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Autore: yuki    20/10/2005    3 recensioni
E’ distesa per terra…attorno a lei c’è sangue. La polizia è già arrivata, ha chiamato l’ambulanza. Arriverà presto. La ragazza è ferita…tutto il corpo è ricoperto di sangue. Ma respira ancora. Forse c’è qualche possibilità che rimanga ancora in vita...
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A causa di una stupida festa

Per una stupida festa

 

E’ distesa per terra…attorno a lei c’è sangue. La polizia è già arrivata, ha chiamato l’ambulanza. Arriverà presto. La ragazza è ferita…tutto il corpo è ricoperto di sangue. Ma respira ancora. Forse c’è qualche possibilità che rimanga ancora in vita.

Prova a parlare, ma dalla sua bocca esce soltanto un respiro affannoso.

Nella sua testa si chiede perché si trova lì, ricoperta di sangue, perché sta combattendo tra la vita e la morte…perché proprio a lei doveva succedere questo? Perché?...

 

Si trovava ad una festa con dei suoi amici. Il suo ragazzo festeggiava la patente che aveva preso da poco. Quanto era fiera di lui. Nessun errore…

Quanto era felice…festeggiavano anche il quarto anno che stavano insieme. Ripensandoci adesso non le sembrava vero che fosse passato così tanto tempo. Per lei il giorno che si erano messi insieme sembrava così vicino…invece erano passati quattro anni.

 

Si conoscevano da sempre, erano amici di infanzia ed entrambi provavano un amore speciale verso l’altro, ma non avevano mai avuto il coraggio di ammetterlo prima a loro stessi e poi all’altro. Solo al secondo anno delle superiori erano riusciti ad ammetterlo e da allora non si erano più separati.

Si desta dai suoi pensieri solo quando qualcuno le mette le mani sugli occhi?

“Chi sono?”

Lei sorrise…come se fosse difficile capire chi fosse…era lui il suo unico grande…

“Sei il mio stupidotto…quel ragazzo che conosco da una vita, che è stato innamorato di me sempre, ma che non ha mai avuto il coraggio di dirmi i suoi sentimenti”

Lui le toglie le mano dagli occhi e l’abbraccia da dietro.

“Ah si? Ma forse è meglio ricordare alla ragazza dello stupidotto che anche lei era innamorata di lui da sempre, ma non ha mai avuto il coraggio di ammetterlo”

Lei si gira e lo bacia.

Si ma ricordati che sono sempre i ragazzi a dover fare la prima mossa”

Lui la bacia nuovamente.

“Va bene…come al solito l’hai avuta vinta tu. Ma come ho fatto ad innamorarmi di te?”

Questa volta fu lei a baciarlo.

“La smetti? Mi stai facendo pentire di essermi messa con te.

Si guardarono e scoppiarono in una risata. Amavano stuzzicarsi in quel modo. Era un qualcosa che li teneva uniti. Nonostante stessero insieme da quattro anni non si erano mai lasciati…avevano avuto i loro litigi…ma chi non li aveva avuti?

“Ehi piccioncini…mi dispiace disturbarvi, ma devo rubare un attimo il festeggiato. Devo dargli una cosa.”

La ragazza guarda il nuovo arrivato. Era Luca, un loro compagno di scuola. Lo osserva, chiedendosi cosa mai potesse volere da Ale, il suo ragazzo. In cinque anni che lo conosceva non aveva mai avuto fiducia in lui, anche perché la sua fama era piuttosto chiara. Ragazzo che viveva per l’alcool, la droga e il sesso. Era riuscito ad arrivare al quinto anno solo grazie a suo padre, che in paese era un pezzo grosso.

Alessandro si voltò verso la sua ragazza. Capiva la sua preoccupazione, ma che poteva fare?

“Amore, stai tranquilla…torno subito.” E detto, questo dopo averla baciata, si allontanò.

“Senti Luca cosa volevi? Perché io devo tornare di là, in sala. Non posso lasciare gli invitati da soli.”

Però stai sempre attaccata a quella scema di Lara. In questo modo rispetti gli invitati? Comunque ti ho portato qui perché volevo darti una cosa.”

E detto questo prese dalla tasca un sacchetto con un po’ di polvere.

“E’ roba di prima qualità. Tieni. E’ tua. Consideralo un regalo.”

Il ragazzo guardò il compagno.

Senti Luca, io non faccio uso di queste cose. Tu puoi fare quello che vuoi della tua vita, ma sono io che decido della mia.”

“E dai Ale…fidati una volta tanto. Credi che io ti possa dare qualcosa che ti faccia male? E’ questo che pensi di me? Io volevo solo aiutarti un po’. Secondo me stasera la scema della tua ragazza accetterà di venire a letto con te. E se tu ti prendi un po’ di questa vedrai che figura che farai.”

Il ragazzo aveva colpito il punto debole del festeggiato. Era certo che adesso avrebbe accettato. Sapeva infatti che nonostante il suo compagno avesse chiesto alla sua ragazza di farlo con lui, lei sempre con una scusa pronta, aveva rifiutato.

