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Autore: reb    28/08/2010    7 recensioni
-Come dicevo, questa scena non ti ricorda qualcosa, piccola?- -Di cosa stai parlando?- era ancora troppo spaventata per prestarsi docilmente ai suoi giochetti. -Qui mi hai dichiarato amore eterno, tesoro…- ancora quel tono a metà tra il serio e il faceto. Dio quanto era irritante! Aspetta, amore eterno, ma di che diavolo stava parlando? -Che diavolo vai blaterando, idiota…- Così dolce a volte, la piccola Potter, con quel visino di bambola chi l’avrebbe mai detto che conoscesse più imprecazioni dei suoi fratelli?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dad, I'm fall in love! Ehm...ops DAD!'
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-Questa scena non ti ricorda qualcosa, piccola?-

Lily Potter conosceva bene quella voce leggermente strascicata e divertita. Era tipico della sua fortuna farsi trovare in quella situazione proprio da lui. In qualunque altro momento si sarebbe voltata irritata, pronta a dirgliene quattro, ma non era nella giusta predisposizione d’animo.

-Buongiorno, Barone.- continuò la voce. Tranquillo, quel maledetto era tranquillo. Come diavolo faceva? Lei quasi non riusciva a muoversi.

Uno dei fantasmi di Hogwarts, anzi IL fantasma, continuò a fluttuare indifferente al mondo intorno a lui dopo aver rivolto un lieve cenno del capo al giovane biondo. Come suo padre prima di lui era uno dei pochi cui era concesso tanto, altri che come lui non avevano mai mostrato paura o timore, ma solo rispetto per lui. Non come quella ragazza di fronte a lui, una Grifondoro, che si limitava a guardarlo terrorizzata, senza muovere un muscolo. Quella vista, il terrore che solo la sua presenza evocava negli altri, perfino nei fantasmi, era una delle poche cose che ancora riuscissero a toccarlo. A compiacerlo.

Il Barone Sanguinario non attese oltre, il mondo degli umani non lo interessava abbastanza per fermarlo durante i suoi giornalieri e silenziosi pellegrinaggi, e sparì in una parete alla destra dei ragazzi senza indugio alcuno.

-Come dicevo, questa scena non ti ricorda qualcosa, piccola?- tipico di lui continuare a darle il tormento in un momento di debolezza quando chiunque altro avrebbe mostrato un minimo di umanità e tatto allontanandola da quel luogo e tacendo sull’accaduto.

Ma non lui. Non Scorpius Malfoy.

-Vuoi farmi prendere un colpo, Malfoy? Il cuore sta per scoppiarmi…- finalmente lei si decise a parlare.

-Oh, il tuo cuoricino stava già esplodendo prima del mio arrivo, ma mi riempie di gioia sapere l’effetto che ho su di te, piccola.-

Era un gioco tra loro nato anni prima senza che nemmeno se ne rendessero conto. Scorpius la chiamava sempre piccola quando voleva tormentarla. Lily chiamava sempre Malfoy lui quando invece voleva litigare. E un litigio, una zuffa, era sempre stato il modo migliore per scaricare i nervi della Casa dei Grifoni.

Così pateticamente prevedibile, a volte. Ma che lui fosse dannato, che la sua intera famiglia lo fosse, se avesse dato una soddisfazione del genere a un Potter. Lily non faceva differenza.

Dannazione perché non se ne va? Maledetto…Lily ancora faticava a controllare la respirazione senza che ci si mettesse anche lui con la sua spocchiosissima boria.

-Chiunque potrebbe pensare che ci siamo dati appuntamento vedendoci adesso, in un corridoio deserto e poco frequentato, tu con quegli occhioni sgranati e io che come un bravo ragazzo che ti salvo dal fantasma cattivo.- il tono di Scorpius era un mistero. In realtà negli ultimi mesi lo era sempre, almeno in sua presenza. Se prima le sorrideva allegro, la salutava anche da lontano, si informava sulla sua vita, da Dicembre non era più così. Non era nemmeno passato da loro la Vigilia di Natale come ogni anno per portare il regalo ad Albus e fare gli auguri. A essere sinceri, quell’anno, nemmeno le aveva fatto il regalo e lei aveva passato la giornata a piangere senza nemmeno sapere perché. Eppure sapeva che era Astoria Malfoy, la madre, e non lui a comprarle il regalo e forse lo costringeva addirittura a portarglielo, ma non aveva potuto evitare le lacrime e il dolore. E non sapeva nemmeno perché, erano amici certo, ma non nel vero senso della parola. Era solo la sorellina del suo migliore amico e Scorpius era sempre stato gentile, ma niente di più. Probabilmente la considerava a sua volta una sorella da proteggere e saltuariamente coccolare, ma quel pensiero le aveva fatto ancora più male.

