di loro è il mio obiettivo.
Bingo.
Se ne sta con gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro la nuca.
Mi fermo proprio quando i miei piedi sono a tre centimetri dalla sua testa. “Cosa stai facendo, si può sapere?” il tono leggermente incazzereccio.
Apre un occhio grigio azzurro, mi osserva, poi ghigna. “Mi godo il panorama.”; ecco ci manca solo che faccia il depravato.
Anche se imbarazzata non lo do a vedere, e mi allontano subito di un passo. Possibile che trovi bello un ghigno?!
Faccio il giro e raggiungo il suo fianco destro, per poi semi-inginocchiarmi e afferrargli la cravatta.
Si, ci ho preso gusto, fa molto film. 
Lo costringo così ad alzare il busto e a protenderlo verso di me, tenendosi su anche appoggiandosi sull’erba con gli avambracci, in modo che mi ascolti, anche se quel cazzo di ghigno non gli è ancora sparito … quasi quasi gli tiro un pugno … nah, anzi, non credo lo farò.
“Adesso dimmi come cazzo ti è venuto in mente di sputtanare tutto a Blaise.” Sono più seria che mai, e lui lo capisce.
Solo che non risponde, a causa dell’altro individuo, sdraiato a un metro da lui, a un soffio dalla mia schiena.
Sfortunatamente, mi ero dimenticata della sua presenza esattamente tre secondi dopo averlo visto, a causa della fretta che ho per dire su a Draco.
L’altra persona mi circonda improvvisamente con un braccio la pancia e mi attira vicino a lui, facendomi sedere, la schiena che gli sfiora il busto, quindi è sdraiato su un fianco, e costringendomi quindi a lasciare andare il biondo.
Quando imparerà a lasciarmi stare sto qui?! Con una mano mi scosta i capelli da una spalla e inizia a passare le labbra sul mio collo sfiorando la mia pelle.
E mi da fastidio.
“I tuoi capelli sanno di … di …”ci pensa su “Bole, lasciami sub …”.
Non faccio in tempo a dimenarmi che Draco, alzatosi in piedi, mi ha preso i polsi e mi ha tirato su, con talmente tanta forza che vado a cozzare contro il suo petto.
Adesso mi tiene gli avambracci, in modo che non riesca a spostarmi.
E mi guarda dritto negli occhi. Non batte le palpebre, nemmeno io.
Un brivido mi percorre la schiena. L’azzurro ghiaccio delle sue iridi mi congela ogni volta, (anche se sono coperti in parte da qualche ciuffo biondo) e la sua essenza pure. “Pèsca. Sanno di pèsca.” Conclude infine.
Subito dopo averlo detto sposta gli occhi su Lucian Bole, ma senza mollarmi dalla presa, e ammetto che mi sto iniziando a innervosire: non mi va essere limitata così da qualcuno, nei movimenti.
Lucian si esibisce in un ghigno dal sarcasmo amaro “Già.” Secco.
Oh, guarda guarda Bole, qualcuno ti ha fottuto la tipa con cui ci stavi provando da sotto il naso! Beh, fottiti.
SI, per questo ringrazio il biondo, mentalmente.
Si alza pure il moro, e fa per andarsene verso il castello.
“Bole” lo chiamo; si gira verso di me “non ti azzardare a toccarmi mai più senza il mio permesso.”
Ridacchia sempre con un tono sarcastico “Draco invece può a quanto pare.”
Appena lo dice l’interessato mi lascia gli avambracci e io faccio un movimento brusco per allontanarmi.
“Ovvio.” Risponde lui ghignando, ma guardalo! “Figuriamoci.” Dico io.  Alzo gli occhi al cielo.
Bole se ne va ghignando ancora “Feine, Feine..” sto cazzone qui è da quando siamo arrivati a Hogwarts quest’anno che non vede l’ora di mettermi le mani addosso. Contemporaneamente io e Draco torniamo a fissarci.
Una leggera brezza viene dal lago, che mi scompiglia un po’ i capelli … quanto odio quando succede.
“Rispondimi.” Si bello, adesso non c’è Bole come scusa a pararti il culo, permettendoti di astenerti dal farlo, di rispondermi.
Stringe i pugni.
“Ho dovuto.” Voce neutra.
< Ho dovuto > ?!?! Ma stiamo scherzando spero! Mio dio! Forse non si rende conto della minchiata che ha detto.
“Ah! Questa è bella! Hai DOVUTO! Causa forze maggiori, si, mi immagino! Ma ti senti quando parli?!” sbraito a voce alta, e scusate, ma ho ragione a farlo.
