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Autore: InkBoy    25/08/2010    0 recensioni
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama
o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa
introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questo piccolo lupo era tutto bianco e aveva due occhi color ghiaccio, era molto vispo per essere così piccolo e ci legaò subito, tanto da tenerlo con se per accudirlo e gli dette anche un nome: Moonlight.
Non sapeva come l'avrebbe accudito ma di una cosa era certo, che gli avrebbe dato l'anima perchè gli occhi del cucciol quando lo prese in braccio erano come i suoi al momento della partenza.
Passarono la notte insieme nella sua tenda, lui ai suoi piedi, col fuoco acceso per evitare che altri lupi si avvicinassero a loro e alle prime luci dell'alba ripartirono e mano a mano che andavano avanti e "mangiavano" l'asfalto il loro legame era sempre più forte, come fossero fratelli.
Quel piccolo batuffolo di peli era diventato il suo migliore amico, ovunque andasse e qualunque cosa facesse, erano insieme; ogni mattina lo svegliava con la solita leccata di faccia e scappava fuori dalla tenda, poi si davano una ripulita nel primo corso d'acqua che trovavano e andavano a fare colazione.
Lupo prendeva i suoi classici muffin al cioccolato e un caffè mentre lui adorava la pancetta fritta, ne andava ghiotto e ad ogni bar dove facevano colazione lui ne mangiava una decina di fette (era ancora un cucciolo e doveva crescere).
Oramai era un po che viaggiavano assieme e ogni mattina si ripeteva la solita scena, ma per quanto fosse monotona, a Lupo piaceva perchè vedere un cucciolo di lupo fare pazzie per qualche fetta di bacon fritto era la cosa più divertente che si potesse vedere, era un matto.
Correva, saltava, giocava, e quando c'era qualche pericolo ululava, era il migliore compagno di viaggio che io potesse incontrare; era molto simile a lui, nei suoi occhi grandi e azzurri vedeva la tristezza di non avere più una famiglia ma allo stesso tempo stavano bene insieme, si facevano compagnia,ad esempio la sera ,come ogni sera, suonava la chitarra finchè il fuoco ardeva e lui lo accompagnava con il suo ululato alla luna.
Eravano diventato un duo inarrestabile, non li fermava nessuno, Lupo e Moonlight, Moonlight e Lupo; sembravano due personaggi dei telefilm in stile Renegade, Lupo con la mia motocicletta e questo cucciolo di lupo bianco con se che faceva penzolare la sua lingua nel vento.
Anche se aveva viaggiato tanto e il viaggio era ancora molto lungo da fare con lui le giornate passavano velocemente e in modo molto spensierato, si divertivano un sacco a rincorrersi e a fare la lotta ma sapeva che questo sarebbe durato ancora per poco perchè Moonlight prima o poi sarebbe cresciuto e, nonostante il legame che li univa, sapevo che si sarebbero dovuti lasciare perchè tenere un cucciolo era una cosa ma un lupo maschio adulto era tutto un altro discorso.
Avrebbe sentito prima o poi l'instinto animale,il richiamo della vita selvaggia e lui non avrebbe potuto fermarlo o impedirglielo quindi pensò di godersi questo fratello a quattro zampe finchè non sarebbe arrivato quel giorno, perciò si fermò da un fabbro sulla strada e fece fare due medaglie militari con scritto sopra il nome del cucciolo  e una col suo , una delle due con sopra il nome di Moonlight la legò al suo collo così facendo se un giorno l'avesse rincontrato lo avrebbe riconosciuto e le altre due le portò egli al suo collo, per ricordare quel grande amico che conobbe per caso durante quel viaggio.
Fatto questo ripartirono e continuarono a viaggiare ininterrottamente per settimane, fermandosi per mangiare e riposare qualche ora, e ogni chilometro che facevano era uno spettacolo unico, e il suo fido compagno lo aiutava a rendere più gradevole il loro percorso insieme, mostrandogli paesaggi che non avrebbe mai immaginato.
Un giorno, mentre giocavano, a Moonlight cadde un dente, era bianchissimo e appuntito, allora decise di farne una collana che da allora portò sempre con se, perchè era diventato davvero una parte importante della sua vita, chi l'avrebbe detto:"Lupo che ha qualcuno come amico?", ma per Lupo non era un amico era il suo totem.
Durante questo viaggio passò un po di tempo in una tribù di pellerossa, e lo sciamano gli insegnò che in ognuno di noi vi è un'entita chiamata totem che rappresenta la nostra parte "animale" e gli spiegò che avrebbe trovato il suo totem quando sarebbe stato in pace con se stesso, e fu proprio così.