-Se fosse vero allora dovremmo preoccuparci del tuo distorto senso del romanticismo, Scorpius.-

Il ragazzo sorrise lieve, quasi non si notava, sentendo il suo nome. Conosceva Albus da cinque anni, ormai, e conosceva anche lei, la sorellina del suo migliore amico. Nel momento in cui lei si rilassò lo fece anche lui, di riflesso.

-Se fosse vero, cara Lily, sarei io a dovermi preoccupare della tua scarsa memoria e considerazione nei miei confronti.-

Quella era una caratteristica che Lily aveva sempre associato ai Serpeverde. Anche Albus lo faceva spesso era una cosa che lo contraddistingueva già da bambino anche se nessuno in famiglia lo notava spesso, così presi dall’esuberante carattere di James che spesso, senza volere, metteva in ombra anche lei, la principessa di famiglia. Per mettere in ombra Al, sempre così tranquillo e silenzioso, bastava quasi che respirasse. Poi, dopo aver conosciuto Scorpius e altri Serpeverde amici del fratello, Lily, aveva associato quel parlare per enigmi, con un sorriso strano stampato in faccia, alla loro Casa. Così riuscivano a proteggere i loro segreti o a metterti sulla giusta strada senza che nemmeno te ne rendessi conto. Una caratteristica così subdola e fine non era usuale nelle altre Case, men che meno nella leale culla dei Grifondoro.

-Di cosa stai parlando?-  era ancora troppo spaventata per prestarsi docilmente ai suoi giochetti.

-Qui mi hai dichiarato amore eterno, tesoro…- ancora quel tono a metà tra il serio e il faceto. Dio quanto era irritante! Aspetta, amore eterno, ma di che diavolo stava parlando?

-Che diavolo vai blaterando, idiota…-

Così dolce a volte, la piccola Potter, con quel visino di bambola chi l’avrebbe mai detto che conoscesse più imprecazioni dei suoi fratelli?

-Pensaci, piccola, un corridoio deserto, tu sola e spaventata, con i tuoi occhioni colmi di lacrime e io che, per caso, ti trovo…-

Stava per rispondere nuovamente a tono e con inusuale dolcezza al ragazzo quando quelle parole cambiarono qualcosa. E la memoria riaffiorò, lei in un corridoio deserto, sola e spaventata, con gli occhi colmi di lacrime e lui che per caso la trovò salvandola dal fantasma cattivo. Le parole di Scorpius, così criptiche e remote, così tipiche di lui e della Casa che ostentava con tanto orgoglio, portarono a galla ricordi creduti dimenticati, seppelliti dagli anni e da altri più vividi e vicini. Un ricordo vecchio quanto dolce, un ricordo che la vedeva ancora bambina…

 

 

 

 

Era passata appena la prima settimana di scuola, la sua prima settimana di scuola, eppure Lily ancora non riusciva a orientarsi bene tra i vari corridoi e che alle scale piacesse cambiare, come ripeteva spesso sua cugina Rose, non aiutava per niente il suo già scarso senso dell’orientamento.

Doveva incontrarsi con le sue amiche, Julia e Steffy, in biblioteca e probabilmente era in ritardo.

Accidenti a Hugo che mi ha trattenuta! Così era stata costretta ad andare da sola e si era persa. Il suo orgoglio ruggiva di indignazione per l’accaduto, ma non poteva farci niente se non riusciva a orientarsi. Da bambina si perdeva spesso e in famiglia tutti la prendevano in giro. Quante volte James, Albus e Teddy erano andati a cercarla senza dire niente ai loro genitori per poi trovarla in lacrime!

E Teddy non sapeva nemmeno mentire bene e odiava farlo con suo padre, ma per lei aveva sempre fatto un’eccezione.

Quel giorno però nessuno di loro l’avrebbe trovata. James aveva gli allenamenti di Quidittich, Albus era disperso nei sotterranei e Teddy era probabilmente impegnato in una missione suicida come ogni Auror che si rispetti. E lei continuava a girare a vuoto.

Quella porta la riconosceva, doveva essere passata da quel corridoio almeno tre volte, bene stava girando in tondo! Lily sentiva le lacrime in gola, ma si rifiutava di piangere per un sciocchezza del genere!

Non sono più una poppante, accidenti! Ho undici anni!

La ragazzina prese un profondo respiro cercando di sciogliere il nodo in gola e decise di svoltare a destra, ma trovandosi di fronte all’ennesimo vicolo cieco si sedette per terra scoraggiata sospirando. Prima o poi qualcuno sarebbe sicuramente passato di lì e l’avrebbe aiutata. Non fece nemmeno in tempo a terminare il pensiero che sentì uno strano gelo nell’aria. Lo attribuì immediatamente a un fantasma, magari era Sir Nicholas, così si alzò sorridendo felice quando si ritrovò davanti al Barone Sanguinario.

