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Autore: Orange_Jam    23/08/2010    3 recensioni
Sono passate poche ore dalla sconfitta di Voldemort. Il Primo Ministro Babbano riceve per la prima volta dopo mesi una visita inaspettata. Ma questa volta non si tratta né di Caramell né di Scrimgeour...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il Primo Ministro passeggiava nervosamente nel suo ufficio gettando di tanto in tanto occhiate confuse alla finestra. La nebbia che oscurava il cielo da mesi era improvvisamente sparita e vedere dopo tanto tempo i raggi del sole che illuminavano timidamente la strada come dopo un lungo temporale lo metteva di buon umore. Sembrava quasi un buon presagio in quei tempi bui.

Si costrinse a smettere di camminare e prima di tornare a sedersi dietro la sua scrivania gettò un ultimo sguardo depresso alla città assolata. Non aveva nessuna voglia di abbandonare quella vista tanto rassicurante per tornare agli eventi disastrosi di quei giorni. Recentemente un’intera famiglia era stata assassinata in pieno giorno, un paese in prossimità dei monti era stato devastato da chissà quale forza misteriosa e una strada era saltata in aria a pochi isolati di distanza.

Il Primo Ministro si lasciò cadere sulla sedia con un sospiro chiedendosi quante altre terribili notizie avrebbe potuto sopportare quel giorno.

-Chorley!- chiamò e il suo viceministro si precipitò nella stanza.

Una delle poche buone notizie di quei mesi era la sua guarigione. In realtà non aveva ancora capito da cosa fosse guarito, ma un tizio con una bacchetta e un osso incrociati sulla divisa gli aveva assicurato che adesso era in perfetta salute. Il Primo Ministro aveva a stento avuto il tempo di emettere un sospiro di sollievo prima che l’uomo si esibisse in una buffa piroetta e sparisse accompagnato da quello che sembrava proprio il rumore di uno sparo senza permettergli di dire neanche una parola. Nonostante quella brusca partenza, era stato ben contento del ritorno di Herbert Chorley e da quel giorno aveva preso l’usanza di chiamarlo nel suo ufficio ogni mattina per farsi raccontare le ultime terrificanti novità. Era un’usanza che disprezzava, ma di cui non poteva fare a meno perché, come lui stesso diceva, il Primo Ministro non poteva permettersi di non essere a conoscenza di ciò che accadeva nel suo Paese. Così si dispose ad ascoltare aspettando pazientemente che Chorley finisse i convenevoli.

–Allora, quali sono le notizie di oggi?- chiese quando finalmente il viceministro tacque abbastanza a lungo da permettergli di parlare.

-Non ci crederà, Primo Ministro- disse Chorley. La solita aria compunta che aveva in quelle occasioni aveva lasciato il posto a un sorrisino divertito che confuse il Primo Ministro ancor più del bel tempo.

-Perché? Cos’è accaduto?- chiese cercando di evitare che l’ansia prendesse il sopravvento.

-Di tutto!- rise Chorley. –Il mondo oggi sembra impazzito signore, mi creda.

Il Primo Ministro era sempre più spaventato e cominciava a scaldarsi: non lo sapeva quell’imbecille che lui odiava sentirsi uno scolaretto ignorante?  Probabilmente il viceministro fiutò il pericolo di una sfuriata perchè smise subito di ridere.

-Mi perdoni- disse in fretta,- ma avrebbe dovuto vedere i telegiornali di questa mattina, sembravano dei film comici! Gente vestita con lunghi mantelli sta invadendo le strade. Si comportano in modo strano: saltano, ridono, stringono le mani a chiunque. Poco fa ho visto con i miei occhi un vecchietto in veste scintillante fare una capriola in mezzo alla strada e poco più avanti una signora spargere fiori sul marciapiede. Ci sono stati avvistamenti di strani oggetti non identificati nei cieli e questa notte, oltre alle strane esplosioni che alcuni abitanti hanno sentito nell’interno, gli astronomi hanno dichiarato con loro sommo stupore che le stelle sono aumentate! Naturalmente i più li hanno presi per pazzi, ma qualcuno continuava a insistere dicendo che nella notte non si erano viste solo queste scintille dorate, che sembravano proprio delle stelle, ma anche luci di diversi colori, provenienti forse dalla stessa zona da cui sembravano nascere le esplosioni! Ah, quasi dimenticavo, le potrei giurare di aver anche visto un gufo passare davanti alla finestra nella sala accanto solo pochi minuti fa!

