Anime & Manga > Nadja Applefields
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Autore: Hairen    29/08/2010    3 recensioni
E se Nadja avesse una sorella, una sorella da cui l’hanno separata alla nascita e di cui solo il nonno, il duca Preminger e pochi altri conoscono l’esistenza…Che è vissuta in una villa lontana, a parte. Colette, sua madre non sa neanche che esiste, ed è convinta di avere solo Nadja, non si rammenta della bambina che nacque insieme a lei quel giorno. Una ragazza allevata severamente dal duca Preminger che nonostante ciò, conserva una voglia di libertà e un sogno che la portasse fuori da quelle mura. Una ragazza che non è stata mai lasciata uscire fuori dal giardino della sua villa, che ha vissuto i suoi 15 anni chiusa, senza conoscere paesi, città…senza conoscere il mondo. Destinata ad ereditare il ducato di Preminger a causa del rifiuto di Nadja, la primogenita nata 3 minuti prima di lei. Avverto: la storia è ambientata un paio d’anni più avanti rispetto a quando finisce il cartone. Non tutti i personaggi e i luoghi sono eguali all’anime anzi alcune parti sono completamente inventate. [Personaggi:Diana Preminger, Nadja Preminger,Colette Preminger, Duca Preminger, Oscar Preminger, Francis Harcout, Keith Harcout] [KeithxDiana] [FrancisxNadja]
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

 

10 DOMANDE PER CONOSCERTI

 

Una volta che anche Brigitte li ebbe raggiunti, si sistemarono a tavola.

-E così siete in viaggio?- domandò Anna portando a tavola un piatto carico di cibo.

Diana la aiutò a posarlo, passandole i piatti per riempirli –Esatto, io e Brigitte siamo arrivate qui oggi, da un paesino tra Vienna e Graz.-

-Capisco. E se posso, dove state andando?- chiese Keith prendendo il piatto dalle mani di Diana.

-Nessun posto in preciso a dire la verità…-

-Non è che siete in fuga vero?- Anne si era seduta dopo aver servito i piatti, e ora fissava Brigitte e Diana.

-Direi sì. Una specie di fuga…-riflettè Diana pensando alla loro situazione. In effetti era una vera e propria fuga.

-E da chi?- continuò Anne

Brigitte guardò Diana, non erano convinte che fosse il caso di dirlo. In fondo il duca di Preminger era pur sempre un nobile, e loro avevano appena conosciuto queste persone. Non potevano ancora fidarsi.

-Da chi fuggite?- chiese Johan –Da un cattivo?-

-Sì, da un cattivo Johan.-

Anne e Keith capirono che le ragazze non ne volevano parlare e rispettarono la loro decisione. In fondo come dar loro torto? Erano ancora estranei per loro.

Però non riusciva a smettere di fissare Diana, era veramente troppo simile a Nadja perché fosse una semplice coincidenza.

-Diana, conosci per caso una ragazza di nome Nadja Applefield?-

La ragazza lo guardò soppesando anche questa volta, se era il caso di parlare o meno.

-Dimmi, come fai a conoscerla tu…E poi forse ti dirò se la conosco.- rispose Diana.

-Ci siamo incontrati varie volte e ci siamo conosciuti…Lei mi ha aiutato in molte occasioni, è veramente una brava ragazza…- Keith ancora una volta si perse nei ricordi e nel dolore. Doveva dimenticarla, lei aveva scelto Francis. Certo però, questa nuova ragazza uguale a lei non lo aiutava nell’impresa.

-Sei innamorato di lei, non è così?- domandò Diana vedendo la sfumatura triste che avevano preso gli occhi del ragazzo.

Keith alzò la testa di scatto, domandosi come aveva fatto quella ragazza a capirlo così velocemente. –Può darsi…- rispose piano con un sorriso –E allora, la conosci?-

-Diciamo di sì…-

Quella risposta non fece altro che aumentare i dubbi di Keith. Chi era quella ragazza misteriosa? Da chi stava scappando? E come conosceva Nadja? Erano parenti?

Riprese il controllo. Non poteva certamente farle tutte quelle domande, non dal momento in cui si erano appena incontrati.