James le aveva raccontato che il fantasma di Serpeverde era temuto perfino tra i fantasmi e che non parlava mai. Le aveva anche detto che le macchie sul soprabito erano sangue. Come se le fosse procurate era un mistero, così come il motivo per cui aveva deciso di rimanere sulla Terra anziché passare oltre.

Dopo aver sentito la storia, appena un anno prima, non aveva dormito per giorni, nemmeno nel letto dei genitori era riuscita a prendere sonno. E in quella settimana aveva cercato di evitarlo, riuscendo peraltro benissimo nell’impresa.

Oddio, oddio, oddio…

Il visetto di Lily era tremendamente pallido e gli occhi si erano riempiti di quelle lacrime che prima aveva tanto lottato per ricacciare indietro. Ma in quel momento non le importava di niente, voleva solo andarsene, ma non riusciva a muoversi. Le gambe si erano fatto estremamente pesanti e i libri erano caduti a terra. Fu probabilmente quell’improvviso rumore, estraneo al silenzio del corridoio, che portò il Barone a girarsi nella sua direzione quando fino ad allora era stato tranquillamente ignaro della sua presenza.

Vedere per la prima volta e così da vicino le macchie di sangue sui suoi vestiti, ma ancora di più quel viso inespressivo e severo portò la piccola Potter a indietreggiare velocemente e trattenere il respiro. Era ormai addossata alla parete, ancora con gli occhi sgranati fissi in quelli del fantasma quando una voce indolente ruppe quel momento di tensione.

-Buonasera Barone.-

Solo un cenno del capo in risposta all’inusuale saluto prima di scivolare lentamente vicino alla ragazzina e scomparire nella parete alle sue spalle.

-Al Barone non piace essere interrotto durante le sue passeggiate, Lily.-

Lily ancora fissava lacrimosa il punto vicino a lei, così spaventosamente vicino a lei, senza degnare il suo salvatore di uno sguardo. Quella voce le ricordava qualcosa, ma troppo presa dai tristi pensieri non riusciva a dargli un volto.

-Stai bene?- una mano delicata le toccò appena il braccio ancora scoperto dalla divisa estiva eppure la ragazzina saltò dallo spavento, i nervi ancora scossi dall’accaduto.

-Lily, rispondi per la barba di Merlino!-

Come faceva a conoscere il suo nome?

Con solo quella domanda in testa si voltò di scatto, trovandosi di fronte a due occhi grigi senza fondo e alcune ciocche color oro pallido davanti.

 Argento. Capelli di luna.

Scorpius.

-Dannazione, Lily, rispondimi!-

Conosceva quel tono imperioso, il ragazzo lo usava sul campo da Quidditch o nei momenti di maggiore irritazione. Lily si sentì stringere per le spalle e scuotere con energia.

Le sue mani erano stranamente calde nonostante il gelo che ancora pervadeva il corridoio.

 O forse era lei che ancora se lo sentiva addosso.

-Sc-Scorpius…-

Era appena un lamento, ma a lui sembrò bastare. L’espressione tesa che aveva fino al momento prima si appianò leggermente.

-Sicura di stare bene?-

-Io…non lo so. I suoi occhi…-

-Il Barone fa paura a molti. Vuoi che ti porti in infermeria, o andiamo a chiamare Albus se vuoi.-

Lily si limitò a scuotere la testa senza allontanare gli occhi da quelli di lui. Respirò a fondo sentendo ancora le lacrime pizzicare, ma il nodo in gola si scioglieva ogni minuto di più.

-Sei il Principe Azzurro, Scorpius.-

-Cosa?- sembrava essersi calmata, anche se il respiro non era ancora regolare e il viso terribilmente pallido. Bah, Grifondoro! Si sarebbe aspettato di tutto tranne che un’uscita del genere,incomprensibile tra l’altro.

-Dico sempre ad Al che sei il Principe Azzurro, ma lui ride ogni volta. Ora so che è vero.-

Come se quello spiegasse tutto Lily gli rivolse un sorrisino imbarazzato prima di avvicinarsi di un passo e trovarsi così tra quelle braccia che ancora aveva sulle spalle.

Scorpius sentì distintamente, nonostante la camicia e il leggero maglioncino che portava, le braccia di quella piccola rossa stringerlo forte in vita. Come se non avesse fatto altro in tutta la vita Lily appoggiò il capo sulla sua spalla mentre finalmente cedeva alle prime lacrime. Dopo un attimo di assoluta immobilità anche il ragazzo ricambiò la stretta, stranito dal gesto eppure stranamente sereno.

La rigidità che ancora le impregnava il corpo lentamente scomparve insieme al gelo lasciato dal Barone grazie al calore di Scorpis. Il suo respiro tranquillo pian piano divenne il suo.

Il biondo sentì i singhiozzi calmarsi eppure non si staccò, abbracciarla gli piaceva. Anche il suo odore, mandorle e agrumi, così strano era buono.