Il festeggiato guardò quella polverina che il suo amico teneva in mano. Cosa gli avrebbe fatto? Non era possibile che poca di quella sostanza l’avrebbe ucciso o reso tossicodipendente. Così convinto, ignaro di cosa l’aspettava, prese quella polverina e la inalò. Lo invase un senso di eccitazione e felicità…più che felice era euforico. Non riusciva a tenersi in piedi, ma non gli importava…da quel momento tutto gli sembrava più facile. Era anche convinto di poter volare. Ridotto in uno stato da far paura si diresse in sala e si avvicinò alla sua ragazza.

Ale sei tornato. Che voleva da te Luca?” Adesso la ragazza era più tranquilla, ma non immaginava neanche quello che era successo. Come poteva pensare che il suo ragazzo aveva inalato della droga…lui che credeva nella vita e credeva che non avesse senso far uso di sostanze solo per immaginare la vita come si desiderava…

“Niente…non voleva niente…voleva solo darmi una cosa. Tu piuttosto…non mi hai ancora fatto il regalo. Che ne dici di accontentarmi adesso?”

Mentre parlava la sua mano toccava i seni della sua ragazza davanti a tutti.

Ale, ma che fai? Non siamo soli…”

“Non mi importa. Ho voglia di farlo…adesso e subito.”

La ragazza chiuse gli occhi e con tutto la forza che aveva diede uno schiaffo al suo ragazzo e scappò…Non riusciva a riconoscerlo…quello non era il suo ragazzo…Non poteva esserlo…non lo riconosceva più. Che gli era successo?

Uscì fuori dalla sala. Non se la sentiva di entrare dentro. Non dopo quello che era successo. Una lacrima le cadde dal viso. Perché si era comportato così? Sentì dei passi dietro di lei e istintivamente si asciugò le lacrime e si girò.

Era lui.

Che voleva adesso?

“Lara, amore scusami. Sono stato uno stupido. Non so che mi ha preso. Perdonami”

Lei lo guardò. Sembrava sincero.

“Ci devo pensare, ma tu adesso portami a casa.

“Sei sicura?”

“Si”

E così rassegnato andrò a prendere il giubbotto e le chiavi.

Durante il viaggio non parlarono. Lui era concentrato sulla strada, lei guardava dal finestrino.

Lui era ancora euforico. L’effetto della droga non era ancora passato e gli sembrò divertente ed eccitante aumentare la velocità a dismisura.

Ale!Che cavolo stai facendo? Frena per favore!”

Ma mi fai divertire un po’?”

La ragazza aveva gli occhi pieni di lacrime. Non lo riconosceva più e gli faceva anche paura.

Guardò fuori dal finestrino:tutto gli passava accanto ad una velocità pazzesca. Se avessero continuato così sarebbero morti.

La ragazza urlò per tutto il viaggio, pregandolo di fermarsi, ma lui niente.

Fortunatamente la strada era deserta, era sera tardi, e tutti erano a casa…

Quasi tutti.

Un ragazzo stava tornando dal lavoro. Era contento. Tra poche ore avrebbe visto la sua ragazza che era venuta apposta per lui. Camminava rispettando il limite di velocità, ma nonostante non staccasse gli occhi dalla strada non riuscì ad accorgersi della macchina che gli veniva incontro e non riuscì a scansarla.

 

E’ distesa per terra…attorno a lei c’è sangue. La polizia è già arrivata, ha chiamato l’ambulanza. Arriverà presto. La ragazza è ferita…tutto il corpo è ricoperto di sangue. Ma respira ancora. Forse c’è qualche possibilità che rimanga ancora in vita.

Prova a parlare, ma dalla sua bocca esce soltanto un respiro affannoso. I poliziotti la invitano a non affaticarsi. Potrebbe aggravare le sue situazioni.

Arriva l’ambulanza e la ragazza viene portata dentro. Nelle altre ambulanze venivano sistemati gli altri due ragazzi: uno aveva ferite gravi, l’altro solo qualche graffio, ma veniva portato all’ospedale per degli accertamenti.

Ma nonostante l’intervento immediato dei medici il ragazzo che è stato colpito decede durante il tragitto, mentre alla ragazza viene diagnosticata la morte celebrale.

Soltanto il colpevole dell’incidente esce vivo dall’incidente.

Purtroppo non si sveglia in tempo,dopo i calmanti che gli erano stati somministrati dai medici, per vedere quello che aveva combinato. Al suo risveglio ci sono due agenti pronti per portarlo in carcere. Nel suo sangue sono state trovate tracce di cocaina. E’ stata colpa suia se due ragazzi hanno perso la vita così precocemente, se le famigli subiranno una grave perdita, se quel ragazzo non potrà vedere suo figlio che stava per nascere…è solo colpa sua…

E questo sarà un peso da portare per tutta la vita.

  
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