Serie TV > White Collar
Ricorda la storia  |      
Autore: Fuuma    29/08/2010    1 recensioni
"Ne vale la pena?" gli ha domandato Mozie qualche ora prima, nascosto nell'oscurità dell'appartamento di June, con un pizzico di preoccupazione ed uno di curiosità.
Neal non gli ha risposto.
Ha continuato per la sua strada, dritto verso la cattura dell'Olandese ed ora non gli rimane che gustarne i frutti.
[PeterxNeal pre-slash]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Half Freedom

Serie: White Collar

Rating: PG

Genre: General

Character: Neal Caffrey, Peter Burke

Pairing: Peter/Neal (pre-slash)

Conteggio parole: 926

Disclaimers: I personaggi di WhiCo appartengono a chi di diritto

Missing Moment dell'episodio pilota 1x01, si ambienta poco prima della fine, qualche ora prima che Peter vada a casa a mostrare il regalo per El.

 

.Half Freedom.

 

Non ha avuto tanto tempo per pensarci, gli eventi si sono susseguiti uno dopo l'altro ed il fatto che ora sia un uomo libero (per metà) è passato in secondo piano.

Ma l'Olandese è stato catturato e la cavigliera è ancora alla propria gamba, con il suo led verde acceso per sottolineargli che è una libertà fittizia quella che ha ottenuto, ma ce l'ha, gli appartiene e farà di tutto per mantenerla.

Respira a fondo l'ossigeno di una città incasinata come New York, standosene sul terrazzo, al di sopra del caos, con una vista mozzafiato che gli permette di osservare il sole che tramonta, portandosi via un altro giorno lontano dalle sbarre della prigione.

Non si accorge neppure di star sorridendo, almeno finché la voce di Peter non arriva da dietro le sue spalle, cogliendolo di sorpresa.

«E' bello il tramonto quando puoi vederlo dal vivo e non solo su di una cartolina, vero?»

Non si volta subito verso di lui, prima chiude gli occhi, raccogliendo nelle pupille la luce di un sole che muore dietro ai grattacieli e poi piano ruota su se stesso, portandosi dietro il sorriso nato da poco e riaprendo gli occhi ancora in parte accecati dalla luce. La intravvede appena la figura dell'uomo, nella patina biancastra che pian piano abbandona la propria vista.

«Allora anche tu sai essere un uomo romantico, Peter.» commenta, beffardo, poggiandosi alla muratura che circonda la terrazza.

«E' un ruolo che ti lascio volentieri.» borbotta l'agente, piccato dal suo umorismo, mentre avanza superando il tavolino, le sedie di ferro battuto ed il bricco del caffè all'italiana, per raggiungere il balcone e appoggiarvici a propria volta. Guarda in basso, verso la strada perché, differentemente da Neal che preferisce tenere lo sguardo alto e aspirare all'Olimpo degli dei, lui è conscio di essere solo un uomo e di avere doveri come tutti gli uomini.

«E allora tu, che ruolo ti prendi?» indaga Neal, nel frattempo. Continua anche a guardarlo, osservandone i movimenti, lo sguardo scuro, perfino le labbra sempre arricciate in un'espressione che sa di cipiglio, serietà e orgoglio in quello che fa. Che poi è anche quello che legge nella sua voce.

«Io mi prendo il ruolo di chi mette dietro le sbarre i cattivi.»

Per l'appunto, c'è orgoglio in quello che dice ed una punta di malizia, mentre con la coda dell'occhio guarda verso il più giovane.

«E' un ruolo che ti si addice.» commenta Neal.

«Anche a te.»

Forse un po' se lo aspettava che lo avrebbe detto e che avrebbero parlato di quello che hanno fatto quest'oggi, insieme; ma non può negare di essere ugualmente soddisfatto nel sentirglielo dire. Stupidamente felice, allo stesso modo di quando pochi giorni prima ha messo piede fuori dalla prigione, sotto la custodia dell'FBI, ma con le sue poche miglia di libertà al posto dei due metri quadrati consentiti dalla cella.

«Neal.»

Ancora una volta la voce bassa di Peter lo distoglie dai propri pensieri, la fronte si aggrotta e gli occhi si specchiano in quelli dell'uomo. Si fissano a lungo, lo fanno in silenzio e sotto un sole arancione che scivola via, lasciando il posto alla notte, alle sue stelle e alla sua luna.

«Ci sono altri tramonti che ti aspettano.»

Suona banale, sciocco e teatralmente poetico, soprattutto se pronunciato dalla bocca di Peter, però Neal deve ammettere che il gesto che segue ha tutt'altro sapore; e chiude gli occhi, mentre la mano dell'agente affonda tra i capelli castani che il truffatore non ha ancora avuto il tempo di tagliare come si deve -sono davvero passati interi giorni dal suo rilascio? Gli sembrano soltanto poche ore- e ne attira il capo un po' di più a sé, in un movimento istintivo che, tuttavia, termina quasi subito.

In cambio Peter riprende a parlare.

«Credi che riuscirai a resistere?»

«Stiamo ancora parlando dei tramonti?»

«Parlo dei quattro anni.»

«Oh, i quattro anni in cui apparterrò a te.» sorride, inarcando un sopracciglio con aria sorniona «Dal romanticismo siamo passati ai doppi sensi, hai notato?»

«Non sei divertente.»

«Un pochino, dai, devi ammettere che un pochino lo sono. In fondo è anche per questo che ti piaccio.»

Per qualche istante Peter boccheggia, più imbarazzato per la maliziosa lascivia nella voce del truffatore che per la frase in sé.

«Sei...»

Egocentrico, narcisista, sbruffone... Qualsiasi aggettivo scelga sa già che non sarà sufficiente per descrivere Neal Caffrey, quindi lascia la frase a metà, sospira pesantemente, incrocia le braccia al petto e scuote il capo, dandogliela vinta.

Qualsiasi cosa sia Neal, ha ragione, è anche per quello che gli piace, soprattutto ora che il truffatore annuisce senza reale motivo, puntando gli occhi azzurri oltre il terrazzo, affondati chissà dove tra gli edifici della Grande Mela e soffia un tranquillo «...Tuo». È semplice per la sua ovvietà, come se non ci fosse nulla di male ad appartenere ad un agente dell'FBI, mettendo per un po' da parte Kate e l'uomo con l'anello.

Peter, a questo punto, non sa davvero cosa dire. Tutto quello che gli viene in mente è in contrasto con il proprio carattere, la propria fedeltà e in maniera strampalata, perfino con il proprio lavoro.

Quindi alla fine annuisce soltanto, tornando a propria volta a guardare la strada e scompigliando in un gesto veloce i capelli dell'altro.

«Per quattro anni.» mormora tra sé.

«Per quattro anni.» conferma Neal.

Quattro anni al servizio dei buoni, a sottostare alle loro regole e a resistere alle tentazioni che hanno portato il truffatore in prigione. Quattro anni sono lunghi, sembrano un'infinità, ma per tutto quello ne vale la pena.

 

.THE END.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > White Collar / Vai alla pagina dell'autore: Fuuma