-Scorpius…non lo dirai ad Al, vero?- la vocina era sottile e resa ancora più debole dal suo viso contro di lui.

-Il tuo orgoglio Grifondoro non reggerebbe, Lily?-

Il tono era dolce e le impedì di indispettirsi delle parole. Troppo vere per essere altrimenti bene accette.

-Il Barone passa di qui ogni giorno a quest’ora.-

Non la stava, stranamente, prendendo in giro. Si comportava come Teddy, come un fratellone.

 Decisamente le piaceva.

-Sei proprio il mio Principe Azzurro, Scorpius. Quando sarò in pericolo dovrai venire a salvarmi.-

-Ricordamelo quando sarà il momento, allora.-

Ora la stava guardando negli occhi, tenendole ancora la mano, e sorrideva. Non le aveva mai sorriso prima, era sempre cortese, certo, ma mai un sorriso.

Decisamente gli piaceva.

-Scorpius, mi accompagni alla Torre?-

-Mi sfrutti fin da subito eh, ragazzina?-

-Se hai accettato l’incarico devi assumertene le responsabilità.-

-Molto Serpeverle direi, mi piace. Com’è che sei finita a Grifondoro?-

La vide mordicchiarsi pensierosa il labbro, come se indecisa nel confessare.

-Non credi che in cambio del mio disinteressato e constante aiuto mi merito almeno la verità, Lily?-

-Molto Serpeverde, direi.- lo ripagò lei.

La smorfia soddisfatta sul viso del ragazzo fu tutto ciò che ottenne in risposta.

-Il Cappello era indeciso tra Corvonero o Grifondoro. Alla fine ha scelto il secondo. Comunque papà non avrebbe retto due Serpi in famiglia…-

Atteggiamento tipicamente Grifondoro. Leale e sincera fino al midollo, doveva essere una prerogativa dei Potter, anche Al a volte si comportava così.

Era facile parlare con lei, era facile ascoltarla. E sorrideva spesso e il sorriso sembrava catturare la luce così come i suoi capelli rossi, così diversi dal color carota di alcuni cugini. Per fortuna.

Lo capì quel giorno, Lily Potter era una piccola gemma, pronta a sbocciare.

La lasciò davanti al ritratto della grassona, come la chiamavano giù nei sotterranei, con un sorriso di commiato che venne prontamente ricambiato.

 

 

 

 

Era passato appena un secondo, eppure sembravano ore. Lily era a dir poco basita. Come faceva a ricordarsene così bene?

Sapeva che quel giorno era nata la loro strana amicizia fatta più di sorrisi e piccole attenzioni che non di parole. Probabilmente non avevano mai più parlato così tanto come quella volta. Probabilmente non erano mai più rimasti così a lungo soli. Ma Scorpius aveva sempre mantenuto la parola, ogni volta che aveva bisogno lui c’era.

-Eppure mi sembrava di averti detto che il Barone passa da questo corridoio ogni giorno a quest’ora.-

Lily tornò al presente sulla scia di quelle parole e con uno strano senso di imbarazzo, quando con lui non ce n’era mai stato. Un imbarazzo, che si convinse, era a causa sua. Aveva usato quell’irritante tono allusivo che detestava e faceva sfrigolare il suo orgoglio Grifondoro. Sapeva che Scorpius voleva farle ammettere qualcosa, ma che fosse dannata se gli avesse detto di essersi persa, però…

-Credi che sia venuta qua volontariamente?- sputò fuori lei. Al diavolo, non gli avrebbe mai dovuto dare quella soddisfazione, ma a lui non riusciva a mentire decentemente…

-Non credi di essere un po’ troppo grande per perderti ancora e avere paura di un fantasma?-

Si stava divertendo il maledetto! E lei avrebbe solo voluto sprofondare, c’erano troppe analogie tra quel giorno e quel giorno. Stava per mettersi a pregare nelle cento lingue che non conosceva quando l’imbarazzo si manifestò appieno in una caratteristica tipicamente Weasley che lei non poteva che disprezzare. Se Ron aveva l’onore di arrossire in zona orecchie a lei era concesso un bel rossore sul collo, a macchie per di più, dove nulla potevano i suoi capelli. Era sicura che Scorpius l’aveva notato, non poteva essere altrimenti. Porco Merlino, ma non poteva arrossire come chiunque altro?

C’era un vago sorriso sul bel volto del ragazzo forse in risposta alle sue condizioni che comunque non commentò. Pensandoci quel sorriso era il primo da mesi e la fece sentire bene. Avrebbe ancora voluto strozzarlo per la situazione in cui l’aveva messa, ovvio, ma forse poteva concedergli un ultimo desiderio prima di farlo.

-C’è una cosa che ho sempre voluto fare.- commentò vago.

Scorpius usava di nuovo quell’irritante tono vago e criptico, che non aveva mai considerato tale fino al momento prima, e una luce strana nello sguardo.

