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Autore: snowbud    26/08/2010    4 recensioni
Lupin, dopo la morte di tutti e tre gli altri Malandrini, pensa al vecchio gruppo, e constata che alla fine la storia dei Malandrini è stata solo una sorta di deviazione dall' originale sentiero della sua vita, solitario e inclemente. Storia classificata sesta al contest 'Time of your song' indetto da vogue91.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'One-shot e flash che nessuno si cagò di striscio. Amen.'
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Questa storia ha partecipato al contest 'Time of your song' di vogue91 e si è classificata SESTA. Ecco il giudizio della giudice:

6°Classificata
HarryPotterianaDOC “Un Sorriso Malandrino”

-Grammatica: 8.5/10
-Lessico: 9/10
-Stile: 8/10
-IC: 10/10
-Trama: 8/10
-Attinenza alla canzone: 15/15
-Utilizzo della frase scelta: 9/10
-Giudizio personale: 3/5

Totale: 70.5/80

Per quanto riguarda la grammatica, non vi sono errori veri e propri. Solo i puntini di sospensione, i quali sono tre, e non due. Il reale problema è la punteggiatura, la quale ha influito parecchio sul punteggio dello stile. Davvero troppe virgole. Io stessa sono assolutamente favorevole all’utilizzo massiccio delle virgole, in quanto trovo che nella maggior parte dei casi spezzino il discorso e lo alleggeriscano, ma tu davvero ne hai usate troppe, e spesso anche in punti in cui è grammaticalmente scorretto metterle. Il lessico invece è buono, solo in certe occasioni mi è parso un po’ troppo altisonante per il tipo di situazione descritta. Perfetto Remus, i suoi pensieri sono perfettamente attinenti alla realtà del personaggio. La trama invece è un po’ carente, e non solo perché si tratta di un’introspezione. La storia non sembra unitaria, anzi pare quasi composta da frammenti che come filo logico hanno solo il pensiero di Lupin. Questo può anche essere dato dal modo in cui hai utilizzato la canzone, che di per sé è perfetto, ma che ha fatto sì che ti soffermassi su degli spezzoni che spiegassero i versi da te scelti, più che su una narrazione fluida. In merito alla frase, il momento in cui l’hai inserita è sicuramente adatto, eppure resta un po’ campata in aria. Ossia, si capisce il perché del suo inserimento, ma ci si ferma lì.
Tutto sommato è una storia carina, ma gli manca quel certo non so che. Apprezzabile il punto di vista di Remus su tutto quello che è successo, sulla sua solitudine, e sulla morte delle persone che per lui erano tutto... niente di particolarmente originale, ma un buon lavoro.

 

~ Un sorriso malandrino.

 

E’ ancora qui, come allora.

E’ presente nel mio cuore tormentato e grigio.

« Siamo gocce di un passato che non può più tornare.. »

 

 

« Questo tempo ci ha tradito. »

Scorre, scorre il tempo, inesorabile; ha lasciato che la vita ci piegasse come spighe al vento,

sulla nostra foto ha deposto la polvere.

 

Bastava un sorriso, allora.

Compariva sul volto di James, seguito da uno identico su quello di Sirius,

poi il mio sbuffo di resa, il rumore di un tomo che veniva richiuso pesantemente, lo sguardo speranzoso di Peter che correva da Padfoot a Prongs.

E’ ancora qui, il vostro sorriso, ragazzi, vedete?

E’ qui, aleggia come la polvere dopo una battaglia, lascia sperare i sopravvissuti, per poi posarsi e mostrare l’atroce verità, e farli annegare nella disperazione.

E’ ancora qui..

 

Il tempo di sperare è finito, come quel sorriso.

Mi sono ritrovato come allora, come il ragazzino di undici anni che saliva per la prima volta sull’ Espresso per Hogwarts, ignaro dello splendido fuoco d’ artificio che per dieci anni lo avrebbe reso stupefatto e felice, per spegnersi e lasciarlo solo come non mai.

Avrei dovuto saperlo che per me non c’era speranza.

Avrei dovuto sapere che era stata una felicità vana, la mia, falsa bellezza, effimera e mortale.

E come sempre, la vita ci fa da maestra, guidandoci per sentieri ancora inesplorati, mettendoci in ginocchio, mostrandoci come insignificante è la nostra esistenza.

Ho compreso che i mali che fuggi sono in te.

 

Sono solo, povero e infelice come allora, ma stavolta non ci saranno tre ragazzi sorridenti e speranzosi pronti a tendere la mano a un ragazzino malaticcio in un’ anonimo scompartimento del treno per Hogwarts.

Ed è finita davvero.

 

« Siamo indivisibili, siamo uguali e fragili, siamo già così lontani… »

 

 

   
 
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