-Sai Diana,- parlò Brigitte – il cognome di Keith è uguale a quello di una famiglia di aristocratici…-

-Non mi dire...-mormorò Diana sorpresa, fissando Keith che nel frattempo aveva iniziato una discussione con Anne. Quel ragazzo non le piaceva, sapeva troppo cose su Nadja che avrebbero potuto ricondurre a lei. Era ovvio che era innamorato di lei, lo si notava da come ne parlava e dal espressione che prendevano i suoi occhi. Ma chi era veramente Keith? E perché Johan lo chiamava l’aiutante “magico”?

-E quale sarebbe?- domandò a Brigitte continuando a tenere lo sguardo su Keith

-Arcouth.-

-Cosa??!!- urlò Diana sorpresa. Tutti gli occhi si rivolsero su di lei. Era troppo strano perché potesse essere una semplice coincidenza.

-Cosa succede?- domandarono Anne e Keith all’unisono.

-Stavo dicendo a Diana che Keith ha –

Diana interruppe Brigitte prima che dicesse qualcosa che sarebbe stato meglio non dire –Mi diceva che Keith ha il soprannome di “aiutante magico”. Lo avevo sentito anche da Johan, come mai questo strano soprannome?-

-Bhè questo è un segreto. Se rivelassi la mia magia poi non sarebbe più magica. Ma un giorno ve la mostrerò, promesso.-sorrise Keith poi si rivolse nuovamente verso Anne continuando la discussione di prima a cui presto si unì anche Brigitte.

Così Diana si prese un po’ di tempo per pensare, lei conosceva bene la famiglia Arcouth era una delle più prestigiose e influenti famiglie d’Austria. L’erede del casato Francis Arcouth aveva qualche hanno in più di lei. E quest’anno avrebbe preso moglie e di seguito le redini del casato. E guarda caso adesso questo Keith non solo aveva la stessa età ma anche lo stesso cognome di Francis. Era possibile che Francis Arcouth si stesse fingendo un’altra persona per scappare dalla sua famiglia? E se fosse stato così perché mantenere il cognome? Non era un’azione molto astuta, ed era sicura che Francis Arcouth non fosse così stupido da fare un errore del genere!

Questa storia non le quadrava del tutto.

-…sì anche Diana! Non è così?- la interpello Brigitte

-Ah ehm, sì…- rispose Diana riprendendosi dai suoi pensieri.

-Brigitte tra poco dobbiamo andare. Il nostro viaggio continua.- disse Diana

Brigitte la guardò interrogativa sapeva che Diana aveva notato qualcosa che non andava così annuì –Sì-

-E’ stato un piacere, Anne, Keith.- mormorò Diana –Adesso si è fatto tardi e io Brigitte vorremmo tornare alla locanda per riposare. Johan, ci vediamo lì. Stai attento quando torni.-

E prima che qualcuno potesse dire qualcosa, le due ragazza uscirono dirigendosi alla locanda.

-Cosa c’è che non va, Diana?- chiese Brigitte nel percorso.

-C’è qualcosa di sospetto in quel Keith Arcouth, ammesso che questo sia il suo vero nome.- sussurrò

-Che intendi?-

-Non lo so ancora bene nemmeno io, ma quel ragazzo nasconde qualcosa.-

Brigitte la guardò, poi sopirò – Capito. Ho imparato a fidarmi delle tue sensazioni…-

Diana le sorrise ricordando l’episodio a cui si riferiva Brigitte. Era succedo qualche hanno fa,quando una sera aveva detto a Brigitte che una cameriera appena assunta non le sembrava affidabile. Ed ecco che il giorno dopo era stata arrestata per aver rubato due quadri preziosi nella villa.

-Bene. Adesso non so se sia il caso di cambiare locanda….-

-Perché?-

-Dobbiamo cercare di stargli alla larga prima che scopra qualcosa che non deve.-

-Capito. Allora che ne dici se restiamo ancora un po’, così vediamo se il papà di Johan si rimette, e poi ce ne andiamo?-

-Mi sembra una buona idea.-

Le due ragazze arrivarono alla locanda ed entrarono nella loro stanza.

-Che stanchezza…Non vedo l’ora di farmi una dormita.- disse Brigitte sfilandosi i vestiti e indossando una camicia da notte.

Diana fece lo stesso e si sedette sul letto.-Eccoti accontentata allora.-

-Già. Buona notte Diana.- mormorò l’altra stesa nel letto prima di addormentarsi.

-Buona notte Brigitte.-

Diana, nonostante quel giorno si fossero svegliate molto presto non riuscì a prendere sonno. Aveva troppi pensieri per la testa. Molti dei quali riguardanti il duca di Preminger. Sperava con tutto il cuore che non la trovasse ma a questo punto, pensò Diana, il nonno avrà già assunto delle persone per cercarla ovunque.

