E un giorno accadde….
Non so come successe. In un freddo pomeriggio di dicembre. Quando, tornando da scuola, scivolai, e caddi nella neve. Subito mi diedi della stupida, per non aver ascoltato mia madre. “Torna con il pulman!” mi diceva sempre, e io le rispondevo che non avevo freddo, e che, una camminata non aveva mai ucciso nessuno. Ma a me la neve piaceva. Quel contatto freddo quando la sfiori, che ti fa rabbrividire, e che a me è sempre piaciuto. Così come la pioggia. Come le gocce che scivolano lungo i capelli, e sul viso, un viso pallido, ma con degli occhi caldi. Come i rivoli d’acqua che scorrono sul corpo, durante una doccia. Non avevo mai capito il senso della vita, o almeno fino a quel giorno. Quel giorno di lunghi anni fa. E ora sono qui a pensarti, come se fosse ieri.
8 anni fa
Mi distrassi ancora una volta, persa nei miei pensieri, in un mondo virtuale tutto mio, un mondo perfetto, in cui tutto era in armonia: il mio mondo personale. Quante volte avevo sperato esistesse un universo parallelo in cui le cose andavano sempre bene. Le cose che potrebbero venire bene, vengono fatte sempre nel momento più sbagliato e producono un risultato disastroso. La fatidica e reale legge di Murphy. Scivolai e caddi finendo per terra, in un cumulo di neve.
«Diamine!» ero fradicia. Mi stavo preoccupando di un futuro raffreddore, non che mi sarebbe dispiaciuto insomma, sarei stata a casa fra le calde coperte del mio letto, al posto che sorbirmi delle ore estenuanti di lezione.
«ti serve aiuto?» ero ancora a terra, e una mano minuta, con delle piccole unghie laccate di viola era tesa verso di me. Alzai lo sguardo incontrando un sorriso splendente, la afferrai, alzandomi, e ricambiai il sorriso. I suoi occhi azzurri ghiaccio mi fissavano nascosti dietro a quel ciuffo castano, la carnagione era chiara.
«Io sono Meby»
«Aura»
Da quel giorno, da quel magico 29 novembre del 2005, siamo diventate amiche, e nulla ci poteva dividere. Tu avevi le tue passioni, io le mie. Tu, grande fan dei Green Day da una vita, appassionata di Pokemon. Io grande fan dei Tokio Hotel da una vita, appassionata allo skate. Ma una cosa ci legava: la musica. Tu la chitarra, io la batteria. Tu il suono, io il ritmo. Tu i polmoni, io il cuore. Ci completavamo, come lo yin e lo yang. Io la luna, tu il sole. Io la notte, tu il giorno. Io il buio, tu la luce. Io il freddo, tu il caldo. Io il nord, tu il sud. Io l’inverno, tu l’estate. Io la terra, e tu il cielo. E come ben sai, la terra non può esistere senza il cielo. Perde tutta la sua naturale bellezza. Non è più se stessa. Lo yin e lo yang hanno radice uno nell'altro: Sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l'uno non può esistere senza l'altro. Lo yin e lo yang diminuiscono e crescono: Sono complementari, si consumano e si sostengono a vicenda, sono costantemente mantenuti in equilibrio. Lo yin e lo yang si trasformano l'uno nell'altro: Ad un certo punto, lo yin può trasformarsi nello yang e viceversa. Lo yin e yang sono opposti: Qualunque cosa ha un suo opposto, nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; essa contiene il seme per il proprio opposto. Io e te eravamo lo ying e lo yang.
Poi qualcosa cambiò. In quel tragico 29 agosto
2010, un particolare nel mondo, un particolare per il mondo, ma non per me.
Tu non c’eri più. Avevamo passato assieme cinque anni della nostra vita
assieme. E già progettavamo di non separarci mai. Ma il
destino decide per noi. Quella sera, se
il destino non fosse stato cosi crudele, tu ci saresti
stata ancora. “Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende
da quello che farai oggi.” Mi dicevi sempre. Ed è vero. Il destino ha la sua
puntualità. La nostra vera casa è “l’ora”.Vivere
l’istante presente è un miracolo. Avrei voluto essere con lei quella sera. Avrei dovuto morire anche io con lei. Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e
vorrebbe vivere ma sa di dover morire. Mi venne in mente un aforisma di Jim Morrison. Ormai la mia vita era fatta di aforismi. Trovando un
modo per andare avanti senza lei. Te ne sei
andata troppo presto.
E ora sono qui a piangere sulla tua tomba. Aspettando che un miracolo ti possa far tornare.
Uno si costruisce grandi storie,
questo è il fatto, e può andare avanti anni a
crederci,
non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta.
Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E
potrebbero non finire mai.
Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa,
nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac.
Senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì,
senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai
più addosso,
ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu.
A provocare un sorriso è quasi sempre
un altro sorriso. A provocare il mio era il tuo. Forse
è per quello che non sorrido più.
♪♫Gonna be Ok, Gonna be Ok, One day, One day. That day never came. That day never comes. I`m not letting
go. I keep hang in´ on. Everybody says That
time heals the pain.
I`ve been waiting forever.
That day never came. ♪♫
♪♫ "I'll never let you go, I
can't live without your attention" ♪♫
♪♫
"In
your shadow I can shine || You're the sun and
I'm the moon" ♪♫
Dedicata a
:
emobilla483, ThE_hUmAn_ToRcH_, PLIM4ever. Ci sono degli elementi caratteristici di tutte e tre. Meby è il nome combinato come:
Martina (come le due Martine,
ovvero: emobilla483, ThE_hUmAn_ToRcH_)
Erika (come PLIM4ever)
Bill (l’amore di Marty)
SvampY1996 (cioè io!
xP )
Vi voglio bene ragazze!