BEEP BEEP

-Merda- esclamai scaraventando la sveglia giù dal comodino con una manata raggiungendo il mio obiettivo: metterla a tacere.

-Cassandraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!-

ok, questa voce invece non la potevo mettere a tacere con una semplice manata (soprattutto ne sarebbe andato della mia incolumità).

-Muoviti Cassandra, alzati dal letto, svegliati, lavati, vestiti, carica i bagagli in auto!!!!-

Oddio, tutte quelle informazioni, o meglio, ordini, di prima mattina erano traumatici....Ma tutta questa energia all'alba delle 5.30 da dove le veniva???

-E' inutile, tanto partiamo anche se ti fingi in coma, quindi sbrigati!!!!-

La dolce voce paradisiaca che mi stava svegliando era quella di mia madre Jackie. Quella mattina saremmo partite per raggiungere mio padre in America. Diciotto anni fa i miei erano venuti in Italia per affari e dopo un anno nacqui io. Ora, dopo tutto questo tempo, in cui io ero cresciuta in Italia, stabilendo dei normali rapporti di amicizia ecc. come tutta la gente della mia età, loro avevano avuto la brillante idea di tornare da dove erano venuti: in America. Verrebbe da pensare “Figo, wow! L'America!” e invece a me no. E il mio rifiuto proveniva soprattutto da un fatto preciso: da dove venivano i miei genitori??? Ma da un fantastico paesino del cavolo disperso nel nulla, dimenticato da Dio, in cui il meteo locale non aveva molto lavoro da fare in quanto pioveva quasi sempre.... Fantastico. Non c'è che dire! Da Milano, città caotica piena di vita, ci trasferivamo in mezzo ad un buco nero, o meglio, verde. Me lo sentivo: la mia vita sociale si sarebbe ridotta drasticamente. Io qui avevo i miei amici, il mio “quasi ragazzo” con cui facevamo tira-e-molla da un po', non potevano confinarmi in mezzo ai boschi!!! Non ero Heidi! A me piaceva la città! Non sentivo la mancanza dei monti!!!!

Inutile a dirsi che, quando avevo proposto ai miei genitori di lasciarmi vivere da sola in Italia, loro mi erano letteralmente scoppiati a ridere in faccia senza nemmeno degnarsi di rispondermi. Grazie per la considerazione!!! Ok, in fondo era poco credibile la scena di me stessa in una casa, da sola, soprattutto la sera. Odio il buio e ho un'immaginazione troppo fervida, quindi ogni personaggio dei film horror che ho visto temo sempre di trovarmelo davanti, quindi ogni minimo rumorino mi mette in crisi la notte. Però pur di salvarmi da quel suicidio avrei anche affrontato la bambina dell'esorcista. Me la sarei persino presa come coinquilina. Ma ovviamente non c'era stato nulla da fare.

Mio padre era già partito qualche mese prima. Man mano gli inviavamo con i container la mobilia e tutte le nostre cose. Ormai avevo qui solo una valigia. E stamani saremmo partite anche noi. Saremmo andate in America. Saremmo andate a F.... Oddio, la mia mente si rifiutava pure di memorizzare il nome di quell'inferno.

Nonostante il sonno riuscii a lavarmi, vestirmi, caricare le valigie in macchina e il trasportino con dentro il mio gatto. Su quello ero stata intransigente: dove andavo io sarebbe andato lui!! O meglio, lei.

Mi chiamo Cassandra Bell (ok, pronunciato tutto insieme e velocemente ha un suono strano.. La fantasia dei miei genitori.). Sono una ragazza americana cresciuta in Italia. Solo mia nonna materna era italiana, e io ho preso tutto da lei: capelli scuri lunghi fino a metà schiena e mossi, pelle leggermente olivastra, occhi grandi e di uno strano color marrone dorato, con delle sfumature verdi con il sole. Sono abbastanza alta, 1 metro e 70, e ho il fisico slanciato, ma, a differenza della tipica donna mediterranea, il mio seno lascia un po' a desiderare....una misera seconda. Grazie Madre Natura. Ho 17 anni e oggi sarebbe iniziata la mia nuova vita a Forks.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§