Visto che non riusciva proprio ad addormentarsi Diana uscì dalla stanza e andò sul balcone che c’era sul corridoio.

Uscita, respirò a pieni polmoni quell’aria che ancora sapeva così tanto di libertà. Le piaceva quel posto.

Pieno di casette e di persone, forse la gente ci poteva essere abituata, ma per lei che era la prima volta, sembrava tutto così bello.

Si prese un po’ di tempo per godersi il panorama e l’aria scura e pacifica della notte.

-Pssss. Ehi Diana? Sei tu…?- una voce dietro di lei la stava chiamando bisbigliando.

Diana si voltò sorpresa e dietro di lei trovò Keith con in braccio Johan dormiente. –Sì sono io.- sospirò rientrando e andando loro incontro.

-Scusa il disturbo. Qual è la stanza di Johan?-

La ragazza indicò una porta lì vicino, e li si diresse Keith. Dopo qualche minuto ne uscì chiudendo la porta lentamente.

Il ragazzo si avvicinò a Diana –Che facevi lì fuori?- chiese

-Prendevo una boccata d’aria e guardavo il panorama.-mormorò Diana –Saresti libero adesso, Keith?-

-Sì…perché?-

-Ti vorrei chiedere alcune cose…-

-D’accordo, seguimi.- sussurrò Keith prendendola per mano e conducendola su un altro balcone. Poi d’un tratto la sollevo in braccio e con un agile salto salì sul tetto delle casa affianco.

-Da qui il panorama è migliore.- disse sedendosi sulle tegole.

Diana che era senza fiato per il salto, espirò lentamente prima di dargli un pugno sul braccio. –La prossima volta che decidi di farmi prendere un colpo, avvertimi!-

Però era vero, da lì il panorama era migliore. Si poteva vedere una distesa immensa di case e luci, in contrasto con il cielo quasi nero. Così si sedette a sua volta.

-So chi sei.-mormorò Diana fissando Keith negli occhi azzurri.

Per un attimo il ragazzo trattenne il respiro. A che si riferiva? Al fatto che era un nobile? O che era Rosanera?

-Di che parli?- le domandò con un finto sorriso che nascondeva una certa inquietudine.

-Dai, pensavo fossi più intelligente, veramente. Tu sei Francis Arcouth l’erede di uno dei casati nobili più prestigiosi dell’Austria! Sinceramente, non sei stato molto furbo a cambiare solo il nome e non il cognome... Ma alla fine chi sono io per farti la morale?! Visto che anche io sono scappata…- sorrise Diana al buio.

-Mi stai dicendo che pensi che io sia Francis???- chiese Keith incredulo.

-Sì. Ci sono troppe cose in comune perché possa essere una coincidenza. Certo, io non ho mai visto Francis quindi non so com’è però so che ha la tua età e che fa cognome Arcouth. E ti assicuro che nella lista dei cognomi comuni in Austria, “Arcouth” è l’ultimo.-

A  quel punto Keith scoppiò a ridere. Lui, Francis? Come se fosse possibile che suo fratello venisse mai ad abitare nei quartieri poveri di Vienna, anche se stesse scappando, era assurdo!

-Se conoscessi Francis non lo avresti mai pensato…- mormorò smettendo di ridere ma comunque sorridendo.

-Ah e tu lo conosci?-

-Diciamo di sì-

-O è sì o è no!-

-Facciamo un patto allora. Abbiamo 10 domande a testa. Io rispondo sinceramente e tu fai lo stesso d’accordo?- sussurrò Keith con un sorriso

-Non so…I miei segreti valgono sicuramente di più dei tuoi…!-

-Io non ne sarei così sicuro.-

-Come faccio a sapere che mi posso fidare di te?-

-Prometto che quello che mi dirai stasera resterà un segreto a il resto del mondo. Hai la mia parola.- Gli occhi di Keith erano così limpidi e sinceri che Diana ci volle credere. In fondo doveva iniziare a fidarsi delle persone, fin’ora non era stata molto propensa a farlo a causa dell’ambiente in cui viveva, ma adesso che era circondata da gente comune avrebbe potuto iniziare a riporre in loro un po’ più di fiducia.