-Buttarti di sotto dalla Torre di Astronomia? Chiedi aiuto a James, sarebbe più che contento di spingerti…- attaccare era l’arma migliore per combattere l’imbarazzo, quella era una delle massime che aveva appreso in tanti anni accanto allo zio Ron. Con il tempo Lily avrebbe poi capito che non bisognava fidarsi di tale fonte, ma quel giorno ancora non lo sapeva.

-Ti ricordi quel discorso sui doveri che comportano le cariche importanti che mi facesti quel giorno?-

Aspettò che lei annuisse prima di continuare –Non pensi che ci debba essere un premio per chi porta avanti con successo quello che gli impone la sua carica?-

Allora stava parlando del suo ruolo di Prefetto, tipicamente Serpeverde cercare un tornaconto personale in ogni cosa. Che fosse quello il motivo per cui era così strano ultimamente? Senza sapere perché Lily si rilassò.

-Non ti sembra un discorso un po’ opportunistico, Scorpius? In ogni caso c’è sempre una ricompensa, no? Voglio dire puoi usare il bagno dei Prefetti, hai dei crediti in più a fine anno e puoi togliere punti a James ogni volta che vuoi. Non ti sembra abbastanza, cosa vuoi dei soldi?-

Gli occhi di lui scintillarono divertiti. Che cosa aveva capito quella piccola strega? Ma in ogni caso gli aveva dato la risposta che voleva anche se non aveva capito niente. Quell’ottusità tipicamente Grifondoro gli stava decisamente semplificando il piano. Certo senza le spiegazioni che aveva contemplato il piano originale Madama Chips avrebbe dovuto pensare poi a curarlo in caso di una Fattura massiccia da parte della ragazza, ma almeno non sprecava tempo.

-Ne sei certa? Che un premio debba esserci?- chiese comunque per sicurezza. Almeno avrebbe potuto rinfacciarle le sue stesse parole ed evitare Maledizioni troppo massicce. Correttezza, altra massima dei Grifoni.

-Già c’è un premio, Scorpius. C’è sempre…- iniziava a stufarsi di quelle domande, che andasse al punto almeno.

-Era proprio quello che speravo di sentirti dire…-

E senza lasciarle il tempo di ribattere le si avvicinò fino a toccarla. Una mano sul collo, l’altra a cingerle le spalle per impedirle di scappare. Si chinò e poggiò le labbra sulle sue, come voleva fare da mesi.

In quel momento non importava il suo cognome, l’infarto che sarebbe venuto a suo padre, la Casa cui apparteneva e nemmeno che fosse la sorellina nemmeno quattordicenne del suo migliore amico. Nemmeno che rischiasse una Fattura da lei o una rissa babbana con il fratello maggiore.

C’era solo lei con i suoi occhi stupefatti e le sue labbra dolci che rispondevano a un bacio che rimandava da troppo tempo. C’era solo il calore di quel corpo così vicino e il profumo che sognava da mesi. Dio, dopo anni ancora lo ricordava. Dopo anni era ancora lo stesso, mandorle e agrumi. Così strano e speciale. Così adatto a lei.

Si staccarono solo per mancanza di ossigeno, ma Scorpius non si allontanò. Per precauzione le tenne le mani tra le sue sentendole così piccole e calde e la guardò negli occhi pronto a spostarsi al minimo accenno di ribellione. Non voleva certo giocarsi i gioielli di famiglia così.

Dopo attimi di silenzio, occhi negli occhi, Lily sembrò riscuotersi.

-Scorpius, cosa…?-

-Il Principe Azzurro non deve baciare la sua principessa?- era felice, non si era aspettato tanto, ma ancora guardingo, pronto a prevenire un’eventuale reazione aggressiva di lei. Anche se non sapeva come comportarsi visto che lei non accennava a reagire in alcun modo.

-Non scherzare con me…- lo sguardo duro che lesse nei suoi occhi lo preoccupò, ma non poteva lasciar perdere.

-Credi che lo stia facendo? Quando mai ti ho mentito, Lily?- quello decisamente non se l’era aspettato. Aveva messo in conto di tutto, ma non che lei non gli credesse. Gli fece male anche se sapeva che la ragazza aveva tutti i diritti di essere confusa. Lo era lui per primo, erano mesi che cercava di fare chiarezza, mesi lontano da lei che l’avevano portato a quel gesto. A giocarsi il tutto per tutto. Ma il dolore restava.

Lily sapeva che era vero, anche a costo di farle male non le aveva mai mentito. Poteva sperare che…? Sperare cosa, però?

Che avesse improvvisamente capito di amarla quando nemmeno sapeva lei cosa provava? Che la volesse al suo fianco quando lei per prima avrebbe voluto urlargli di avere appena rovinato tutto? Ma soprattutto da quando pensava a lui in quei termini? Da quando lo vedeva in quell’ottica?