“Stai zitta.” Replica secco.
No, dico, che hai detto?! Lo guardo incazzata. “Tu non mi dai ordini.” Dico piano, parecchio irritata.
Si sta incazzando anche lui: stringe sempre di più i pugni e respira più velocemente, sforzandosi di mantenere invariata l’espressione.
“Dimmi su, questo motivo così importante, per cui sei andato a urlare in giro quello che ti avevo …!...” mi blocco col fiato sospeso, poi finisco più lentamente “..detto.”.
Lui distoglie lo sguardo, per fissare l’erba e poco dopo torna a guardarmi.
No, non dirò “confidato”. Non lo farò, non adesso.
“Una cosa che viene “detta” non è un segreto.” 
Bastardo.
In questo momento è la parola che meglio lo descrive.
Ma non cedo così, e si sbaglia di grosso se lo pensa.
“Non fare il bamboccio Tassorosso e dimmelo.” Sono al limite della pazienza;
“Perché dovrei?” … ora basta, mi sono rotta di sto giochino del cazzo. Mi risponderà, che lo voglia o no.
“Ah, fammi pensare …” mi porto una mano al mento e faccio finta di rimuginare “Ci sono! Forse perché riguardavano lui in parte?! Forse perché è anche il mio ex?! Forse perché già così non ci parliamo, figurati ora?!” Ogni cosa che dico alzo il tono di voce, tanto che un gruppetto di Corvonero ha preso a fissarci.
Draco sposta lo sguardo su di loro.
Io pure mi giro inferocita “Andate a fare sesso di gruppo da un’altra parte, poppanti!” grido verso di loro.
Quelli, del secondo anno direi, imbarazzatissimi, ma alcuni anche un po’ scocciati, raccolgono le loro cose e si allontanano tutti intimoriti.
Mi rigiro. Lui mi guarda, con la testa leggermente inclinata di lato, sempre serio anche se si è un po’ calmato direi.
Lentamente riporta la testa dritta e si avvicina a me: mi appoggia le mani sulle spalle e mi spinge indietro di qualche passo, fino a che non sbatto con la schiena contro un abete del confine della foresta proibita.
Tende le braccia e appoggia le mani sul tronco, ai lati della mia testa, poco più giù rispetto ad essa.
La sua testa è molto vicina, le fronti quasi si sfiorano.
Adesso vorrei proprio sapere che gli salta in testa..
Sussurra: “Forse …” il suo alito freddo mi investe in pieno “..perché me lo avevi confidato?” suggerisce.
Rimango zitta per un po’ e fisso il vuoto, guardando di lato e ignorando la sua vicinanza. Poi però mi rigiro e lo fisso, cercando di contrastare il suo sguardo.
“Si.” Cerco di avere un tono abbastanza deciso, ma non mi esce del tutto come speravo.
Poi sussurro a mia volta, pianissimo, quasi si confonde col vento “Dimmelo.”
Mi guarda ancora qualche secondo. Poi si volta, dandomi le spalle, mentre io rimango contro l’albero. 
Fa due passi nella direzione opposta. “Se …” quando inizia a parlare faccio un passo anche io;
“… se ti dicessi che Blaise è ancora innamorato di te? Cosa faresti?”.
Mi si blocca il respiro.
Smetto di respirare, mi disconnetto dal mondo.
No.. Ah, io non credo più a niente ormai, basta ho chiuso, non ne voglio sapere più niente.
“Basta, basta, basta! Sono stanca di sentirmi dire stronzate! Non ce la faccio più! Lasciatemi stare, smettetela di prendermi per il culo, una buona volta!” Sto urlando ma ormai se ne sono andati tutti dal cortile, o almeno si sono spostati.
Si gira ancora una volta tornando con lo sguardo nel mio e fa un passo verso di me, lasciandone un altro a dividerci; sembra davvero rotto.
“Porca troia, sei tu che non lo capisci! Lui non è mai andato con la Vane! Mai! E ieri sera mi ha detto che ha tentato di dimenticarti, ma non ci è riuscito! Non posso non dirgli niente, è il mio migliore amico, insieme a Theo!” cazzo almeno avvertire no eh!?
“Lo stesso, se anche fosse tu non puoi andare a dire cosa ho fatto per dimenticarlo, cosa ho provato per lui e tutto quello che ti ho … confidato!” si ora lo dico perché mi sono rotta i coglioni.