-D’accordo allora, accetto!- sorrise a sua volta

-Bene allora ti concedo la prima domanda…-

-Che gentiluomo… Allora domanda 1, ammesso che Keith sia il tuo vero nome, chi sei veramente?-

Keith sospirò, perché si fidava già di quella ragazza così tanto che era pronto a dirle la verità? Forse perché assomigliava a Nadja?

-D’accordo. Vedo che sei arrivata dritta al punto… Vediamo, probabilmente non ci crederai.-

-Vedremo, forza parla!- disse Diana, entusiasta all’idea di scoprire qualcosa di scottante.

-Keith Arcouth è il mio vero nome. Sono il figlio del famiglia aristocratica Arcouth nonché fratello gemello di Francis.-

-COSA?!?!? Scherzi? E che ci fai qui?- Come faceva a credere che quello era veramente il figlio della famiglia nobiliare… Certo che come situazione era simile alla sua, ora che ci pensava.

-Eh no.. Questa è un’altra domanda ed ora è il mio turno. Domanda 1, ammesso che Diana sia il tuo vero nome, chi sei veramente?-

-Che fai mi copi?- rise Diana

-Proprio così. – rise Keith a sua volta.

-D’accordo. Però mi devi giurare che non lo dirai a nessuno.-

-Ti ho già dato la mia parola che quello che mi dirai stasera resterà segreto al mondo.-

-Sono sicura che si finirà  a parlare di Nadja…-mormorò Diana a se stessa –D’accordo allora, Diana è il mio vero nome, Diana Preminger. Sono la figlia di Colette Preminger, il duca di Preminger è mio nonno, Nadja è mia sorella.-

Keith non parlò nemmeno. Era troppo sorpreso. Non aveva mai sentito parlare della sorella di Nadja, eppure avrebbe dovuto dirglielo! E se nemmeno Nadja stessa sapeva dell’esistenza di Diana? Okay, okay calma. Keith cercò di tranquillizzarsi invano. Se quella ragazza era veramente la sorella di Nadja, allora che ci faceva lì? E da chi stava scappando?

-Tocca a me. Cioè almeno appena ti sarai ripreso dallo shock di sapere che la tua amata ha una sorella gemella.-

-Non è la mia amata.- sussurrò Keith mentre gli occhi riacquistavano quella sfumatura triste.

-No! Per favore no! Non assumere quello sguardo perché, seriamente, non lo reggo. Scusami, mi dispiace d’accordo? Figurati!Se non vuoi parlare di Nadja fai un favore anche a me…-

Keith rialzò lo sguardo con un sorriso.

-Allora tocca a me no? Mh…vediamo…domanda 2: Che ci fai qui?-

-Sono scappato quando avevo ancora 15 anni  e adesso, diciamo che vagabondo…-

-Capisco…-

-Mio turno! Domanda 2: Che ci fai qui?-

-Sei proprio un copione allora!- mormorò Diana fingendosi esasperata ma con un sorriso sulle labbra.

-Mi hai scoperto!- esclamò Keith alzando le mani, ma ridacchiando.

-Sono scappata quando avevo 15 anni, e adesso, diciamo che vagabondo…-

Keith rise -Ehi!! Poi dici a me?-

-Okay, okay…Sono scappata oggi alle una di notte. E adesso vagabonderò, voglio vedere il mondo!-

-Perché sei scappata?-

-Mi spiace, turno mio domanda mia! Domanda 3: perché sei scappato?-

Keith si fece serio rivolgendo lo sguardo al panorama di fronte a lui –Perché detestavo l’ipocrisia che regnava padrona in quegli ambienti. Mentre qui fuori c’era, e tutt’ora c’è, gente che lotta per un pezzo di pane, che è in bilico tra la vita e la morte! E mentre i nobili e gli aristocratici organizzano i loro sfarzosi balli qui ci sono bambini che lavorano sodo per guadagnarsi soldi per medicine…-

-Capisco.- Diana era incredula, la loro storia era così simile. E come se lo capiva, lo capiva fin troppo. Lei era stata prigioniera 16 anni di quell’ipocrisia.

Dall’altra parte Keith si domandava come faceva a rivelare a quella ragazza, appena incontrata, le cose con tanta facilità. E la cosa ancora più assurda è che quella ragazza sembrava veramente capire.

-Tu invece, perché?-

-Più o meno per lo stesso tuo motivo. Ma se rispondo a questa domanda risponderò praticamente a tutte.-

-Allora facciamo che vale 2…- Keith, che aveva iniziato il gioco solo con lo scopo di scoprire se quella ragazza aveva cattive intenzioni, adesso ne era veramente interessato.

