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Autore: NovemberRain    01/09/2010    1 recensioni
Ripensare a quel dolore mi fa piangere ancora ma corro e corro ancora senza una meta. Con le mani legate a milioni si muovono vicino a me,e io corro veloce piangendo e gemendo di tanto in tanto. Il respiro si fa più affannoso mano a mano che l’incendio brucia…e che la luna splende. Brilla anche per me? Forse. Ma tanto io sono qui,nella parte oscura della luna.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The dark side of the moon

Resto qui seduta sul gradino del marciapiede.

Da sola.

Con due lacrime che scorrono sulle guancie arrossate,rivoli sanguinei del cuore ferito,il MIO cuore ferito.

Mi chiedo quando finirà questo spreco di sali minerali,quando finiranno queste lacrime maledette. . . Non ho pianto abbastanza in tutta la mia giovanissima vita?

13 anni in tutto,13 fottutissimi anni. Una nullità.

Da bambina vittima degli altri che mi volevano secondo il LORO stile di vita,fino all’anno scorso vittima dei compagni che mi disprezzavano.

Adesso?

Bè adesso nessuno è mai riuscito a schiacciarmi,mi sono incattivita talmente da non accettare più nulla da nessuno,per me ogni essere umano è uguale all’altro non fa differenza se è un amico,un genitore,niente di niente.

Mi sento irrimediabilmente sola. Capitata in una famiglia che non ha mai saputo comprendermi fino in fondo:dei borghesucci di paese direbbe chiunque.

I miei ideali non interessano a nessuno,il mio sogno di una vita on the road,che amo,non è concesso.

Abbandonata dagli amici,dai genitori…

In questo momento mi fa nausea tutto:la famiglia,gli amici,persino i miei scuri capelli e il mio corpo.

Vorrei essere solo un’anima e volare via da questo mondo,ma sarebbe impossibile.

Le odio questa vita ma non so cosa potrei farci. Nata da una famiglia di montati con la testa per aria credendo di essere chissà chi,schiacciati e fottuti dal loro stesso nauseante orgoglio di merda. Altre lacrime scorrono mentre mi alzo e cammino,sulla strada piena di ciottoli.

A volte in una strada,durante una strada capita di perdersi. Stessa cosa è accaduta a me.

Quante volte mi sono persa e non c’è mai stato nessuno a raccogliermi,nessuno. In genere nelle storie belle tutti i dolori hanno un fine perché se nel vaso di Pandora c’erano i mali infondo c’era anche la Speranza,che è sempre presente negli uomini.

Questo schifossissimo sentimento mi ha sempre aiutato a rialzarmi anche quando gli altri mi pressavano a stare a terra sanguinante.

Ma sempre da sola mi sono rialzata,una mano tesa in simbolo di aiuto?

Mai.

Occhi d’inferno,è così che mi ritengo. Occhi di legno pronti a bruciare ma ogni volta dopo un incendio si riprendono più selvaggi di prima.

Piangono,ecco l’acqua che spegne l’incendio,le lacrime sanguigne che lavano via,purificano,igienizzano,spengono.

Acqua che scorre lenta e calda nell’occhio.

Ma appena viene a contatto con il freddo esterno si gela.

Infuria la tempesta e l’acqua lava.

Ma il fuoco incessante continua ad ardere.

Mi risiedo su un altro marciapiede,mi tengo una mano sul cuore per cercare di calmare il battito e il dolore incessante.

Odio questa freccia ardente,odio questo marcipiede di pietra,se ci penso odio anche il mio nome:***********.

Mi spremo le meningi per cercare un soprannome ma anche per avere qualcosa con cui distrarre quel povero cervello martoriato dai troppi pensieri.

Faccio diversi giri di parole:deve avere a che fare con il dark.

********.

Bella trovata.

Suona decisamente meglio di quello schifossissimo nome da borghesuccia fallita.

********:viva me!

Ecco ora mi tocca trovare qualcos’altro da fare.

Camminare.

Perché quando cammini ti senti leggera e se corri ancora di più.

Comincio a velocizzare il passo fino a schizzare come una saetta.

Perché quando corri non hai nulla di cui aver paura,nessuno può fermrti,nessuno.

Sei sicura,sui tuoi piedi.

A meno che…

A meno che non inciampi.

E cadi.

Ma non è il mio caso,non adesso.

Le lacrime ora scorrono più lente,si asciugano mano a mano che l’aria sbatte sulle guancie arrossate.

Ma non voglio che si fermino.

Non voglio.

Sento che qualcosa di brutto accadrà al più presto.

E io ho BISOGNO delle mie lacrime.

Altrimenti chi spegnerà l’incendio. . .

FLASH BACK

Seuduta sul marciapiede. Gli adulti stanno litigando:colpa di una mia “amica”,vittima:io.

I miei e i suoi contro,davanti a tutti.

Lei a casa,io qui.

Corro nel campo da calcio.

Adoro questo posto,specie di notte.

Anche in un momento come questo riesce a sorprendermi.

Mi faccio spazio tra l’erba e mi ci butto sopra stravolta anche se è bagnata.

Parole si sentono da lontano.

Il dolore però è vicino.

Stavolta non urla,non ruggisce,non strilla,non piange nemmeno.

E’ talmente grande e silenzioso come un incendio.

Arde,brucia,talvolta scoppietta ma non si sente.

Non c’è acqua per fermarlo,solo lui che arde il legno dei miei occhi.

Una in un milione,milioni di persone,di oggetti,di animali.

Ma sola.

FINE FLASH BACK

Ripensare a quel dolore mi fa piangere ancora ma corro e corro ancora senza una meta.

Con le mani legate a milioni si muovono vicino a me,e io corro veloce piangendo e gemendo di tanto in tanto.

Il respiro si fa più affannoso mano a mano che l’incendio brucia…e che la luna splende.

Brilla anche per me? Forse.

Ma tanto io sono qui,nella parte oscura della luna.

 

Una piccola pagina di diario,forse anche insensata ma è il rimanente di un periodo bruttissimo della mia vita che volevo condividere coi miei lettori… Grazie a tutti **

NovemberRain

   
 
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