Rimane zitto. “Aspetta. Credi davvero che io glielo abbia detto?”
Lo guardo scettica, alzando una sopracciglia. “Si. Vi ha sentiti anche Pansy cristo santo!” faccio una smorfia alzando le mani al cielo per qualche istante.
“No, allora non hai capito. Io non gli ho riferito proprio un cazzo di quello che mi hai detto. Ho solo raccontato che è successo quella notte … e che ti ho parlato ieri sera. Nient’altro. Non ho specificato.”… rimango interdetta, ferma.
Ah.
Oh beh, pensavo peggio.. però poteva pure andare meglio: ad esempio poteva direttamente tacere.
“… Che ha detto?” sospira impercettibilmente, vedendo che mi sono calmata, ma tiene comunque la sua solita maschera, oramai talmente evidente che quasi credo si romperebbe se gli tirassi un pugno.
“Ha cercato di tirarmi un pugno” ecco appunto “che ho parato. Poi si è fermato da solo, si è incazzato e … e alla fine ha detto che non vuole immischiarsi.”
Rimango in silenzio, e ci fissiamo ancora.
Di nuovo i suoi occhi mi bloccano.
“Fa bene. Deve lasciarmi stare.”
Esita. “Non ti ho detto una balla. Non è stato con la Vane.” Ripete per la seconda volta.
Stringo i pugni “E’ troppo tardi adesso. Avrebbe dovuto incazzarsi con lei .. ma non lo ha fatto. Si vede che non ero così importante.” Faccio una smorfia, con gli occhi mi pizzicano e solleticano a causa delle imminenti lacrime. Non voglio che mi veda piangere, quindi mi volto e inizio a camminare decisa verso il castello. Lui non mi segue, rimane lì fermo.
Saggia mossa.


Apro la porta della camera e chiudendola alle mie spalle ci appoggio la schiena contro e mi accascio a terra piangendo, ma senza fare troppo rumore, singhiozzando.
Fortunatamente non c’è né Pansy né Daphne. Adesso non ho voglia di vedere proprio nessuno.
Io … non ci posso credere … sono stata male tutto quel tempo come una dannata … per niente.
Non c’era motivo.
E ho rovinato la mia esistenza.
Ma … il fatto che più mi rode … è che io ora come ora non mi rimetterei con Blaise. Cioè … voglio capire cos’è cambiato, per far si che cambiassi idea.
E ho paura di quello che può essere.
Sento dei passi sulle scale; velocemente mi alzo e mi chiudo in bagno, traballando un po’ durante il tragitto.
Pochi secondi dopo sento qualcuno entrare dalla porta. “Rin? Pansy?”.
Mi asciugo le lacrime con il bavero e rispondo cercando di far sembrare il tono di voce normale “Sono qui Daph.”.
Ovviamente fallisco, e la voce esce rotta: si accosta alla porta “Ehi … va tutto bene?”
No, affatto.
Poco dopo mi decido ad aprire la porta “No … non va per niente bene.” Sussurro con gli occhi rossi.
Cerca di incoraggiarmi con un sorriso “Ehi, che succede?” mi appoggia una mano sulla spalla per qualche secondo, guardandomi comprensiva.
Mi avvicino al letto e mi ci butto sopra, a pancia in giù, la testa affondata nel cuscino “Non me ne va bene una.”. Lei si siede sul suo.
“Draco?” ipotizza.
Beh, c’è arrivata in fretta. “Centra anche lui, ma la questione principale e Blaise.”;
si acciglia “Oh. Vi siete parlati finalmente?” sé, ciao.
“No. Ma lo farò. Devo a questo punto. Presente quello che ti ho raccontato, che è successo con Draco sulla torre? Ecco. Oggi Pansy mi dice che ha sentito tutto mentre lui ne parlava con Blaise. Mi sono incazzata con il biondastro in questione, che mi ha detto … che mi ha  detto che non ha riferito quello che gli avevo detto, ma solo che era successo quella sera e che poi mi ha parlato e … e che glielo ha dovuto dire perché …” sento di nuovo le lacrime agli occhi, le autrici delle tante pause nel mio discorso, ma vengono assorbite dal cuscino “perché ha detto a lui e Theo che non gli è passato, quello che prova per me. E non è mai stato con la Vane.”
 … silenzio.
Detto così fa ancora più < Rinseil’idiotanumerounodiHogwarts >.
Lei sospira “Che ti dicevo … Ma è comprensibile che tu non gli credessi.”
Altra pausa. No, non è vero, lo dice per consolarmi.
