Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: celine_underworld    27/08/2010    5 recensioni
- Ti fidi di me, Merlin? - domandò Arthur al giovane uomo dai capelli corvini al suo fianco. Il moro senza nessun esitazione, fissandolo nei suoi occhi zaffiro, rispose: - Ti affiderei persino la mia vita. - Sul volto abbronzato del biondo affiorò un dolce sorriso. Era tardi, lo sapeva. Aveva sempre avuto tutto ciò di cui aveva bisogno e lui, invece, era andato a cercarlo altrove. Ma solo alla fine di ogni cosa lo aveva capito e questo sarebbe stato il suo maggior rimpianto. Una lacrima impertinente gli solcò il volto. - Mettiti in salvo! -
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
sogno



- Ti fidi di me, Merlin? - domandò Arthur al giovane uomo dai capelli corvini al suo fianco.
Il moro senza nessun esitazione, fissandolo nei suoi occhi zaffiro, rispose:  -  Ti affiderei persino la mia vita. -
Sul volto abbronzato del biondo affiorò un dolce sorriso.  Era tardi, lo sapeva. Aveva sempre avuto tutto ciò di cui aveva bisogno e lui, invece,  era andato a cercarlo altrove. Ma solo alla fine di ogni cosa lo aveva capito e questo sarebbe stato il suo maggior rimpianto. Una lacrima impertinente gli solcò il volto.
- Mettiti in salvo! -
Merlin lo fissò con orrore. - E tu? -
- Me la caverò. - Ma entrambi sapevano che lui stava mentendo. Morgause li stava raggiungendo con il suo esercito di non morti, contro cui la magia di Merlin non aveva effetto. Come si uccideva qualcuno che era già morto?
- Non è vero e lo sai! -
- Datti una mossa, stanno arrivando. Cercherò di tenerli impegnati il più possibile. -
- Allora è questo il tuo piano, non è  vero? - gli urlò contro. - Darmi il tempo per poter mettermi in salvo. Ma non ti permetterò di sacrificare la tua vita. Al contrario sarò io quello che lo farà. -
- Ti prego, Merlin! - supplicò il principe. - Fallo per me! -
- Io sono solo un servo. Nessuno si accorgerebbe della mia assenza, mentre... - Ma la voce di Arthur lo interruppe.
- Non è vero e lo sai bene. Mancheresti a Gaius e non solo. A Gewn, Morgana  e... - un piccolo singiozzo scappò dalle labbra piene del principe. - a Me! -
- Arthur, ti prego ascoltami. Tu sei destinato a diventare un grande Re un giorno  e riuscirai a riunire le terre di Albion. Il mio compito è quello di proteggerti anche al  costo della vita, persino. Ma se ti lasciassi morire per salvarmi, non riuscirei a  guardarmi di nuovo nello specchio. Il mio dono mi è stato dato per una ragione precisa: Te! -
- La mia vita non ha significato se tu non ci sei! - mormorò sommesso il cavaliere. - L'ho capito solo adesso. -
- Meglio tardi che mai . - disse con un ghigno il moro. - Ve l'ho sempre detto che  siete un Asino, sire! -
- Lo so. Hai avuto sempre ragione su questo .-
- Non ci credo! - esclamò stupefatto. -  Mi state dando ragione! - scoppiando a ridere.
- Se scopro che lo hai detto a qualcuno, farò in modo che niente e nessuno potrà salvarti dalla mia furia. Intesi?! -
Il moro deglutì a vuoto, prendendo in parola la minaccia di Arthur.
- Mi fa piacere constatare che certe cose non cambieranno mai! - 
Merlin mise un adorabile broncio, che fece ridere il suo principe. Ma quel momento di pace tra loro fu rotto dal ruomore dei zoccoli provenienti dal fondo della foresta.
- Forza Merlin. Che aspetti? -
- Promettimi che ci rivedremo. Qualsiaisi cosa succede, le nostre strade si incroceranno di nuovo e non ci lasceremo mai più! -
- Promesso! -
Merlin si avvicinò ad Arthur, che con un braccio cinse la sua esile vita. Il mago allacciò le sue braccia al collo possente del principe, rimanendo pochi istanti fissi uno negli occhi dell'altro, prima che il biondo intrappolasse le labbra sottili di Merlin tra le sue.
Il loro primo bacio. Da casto si trasformò in passionale, disperato, mettendo tutto il loro sentimento. Ma anche amaro, per averci messo tanto a confessarsi in quello scontro di lingue il loro amore.
- Perdonami! - mormorò  Merlin sulle labbra del biondo, che lo fissò senza capire. Parole di una strana quanto arcaica lingua  furono pronunciate dal giovane mago. Subito dopo, Arthur crollò privo di sensi ai suoi piedi. Si chinò, abbraccaindolo tra le sue esili braccia.  - Ti amo! - . Lacrime silenziose scivolavano sul suo pallido viso. Un altro incantesimo e Arthur era al sicuro.
La voce di Morgause lo fece voltare nella sua direzione. - Uccidetelo! -
I suoi guerrieri lo circondarono. Merlin senza paura li affrontò, lanciando tutti gli incanti che conosceva, ma nessuno sortiva effetto su di loro. Ben presto, quando esaurì tutte le sue energie,  cadde in ginocchio e col viso rivolto verso il cielo, pronunciò il nome del suo prinipe,  prima di essere trafitto da mille spade.


