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Autore: Chartraux    30/08/2010    3 recensioni
Cos'è un cuore? A cosa serve? A chi si deve donare? Dopo un incubo, Ulquiorra comprende davvero perchè Orihime continua a rimanere accanto a lui, perchè, nonostante il loro accordo, lei non lo abbia ancora lasciato solo. Una piccola storia d'amore non eccessivamente angst, ma solo un pò zuccherosa. -AU con accenni Spoiler volume 40 e 41-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Schiffer Ulquiorra
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Desclaimer: I personaggi di questa fanfiction non esistono; appartengono al Sensei Tite Kubo.

 

Possiedo un cuore dunque invidio,
Possiedo un cuore dunque divoro,
Possiedo un cuore dunque depredo,
Possiedo un cuore dunque sono pigro,
Possiedo un cuore dunque sono superbo,
Possiedo un cuore dunque mi adiro,
Possiedo un cuore dunque desidero tutto di te.


(Tite Kubo, Bleach volume 40 pg.2)

 

 

Cenere, Cuore.

 

Cenere.
Il mio corpo sta diventando semplice cenere.
Anche se avrei potuto sperarlo, non sarei riuscito a diventare qualcosa di meglio; solo cenere.
Eppure è così strano scorgere quell'espressione su di un viso, è così strano che qualcuno riesca a vedermi in modo diverso da quello che sono.
"Hai paura di me?" le sussurro a bruciapelo.
Lei pare basita dalle mie parole, le lacrime le rigano il volto, scuote la testa; i suoi lunghi capelli si muovono leggeri in quel sospiro che è vento.
"No" mi risponde.
Sento qualcosa dentro di me, così strano, così diverso, così nuovo...
Cos'è questo?
Guardo il buco sul mio petto, dove non vi è nulla, se non semplice oscurità e tristezza.
Allungo la mano sottile verso di lei, che ha quell'espressione così delicata sul viso...
Un sorriso... qui non l'ho mai visto...
La vedo porgermi il suo arto, dita affusolate e sottili si allungano verso di me, cerco di stringerle; non conosco il motivo, ma voglio toccarla.
Voglio davvero avere un contatto con lei.
Il primo. Semplice. Contatto.
La sfioro.
Sento che lei mi sfiora.
Le punte delle dita diventano incandescenti, mentre si trasformano in quella polvere così tetra; così inanimata. Sollevo lo sguardo, incrociando i suoi occhi; che cosa assurda noto.
Quello... quello che posso ancora vedere è solo il tuo viso, credo si chiami tristezza quell'espressione che si è impossessata di te.
No, forse è delusione?
Odio?
Paura?
O forse è l'unione di tutte queste emozioni a me sconosciute.
"..."
Hai detto qualcosa? Non riesco più a sentire nulla; di me è scomparso quasi tutto. Rimangono solo gli occhi. Ma ancora per poco.
Eppure mi basta.
Posso vederti sino alla fine. E posso vedere lui; quello che trattieni nel tuo palmo.
Vorrei saper sorridere, vorrei farti osservare il cambiamento che hai compiuto su di me, vorrei saper mostrarti ciò che questo buco mi ha privato; la stessa cosa che tu mi porgi con quel palmo candido.
Il cuore.
Dovrei rinnegare il mio credo nichilista e concederti la speranza che un giorno io possa tornare, da te.
Ancora un paio di istanti e di me non rimarrà che semplice cenere. Null'altro.
I miei occhi quasi non ti scorgono più, eppure mi sembri così vicina...
Addio.
Ti lascio ciò che desideravo avere; da sempre.
Un cuore vero.

