“Porca
miseria, papà! Ti spiacerebbe richiamare il segugio?”
Papà è
ancora rinchiuso nella sua tana, e non sembra per nulla intenzionato a tornare
a casa. Ecco perché sono di nuovo qui. E poi mi serve un consiglio,
maledizione. Sono sempre stato un figlio indipendente, ma credo che per ogni
uomo arrivi il momento di cercare aiuto presso il proprio padre. Se solo questo
maledetto cane non attentasse ogni volta alle mie caviglie.
“Scusala. È un
cane da guardia, e fa quello per cui è stata addestrata.”
“Un momento.
Questo cane è femmina?”
“Non te n’eri
accorto?”
“Non ci
avevo mai fatto caso.” Questo dovrebbe farmi capire che mi sono davvero
distaccato troppo dalla mia famiglia: diamine, in dieci anni non mi sono mai
accorto che il cane di mio padre era una femmina? Forse è per questo che mi
odia e cerca di azzannarmi ogni volta che mi vede. Mi inginocchio sulla sabbia
e cerco di accarezzarla. “Ehi, Roxy, mi dispiace di non essermi mai accorto che
sei una ragazza.” Niente da fare: con le donne sarò per sempre un disastro.
Sono tornato
da una settimana, e una quantità incredibile di cose è successa: i miei stanno
divorziando per l’ennesima volta, un cane ce l’ha a morte con me, mia nipote
vuole imparare tutte le tradizioni hawaiane e mi sono innamorato. Troppe cose
per un solo uomo. Ok, affrontiamo un problema alla volta.
Mio padre mi
mette davanti una tazza di caffè.
“Papà,
dobbiamo parlare.”
“Sai qual è
la mia canzone preferita, Josh?”
“Certo. È ‘Danny
Boy’.”
“Intendevo
tra le tue.”
“Non lo so. ‘You
raise me up’?”
“No. È ‘So
she dances’. Non sto scherzando. Mi è sempre piaciuta. Mi fa pensare a tua
madre.”
“Sì, è
bella. Sono contento che ti faccia pensare alla mamma.”
“Scommetto
che ti stai chiedendo perché ci siamo lasciati così tante volte.”
“Me lo
chiedo da quando avevo quattordici anni e avete divorziato per la prima volta.
E nessuno di voi due è mai riuscito a darmi una spiegazione.”
“Non c’è una
spiegazione. Credo sia successo perché ci siamo amati troppo. Quando si ama
troppo, tutto è esagerato: la felicità, i litigi…”
“Quindi
invece di lanciarvi i piatti, voi divorziavate? Strano metodo.”
“Ha sempre
funzionato.”
“Perché
avete litigato, questa volta?”
“Non abbiamo
litigato.”
“E allora
perché te ne sei andato?”
“C’è un’altra
donna.”
“Non ci
credo.”
“Perché no? Pensi
che sia troppo decrepito per avere ancora compagnia?”
Sorrido. “Non
porteresti più la fede, papà.”
Si guarda l’anulare,
senza rispondere. Non si aspettava di essere scoperto. Di sicuro non si
aspettava che io, l’antitesi del
genio, lo scoprissi.
“Papà,
perché sei andato via di casa?”
“Preferirei
non parlarne. Non ancora.”
“C’è
qualcosa che non va?”
“Non voglio
parlarne.”
Come posso
aiutare qualcuno che non vuole parlarmi dei suoi problemi? Sbuffo, bevendo un
altro sorso di caffè. Il silenzio cala su di noi come la neve sulle montagne
del Colorado.
“Beh, visto
che tu non vuoi parlarmi dei tuoi problemi, posso parlarti dei miei?”
***
“Mi stai
dicendo che il tuo manager ti lascia frequentare una ragazza senza starvi
appiccicati ogni secondo?”
“No, l’unica
cosa che Brian sa è che Grace mi sta rimettendo in ordine l’appartamento. E comunque
non ci frequentiamo. Ci siamo solo baciati. O meglio, sono stato io a baciare
lei. Pensala come vuoi.”
“Non ho mai
capito questa cosa del ‘sono stato io a baciare lei’, eccetera. Un bacio è un
bacio, punto e basta. Non ci sono un mittente e un destinatario. Non è una
lettera.”
“Beh, ma lei
se n’è andata. Evidentemente non lo voleva.”
“Se non
avesse voluto essere baciata, a quest’ora ti staresti massaggiando gli stinchi
per ridurre il dolore.”
“Papà, è
scappata. Come se avesse visto un fantasma.”
“Probabilmente
baci da schifo.”
“Grazie,
papà. Rigira il coltello nella piaga!” rispondo, sarcastico.
“Oh, Josh,
sei troppo suscettibile.”
“Beh, sai,
uno si aspetta un po’ di sostegno, dal proprio padre.”
Scoppia a
ridere. “Oh mio Dio, Josh… non credo che mi sarebbe mai potuto capitare un
figlio più divertente di te.”
Metto su un
broncio degno di un bambino deluso. “Mi aspettavo almeno un consiglio.”
“Vuoi un
consiglio? Beh, non cercarla. Lasciale un paio di giorni per realizzare quello
che è successo. Di solito è una tecnica che funziona: lasciale il tempo di
abboccare.”
“Abboccare? Che
razza di tecnica sarebbe? L’hai imparata da un pescatore di merluzzi?”
“Molto
divertente, Josh. Davvero molto divertente. Volevi un consiglio e l’hai avuto,
no?” Sorride.
Sorrido anch’io.
“Ci proverò, papà. Ci proverò.”
“Come hai
detto che si chiama la ragazza?”
“Grace.”
“Grace. Sai
quale canzone mi piacerebbe sentirti cantare?”
“Quale?”
“’Amazing Grace’. Sapresti renderla perfetta.”