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Autore: _Sevvie_    25/08/2010    9 recensioni
L'odio è un sentimento forte, un sentimento che, sebbene si dica che è l'indifferenza il sentimento più doloroso, ferisce. Nessuno vorrebbe essere odiato. Ma Severus Piton sembra che abbia fatto di tutto, in sei anni, per farsi odiare da Harry.
Sono passati sei anni da quanto il ragazzo ha messo piede qui ad Hogwarts e tu ti stai facendo odiare da lui come tu non hai mai odiato nessuno, nemmeno suo padre. La mia domanda, che credo tu stia aspettando, è: perchè fai tutto questo?"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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posso farti una domanda
What I deserve







"Severus posso farti una domanda?"
Alzo lo sguardo verso l'anziano uomo che mi è seduto di fronte. Incontrare quegli occhi azzurro cielo, per me, è sempre inquietante: sembra che ti leggano nel pensiero. Essere un ottimo Occlumante come me non serve a niente, non quando si ha a che fare con Albus Silente. Lui, pur essendo il miglior Legilimens, addirittura più capace del Signore Oscuro, non fa uso della sua abilità: a lui basta guardarti negli occhi per capirti, per leggerti.
Mi fa paura il tono con cui mi ha fatto questa richiesta, ma non posso fare a meno di annuire. Prima o poi, comunque, sarei costretto a rispondere a questa domanda che vuole pormi, tanto vale togliersi il peso subito: via il dente, via il dolore.
"Tu non odi davvero Harry." constatò con un sorriso Silente.
"Questa non è una domanda, Albus."
"Devo dedurre che ho ragione?"
A volte credo di odiarlo. Mi tende sempre questi trabocchetti e non so mai cosa rispondere. D'istinto digrignerei i denti e risponderei un no secco, ma mentirgli non serve a niente quando ho smesso, oramai, di mentire a me stesso. No, ha ragione lui, non lo odio. Come potrei? Ma vorrei tanto.
"E' la volontà che conta, Albus, lo dici sempre. Io voglio odiarlo, ed è la stessa cosa, in fondo."
"Invece no, Severus, ti sbagli. Tu vuoi odiarlo, ma non lo fai e nemmeno ti sforzi. Dopotutto ti stai impegnando quanto me, e forse più di me, per salvargli la vita." risponde semplicemente. Mi sorride, prima di continuare.
"Invece sembra che fai di tutto per farti odiare da lui. Sono passati sei anni da quanto il ragazzo ha messo piede qui ad Hogwarts e tu ti stai facendo odiare da lui come tu non hai mai odiato nessuno, nemmeno suo padre. La mia domanda, che credo tu stia aspettando, è: perchè fai tutto questo?"
Rimango talmente sbalordito e sorpreso dalla sua domanda che rimango per svariati secondi in silenzio, senza rispondere. Senza sapere cosa rispondere. Cerco dentro di me la risposta, ma in realtà la so già. La so da sempre.
Silente mi guarda in attesa di una risposta, che forse sa già. Ma immagino che voglia sentirlo da me e confermare la sua teoria, come sempre.
"Me lo merito."
"Nessuno si merita tanto odio, Severus."
Mi alzo di scatto in piedi, sento le lacrime premere violentemente per uscire, gli occhi bruciare per il dolore e il cuore frantumato.
"Io non sopporto che mi guardi. Non sopporto l'idea di avere i suoi occhi puntati addosso. Gli occhi di Lily."
"Severus, non ti seguo."
Mi giro a guardarlo, arrendendomi alle lacrime, dopo anni ormai. Non piango da 15 anni. Quasi singhiozzo quando sento la sua mano stringermi la spalla, con fare paterno.
"Io l'ho venduta al Signore Oscuro." spiego, una volta ritrovata la calma sufficiente per parlare senza che la voce tremi. "Sono stato io. Sono la causa della sua morte. L'ho uccisa io!"
"Severus..."
"Non voglio pietà, Albus. Tu con me ne hai avuta fin troppa e non me la meritavo neanche un po'!" urlo, disperato. "Per pagare la mia colpa la morte non è sufficiente. Se lo fosse stato, non sarei qui, ora. Quello che mi merito è l'odio. L'ho cercato in te, ma tu non sembri capace di odiarmi e lo cerco costantemente in lui. E lui mi odia, mi odia a morte. Ogni volta che leggo nei suoi occhi il sentimento che nutre nei miei confronti sento il mio cuore frantumarsi in mille pezzi...sento il dolore invadermi da dentro perchè è come se mi guardasse lei attraverso gli occhi del figlio. Ed è il dolore perpetuo che mi merito, la morte sarebbe troppo facile: veloce e indolore. Invece sono condannato alla sofferenza eterna. "