Vabbè, apprezzo lo sforzo.
“Quindi stasera gli parli?” Sento le molle del suo letto, si sta alzando.
“Se ne ho la forza …” dio, non ci voglio nemmeno pensare a quello che potrebbe saltare fuori.
La sua voce riprende quando è giunta davanti al bagno. “Mi faccio una doccia poi scendiamo a mangiare ok?” sbuffo, girandomi a pancia in su.
“No io non vengo. Non ho voglia di vedere nessuno dei due.”; corruga la fronte “hm, ok. Però mangia qualcosa qui almeno.”
“Si …” flebile.
In realtà sento come se dovessi vomitare qualsiasi cosa ingerissi; quindi non so se mangerò nemmeno quassù.
“Daph, ho paura.”
Sembra accigliata di nuovo. “Cosa? Che motivo c’è? Non hai mai avuto paura di niente, perché ora?”
Mi copro gli occhi con l’avambraccio sinistro e faccio una piccola risata sarcastica. “Sono davvero simile a Draco allora, se nessuno riesce captare le mie paure, se non quando lo dico. Si, ho paura, perché i miei, invece, di sentimenti, sono cambiati. Non provo più la stessa cosa per Blaise, e ho paura del motivo.”
Silenzio.. molto amato da noi serpi, ma al momento mi da un po’ di ansia.
“In questo periodo stai molto con Draco …” lascia la frase in sospeso.
“Non dovevi farti una doccia?” il tono mi esce un po’ duro, non intendevo esserle ingrata, solo non volevo aggiungesse altro.
E credo lo capisca.
Dopo un po’ di silenzio i suoi passi fanno intuire che finalmente è entrata in bagno.
Dopo altri dieci minuti, passati immobili nella stessa posizione, qualcosa rompe il silenzio: ovvero Pansy che entra in camera.
“Ragazze non sapete che bomba è … come si chiama? Insomma, quel tassorosso che avevamo adocchiato lo scorso venerdì!” sbatte la porta e si lancia sul letto, sognante.. e affamata di sesso direi.
Minchia ma l’ha appena fatto, vuole fare un altro giro per caso!?
“Ci scopi e non sai neppure il suo nome?” uso un tono glaciale, a causa del mio stato d’animo pessimo;
sbuffa “Dettagli. Non guardi certo il nome mentre fai certe cose. Mah, che guastafeste, mi smonti sempre l’entusiasmo Rin. Dov’è Daph?” no, davvero, si è accorta adesso che non c’è?
Bah, si vede che l’ha proprio colpita tanto sto qui..
“In bagno a docciarsi.” Rispondo svogliata;
“Hm peccato, le racconterò meglio dopo.” Ghigna sadica.
Alzo gli occhi al cielo, ma non mi può vedere a causa del braccio che mi copre.
“Ah, a proposito, domani c’è quella festa dei Corvonero. Vieni anche tu vero?”
Ah, mi ero dimenticata. Hm, certo che siamo andate a un’altra solo tre giorni fa..  Massì perché no, un’occasione per dimenticarsi tutti i problemi : alcool e sesso, niente di meglio.
Mi faccio schifo da sola pensandolo, ma credo lo farò davvero.
“Certo. Ehi Pansy, c’è qualcuno di interessante, avvistato recentemente?” ghigna alla mia domanda, e lo vedo perché mi volto di lato per guardarla.
“Fammi pensare … hm no, nessuno nuovo direi. Gli abbiamo già catalogati tutti, a meno che tu non voglia farti uno scarso, non c’è nessun nuovo, no.” sarcastica.
Scatta in piedi “Comunque Daphne ci sta mettendo un casino, creo un bagno temporaneo che faccio prima va.”. 
Anche lei va a farsi la doccia.
Sono un’idiota.
Non devo comportarmi così.
Diciamo solo che … se qualcuno di interessante attacca pezza io non lo scaccio.
Ecco, si, così è meglio.. oddio se qualcuno sentisse i miei pensieri mi rinchiuderebbe.
Esce Daphne “Ok, io sono pronta, dov’è Pansy?” faccio cenno verso l’altro bagno con la testa.
Wow, si sono coordinate alla perfezione! E sono ironica neh.
“Capito.”
… “Daph, scusami per prima, è solo che …”  “Ehi, tranquilla, no problem.”  Sorride. … è la migliore amica del mondo.
“Ci vieni domani sera?” cambia discorso per non farmi pensare troppo alla questione di Blaise. “
Si ,si” rispondo distratta;
“Bene, allora.” Mi fa l’occhiolino.