-Cosa vuoi da me, Scorpius?-

-Se mi chiedi cosa voglio allora voglio te, ma se mi chiedi perché o come allora non lo so. Per Morgana, Lily! Sei una Grifondoro eppure me ne frego delle faide secolari. Me ne sbatto del cognome che porti e di quello che porto io. Sei la sorella di Al, del mio migliore amico, eppure non sono riuscito a smettere di piensarti. So che la notte ti sogno e che il giorno sento il tuo profumo ovunque. So che ogni volta che sorridi a un altro vorrei solo scuoterti e spaccare la faccia a lui e che quando lo rivolgi a me, quel sorriso, il mio cuore batte così forte che potresti sentirlo se solo ti avvicinassi un pò…-

Non faceva parte del piano, ma non era riuscito a fermarsi. Senza volerlo le aveva scaricato addosso i pensieri che covava da mesi. Ecco cosa succedeva a improvvisare, rischiavi troppo.

Rischiava di perderla.

Mai, Lily mai aveva sentito Scorpius parlare così tanto. Mai l’aveva visto così sconvolto e nemmeno così preso dalla conversazione. Sembrava sconvolto perfino lui di quello che aveva appena detto eppure non una traccia di rimorso o imbarazzo alterava il suo volto.

Lily si ritrovò ad ascoltare le sue parole con il cuore in gola, scoprendo se stessa in esse. Che importava dei problemi che avrebbero sicuramente avuto o di quello che avrebbero detto gli altri se poteva sentirlo così vicino sempre. Se poteva baciare di nuovo quella labbra, se poteva stringersi di nuovo a lui. Che importava di tutto il resto se lui avesse ripreso a parlare e sorriderle come pochi mesi prima.

Non avrebbe più sentito quel senso di vuoto e delusione provato a Natale perché lui le sarebbe stato vicino.

Non era sempre lui il primo che cercava a settembre a Kings Cross? Non era il primo cui si rivolgeva se aveva bisogno di aiuto? Non era il primo ragazzo cui pensava da sempre? L’unico che avesse mai associato al Principe Azzurro?

Forse era tutta un’illusione. Forse avrebbe sofferto. Forse la loro storia non sarebbe durata un mese. Forse Scorpius e James si sarebbero ammazzati a vicenda. Forse…c’erano mille forse e mille ma ad attenderli, ma lei non era Rose. Se c’era una cosa in cui lei e James erano uguali era proprio il fatto che non si spaventavano davanti ai problemi. Affrontavano l’avvenire a testa alta dopo essersi buttati nelle situazioni scatenanti a capo chino. Al diavolo tutto, se avesse dovuto mettere in conto i pro e i contro di ogni singola scelta di ogni singolo giorno avrebbe fatto bene a suicidarsi.

Annullò tutto, ogni consiglio del cuore, del cervello o della logica. C’erano solo gli occhi sinceri e tormentati di Scorpius. Lui sembrava disposto a rischiare ed era un Serpeverde, e dannazione se ne aveva coraggio lui…

-Sai vero che avevo solo undici anni e non pensavo affatto all’amore eterno quando ti dissi quelle cose?-

Domandò ritornando tra le sue braccia volontariamente con tono però provocatorio.

-Questo perché non pensi prima di parlare. Non vorrai rimangiarti la parola vero, Potter?-

-Rischierò Malfoy.-

-Sai vero che dopo anni, ormai, la paura del Barone dovrebbe esserti passata?- il tono di lui era lo stesso usato dalla ragazza solo alcuni attimi prima, ma ebbe un esito completamente diverso.

Ancora con quella storia?

-Potevi almeno far finta di niente…-

-Sono un Malfoy, cosa pretendi?-

-Fottiti, idiota.-

Cominciavano bene, lei stava già per piantarlo su due piedi dopo nemmeno due minuti dopo il loro primo bacio. Ma Scorpius non chiedeva di meglio, la prese per un braccio tirandosela prepotentemente addosso per poi baciarla ancora e ancora.

 

 

 

Dopo aver lasciato Lily davanti al ritratto, Scorpius, si diresse con passo spedito e pensieroso a Serpeverde. Aveva solo una domanda in mente e c’era solo una persona che avrebbe potuto rispondere. Albus.

Dopo averlo cercato con gli occhi per la Sala Comune decise di cercarlo nel Dormitorio. O li o in biblioteca e sperava di non dover rifare tutta quella strada. Mentecatto e pure secchione!

Ma che migliore amico si era scelto?

-Oh, sei qua.-

Con una sola occhiata intimò agli altri due occupanti della stanza di smammare e una volta rimasto solo con il ragazzo si avvicinò circospetto al letto.

-Tutto ok, Scorp?-

Al stava lavorando a un compito di Trasfigurazione e sembrava poco disponibile a un’interruzione.

