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Autore: vale91tvb    31/08/2010    0 recensioni
Una storia d'amore tra Meg una ragazza di diciasette anni del tutto normale e James un ragazzo molto speciale che nasconde un antico segreto dietro i suoi bellissimi occhi verdi...Racconto che vede come protagonisti sentimenti forti e valori come l'amore, l'amicizia, la solitudine, la famiglia e il destino: a volte come complice, altre come un perenne ostacolo...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ABOVE THE WORLD

 

PROLOGO

 

Montai sulla mia auto: l’unico posto in cui potevo riflettere, lontano dal caos che mi circondava.

Sbattei la portiera. Accesi la radio. Dovevo soltanto sfogarmi, liberare la mente da tutto.

La porta della casa che avevo di fronte si aprì, sull’uscio mia madre chiamava ripetutamente il mio nome: Margaret. Odiavo quel nome, lo sentivo pronunciare completo solo quando dovevo essere rimproverata. Accesi il motore della mia auto sperando che soffocasse la voce di mia madre.

Non avrei mai pensato che quella sera sarebbe stata diversa da tutte le altre, che avrebbe cambiato in parte la mia vita.

Percorsi la strada principale per circa duecento metri poi svoltai a destra in direzione del bosco. L’aria all’interno dell’auto si stava facendo troppo pesante, decisi di abbassare il finestrino e di godermi il vento d’agosto che mi scompigliava i capelli.

I miei pensieri però mi avevano raggiunto fin lì, nell’oscurità del bosco. Sola, con i finestrini aperti e il volume della radio molto alto, non riuscivo a non pensare alla discussione che avevo avuto con mia madre. Ultimamente litigavo molto spesso con lei: i motivi erano sempre gli stessi, stupidi, ma che lei riteneva importanti.

Ritornai con la mente alla strada. Era buia e piena di curve. Sopra di me gli alberi erano così folti che solo in pochi punti riuscivo a scorgere il cielo blu, senza stelle ma con una bellissima luna piena.

Ritornai nuovamente a guardare la strada. I fari della mia auto riuscivano a illuminare solo una piccola parte della carreggiata.

Qualcosa in uno dei cespugli attirò la mia attenzione. Aguzzai la vista. Due occhi gialli sbucavano da dietro le foglie.

  Ti prego resta lì – mormorai. Qualsiasi animale fosse non volevo scoprirlo.

La creatura però sembrò intuire i miei pensieri e come per dispetto uscì dal suo nascondiglio e con incredibile coraggio, attraversò la strada.

Tutto ciò che avvenne dopo entrò e uscì dalla mia testa con una velocità tale che non lasciò alcuna traccia apparente.

Mi svegliai la mattina seguente. La testa mi faceva male e avvertivo una forte pressione sulle tempie che mi costringeva a tenere gli occhi socchiusi. Alla mia sinistra seduta su una poltrona dall’aria scomoda, dormiva Vivien, mia madre. I suoi occhiali erano appoggiati sul mio letto. Era da parecchio tempo che non mi fermavo a osservarla. Era molto bella, i suoi capelli castani le sfioravano il viso ritagliandole gli zigomi. Intorno ai suoi occhi, c’era una sfumatura bluastra, segno di una notte insonne. Sulla fronte i segni indelebili che mostravano al mondo i suoi quarant’anni passati.

Come se mi avesse letto nel pensiero, aprì lentamente gli occhi e si voltò verso di me. Accennai un sorriso che fu ricambiato con una carezza sulla mano.

  Come ti senti Meg? – mi chiese con aria preoccupata.

Volevo parlare ma ero troppo confusa, prima esigevo delle risposte.

– Che cosa è successo? – chiesi. Non ottenni parola.

Dopo qualche minuto Vivien mi fissò e cominciò a spiegarmi ciò che avevano supposto i medici. Ricordavo solo alcune cose: dal cespuglio era uscito un animale. In preda al panico avevo fatto l’unica cosa razionale, avevo cercato di evitarlo ma così facendo avevo perso il controllo dell’auto ed ero finita contro un grosso abete. I ricordi si fecero più confusi, ricordai di essermi svegliata e sentendo odore di bruciato mi ero agitata, poi un volto giovane, bellissimo di un ragazzo. I suoi occhi e il suo sguardo, non sarei mai riuscita a dimenticarlo. La sua bocca, non ne avevo mai viste di così perfette, era stata talmente vicina alla mia che ero riuscita a sentire il calore del suo respiro. E la sua voce, così calda e allo stesso tempo così distante, ricordavo benissimo le parole che mi aveva sussurrato all’orecchio: – Stai tranquilla. Ci sono io –. Come avrei potuto dimenticarmi di lui? L’avrei riconosciuto tra mille.

Promisi a me stessa di trovare quel ragazzo a tutti i costi.

 

  
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