Mi racconta un po’ la mattinata che mi sono persa, niente di che, e dopo una dozzina di minuti esce anche Pansy. Le due scendono lasciandomi da sola.
All’inizio decido che è meglio se ripasso pozioni, ma inesorabilmente, per merito dell’enorme interesse che questa materia suscita in me, mi addormento.

Suona l’orologio e placidamente gli rivolgo uno sguardo: le nove e mezza. 

Dovrebbero avere quasi finito. 
Forza Rin, alza il culo e fatti forza, è il momento.
Mi metto le scarpe e scendo.
Bene, non c’è nessuno.
Nonostante la comune sia di colori freddi, qui dentro non ce n’è per niente di freddo, specie se il camino è acceso, come ora.
Mi siedo sul divano in pelle nera, comodo, dove ho dormito stamattina; dato che non ho nessuna intenzione di friggermi il cervello nell’attesa spasmodica, mi son portata gli appunti di pozione di prima, così li finisco.
All’improvviso due ragazzette già viste in giro mi si parano davanti a braccia incrociate.
Alzo gli occhi dai fogli.
Ah, sono le due troie che parlavano con Theo questo pomeriggio.
Le fisso annoiata. “Beh? Che volete marmocchie?” molto disinteressata.
“Lascia stare Draco. Toccalo e vedrai”
… scoppio a ridere e quasi non riesco a smettere, mentre queste stronzette mi fissano sempre peggio.
Ma che si fottano! Ahahahah Mentre mi asciugo una lacrima, scesa per il troppo ridere, chiudo e appoggio il quaderno con dentro i fogli sul divano, di fianco a me.
“Ahahah scusate, e voi chi sareste per impedirmelo?! E poi cosa mi vorreste fare?! In duello vi schiaccerei come moscerini” Si mordono entrambe le labbra; mi sto cominciando a divertire.
“Lascialo stare o te ne pentirai! Magari si, noi due siamo troppo poche per batterti, ma tutto il nostro club è deciso ad aiutarci in tal caso” si difende una delle due coi capelli castani, a caschetto.
“Senza il “magari” tesoro.” Ribadisco ridacchiando.
Mi trafigge con lo sguardo.
“Non me ne fotte un cazzo del vostro club: per quanto ne sapete voi potrei essermelo già fatto parecchie volte e non ve ne sareste accorte.”
Irrigidiscono e impallidiscono a dismisura.
“Non avete il diritto di vietarmi niente. La mia vita privata la gestisco come voglio. E ora smammare ho di meglio da fare.”
Mi fissano con rabbia.
“Ma tu guarda queste bamboccie del giorno d’oggi..” dico tra me e me, facendomi però sentire da loro, volutamente.
“Vedremo.” Scoppia quella dai capelli ricci e biondi, più lunghi davanti e corti dietro.
E si allontanano a grandi passi.
Dio mio come me la sono spassata ahahah.
Dopo pochi minuti che ho ripreso a ripassare, meno concentrata di prima, ecco che finalmente entrano.
Il mio cuore accelera.
And now sono fottuta.
La prima a spuntare dal ritratto è Daphne, che mi lancia un’occhiata di intesa: si, si , lo so, ora ci parlo;
la seconda Pansy e a seguire Loro.
“Ah, Daph ti devo raccontare di quel tipo!” la bionda prende la palla al balzo per togliere il disturbo “Sicuro! Andiamo su. A dopo Rin. Notte anche a voi!”dice verso i ragazzi.
Le saluto con un cenno del capo mentre mi si forma un groppo in gola.  
Sposto lo sguardo su Blaise , di fronte a me, distante di un paio di metri, con dietro ai lati Nott e Malfoy, con quest’ultimo che mi guarda serissimo senza sbattere le palpebre.
“Dobbiamo parlare” tu-tum.
Ecco, l’ha detto.
Mi ha risparmiato del lavoro. Ma ora non posso tirarmi indietro.
Mando un’occhiata fugace a Draco, che serra la mandibola, per poi tornare a Blaise.
“Lo so.” Ribatto altrettanto seria, mentre mi alzo in piedi per fronteggiarlo.
“Notte Rin” Nott inizia ad allontanarsi, seguito lentamente dal biondo.
“Notte ragazzi.” Dico senza spostare lo sguardo dal ragazzo qui di davanti.
Adesso siamo soli.
“Rin.”
Respiro a fondo per prepararmi.