 Scorpius aveva fatto fare quel compito a una ragazza di Corvonero di cui non ricordava nemmeno il nome, ma Al era troppo corretto per ricorrere a simili scorciatoie, in effetti non ricordava nemmeno di cosa trattasse il saggio. Forse doveva decidersi a leggerli, almeno. Ciò non toglieva che Al fosse un secchione rompiscatole.

-Ah,ah. Ancora non l’hai finito?-

E iniziò a giocherellare con i suoi guanti da Quidditch lasciati come al solito in giro per la stanza. Scorpius e ordine non erano un binomio valido. E nemmeno Malfoy e indecisione. C’era sicuramente qualcosa sotto e lui aveva ancora trenta centimetri da riempire non si sa bene con quali informazioni per poter perdere tempo così.

-Che vuoi, Scorp?-

-Niente solo mi chiedevo dov’eri. È tutto il giorno che sei rinchiuso qua…-

Albus alzò un sopracciglio senza però commentare l’uscita dell’amico. Da quando Scorpius si preoccupava per la sua salute? O di come passava le giornate? Nemmeno al primo anno lo faceva. Era troppo per il vivi e lascia vivere.

Il suo compito non avrebbe visto la luce, almeno non fino a quando il ragazzo non avesse confessato. Era estremamente irritante come riuscisse a crogiolarsi in preoccupazioni varie e per quanto riuscisse a farlo, soprattutto, prima di scoppiare e richiedere la più assoluta attenzione. In quello gli ricordava James, erano entrambi due primedonne isteriche.

Stavano lì, in silenzio, da quasi cinque minuti quando finalmente Scorpius si arrese.

-Che cos’è un Principe Azzurro, Al?-

Era questo che lo preoccupava? Il Principe Azzurro? Ma come diavolo faceva a…

-Chi ha avuto il coraggio di darti del Principe Azzurro?-

Al stava tentando con tutto se stesso di non scoppiare a ridergli in faccia, conosceva bene il giovane Malfoy da sapere quanto fosse permaloso. Ma era maledettamente difficile, soprattutto immaginandolo, davvero, nelle vesti del fantomatico principe. Calzamaglia azzurra e mantello in tinta, il tutto coordinato con un paio di scarpe assurde e un cappello osceno munito di piume.

Stava per scoppiare.

-Vuoi dirmi cos’è o devo lanciarti un Imperius?-

-E’ un personaggio delle favole Babbane, tipo quelle di Beda il Bardo. Bello, possibilmente biondo e con occhi chiari, e fino a qua potremo anche esserci, ma è gentile e coraggioso. Dopo aver sconfitto il mostro conquista la principessa, la bacia, si spostano e vissero felici e contenti. In pratica è un coglione in calzamaglia vestito di azzurro. Ora mi dici chi ti ha detto di esserlo?-

-Chi ti ha detto che qualcuna…si insomma potrei essermi documentato o…-

Non era da Scorpius eludere in quella maniera una domanda, di solito si limitava a ignorarla sdegnoso e…o per quel porco Merlino,era arrossito?

-Chi?-

-Lily.-

... … …

Al non resse più e scoppiò in una risata fragorosa così inusuale in quell’ambiente che alcuni ragazzi più grandi fecero capolino nella loro stanza per vedere se qualcuno si fosse sgozzato da solo. Trovando solo Albus Potter a rotolarsi sul letto e Scorpius Malfoy con uno sguardo minaccioso decisero saggiamente di abbandonare il campo.

-Potrei conoscere anche io motivo di tanta ilarità?-

Quando diventava così ben educato era sintomo di grande irritazione e prossima fattura. Ma proprio non riusciva a smettere di ridere.

-Solo quella sciroccata di mia sorella poteva dire una cosa del genere. Oddio…-

Lo guardò un secondo con sguardo incredulo prima di scoppiare di nuovo a ridere anche più forte di prima.

-Sai vero che se tu sei il Principe Azzurro e Lily è la principessa, il mostro è James?- riuscì ad articolare tra un singulto e l’altro.

-Almeno qualcosa di buono ne viene fuori no, dall’avere la parte del coglione, no? Intendo dire il mostro non hai detto che muore?-

E tutto impettito, sotto lo sguardo di un adesso sconvolto Al, Scorpius si diresse nel bagno desideroso di una doccia calda per scacciare il nervoso causato dall’amico. E dire che fino a poco prima, con Lily tra le braccia sembrava tutto così giusto…

Non degnò di un secondo sguardo l’amico che ancora tentava di riprendere un respirazione normale così non notò il sorriso stranamente soddisfatto di Al. E non sentì nemmeno, dall’altro lato della porta, il suo migliore amico sospirare divertito –Solo di quella sciroccata di mia sorella potevi innamorarti, Scorp.-

 

 

 

 

 

-Sai vero che se io sono la principessa e tu il Principe, allora James è il drago?- chiese Lily con un sorriso allusivo negli occhi.

-Lo ha detto anche tuo fratello, sai?- rispose tranquillo Scorpius.

