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Autore: Marti_Stark    29/08/2010    0 recensioni
(dal terzo capitolo): Entrai in casa sbattendo la porta e lanciando lo zaino da qualche parte lontano da me. Era stata una giornata pessima e come se non bastasse, dovevo pure fare merenda con i vicini... Varcai la soglia della cucina, convinta che avrei sicuramente odiato gli amici di zia Sookie. Ma quando lo sguardo mi cadde sui cinque soggetti seduti intorno al tavolo, intenti a spruzzarsi sciroppo d'acero in faccia, tutto ciò che avevo in mente di dire sparì di colpo. Vedendomi i ragazzi smisero istantaneamente di sciropparsi e uno di loro mi venne incontro tendendomi la mano appiccicosa... -Tu devi essere Kathy...Piacere, David Desrosiers...-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti! Stavo leggendo delle storie davvero bellissime sui Simple Plan e ho pensato di scriverne una anche io... spero di non aver copiato nessuno con questa storia, se è così ditemelo e la tolgo, non c'è problema! Avevo proprio voglia di scrivere una ficcy sui nostri amati canadesi quindi eccola qui!
La dedico a una delle mie migliori amiche: a Elisa... lei che c'è sempre per me, che mi sopporta e che cerca di smussare i miei spigoli... un grazie infinito!
Mi farebbe piacere qualche commentino se vi va, anche critiche, purché siano costruttive: almeno posso migliorare!
Ah so che all'inizio può sembrare un po' noiosa ma è solo l'introduzione: dal prossimo capitolo sarà tutto più interessante! (e anche i capitoli saranno più lunghi!)
I personaggi di questa storia non mi appartengono... (purtroppo)
Spero vi piaccia!
Buona lettura!


Skateboards and maple syrup



Tutta colpa dello skateboard



La musica usciva dallo stereo a tutto volume, mentre gli skateboards sfrecciavano sulla pista creando una sinfonia strana ma a me famigliare...
Mio fratello Sky stava eseguendo uno dei suoi numeri migliori quando cadde.
Il rumore della sua spalla che urtava il cemento lo ricordo tuttora come se fosse ieri.
Sei paia di occhi si girarono istantaneamente verso il punto dove Sky era rannicchiato per terra...


-sei una grandissima testa di rapa!!!- ormai erano due ore abbondanti che ci trovavamo al pronto soccorso. Mio fratello si era rotto la spalla e ora ci toccava restare lì ad aspettare nostro padre...
-quante volte ti ho detto di fare attenzione?? come se non bastasse, ho dovuto parlare IO con papà!-
Sky continuava a fissarsi le scarpe ma non rispondeva. Sapevo che era consapevole di aver sbagliato, ma questo non mi tratteneva dal rimproverarlo...
Fare skateboard era sempre stato il suo amore: anche se ero piccola, mi ricordo che adoravo osservarlo mentre si esercitava nel giardino di casa nostra. Saltava, curvava... insomma era bravissimo. Peccato che per mio padre andare sullo skate significava perdere il proprio tempo. Così, da quando Sky aveva 12 anni, era iniziata un'eterna lotta tra i due a proposito dell'argomento.
Finché una settimana prima, mio fratello ormai ventiseienne tornò a casa dall'università bocciato all'ultimo esame di medicina. La gradazione di bordeaux della faccia di mio padre raggiunse livelli mai visti, come quella dei decibel.
Morale: mai più skateboard fino alla laurea in medicina. Ma voi pensate che mio fratello abbia rispettato il patto?? Ma ovviamente no!!!
Ecco perché in quel momento ci trovavamo al pronto soccorso, seduti sulle sedie di plastica, ad aspettare l'apocalisse...

In effetti non fu proprio una cosa grandiosa e maestosa come l'apocalisse... fu più che altro uno scambio di sguardi gelidi, da parte di entrambi seguito dal viaggio in macchina più silenzioso nella storia della nostra famiglia.

Arrivati a casa, i due si rinchiusero nello studio di papà,  mentre alla sottoscritta toccò stare in silenzio sul divano.

Passarono i secondi, i minuti... Ma di rumori dallo studio non ne sentivo. Iniziavo seriamente a preoccuparmi: magari papà aveva ucciso Sky e ora ne passava i resti nel tritacarne... stavo fantasticando su cosa stesse succedendo là dentro quando la porta scorrevole si aprì e ne uscì mio fratello con un espressione indecifrabile... si fermò qualche secondo sulla soglia, le spalle ricurve e lo sguardo a terra. Poi salì le scale e si chiuse in camera sua...

La curiosità mi stava divorando... dovevo sapere cosa era successo in quella stanza...

Salii di corsa i gradini e nella foga, inciampai sull'ultimo gradino, finendo faccia a terra. Sentendo il rumore che aveva fatto la mia testa contro il legno del parquet, Sky uscì dalla stanza e mi aiutò a rialzarmi, non prima di una bella risata stile “adesso me la faccio addosso”.
-Kathy! Certo che sei proprio un sacco di patate in caduta libera! Ahahaha!!!-
-ah.ah.ah. Certo sto ridendo pure io. Non vedi??- risposi io indicando il naso leggermente rosso.
-e dai! Non ti si può neanche prendere in giro! Su dai, vieni!- mi prese per mano e mi accompagnò in cucina dove, tirò fuori del ghiaccio dal freezer, lo avvolse in uno straccio e me lo appoggiò delicatamente sul naso... -ecco fatto. Adesso tienilo un po' su e vedrai che poi non farà più male...-
-grazie... senti Sky... ma cosa è successo con papà? Cosa ti ha detto?-
-niente di cui preoccuparsi, tranquilla...-
-beh ma sei stato dentro per quasi due ore... di cosa avete parlato per tutto quel tempo?-
-di... cose...-
-Sky smettila di dire balle: qualcosa è successo là dentro... ma cosa??-
-e va bene... ci trasferiamo.-
biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip encefalogramma piatto...
-cosa??-
-papà ha detto che ci trasferiamo. Parole testuali: “questo clima vi fa male, andiamo dalla zia Sookie”.- riportò quello che aveva detto papà con voce teatrale, cupa e allo stesso tempo austera...
-ma... ma la zia Sookie abita in Canada!-
-esatto...-
-ma... ma...-
-senti Kathy: prepara valigie e sciroppo d'acero perché domani prendiamo l'aereo per Montreal...-

 

 
  
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