“Adesso non dobbiamo mentire.”
“Non avevo intenzione di farlo” Tsè.
Entrambe le voci sono piatte, prive di personalità.
Si avvicina di un passo, lasciando mezzo metro a dividerci, forse di meno.
“Non sono mai stato a letto con la Vane.”
Caspita, subito al sodo va.
Respiro pesantemente “Le cose stanno così.” Devo scegliere attentamente le parole con cui proseguire “Non ti ho creduto all’inizio perché ero accecata dalla rabbia e dalla delusione. Con il tempo mi ero convinta che fosse andata davvero in questo modo … e non volevo ripensare all’accaduto, quindi non ho avuto occasioni di rivalutare la cosa. Ma ora l’ho capito. Sono sempre stata male per niente. Quello che però ancora mi chiedo è … perché non le hai detto niente? L’hai lasciata distruggere me e noi … non hai reagito contro di lei.”
Stringe i pugni, prima di rispondere, con gli occhi coperti in gran parte dai ciuffi di capelli neri che gli ricadono sul volto;
“Ero troppo impegnato a non lasciarti andare. Non me fotteva niente di avere una rivincita o che so io , su quell’idiota; volevo solo non perderti.”
Dio, sono dolorosi i ricordi … sono una delle cose peggiori che ti possono consumare, lentamente … e dall’interno.
Sto per piangere, ma non voglio farlo mentre mi può vedere, per cui mi trattengo.. almeno fino a che non avremo finito di parlare.
“Ora voglio sapere una cosa da te.”
Mi tremano le gambe.
“Io … ti amo.”
L’unica cosa che non avrebbe dovuto assoluamente dire.. cazzo, fa male, molto male.
Continua la tortura “Non posso fare finta di niente. Non sono riuscito a dimenticarti.”
Il dolore mi strazia il cuore, mentre la sua faccia è impassibile: forse teme che un niente lo faccia scattare.
“Però …” però cosa? Non ti è bastato dirmi già quello? Devi aggiungere per forza altro? “..credo che per te sia cambiato invece.”
È più difficile di quanto pensassi evitare di fuggire all’istante.
“Dimmelo, perché ad andare avanti così non ce la faccio. Non riesco a litigare con te un giorno si e l’altro pure. Per favore, dimmi come stanno le cose e … basta.”
La sua voce ha una sfumatura di supplica.
Tieni duro ancora un po’ Rin, ce la puoi fare a sostenere quello sguardo … convincitene.
“E’ troppo tardi Blaise …” serra le mascelle e stringe i pugni, rimanendo immobile.
Porco Godric.. scusami, non ti voglio fare così male.. ma è necessario per chiarire, andare avanti “Io … non credo di provare più la stessa cosa. E.. sinceramente, ho paura del motivo.” Come ho detto a Daphne infatti, ho molto timore.
Velocissimo mi chiede, o meglio afferma “Draco.”
Mi si ferma il cuore per qualche istante.
E questa da dove gli salta fuori?!
Possibile che non possa stare tre secondi senza che il suo < essere Draco > faccia parte dei cazzi miei?
Si, mi riferisco al biondo, sempre in mezzo ai piedi.
“Non centra niente con noi due.” Cerco di sviare l’argomento, perché ne ho fin sopra la testa di problemi.
“Si invece. Centra, perché siete molto simili, forse più di quello che credete. Questo vi unisce.” Si sta un po’ incazzando, a causa del fatto che sa quanto è vero quello che dice.
Ma non succederà comunque niente tra noi due, e lui lo deve capire.. perché è così vero?
“Non lo so, non ho più certezze.” Merda, la mia voce non risponde a quello che voglio dire.. ovvero qualcosa del tipo < ti prego Blaise, risparmia le cazzate, hai detto che dobbiamo essere seri! >.. ma no … non ci riesco.
“Non posso dirti niente perché la risposta non la conosco nemmeno io.” Finisco.. consapevole di alimentare le fiamme dentro di lui.
“Ti dico una cosa Rin, sincera, e non perché voglio fare lo stronzo: io non so se sarei in grado di vedervi insieme.”
Sto per ribattere: insomma, siamo seri, se anche fosse, al massimo sarebbe … non so, una scappatella e via, scaturita dalla lussuria..? E comunque dubito..
Ma lui mi anticipa “Se succedesse, forse.. si, lascerei il gruppo. Per proteggerlo … per proteggere te e me. A dire il vero nemmeno so se riuscirei a sopportare la vista di voi due mentre vi.. baciate o .. bah, semplicemente, vi toccate, in giro per la scuola.. forse potrei andarmene del tutto.. non sarebbe una cattiva idea. Magari saresti più felice..”