- Un gufo?- mormorò il Primo Ministro sbalordito. Non erano certo quelle le notizie che si aspettava, anche se cominciava a capire chi ci fosse dietro. D’altronde il povero Chorley come poteva saperlo? Non ricordava assolutamente nulla della sua guarigione…

Il viceministro, incapace di trattenersi, aveva ricominciato a ridere e ogni volta che il suo sguardo si posava sull’espressione del Primo Ministro la sua risata si faceva più forte.

Nel fracasso provocato da quelle risa incontrollate, si udì un colpo di tosse che fece gelare il sangue nelle vene del Primo Ministro.

Non poteva crederci, dopo quasi due anni che erano spariti, avevano scelto proprio quel momento per farsi vivi!

Se non si contava la breve apparizione del medico che aveva curato Chorley, non aveva più visto i maghi da quando Caramell era spuntato dal camino per dirgli che un certo Lord era tornato a seminare terrore tra i suoi elettori. Gli aveva presentato l’altro nuovo ministro, quello che sembrava un leone. Non aveva lasciato istruzioni su come comportarsi né gli aveva detto come spiegare a quella canaglia del suo avversario politico che i crolli e le “fughe di gas” non erano colpa del governo. I maghi lo avevano abbandonato senza una parola a destreggiarsi tra tutti quei disastri che loro avevano provocato e di cui spettava all’altro ministro occuparsi, non a lui!

Si era ridotto a sferrare calci alla scrivania per la rabbia; aveva cercato disperatamente di parlare con il medico di Chorley purché qualcuno gli dicesse come raccontare della magia alla gente che chiedeva spiegazioni e pretendeva che il governo gliele fornisse; era arrivato perfino al punto di gettare occhiate furtive al quadro nell’angolo, che pure aveva sempre evitato, sperando che gli dicesse che l’altro ministro voleva parlargli! E, in questo modo, aveva notato anche che il vecchio dipinto non solo non tossiva più per attirare la sua attenzione, ma neanche scompariva più dalla sua cornice. E credevano forse, i maghi, che non si fosse accorto che il ritratto gettava sguardi oltre il bordo del quadro a qualcosa che lui non poteva vedere con un’espressione semplicemente terrorizzata? Ogni volta che lo sorprendeva con il viso sconvolto, il Primo Ministro veniva travolto dalla paura ancor più che dal perenne stupore che provava ogni volta che quell’ometto dipinto si muoveva.

Dopo tutto quel tempo, solo adesso si metteva a tossire rischiando per di più di farsi sentire dal viceministro! Se Caramell gli avesse raccontato da quanto erano in contatto probabilmente Chorley lo avrebbe accusato di essere un pazzo o, nel migliore dei casi, un bugiardo.

- Chorley!- gridò – fuori di qui!

Il viceministro smise di ridere e il sorriso si spense subito sulle sue labbra quando vide la faccia paonazza del Primo Ministro che lo fissava.

-Ma…-protestò perplesso.

-Fuori!

Chorley non se lo fece ripetere un’altra volta e sfrecciò fuori dall’ufficio decisamente confuso.

Solo quando fu assolutamente sicuro che se ne fosse andato abbastanza lontano da non poter sentire nulla, il Primo Ministro si voltò verso il ritratto e lo fulminò con lo sguardo.

-Sì?- disse in un ringhio.

- Il Ministro della Magia desidera parlarle. Si prega di rispondere immediatamente- disse lui guardandolo con aria di sufficienza.

- Ed era così urgente da non poter aspettare neanche che il mio viceministro uscisse?