Per questo era così legato a Moonlight, perchè lo sentiva parte di se, era come se fosse la sua personificazione, il suo comportamento, i suoi occhi gli ricordavano tanto lui.
Ora eravano una cosa sola e si coprivano le spalle in qualsiasi occasione senza tradirsi mai o fuggire quando uno dei due era in pericolo.
Non avrebbei mai immaginato di legarsi così tanto a qualcuno che non fossi se stesso ma, grazie a Moonlight, stava cominciando a capire chi era,a diventare più altruista,spensierato e iniziava a capire il senso del suo viaggio.
Tutte quelle esperienze nuove che stava facendo durante questo percorso interiore stavano cominciando a fargli capire chi era, ma la strada era ancora molto, troppo lunga da fare e di queste esperienze sapeva che ne avrebbe fatte un altro milione se non di più perciò non mi arrese e continuò per la sua strada con i suoi compagni di viaggio e con la certezza che prima o poi avrebbe compreso molte cose che fino ad allora non capiva.
Dopo qualche settimana il suo amico a quattro zampe era cresciuto ed era quasi grande come l'Harley ma ancora nessun segno d'abbandono da parte sua anche se sapeva che presto si sarebbe fatto vivo, allora continuò a viaggiare cercando di non pensare a quel giorno che, quando sarebbe arrivato, gli avrebbe fatto un male infinito.
Le settimane passavano, i chilometri della motocicletta aumentavano e Moonlight cresceva sempre più con quel suo pelo bianco, passavano le notti svegli a gridare alla luna un po per sfogarsi, un po per insonnia ma facevano di tutto per godersi i giorni insieme che gli restavano, facendo le peggiori pazzie e le migliori corse nelle praterie di tutta la loro vita.
Una notte, mentre suonava la chitarra, notò che a Moonlight piaceva la melodia che compose qualche tempo prima di conoscerlo, e allora decise di intitolarla con il suo nome, e continuò a suonarla per giorni e giorni senza mai stancarsi e vedendo che a lui piaceva.
Oramai eravano agli sgoccioli e piano piano Moon cominciava a sentire il richiamo della natura, e una notte, lo graffio sul braccio e poi scappò via tra la boscaglia; egli capì che quel gesto non era un gesto fatto con cattiveria ma voleva dire:"Non ti scordare mai di me, ci rivedremo un giorno o l'altro".
I giorni che passarono Lupo, per la prima volta, pianse ininterrottamente continuando a suonare quella melodia che faceva pensare a lui e a tutto quello che passarono insieme, ma appena guardava la cicatrice sul braccio destro capiva che non era un addio il suo ma un ciao, e che alla fine aveva fatto la stessa cosa che fece lui alla sua partenza.
Non riuscì a andare via da quel posto ,dove avvenne il loro saluto, per giorni ma con il cuore a pezzi un giorno salì in sella alla motocicletta,accellerò al massimo e sfrecciò sulle strade gridando alla luna per sfogarsi.
Per molto tempo stette male per quel saluto ma capì che lo avrebe rincontrato prima o poi.
Ma gli succedeva una cosa strana durante il sonno, aveva un sogno ricorrente;nei suoi sogni c'era sempre una ragazza bionda, occhi azzurri, che lo chiamava ma era un viso sconosciuto a egli, non la conosceva eppure lo intrigava molto.
Una mattina, ad una stazione di servizio, mentre faceva colazione seduto ad un tavolo sentì quella voce, quella del vecchio Easy rider che perse di vista qualche tempo prima.
Non si voltò per non mancargli di rispetto, e gli disse con voce appagata e molto soddisatta:"Finalmente cominci a capire cosa cerchi, ma non sai come trovarlo. Il tuo viaggio inizia ora! E tranquillo lui ritornerà se il legame che vi lega è così forte".
Non sapeva come aveva fatto ma l'uomo sapeva di Moonlight e ,come la prima volta, le sue parole gli restarono fisse in mente ma questa volta in modo positivo perchè sapeva che si sarebbero ritrovati lui e il suo fratello a quattro zampe, ma continuò a parlarmi:" Io so chi sei, non conosco il tuo nome, ma so chi sei e so che hai ancora molta strada da fare. Una volta partito dirigiti verso sud e a due settimane di viaggio in quella direzione troverai colei che ogni notte ti tormenta" poi si alzo come sempre e se ne andò senza dire una parola di troppo.
Non sapeva chi era nè da dove veniva, ma quell'uomo lo conosceva meglio di se e non sapeva come facesse a sapere tutte quelle cose, ma si fidava di lui allora, finito il caffè, prese la moto e partì in direzione sud. 
  
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