No idiota, non lo sarei affatto.
E tu stai sparando cazzate.
“Ma se riuscissi a resistere forse potrei essere addirittura felice per voi. Scusa se non sono un grifone, e non sarò subito entusiasta e saltellante di gioia perché tu lo sei. Mi ci vuole tempo. Anzi, purtroppo sono sicuro che litigheremo ancora.. e spesso. Ma mi va bene, in fondo significherebbe che sono ancora in parte nei tuoi pensieri..” ghigna sarcastico.. Sé.
“Frena, frena, frena. Draco è un amico, punto.” Metto le cose in chiaro.
“Per ora.” Ci fissiamo in silenzio, insistentemente.
Perché voglio sentire ancora che lui c’è?
Perché voglio sentire ancora il suo abbraccio?
Perché.. ci sono troppi perché nella vita.. decisamente troppi per essere sopportati senza conseguenze.
Chi è una semplice strega come me, per reggerne il peso?
Come posso farlo da sola?
Semplice.. non posso.
E lui nemmeno.
Passano i minuti; lenti, come ogni volta che ti senti distruggere, annientare.
Poi rompe il silenzio.
“Addio.” Sussurra prima di posare le sue labbra sulle mie.
Ed è qui che la vecchia Rin muore.
Si, muoio. E nasce una nuova me.
È con questo, che il capitolo “Blaise” si chiude: la mia prima vera storia d’amore.
Mio dio sono tragica a dirlo così, ma è tragico.
Una parte importantissima della mia vita si chiude con un lucchetto. Un altro.
Mi afferra i fianchi come se non potesse resistere, e mi attira contro di lui.
Lo considera quindi l’ultimo bacio? Va bene, glielo concedo, anche se è probabile che ne uscirò piuttosto male da questa cosa..
Gli lascio l’accesso alla mia bocca, quando la sua lingua me lo chiede, di nuovo dopo tanto tempo.. e porto le mani tra i suoi capelli neri, artigliandoli e godendomi la sensazione che non riavrò mai più.. con lui per lo meno.
Le lingue si cercano e si trovano in continuazione.
Dimenticavo cosa si prova a baciare una persona a cui tieni … ma non mi fa comunque più lo stesso effetto con lui, anche se , sapendo che appunto è l’ultima volta, non mi risparmio, in modo da tenere il ricordo.. il magnifico ricordo di una delle persone più importanti della mia esistenza.
Mi avvicina di più a lui, mentre io gli mordo il labbro inferiore, con una certa brama, lo ammetto.
Appena glielo lascio, la sua lingua va a contornare le mie labbra, e di nuovo ricomincia la danza.
Mi spinge contro il muro, ed è un bene perché non mi sarei riuscita a tenere su da sola ancora per molto.
Mi bacia sul collo e una lacrima inizia a scendermi dagli occhi.
Li chiudo e cerco il suo viso.
Lo so, lo so che non serve nasconderle; lo so, che se ne accorgerà; lo so che gli farà male.
Così succede.. inevitabilmente, e sento dell’umido anche sul suo volto.
Che idiota che sono.. l’ho anche fatto piangere.. e credetemi se vi dico che non è facile far piangere una serpe.
Riprendiamo a baciarci con foga sulle labbra, giocando con le nostre lingue.
Mi torna in mente com’era, quando lo facevo con lui.
Mi sentivo unica … che bella sensazione …  Già, non la proverò mai più nemmeno quella. Lui non mi avrà più.. mai.
Oppure sarebbe la distruzione totale per entrambi.
Non gioco solo io alla partita: anche lui, e deve rendersi conto, che a volte i sentimenti devono farsi da parte per lasciare lo spazio alla ragione.. E poi quella sensazione.. di appartenere con tutta te stessa a una singola persona.. non la voglio provare mai più.
Perché se perdessi quella persona, soffrirei esattamente come con Blaise, e ho già sofferto troppo, per i miei gusti.
Mi fermo, riportando le braccia tremanti lungo i fianchi. Anche lui si ferma di conseguenza al mio gesto.
Ora lo sa, che è tutto finito.
Che non mi bacerà mai più.
Che non sarò mai più sua.
Ci guardiamo negli occhi: i suoi rossi e i miei ancora lacrimanti.
Mi abbraccia, forte, quasi mi stritola, ma non oppongo resistenza.