Merlin si svegliò di colpo. Di nuovo quell'incubo. Ogni notte sognava la stessa scena: lui vestito da strani abiti al fianco di un altro uomo, che indossava un'armatura e come ogni notte, lui moriva per salvarlo. Salvare chi? Un certo Arthur. Ma non conosceva nessuno con quel nome.
Ma perchè se ne preoccupava più di tanto, era solo frutto della sua immaginazione. Con quel pensiero si diresse in bagno per sciaquarsi il viso con acqua fredda per scrollarsi di dosso l'immagine di Arthur. Quando i suoi occhi andarono allo specchio,  si soffermò sull'immagine  che rifletteva:  un giovane ragazzo dai capelli corvini, due occhi troppo azzurri e dalla pelle alabastra. Nessun cavaliere dalla'armatura scintillante sarebbe venuto a salvarlo dalla sua miserabile vita.
L'Arthur del suo sogno aveva una corporatura robusta, ricoperta da fascio di muscoli, una pelle dal colore del bronzo e capelli dorati come il sole incorniciavano il suo viso scolpito da un abile maestro e infine i suoi occhi zaffiro, difficili da dimenticare. Un tipo come lui non sarebbe stato attratto da uno come lui. Di colpo cominciò a odiare il suo corpo. Arthur era tutto ciò che lui non poteva essere e voleva avere, così, quando lui cadeva nel mondo dei sogni, la sua mente trovava rifugio nell'immaginarsi qualcuno pronto ad amarlo e a sacrificarsi  per lui. E poi il nome, doveva essere dovuto per il fatto che in quel semestre all'università, stava studiando le leggende Arturiane.
- Tesoro, come mai già alzato. sono solo le sei del mattino, c'è ancora tempo per prepararti. - la voce di sua madre Hunith lo riportò con i piedi per terra.
In quella terra, dove nessun Arthur lo attendeva.
- Non riuscivo a riprendere sonno.- rispose di rimando.
- Tutto bene, Tesoro? -
- si mamma. Solo un brutto sogno. -
- Allora ti preparo subito la colazione. -
- Sei la migliore! - Una fragorosa risata provenì dalla cucina.






Quello che il nostro giovane mago, che ancora non sapeva di essere ma che lo avrebbe fatto presto,
non immaginava minimamente lontanamente  era che lì,  da qualche parte,
 c'era davvero l'Arthur dei suoi sogni. Impaziente anche lui di ritrovarlo:
perchè egli aveva una promessa da mantenere.

E poi,  si sa il Destino è qualcosa a cui non si sfugge in nessun vita.





  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: celine_underworld