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Autore: Crazy_Me    27/08/2010    2 recensioni
Seguito di Trashed, Lost and Strungout.
Alexi e Jessica. Finalmente insieme. Felici, innamorati e pronti per il Tour Americano. Ma le cose cambiano, anche se non vogliamo...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: E’ tutto inventato, i Children non mi appartengono, non scrivo a scopo di lucro, non intendo offendere nessuno e né dare prova veritiera del carattere di ciascuno dei componenti del gruppo.



Are You Dead Yet?



Non riusciva a fare nulla. Nulla di sensato, di decente, di lontanamente normale quando lui si comportava in quel modo.
- Puoi smetterla di fissarmi? – Chiese, girandosi.
Malgrado il tentativo di mantenere uno sguardo serio e autorevole, la sua bocca lentamente s’incurvava, facendo apparire un sorrisetto malizioso.
- Mi scusi. – Rispose il ragazzo biondo, sdraiato sul letto, senza maglia, ma con solo dei boxer e un lenzuolo bianco a coprirlo.
- Perdonato. – Disse Jessica, mentre si ordinava di girarsi e continuare a fare ciò che faceva prima.
- E’ che sei così dannatamente sexy quando ti alzi nel cuore della notte per segnarti dei riff. – Si sentiva un sacco l’impegno che Alexi metteva nel fare una voce roca e provocante, ma Jess lo trovava molto più eccitante quando era normale.
Ad esempio, quando, dopo un concerto, si toglieva la maglia sudata e si sdraiava senza ritegno su uno dei divanetti nel camerino.
- Grazie. – Fece una pausa. – E comunque era l’assolo di una canzone che mi è venuta in mente pochi giorni fa. Ho già le parole e la melodia, più o meno. Ma è tutto da sistemare. -
- Oh, sono sicuro che sarà stupenda. -
- E io sono sicura che non mi lascerai stare finché non tornerò a letto. -
Alexi non rispose, ma allungò un braccio e la trascinò al suo fianco, abbracciandola e baciandole il collo.
- Comunque, per tua informazione, non è il cuore della notte, ma sono le 7.00 di mattina. -
- C’è ancora così tanto tempo…- Le sussurrò, mentre faceva scorrere le mani sul corpo della ragazza.

Un rumore destò Alexi, ancora avvolto nelle lenzuola, con Jessica a fianco.
- Ragazzi, è pronta la colazione. -
Il biondo ci mise un attimo per capire che la voce proveniva da dietro la porta e che quella voce stava parlando con lui.
- Cosa? – Chiese con la voce impastata e la mente altrove.
- Esiste una cosa chiamata colazione, e sta aspettando solo voi! – Ribadì Janne, da dietro la porta, sbuffando ripetutamente.
- Arriviamo… – Borbottò il cantante, quando ormai il tastierista era andato via e non c’erano speranze che lo avesse sentito.
Alexi svegliò Jess con un bacio. Tutte queste romanticherie non fanno per me, ripeteva sempre il cantante alla vista di scene come questa, eppure ora era proprio lui che sentiva il bisogno di dimostrare il suo affetto a Jessica.
Non che adesso fosse un inguaribile romanticone, di quelli che si presentano con la rosa rossa nella giacca o che regalano stupidi pupazzetti a forma di cuore, ma lo scalino che lo separava dal fare questo non era poi così lontano.
Scalino che non salirò, pensò il ragazzo, cancellando quelle idee dalla testa.
- Buongiorno. –
- Buongiorno anche a te. – Rispose la ragazza, sbadigliando e alzandosi.
Andarono entrambi in bagno per sistemarsi, poi raggiunsero gli altri in cucina, dove i compagni di Alexi stavano già facendo colazione.
- Siete in anticipo, il pranzo sarà pronto fra qualche minuto. – Commentò sarcasticamente Jaska.
I due si sedettero vicini, sotto gli sguardi e le risatine dei Children, che commentavano ogni singola mossa e parola dei due.
Non era passato poi molto da quel tour, un mese o poco più, ma di cose ne erano successe.
Ora Alexi e Jessica stavano insieme, dopo quella specie di dichiarazione che le aveva fatto il cantante, tutto si era chiarito e avevano capito di amarsi. O comunque di voler stare insieme.
I Dark Revenge alloggiavano in un Hotel lì, a Helsinki, non troppo lontano dalla casa dei Children.
Per un certo periodo erano tornati a casa dalle famiglie, poi avevano ricevuto la notizia del tour Americano e avevano deciso di accettare. Avrebbero preferito stare un po’ di più a casa, magari recuperare il tempo perso con le proprie famiglie, ma Jessica era innamorata e voleva passare del tempo con il suo ragazzo, perciò non avrebbe di certo perso quell’occasione che Jake le aveva dato.
Senza contare che per i Revenge era un occasione unica un secondo tour con i Children of Bodom.