 
"...ra..."
Chi é?
"...orra..."
Non comprendo...
"Ulquiorra..."
Volto piano la testa verso quella voce dolce, preoccupata, gentile. E la vedo.
"Oh" dico soltanto.
Sento le sue dita passarmi tra i capelli, che bella sensazione.
"Stai bene?" mi domanda piano, io faccio un cenno affermativo col capo "Perché?"
Alza le spalle sottili "Credo tu abbia avuto un incubo."
Mi metto a sedere e le carezzo il viso candido "Si, è così."
"Vuoi parlarne?!" si accomoda meglio sul materasso e poggia la fronte alla mia "Che succede Ulquiorra?"
Che succede? Ho finalmente scoperto dove si può trovare il cuore.
Le prendo una mano, e le bacio il palmo.
Le scompiglio i capelli, e le bacio la fronte.
Le sfioro la schiena, e le bacio il petto.
Le accarezzo le guance, e le bacio le labbra.
E’ in tutto quello.
Lei mi guarda stranita, ma con un sorriso sereno sul volto "Che succede Ulquiorra?"
"Penso di aver compreso cos'è questo" mi tocco il petto, dove il mio cuore giaceva dormiente "ed a cosa serva."
"Davvero?" non mi sembra così stupita.
"Si. Te lo voglio regalare."
"Ulqiorra... sei strano questa mattina!" sorride divertita mentre mi scompiglia i capelli scuri "Devi aver fatto proprio un brutto sogno!"
L'afferro per un polso e la tiro verso di me, faccio combaciare le nostre labbra in un bacio dolce, che matura in pochi istanti; sento il suo respiro inebriarmi, sento il suo sapore sconvolgermi.
Mi scosto da lei e la osservo: le gote sono diventate di un leggero colore purpureo, mentre si posa una mano sulle labbra, come per nascondere quell'emozione appena provata.
"Orihime"
Lei mi guarda sconvolta "Co...come?"
"Orihime" ribadisco.
"No... Non hai..." scuote la testa con foga "Ripetilo... Ti prego."
"Orihime." e concludo sfiorandole il collo con le labbra.
Lei mi scosta, né gentilmente, né infastidita, mi pare basita; "Ulquiorra, che ti prende? È la prima volta in un anno che mi chiami per nome!"
"Non posso farlo?" domando con il mio solito tono pacato.
"Beh" biascica "è strano. Mi sembra che il tuo sia stato davvero un incubo terribile; e sentirti parlare così è..." tentenna "beh, si, è strano."
"E qual’ è il problema? Io sono sempre strano."
Lei ride "No, non è vero! Un pò emo si, ma non strano!"
Sospiro piano prima di alzarmi ed infilarmi un maglietta nera ed un paio di jeans; la sento muoversi dietro di me. Con la coda dell'occhio la vedo sospirare, mentre si infila uno di quei suoi vestitini leggeri e colorati.
"Senti" mi dice con cautela "vado a casa..." calza i saldali scuri "ci vediamo Ulquiorra."
E qualcosa, dentro di me, mi fa scattare. La prendo per le spalle, la volto e la bacio con una delicatezza che non credevo di possedere; e lei se ne accorge. Si lascia scivolare tra le mie braccia, cullare nel momento in cui i nostri sentimenti prevalgono sul nostro cervello; ed ancora una volta facciamo sesso.
Ma è diverso e me ne accorgo.
Questo non è solo sesso, questo è...
La sento gemere mentre entro in lei, la sento pronunciare il mio nome.
È emozionante.
Dopo un tempo che ci parve interminabile veniamo, insieme; lei si accascia stanca sul letto mentre io la osservo: sudata, ansimante, rossa... È bellissima.
Mi avvicino al suo viso e le scocco un bacio leggero sulle labbra, "Orihime" le sussurro e la sento tendersi,  "ti amo." la sento sussultare.
Mi specchio nei suoi occhi lucidi prima che lei si copra il volto per nascondere le lacrime; sul mio viso pallido era apparso un sorriso.
"Ulquiorra" geme lei tra le dita "Ulquiorra... Perché ora? Noi avevamo un accordo! Sarebbe stato solo sesso!"
"Ma tu mi ami." dico semplicemente.
"Si! Si che ti amo! Ti ho sempre amato! Ma eri tu quello che non voleva una relazione seria" singhiozzava piano "per questo ho cercato di convincermi che avere un rapporto basato solo sul sesso andava bene comunque." sospira "Ed ora mi vieni a dire che mi ami?"
"Si" semplicemente si.
Mi allontana con foga dal suo corpo e mi osserva quasi furente, con gli occhi pieni di lacrime "Ulquiorra Schiffer, non prendermi in giro!" mi intima.
Scuoto la testa "Attualmente non ci riesco."
Lei apre la bocca, per zittirmi, ma la richiude subito non trovando le parole, le accarezzo una guancia e le offro la mia mano aperta, verso l'alto "Qui c'è il mio cuore. Accettalo."
La vedo sbattere più e più volte le palpebre "Non capisco" sussurra.
"Si, nemmeno io; so solo che non voglio diventare cenere da solo... Voglio averti al mio fianco quando questo accadrà, voglio sentire il mio nome uscire dalle tue labbra."
Muove la mano e sfiora tremante la mia, sento una scossa pervadermi "Ti amo." le ripeto.
Ed Orihime si lancia verso di me, in un abbraccio gentile e pieno di sentimenti, mi bacia gli occhi, il naso, la fronte e mi sorride "Non parlare mai più di quello... Lo sai che starò sempre con te."
"Quello?"
"Si, della morte." mi bacia ancora "È ancora lontano quel giorno; e, qualunque cosa accada, io morirò con te."
Ed a questo punto, non mi resta che abbracciarla, non mi resta che baciarla, non mi resta che amarla.
Non mi resta che donarle il mio cuore.

 


 


La dedico a relena4 ed a tutti coloro che non possono fare a meno di amare questa coppia.
Scritta anche per coloro che mi hanno chiesto, dopo aver letto "Sguardi", di scriverne una con un bacio.
Beh, spero vi sia piaciuta! E spero che la vogliate commentare ^^ mi fareste davvero felice!

Due piccole considerazioni finali importanti:
1- Per me Ulqui non è assolutamente emo. E' solo una battuta che Orihime gli rivolge (cosa che ha effettivamente infastidito relena4 che credeva fosse una constatazione reale XDDD sono molto cattiva, lo so ^^)
2- Spero che si sia compreso il fatto che, la seconda parte, era riferita ad una "rinascita" di Ulquiorra che, come Kubo ci ha fatto più volte comprendere, è relativa alla quinta esistenza dell'Espada. Esistenza che vive con Hime.

La poesia iniziale è tratta dal 40° volume di Bleach; per me una piccola opera.

Per concludere, voglio ringraziare:
farrahlennington, LilyBee, Jase93 e Ludoangel
che hanno commentato ed apprezzato "Sguardi".
Grazie mille!!!! *hugga e spupazza*

 

 

  
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