01/09/2010
3 recensioniDid we win all, don’t we?
Era una giornata orribile, Sakura non faceva altro che vantarsi di aver trovato un ragazzo gentile e simpatico come fidanzato, ma lei sembrava essersi dimenticata che tutti in quel locale conoscevano Sai e continuava a descriverlo. Lui una ragazza non l’aveva avuta in sedici anni di vita e non l’avrebbe mai avuta. Alle medie pensava di essersi innamorato di un ragazzo, ma quello non sembrava proprio il tipo da relazioni, per questo entrato al liceo non aveva più cercato contatti. Però, avrebbe voluto rivederlo. “Naruto!” Tsunade, la titolare del locale ‘Kyuubi’ e sua madre adottiva, lo richiamò. “Non stare lì a poltrire, renditi utile!” Con questo fu costretto ad alzarsi dalla comoda poltroncina per andare a portare una panna cotta a una qualche coppietta. Uscito dalla cucina, lesse il numero del tavolo e sussultò nel vedere Sasuke, il ragazzo cui stava pensando poco prima, seduto con sguardo annoiato di fianco a una ragazza. Chissà se si sarebbe ricordato di lui, dopotutto, quando erano in classe insieme ne avevano passate tante. Perso com’era nei propri pensieri, non notò che qualcuno aveva passato lo stracciò per terra, scivolò inesorabilmente verso il tavolo occupato dall’Uchiha. Andò a sbattere contro il suo corpo unendo accidentalmente le loro labbra e la panna cotta, a causa della brusca frenata, finì tra i capelli della tizia che assillava il moro da troppo, ormai. “Ecco la vostra ordinazione.”. La cameriera dai capelli rosa appoggiò le tazzine davanti ai due, sorrise gentilmente prima di tornare in cucina. Sasuke Uchiha prese con due dita la maniglia del contenitore alzandolo, bevve un sorso del suo contenuto, tè verde, prima di tornare a puntare gli occhi neri sull’anonima ragazza sedutagli davanti. Si era ritrovato a quel appuntamento senza neanche aver avuto il tempo di rifiutare, suo padre l’aveva incastrato. ‘ Sicuramente non ti dispiacerà uscire con lei, è la figlia di un nostro alleato.’ ripensò a quelle parole e strinse appena più forte la tazzina, sembrava una guerra in cui tutti volevano tenersi ben stretti gli amici, per sicurezza. A lui neanche piacevano le ragazze, era chiaro da quando aveva conosciuto un certo idiota, alias Naruto Uzumaki. Ritornato in se, guardò la ragazza di cui non ricordava il nome, sembrava imbarazzata e giocherellava con un biscotto di cioccolato che avevano portato con il tè. “Ti va un dolce?” Chiese la castana e senza che l’Uchiha potesse rispondere, lei aveva già ordinato una porzione di panna cotta per coppiette. Lui odiava i dolci, dal profondo del cuore, eppure quella tizia l’aveva trascinato nel locale maggiormente fornito di cibo a base di zucchero: ’Kyuubi’. Con una qualche scusa, la quindicenne portò la sedia di fianco alla sua facendo toccare le loro braccia. “Senti, Sasuke-ku…” Successe tutto in un attimo, il moro individuò un lampo giallo di fronte a se, il rumore di qualcosa che si spiaccicava e un tocco umido sulle proprie labbra. Fu così che lei si ritrovò con della panna cotta inzuppata nel cioccolato tra i capelli e Sasuke con un bel biondino spalmato sul corpo.Abbiamo vinto tutti, no? Grazie dolci...