- Se non fosse stato della massima urgenza, non avrei interrotto la sua conversazione- rispose lui sprezzante.

-Bene. - disse il Primo Ministro cercando di mantenere la calma- Parlerò con Caramell.

-Non è Cornelius Caramell che desidera vederla.

-E chi allora?

-Io. - disse una voce profonda alle sue spalle e il Primo Ministro si voltò appena in tempo per vedere un mago dalla pelle scura saltare fuori dalle fiamme verdi che si erano accese nel caminetto.

-Shacklebolt!- gridò il Primo Ministro senza fare il minimo sforzo per non far trapelare lo stupore che lo aveva colto a quella vista. –Lei cosa ci fa qui?

-Buongiorno, ministro- esordì l’uomo pacatamente scrollando l’orlo della veste coperto di cenere. –Spero che vorrà perdonarmi per questa visita improvvisa, ma ho urgenti novità da comunicarle.

Il Primo Ministro si riscosse dallo stupore e indicò a Shacklebolt la sedia più comoda davanti alla sua scrivania accanto a quella meno confortevole che di solito riservava a Caramell. Non gli importava che Shacklebolt fosse un mago: aveva svolto un lavoro eccellente nel breve periodo in cui aveva lavorato come suo dipendente e si era anche assunto l’incarico della sua protezione prima di sparire nel nulla come tutti gli altri. La sua sola presenza, nonostante quella giornata che si rivelava sempre più strana, lo fece sentire tranquillo e quando si accomodò al suo posto, avvertì una serenità che da troppo tempo gli era stata negata.

-Sono molto sorpreso di vederla qui- disse scrutando il mago con attenzione. –Negli anni passati ho sempre incontrato Caramell. Pensavo che le comunicazioni spettassero a lui o all’altro ministro, Scrimgeour.

Sperando di essersi ricordato bene il nome, il Primo Ministro guardò l’espressione di Schacklebolt farsi sempre più cupa.

-Scrimgeour è morto.

Un brivido percorse la schiena del ministro a quelle parole.

-Co…cosa gli è successo? E Caramell? Anche lui è…

-No, non si preoccupi. Cornelius Caramell è in perfetta salute e continua a lavorare al Ministero.

- Allora perché non è venuto lui?

- Preferisco fare di persona le mie comunicazioni- spiegò Shacklebolt tranquillo –Spero che non le dispiaccia.

-No, certo che no- farfugliò il Ministro. – Questo vuol dire che lei…

- …che sono stato eletto Ministro della Magia- concluse Shacklebolt con un sorriso. –Solo poche ore fa in effetti. Mi scuso per aver trovato solo adesso il tempo di parlarle. Avrei voluto scioglierla prima dal peso di questi ultimi mesi di terrore, ma la situazione al Ministero della Magia è parecchio confusa al momento.

Aveva sentito bene? C’era forse la possibilità che tutto si fosse concluso?

-Forse lei…lei saprà spiegarmi cosa è successo in questi mesi?- chiese cercando di tenere a bada l’entusiasmo- Ad essere sincero non ho per nulla gradito l’essere tenuto all’oscuro di ciò che stava accadendo per tutto questo tempo. Tutte queste morti, ad esempio, sono sempre colpa di quel Lord?

-Purtroppo non è dipeso da noi, Ministro.- disse Shacklebolt cortesemente.-Lord Voldemort si è impossessato del Ministero e ha messo al governo un mago controllato da lui che, come tutti i suoi seguaci, non era certo ben disposto nei confronti dei Babbani. Fortunatamente siamo riusciti a tenere nascosta la possibilità di comunicare con lei. Capisce adesso perché non ha più ricevuto notizie? Tentando di metterci in contatto con lei avremmo offerto a Voldemort un pericoloso accesso al mondo non-magico con gravi conseguenze non solo per lei, ma per tutta la comunità babbana.

-Capisco.- borbottò il Primo Ministro. Non sapeva se era più il pericolo che aveva corso a spaventarlo o il tono noncurante con cui Shacklebolt ne parlava. Sembrava perfino allegro, come se quegli avvenimenti fossero solo ricordi lontani.