-Va bene.- sorrise Diana -Sin da quando ero piccola sono stata prigioniera in una villa. Dire che ero prigioniera è esagerato: avevo tutto quello che desideravo. Tutto tranne la libertà di poter uscire. Per 16 anni non ho mai messo piede fuori dal cancello di quella villa, tranne oggi quando sono scappata. Perché sono scappata? Credo che adesso potrai capirlo anche tu. Ero stanca, stanca dei piani loschi di mio nonno, stanca della monotonia della vita e stanca che ci fosse sempre qualcuno che decideva della mia vita al mio posto.-

Quando finì di parlare Diana aveva gli occhi lucidi, si volse a guardare il cielo, per non incontrare gli occhi di Keith e per non mostrargli le sue lacrime. Ma fui lui stesso a prendergli il viso e voltarlo delicatamente per poi asciugarle con un sorriso rassicurante quelle gocce salate.

-Grazie.- sussurrò Keith

-Grazie a te per avermi ascoltata.- mormorò Diana riscoprendo un sorriso –Ora però è il mio turno... Domanda 4: non ti manca tuo fratello o la tua famiglia?-

-Qui si va sul personale…Onestamente no. Io e mio fratello andiamo d’accordo a tratti. E comunque qualche volta ci incontriamo. Quindi non mi manca del tutto per poter sentire nostalgia. Per quanto riguarda i miei genitori… mia madre è morta e sì, lei mi manca, ma mi mancava anche quando vivevo lì. E mio padre è una versione un po’ meno cattiva di tuo nonno quindi no, non mi manca.-

-Mi spiace…, per tua madre intendo…-

-Non ti preoccupare, è passato tanto tempo… Diciamo che un po’ ci ho fatto l’abitudine.- lo sguardo di Keith si spostò dagli occhi di Diana al cielo stellato, per poi ritornare sul viso della ragazza. –Adesso la mia domanda sarà diversa dalla tua. Domanda 5: tua mamma o tua sorella, sanno della tua esistenza?-

Ancora una volta lo sguardo di Diana si fece malinconico –No.-

Keith si morse la lingua per il modo in cui le aveva posto la domanda. Era stato troppo diretto.

-Mi dispiace.-mormorò

-Non farlo. Non le ho mai avute al mio fianco quindi non so come sia averle, è per questo che non mi sono mancate. Se una cosa non ce l’hai dall’inizio non ti può mancare…- disse Diana più a se stessa che a Keith –Ora tocca a me!! Domanda 5: Cosa hai fatto dopo che sei scappato di casa?-

Keith imprecò mentalmente. Sapeva che prima di arrivare alla numero 10 lei avrebbe posto questa domanda. E ora cosa le avrebbe detto?! Che era un ladro di nome Rosanera?! D’altronde se non glielo avesse detto avrebbe mentito. Non se la sentiva di mentirle.

-Rubavo.-



FINE CAPITOLO QUARTO

***Angolo Autrice***


GRAZIE A TUTTI PER AVER LETTO IL QUARTO CAPITOLO DELLA FANFICTION
SPERO VI SIA PIACIUTO E CHE LASCERETE QUALCHE COMMENTO ^^
NEL PROSSIMO CAPITOLO IL GIOCO DELLE 10 DOMANDE PROSEGUIRA' E SCOPRIREMO ANCHE COME REAGIRA' DIANA ALLA VERITA' RIGUARDO LA ROSA NERA!!^^

PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI^^
RINGRAZIO LE PERSONE CHE L'HANNO AGGIUNTA TRE LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE!
E COLORO CHE HANNO RECENSITO:

ANELIN : Grazie mille per i complimenti sono felice che ti piaccia! Anche perchè nemmeno io ne ero molto convinta! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un po' lunghetto xD
Grazie per le recensionI! Ti aspetto nel prossimo capitolo! Baci Irene

EMILISSA15: Grazie ^^ Mi fa piacere che la storia ti piaccia!! ^^Non sono proprio una fan della coppia Nadja Francis, in realtà sono molto indecisa^^ Mi dava solo un po' fastidio che Keith rimaneva da solo. Ma francamente non so' con chi la preferisco^^ Tu? Spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se era un po' lungo! Ti aspetto nel prossimo! Baci Irene

  
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