-Al lo sa?- dire che era allibita era poco.

-Al lo sa da anni che ti avrei fatto dire si.-

-Borioso spaccone…- iniziò lei irritata per la frase arrogante.

-Stai zitta, donna.-

E con un ultimo sorriso si chinò verso di lei per un nuovo bacio. Probabilmente dopo gli avrebbe lanciato una Fattura decisamente corposa o urlato dietro per tutta Hogwarts, ma che importava? Più gente avrebbe sentito la sfuriata meno idioti avrebbe dovuto schiantare per averci provato con lei. La piccola Potter era sua, era ora che anche gli altri lo capissero.

L’unica cosa che sperava con tutto se stesso era che il drago fosse altrimenti impegnato, magari durante l’allenamento si era ammazzato e ora il suo corpo era in Infermeria aspettando la sepoltura. Non aveva voglia di finirci lui su uno di quel lettini, non ora che Lily era tra le sue braccia. Finalmente.

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti, come vedete ho deciso di cliccare nuovamente il pulsante "aggiungi una nuova storia" che sembrava chiamarmi piangendo. Povero!

Allora, due parole su Fantasmi e Principi Azzurri. Teoricamente potrebbe essere letto in linea con tutte le altre che ho scritto finora, infatti nel mio progetto starebbe tra First Kiss e Suicida Orgoglio...Serpeverde, anche se non ci sono accenni alla prima e dalla seconda ho solo ripreso una frase ("Molto Serpeverde, mi piace...").

Dovrebbe raccontare dal punto di vista dei nostri due innamorati l'inizio di una storia tanto chiacchierata che causerà crisi di panico e svenimenti in Suicida Coraggio, per chi ha letto. Chi invece non l'ha fatto, non posso che esortarvi a farci un salto e lasciare una recensione se avete voglia. Come per le altre spero vi faccia almeno sorridere visto che non mi sento in grado di provare con temi più importanti che, temo, banalizzerei. Questa è un pò confusa in alcuni punti, ma ho cercato comunque di ricordare che Lily non ha nemmeno quattordici anni, che conosce Scorpius da anni e che, appunto, è la sorellina del suo migliore amico. Inoltre quando ci si butta in una storia, soprattutto a quell'età, è tutto un pò confuso, almeno per me lo è stato.

In ogni caso questa storia in realtà è finita, ma siccome amo Jamie, come avrò già ripetuto cento volte e penso si veda visto che lo infilo in ogni frasi, quasi, il prologo parla proprio di lui. E di come prenderà la scoperta della storia di Lily e Scorpius.

Lasciate qualche recensione volete? Mi fa così piacere leggerle che non ne avete idea. Incrocio le dita sperando di vederne tante e nel frattempo a noi con i ringraziamenti.

Grazie infinite a chi ha inserito tra le seguite, tra le da ricordare e tra le preferite. Siete adorabili. Mi lasciate un recensione?

Per quanto riguarda le recensioni...

prettyvitto spero che questa storia ti faccia felice. Hai visto? Un'altra Lily/Scorpius. Che mi dici? Io personalmente preferisco l'altra, ma non sono riuscita a non pubblicarla.

__lily__luna__ sei stata gentile un sacco (come dice sempre la mia sorellina) e sono contenta che Draco e Jamie ti siano piaciuto così tanto. L'ho già detto che sono i miei personaggi preferiti? Come vedi non ci saranno altri capitoli di Suicida, ma in un certo senso questo lo è.

mayetta sei un tesoro, assolutamente! Come posso ringraziarti per i meravigliosi complimenti che mi hai fatto? Che adesso tu ami ancora di più Draco, non sai quanto mi abbia resa fiera di me!! Spero di vedere una tua recensione anche per questo capitolo in cui, aimè, Draco non compare. Ma almeno ho dato un carattere più definito a Scorpius. Se leggi fammi sapere ok? Tra l'altro il tuo accenno a Muttley ha fatto sghignazzare me come una pazza.

mairuccia_cullen94 addirittura scompasciare? Erano anni che non sentivo più questa parola, sai? E dire che dove abito io di parole strane se ne sentono unìinfinità. Comunque sono contenta di essere riuscita in tanto.

SweetCherry, Jess mi hai fatto brillare gli occhi dalla soddisfazione. Grazie!! Addirittura una delle migliori? Grazie, anche per te cosa posso fare per ringraziarti degnamente? Lascia un commento se capita, vuoi? Sarei veramente felice.

 

Probabilmente vi sarete stancati di sentirmi dire grazie ogni tre per due, ma ci tengo a farvi sapere quanto siano apprezzate le vostre recansioni, in ogni caso la smetto. Se anche vuoi che leggete e basta avete un secondo di tempo per scrivere due parole potrei costruirvi un monumento.

Spero che piaccia, fatemi sapere.

Baci Rebecca.

   
 
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