Ecco.. questo era l’abbraccio di cui parlavo.. certo che questa scena farebbe invidia a un grifondoro.. ma come mi sono ridotta..
“Ti amo, ricordatelo.” Sussurra la voce tremante e roca.
Scioglie l’abbraccio.
Io no Blaise.. non più.
Ma ti voglio bene. E spero tu lo sappia.
Sale le scale del dormitorio maschile, senza guardarmi, con un passo barcollante e esitante.
Io anche, salgo quelle femminili, nelle stesse condizioni.
Sento la mia anima divisa come se avessi creato un Horcrux.. si, credo proprio ci si senta così: divisi in più parti.
Entro nella camera, dove le luci sono spente, ma nonostante questo sento gli occhi di Daph e Pansy su di me.
Ti prego Salazar, fa che non chiedano niente.. fa che non debba aggiungere anche i loro perché, alla mia lista.
Mi stendo sul letto facendo finta di niente. La schiena rivolta verso di loro e poi … piango, in silenzio, con la mente priva di ogni pensiero.
No, non è vero, uno ce l’ho. Ed è il volto di Blaise, che si allontana da me.

Cammino veloce, stringendo i pugni fino a farmi male.
Ma il male che sento così facendo è niente in confronto all’uragano che mi ha devastato il cuore.
Mi asciugo le lacrime; si, l’ho fatto, ho pianto, ma non me ne frega un cazzo adesso.
L’ho persa. Per sempre.
E sono un fottuto idiota, perché le ho permesso di allontanarsi da me.. ho permesso all’unica persona che io abbia mai amato veramente di sparire dalla mia vita.
Serro la mandibola, trattenendomi dal piangere di nuovo.
Baciarla è ancora meglio di quanto ricordassi.. e non potrò più farlo, non potrò più farla mia; lei non sarà mai più mia.
Al solo pensiero di saperla con un altro.. fanculo, mi sparerei.
Oppure sarei capace di scagliare una maledizione senza perdono su di lui.
Mi ricordo che quando stavamo insieme (una fitta mi perfora ciò che rimane del cuore): parecchi si avvicinavano a lei con sporchi intenti.. e ora non ho più diritto di allontanarli.
Spalanco la porta della mia camera con tutta la forza che ho, facendola sbattere sul muro: la luce è spenta ma Draco e Theo sono svegli, probabilmente stavano parlando tra di loro perché non sono nemmeno sotto le coperte.
Sento l’adrenalina scorrermi dritto nelle vene.. dopo il dolore ecco la rabbia.
Mi fissano preoccupati.
Entro veloce e mi metto a frugare nei cassetti con rabbia, non trovando quello che cerco. Faccio un casino bestiale, e cade la lampada insieme a tutto ciò che era sul comodino. Si meglio, vorrei sfasciare tutto quanto, e rendere la stanza l’immagine somiglianza del mio fottuto cuore; me lo strapperei senza esitazione, se non fosse che se lo facessi non potrei più vederla, né sentirla.
Lascio i cassetti perlustrati aperti.
Poi trovo l’occorrente per le canne. Eccola, la risoluzione ai miei problemi, per ora: ne prendo quanto mi serve, ovvero tanto, molto, ok, una dose esagerata.
Poi mi giro per andarmene quando Theo mi chiama “Blaise”;
non riesco a trattenermi, sono davvero fuori di me “LASCIATEMI STARE CAZZO” urlo con tutto il fiato che ho in gola, ed esco sbattendo di nuovo la porta, forse crepandola.
Mi dirigo fuori dal quadro per andare a fumare in pace da qualche parte.
Tornano le lacrime.
Fanculo.
Voglio fumare talmente tanto da dimenticare ogni cosa, almeno per un momento, voglio essere senza dolore.
Chi è Blaise Zabini ora?
Cos’è? Un nessuno.
Un’anima senza corpo, vuota, che si muove nel guscio inerme quale sono diventato.
Lei se ne è andata.
E la mia anima con lei.
Chi è Blaise Zabini ora? Cos’è?
…E’ mai esistito? Si.
Esiste? No, non più.







Ciao a tutti! :3 Prima di tutto mi scuso perchè è più breve dell'altro capitolo, ma altrimenti dovevo interrompere in un punto poco adeguato D: Poi volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto  la ff e coloro che l'hanno aggiunta alle seguite ;D Se lascerete una recensione, anche breve, mi farete felice, !  :33

Alla prossima, ciaoo! 8D  By Kally

   
 
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