Non parla, ma sento che vorrebbe. Sta solo aspettando che mi calmi ulteriormente per comprendere a pieno le sue parole: ormai lo conosco, fa sempre così.
"Io non provo pietà per te. Non l'ho mai provata. E mai la proverò!" mi dice deciso. " Io credo che tu non sia un uomo da compatire, Severus."
"Sono un uomo da odiare, infatti."
Lo sguardo che mi rivolge, mi fa quasi tremare. Mi sta guardando come un padre guarda un figlio. Nessuno mai, eccetto lei, ha mai avuto a cuore la mia condizione come Silente. E mi odio ancora di più perchè sento di non meritarmi nemmeno un briciolo di quell'affetto.
"Severus tu sei un uomo coraggioso. Il più coraggioso che io conosca, a dirla tutta. Sei un uomo che cosa vuol dire amare, cosa vuol dire anteporre i propri bisogni a quelli della persona amata. E tu lo stai facendo: stai rischiando la tua vita per salvare quella di Harry, del figlio di Lily Evans. Questo dovrebbe alleviare il tuo senso di colpa. Stai rendendo onore al suo sacrificio, stai facendo in modo che non sia stato inutile. E Lily, questo, lo sa. E se la tua paura è di non ottenere il suo perdono, Severus, io credo che tu l'abbia già ottenuto. Da sei anni, per essere precisi."
Rimane a guardarmi senza dire niente per qualche minuto, poi lo vedo dirigersi a passo lento fuori dal suo ufficio.
Non ho tempo per rimuginare, sento il suono della campanella che mi riporta con i piedi per terra. Ho lezione.
Ho un brutto presentimento, ma non posso non presentarmi a lezione. Così, seppur controvoglia, lascio l'ufficio del Preside e trascino i miei piedi verso la mia aula.
L'aula è ancora vuota. Mi siedo in cattedra, in attesa che i miei studenti si decidano a degnarsi di venire, cercando in tutti i modi di non pensare alle parole di Silente, ma mi sembra inevitabile.
Delle urla rimbombano in corridoio e mi distraggono dai miei pensieri. Esco a vedere cosa stesse succedendo e, appena me ne rendo conto, tiro fuori istintivamente la bacchetta. Ma il caos si era calmato: i due ragazzi che si stavano sfidando in un duello, che di leale aveva ben poco, avevano immediatamente smesso di lanciarsi contro qualsiasi tipo di Incantesimo.
"50 punti in meno a Grifondoro e due settimane di punizione per te, Potter."
E mi volto prima di sentire, come sempre, il suo sguardo carico d'odio perchè, come sempre, me ne sono infischiato e sono stato ingiusto con lui.


Un giorno capirai, Harry.





Note dell'autrice:

Innanzitutto è doveroso per me ringraziare Jayne, in quanto è stata lei che ha "elaborato" la teoria che Severus Piton vuole farsi odiare da Harry perchè pensa di meritarselo dopo quello che ha fatto.
Dato che, dopo averci riflettuto, ho condiviso a pieno la sua interpretazione e l'ho anche fatta un po' mia, mi sono seduta davanti il pc e ho buttato giù questa one-shot.
Già l'ho detto, ma lo ripeto: Severus Piton è in assoluto il mio personaggio preferito e, se devo dare un perchè, vi dico che è il personaggio più completo dal punto di vista psicologico che la Rowling ha creato ed è anche il più dinamico: non è mai rimasto lo stesso, cosa che invece gli altri personaggi hanno fatto. O forse è solo la mia impressione.
Comunque di sicuro per me è il più intrigante. La sua morte, per me, è stata la più tremenda, insieme a quella di Sirius e Remus. E credo che la Rowling se le potesse risparmiare.
Vabbè, bando alle ciance! Buona lettura!!!
Se voleste lasciarmi un segno del vostro passaggio con una recensione, anche breve, mi fareste moooolto felice =)
Vostra V.

























   
 
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