Serie TV > The Mentalist
Ricorda la storia  |      
Autore: Sasita    29/08/2010    11 recensioni
Jane rischia di morire e la sua ultima richiesta è...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'One Shot Jisbon'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Baciami



-Ho freddo.- furono le sue parole
-Lo so, lo so. Combatti, ce la farai, me lo sento...- trattenevo le lacrime sotto le palpebre che avrebbero voluto straripare e bruciavano come carboni ardenti
-T-T-Teresa, se non ce la d-d-doves-si fa-re vorrei che t-t-u sapessi una cosa.-
-Oh, Jane, non c’è bisogno, ce la farai. Non sforzarti di parlare.- stringevo la sua mano grande tra le mie esili dita con tutta la forza che possedevo, facendo sbiancare le nocche e lasciando segni bianchi sulla sua pelle che impallidiva ogni secondo di più.
Lo vidi sforzarsi in una smorfia che somigliava tanto a un sorriso amaro.
-Mi hai chiamato Jane...- sussurrò piano -...forse sarà inutile ma devo comunque aprirmi con te...-
Lo sentivo, il mare salato che racchiudevo nei miei occhi era straripato. Un sapore amaro mi bagnò le labbra tiepide e livide.
-Ti ho chiamato Jane perché ho intenzione di continuare a farlo. Questa piccola ferita non ti permetterà di smettere di irritare le mie giornate.- scosse piano la testa e contrasse la mano nella mia come volesse darmi forza.
-Che ti è successo Teresa? D-dov’è la don-na fort-e che co-cono-sco?-
-E' qui, accanto a te. Sta tranquillo, sta arrivando l’ambulanza-
-Non è me che de-vi tran-quillizz…- non sentii la fine della frase uscita simile a un sibilo strozzato.
Sotto la pioggia, sul terreno impregnato d’acqua a sangue, il maledetto coltello di John lo perforava su un fianco. Non avevo idea di quanto fosse lunga quella roncola, ma sicuramente non era piccola. E sicuramente Jane stava perdendo troppo sangue.
Non avevo potuto fare niente, l’aveva colpito in pieno con quel suo coltellaccio da boscaiolo.
Jane si era parato davanti a me, impedendo a me quel destino.
L’avevo visto emettere un rantolo spezzato e stramazzare a terra, in preda al tentativo convulso di resistere, sopravvivere.
Mai avevo visto una persona più attaccata alla vita: lui le restava avvinghiato, penzolando in un dirupo senza fine, con le unghie, con i denti. Non mollava, ma sapevo che non poteva farcela.
Quel pensiero mi contagiava e mi rendeva vulnerabile.
Che avrei fatto se fosse morto? Cosa avrei provato? Chi avrebbe dato un senso alla mia vita? Chi mi avrebbe fatto ridere? Chi sarebbe stato la mia spina nel fianco?
Se lui moriva io morivo con lui, o, almeno, una parte di me lo avrebbe fatto.
Il mio cuore, probabilmente. O la mia anima, per essere più filosofici.
-Jane… Patrick, ti prego, tieni duro. So ch ce la puoi fare!- ma chi cercavo di convincere?
Me o lui?
Fece un altro mezzo sorriso –So che non ce la fa-rò. Non impor-ta. Devi sapere che vor-rei che tu non facessi niente di stupido, perch-è il solo pensiero che  tu possa far-ti del male mi fa-rà fini-re all’inferno!-
-NON SUCCEDERA’!- gridai stringendo ancora di più la mano
-Baciami.- mi chiese con un ultimo respiro rotto
Lo guardai sbalordita e interdetta. Voleva che lo baciassi? Quindi anche lui mi amava? E cosa potevo fare? Cosa dovevo fare?
-No! Ti bacerò quando sarai salvo, così avrai un motivo per vivere.- dissi, in preda al panico