-Per rispondere alla sua seconda domanda- riprese Shacklebolt –sì, Voldemort era la causa di tutte quelle morti. Ma adesso non deve più preoccuparsene.

Un ampio sorriso si disegnò sul volto del mago. Il Primo Ministro non riusciva a credere a quello che sentiva. Aprì la bocca per parlare, ma Shacklebolt lo precedette.

-Ebbene sì. Lord Voldemort è morto. E’ stato sconfitto dopo una terribile battaglia cui hanno preso parte molti valorosi maghi nonché altre creature magiche che sono state fondamentali. Tutto si è concluso in un duello tra lui e Harry Potter. Lei sa chi è Harry Potter?

-Caramell me lo ha accennato- rispose in fretta il Primo Ministro.

- Da adesso è il salvatore del mondo magico.- rispose Shacklebolt più felice di quanto il ministro lo avesse mai visto. –Sono tutti lì a festeggiare, a ringraziarlo, a cercare di dedurre qualcosa dalle ultime frasi cruciali che lui e Voldemort si sono scambiati. Non che siano riusciti a capirci molto.

-Ma…-mormorò il Primo Ministro. Un senso di incredibile sollievo lo aveva pervaso alle parole del mago come il tepore del sole dopo un tuffo gelido. –Questo vuol dire…che è tutto finito? Niente più sparizioni, misteriosi uragani o ponti che crollano?

-Esattamente.

Il Primo Ministro ebbe voglia di ridere e saltare dalla gioia.

- Ed è per questo che la nebbia è scomparsa? Caramell una volta mi ha detto che era opera di alcuni demoni…

Shacklebolt annuì. –Anche i Dissennatori si sono ritirati. E non solo perché il loro signore è caduto. L’aria è così satura di gioia e voglia di vivere che sarebbe stato impossibile per loro sopravvivere. Ho provveduto subito ad allontanarli anche da Azkaban, la prigione dei maghi. Che si ritirino pure negli angoli più bui portando con sé la loro disperazione.

Il Primo Ministro avvertì il disprezzo nelle sue parole, ma non commentò. Era così felice che il sole fosse tornato.

-E…c’entra qualcosa anche l’aumento del numero delle stelle?

Shacklebolt rise di gusto.

-E’ questa l’interpretazione che hanno dato i telegiornali babbani? Il numero delle stelle è sempre lo stesso, che io sappia. Non che qualcuno sia mai riuscito a contarle, neanche i migliori astronomi magici. Comunque, Primo Ministro, non si preoccupi. Quelle che voi avete scambiato per stelle non erano altro che scintille dorate. I maghi le stanno facendo esplodere dalle bacchette per festeggiare. Se sente qualche altra stranezza non stia in pensiero. Sono tutti euforici. E’ stato sempre così, anche l’ultima volta. Solo che adesso non ci sono dubbi: Lord Voldemort è stato sconfitto e non ritornerà.

Sorrise e si alzò dalla sedia estraendo un pugno di polvere scintillante dalla tasca. –Adesso la saluto, Ministro. Ero venuto solo per renderla partecipe della felicità che ha invaso tutto il mondo magico. Devo tornare ad occuparmi del caos che c’è al Ministero, anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe festeggiare con gli altri. Le perdite sono state molte, ma il solo pensiero che nessuno sia più in pericolo è meravigliosamente confortante.

Si avvicinò al camino e poco prima di saltare di nuovo nel fuoco smeraldino ch si era riacceso si voltò a guardarlo.

-Probabilmente non mi vedrà molto spesso, Primo Ministro. Verrò solo se ci sarà qualche novità importante da comunicarle.

-Non dica così- gridò il Primo Ministro a un meravigliato Shacklebolt. –Anche Caramell lo ha fatto e da quel momento le cose hanno iniziato ad andare male.

Shacklebolt sorrise rassicurante, con un piede già nel camino.

-Non sarà così- mormorò- Non questa volta.

E aveva ragione.

  
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