Jessica mangiò qualche biscotto e sorseggiò un po’ di caffè, sperando che Roope avesse capito come funziona la moca.
- Bravo. – Si complimentò la ragazza. – Stavolta mi sembra che le dosi siano giuste. -
- Sì, cazzo! Dopo un sacco di tempo ce l’ho fatta. – Esordì il ragazzo, preso dall’entusiasmo.
- Va bè, io vi devo abbandonare. Ci vediamo all’aeroporto. – Si alzò, mentre mandava giù l’ultimo biscotto e usufruì della birra di Alexi.
Alla mattina preferiva di gran lunga il caffè al prezioso liquido ambrato, ma il suo caro fidanzato non era dello stesso parere e aveva deciso di attaccare quell’abitudine anche a lei.
- Faccia con comodo. -
- Come sempre. - Gli sorrise e si avviò verso la porta, salutando con un gesto gli altri.

- Si batte la fiacca, scansafatiche? – Chiese Jess, mentre entrava senza neanche bussare.
- Anche noi ti vogliamo bene. – Rispose ironicamente Steve, mentre cercava di farci stare tutto dentro la valigia.
Alex andava avanti e indietro per la stanza, controllando che non ci fosse rimasto nulla e ripetendo mentalmente la lista di cose che doveva prendere con sé.
- Cazzo! – Esclamò ad un tratto, facendo voltare tutti. – Ho dimenticato la t-shirt dei Misfits! -
- Non andiamo in Cambogia, Alex! Te ne prenderai un’altra…- Lo rassicurò il bassista.
- Ma quella era dei Misfits…- Continuò a lagnarsi il ragazzo.
Jessica sbuffò e si avvicinò a Robert.
- Perché all’andata le cose ci stanno e al ritorno non ci stanno mai? –
- Forse perché all’andata la valigia la fa tua madre! – Rispose sarcasticamente Steve, mentre si sedeva sul letto, orgoglioso di sé stesso. Era l’unico, per il momento, che era riuscito a farci stare tutto dentro al trolley ed a essere pronto per primo.
- Fanculo. – Borbottò il batterista, in tutta risposta.
- Grazie al cielo la mia valigia l’ho già fatta. Devo sempre pensare anche alle vostre…- Sbottò Jessica, mentre chiudeva l’ultima e prendeva la sua, per poi uscire dalla stanza dell’Hotel.
Fortunatamente i Children erano molto più veloci e molto meno paranoici.
Le loro valigie consistevano nello stretto, molto stretto, necessario. La ragazza aveva insistito con tutti e cinque per dare un’occhiata e controllare che non mancasse nulla, ma tutti le avevano risposto di no, che c’era tutto l’indispensabile.
E lei si era fidata.
Ora che la fatica l’aveva fatta, doveva solo scendere con i suoi compagni nella hall ed aspettare il taxi che li avrebbe portati all’aeroporto.
Lo stesso aeroporto dove erano atterrati la prima volta, dove aveva visto per la prima volta Alexi.
Le sembrava incredibile di essere ancora lì, che le cose avessero preso quella piega.
Insomma, era una cosa strana. Ed essere in tour per la seconda volta con i Children…
- Dai, Jessy, è arrivato il taxi! – Alex la risvegliò dai suoi pensieri.
Scosse la testa e si alzò dal divanetto dove si era accomodata, per poi trascinare la valigia di medie dimensioni dietro di sé, fino a raggiungere l’automobile gialla.



Primo capitolo, non molto lungo, della seconda parte di Trashed, Lost and Strungout.
Ammetto che mi ero affezionata a quella FanFiction, a Jessica e ai Revenge in generale, perciò un seguito non mi dispiace proprio =D
Che dire? Beh, il titolo non so bene se potrebbe c’entrare con la trama o no, forse in futuro, ma per ora l’ho messo perché era il titolo provvisorio di quando ho iniziato a scriverla e perché anche nella prima parte ho messo il titolo di una canzone.
Immagino che tutto ciò v’interessi molto
XD
Va bè, vi lascio u.u

Crazy_Me

  
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