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Autore: Berenike    31/08/2010    10 recensioni
One shot che dovrebbe seguire l'ultima puntata della seconda stagione di Castle: lo scrittore ha appena lasciato Beckett alla sua festa d'addio (una Kate che stava per dichiarargli i suoi sentimenti), per andare negli Hamptons con Gina, la sua ex moglie. Questo racconto vedrà Beckett alle prese con la gelosia e i sensi di colpa: riuscirà a sistemare le cose e a dichiararsi?
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stupida, stupida, stupida

Direzione:Hamptons

Kate Beckett era seduta sulla sua scrivania. Sola.
Nella sua testa non c'era nessun pensiero che risultasse logico, l'unica parola che continuava a rimbombare nei suoi pensieri era: Stupida.
Quella era stata la settimana più strana della sua vita: continuava a ripensare a tutto ciò che era successo senza trovare un nesso logico tra le decisioni che aveva preso.
Stupida, stupida, stupida.
Le immagini delle ultime settimane passate con lo scrittore continuavano a fluttuale di fronte a lei: Castle che le portava il caffè ogni mattina, e la sua forte delusione nel vedere che Tom glielo aveva già portato; Castle che soffriva mentre lei amoreggiava per i corridoi con il detective Demming, sapendo di essere osservata; Castle mentre le confessava che sarebbe rimasto negli Hamptons almeno per tutta l'estate...
Quello forse era stato il momento esatto in cui tutto il mondo di Kate Beckett era caduto a pezzi e lei aveva finalmente capito.
Aveva capito che per quanto bello e brillante, il detective Demming non era ciò che stava cercando; aveva capito che ciò di cui aveva bisogno era sempre stato di fronte a lei, in tutti i sensi.
Kate guardò la sedia vuota di fronte a sé. La sedia di Castle.
Era stata così dura con lui durante tutti quei mesi di collaborazione, non l'aveva mai illuso, ma non gli aveva mai nemmeno concesso un momento di tregua.
Eppure lui era sempre stato lì per lei.
Stupida, stupida, stupida.
Era solo a causa propria, se ora la detective Beckett era al distretto a fissare il vuoto.
Aveva capito di cosa aveva bisogno, aveva capito perché l'improvvisa assenza dello scritture la sconvolgeva tanto, ma l'aveva capito troppo tardi.
Proprio mentre lei gli stava per confessare i suoi sentimenti, proprio mentre stava aprendo la sua mente alla possibilità di uscire con lui, conoscerlo meglio, farsi coccolare dalla sua dolcezza, Richard era uscito di scena a braccetto con la sua ex moglie. La sua bellissima ex moglie.
Stupida, stupida, stupida. Aveva fatto la figura della stupida.
L'aveva salutato con una stretta di mano, mentre voleva solo abbracciarlo e baciarlo, dicendogli che apparteneva solo a lui... Ma lui apparteneva a Gina.
Kate Beckett guardò il calendario. Castle ed ex-moglie (non riuscì nemmeno a pensare che potesse ridiventare sua moglie) erano negli Hamptons da un mese ormai, tempo in cui lei era rimasta al distretto a risolvere casi, e a fissare il vuoto. Come quel giorno.
Stupida, stupida, stupida.
“Ora potevi esserci tu con lui, in riva al mare...” Continuava a sussurrarle una vocina nel suo cervello. Ma Kate Beckett voleva pensare di avere ancora una possibilità, voleva credere che non era ancora troppo tardi.
Ad Autunno però, quando si sarebbero rivisti (se mai si sarebbero rivisti, in effetti), sarebbe stato già troppo tardi. Kate doveva agire in fretta, doveva confessare i suoi sentimenti, o se ne sarebbe pentita per il resto della sua vita.
Come ogni giorno prese la cornetta, ma la riabbassò prima di comporre il numero.
Smettila di fare la stupida, Kate. E' giunto il momento.
Kate Beckett alzò finalmente la cornetta, e iniziò a comporre in numero, le dita tremanti.
Stupida, stupida, stupida.
Beep.... Primo squillo.
Stupida, stupida, stupida.
Beep... Secondo squillo. Beckett sentiva il suo cuore martellarle nel petto.
-Pronto? - Riconobbe subito la voce femminile che le rispose. Era Alexis. La detective ebbe un tuffo al cuore. Aveva sbagliato numero. Lo aveva chiamato a casa.
Stupida, stupida, stupida. Ormai però non poteva non rispondere.
-Ciao Alexis, sono Kate! - disse la detective, cercando di trovare velocemente una scusa per averla chiamata.
-Kate, che bella sorpresa! Sai che mio padre è negli Hamptons... - disse Alexis, sorpresa quanto Kate di quella telefonata. Kate la interruppe subito.
-Si, con Gina. - disse, senza nemmeno accorgersi.
Stupida, stupida, stupida.
-Con Gina? - Alexis rise, mentre il cuore si Kate ebbe un fremito – No, lei non ci è mai arrivata negli Hamptons. Lei e papà hanno litigato in macchina. Come sempre. -
Kate Beckett non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
Illusa, illusa, illusa.
Riattaccò il telefono più in fretta che potè, dopo aver chiesto ad Alexis se stava bene, e se stava passando una bella estate.
Corse più in fretta possibile nell'ufficio del Capitano, che fu felice di accordarle qualche giorno di ferie. Poi si precipitò in macchina.
Direzione: Hamptons.
”Castle, finalmente avrai l'onore di vedermi in costume! E non solo....”, pensò la detective, sorridendo, il battito del cuore accelerato.


   
 
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