-Ho già il mio motivi per vivere, sei tu. Ma baciami, fosse l’ultima cosa che posso fare. Se dovrò morire, voglio morire col tuo sapore sulle labbra, e il tuo profumo nelle narici.-
Piansi, scuotendo il capo, ostinata. –Tu non morirai!- ansimai
-Baciami. Ti prego!-
Con le lacrime che ancora sgorgavano a fiotti sul mio viso lasciai riluttante la sua mano e presi il suo volto freddo tra i palmi, facendo scivolare le dita dietro la sua nuca, intrecciando convulsamente i polpastrelli ai suoi ricci biondi. Mi morsi il labbro con troppa veemenza, facendolo sanguinare. Non me ne curai e avvicinai la mia bocca alla sua, già schiusa a tremante. Una scossa elettrica mi attraverso violentemente quando sentii il sapore di miele che erano le sue labbra unito al ruggine del sangue. Mossi le labbra attente sulle, leggere.
-Ti ho chi-e-sto di ba-ciar-mi, non di sforarmi le labbra!- disse con un filo di scherno nella voce debole
Mi decisi, affondai la lingua in cerca della sua e assaporai l’interno delle sua bocca. Rispose al bacio, esilmente e dolcemente. Con passione, sì, ma con quello che pareva uno sforzo immane.
Feci per allontanarmi.
-NO!- mi imperò con forza
-Ti stai sforzando troppo.-
Non parlò, alzò la mano, e il braccio, strizzando gli occhi per il dolore e mi tirò verso di se e baciandomi con forza ancora maggiore di prima, quasi violentemente, tenendomi stretta a se.
Lo sapevo. A quel punto era irreparabile. Se fosse morto sarei crollata, sarei finita, sarei morta con lui, per sempre.
Gli squilli di un ambulanza mi destarono da quel bacio disperato.
Di una cosa ero certa, era ancora vivo.
-Ti a-m-o...- lo sentii sospirare mentre mi stringeva la spalla debolmente
Alzai la testa,con gli occhi socchiusi e ancora bagnati.
-Anche io!- dissi in un sussurro
Poi fui abbagliata da dei fari bianchi e tutto corse veloce.
Salimmo sull’ambulanza, mentre i miei sottoposti pensavano al corpo di John il rosso. Morto per mia mano, con la sua pistola. Strinsi la mano a Jane per tutto il tempo, anche quando mi avvertirono i medici che aveva perso conoscenza. Finii in una buia sala d’aspetto e mi dondolai su una sedia scomoda finché non mi buttai a terra con le gambe strette al petto.
Un medico mi si avvicinò sorridente dicendomi che avevano fatto di tutto e che alla fine ce l’aveva fatta, nonostante l’entità della ferita, ma che a complicare le cose era stato un vecchio vaccino, a cui non era stato fatto il richiamo. La lama, sporca e arrugginita dal tempo aveva infettato la ferita, contagiando Jane con il tetano.
Jane. Tetano.
Era la fine.
Facevano le somministrazioni antitetaniche, immettendo gamma-globuline iperimmuni. Sembrava stabilizzarsi ma non sapevano quando e se si sarebbe ripreso.
Mi permisero di entrare nella sua stanza e lo vegliai un intera notte.
Cacciai i miei sottoposti che si offrivano di darmi il cambio, parlavo con lui e gli ricordavo tutte le sue peripezie e pazzie che mi avevano cacciato nei casini ma che mi avevano anche fatto innamorare di lui.
Gli ripetevo che lo amavo e che lo volevo con me. Che sarebbe guarito.

-Teresa…- fu il primo suono che uscii dalle sue labbra ben quattro mattine più tardi
-Patrick?!- dissi sorpresa e sollevata
-Teresa sei qui?- chiese quasi stupito 
-Certo, sciocco!-
-Sei qui? Sei qui! O Dio Grazie!-
-Da quando preghi?-
-Da quando è stato esaudito il mio desiderio.-
-Cioè?- chiesi con impazienza
-Averti accanto.- sorrise debolmente e si girò verso di me, guardandomi con quegli occhi che, al momento, erano di un intenso verde acquatico. –Ti amo.- disse infine
-Hai il tetano, lo sai?-
-Pace. Vedrò di farmelo passare.- sorrisi, scuotendo la testa.
-Sei stato sul punto di morire!- tentai nuovamente.
-Lo so...-
-Mi hai salvata, di nuovo.-
-Meglio me che te.-
-Mi hai baciata!-
-Voglio che tu lo faccia di nuovo...- disse poi con un risolino. –Baciami ancora!- e si puntellò sul gomito.
-Perché?-
-Perché vuoi farlo tu e voglio farlo io!-
-E va bene, ma solo perché sei moribondo!-
Rise, spensierato.
Mi avvicinai a lui, sorridendo appena e mordendomi piano il labbro inferiore. 
Il suo bacio mi tolse il fiato, con le dita massaggiava la pelle tra i capelli sulla mia nuca e con l’altra mi teneva il viso attaccato al suo. Lo spinsi giù, sul letto e mi piegai a baciarlo avidamente, assaporando l’intenso sapore di tè e zucchero delle sue labbra morbide e carnose.
-Sei mio!- dissi presa dall’enfasi
-Lo sarò per sempre...- mi rispose.
Non mi ero accorta della piccola folla commossa e fuori dalla camera d’ospedale. 



 


Dice l'autrice:
Forse vi sembrerà un po' affrettata e poco IC, ma che importa? dopo aver visto un Simon assassino e pazzoide avevo bisogno di un po' di miele a rischio! Spero che non faccia inorridire! e che vi possa piacere almeno un po'!
Recenste, okay?
Un bacio,

Sasy

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: Sasita