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Autore: Juniper Fox    02/09/2010    6 recensioni
«Potresti prendere il mio, Ginevra» «Il tuo cosa, zia?» chiese la ragazza presa in contropiede dalla proposta. «Il mio vestito da sposa, ovviamente!» Spiegò quella come se fosse una cosa scontata. «Ma.. Zia Muriel tu.. Sei single!» Esclamò Fred. Missing moment con protagonista zia Muriel. Quale sarà la storia che vuole raccontare ai pro-nipoti? {Storia classificatasi seconda al "Shopping contest" indetto da BS}
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Storia classificatasi seconda al "Shopping contest" indetto da BS.

NICKNAME SUL FORUM: bunny

NICKNAME SU EFP: Gigettina
TITOLO DELLA FANFICTION: Il vestito da sposa mai sposatosi.

PERSONAGGI: Vengono menzionati i membri della famiglia Weasley, Fleur Delacour, Harry Potter e Hermione Granger. OC: Octavius Rochester

GENERI: Introspettivo, Malinconico, Comico, Sentimentale.

WARNINGS: One shot, Missing Moments

PROMPTS: Fred, George, Ginny e Zia Muriel. Pene d’amore. Vestito da sposa. “Guardami come se mi stessi vedendo per la prima volta”

NOTE PERSONALI: L'ispirazione mi è venuta dal prompt. Stavo cercando un modo per inserirli tutti e ho ripensato al matrimonio di Bill e Fleur.

Un matrimonio deve avere un vestito da sposa, e poiché l'unione è celebrata alla Tana, tre dei quattro personaggi erano già inseriti.

Zia Muriel era presente al matrimonio, e di lei non si sa molto. Perché non provare a scrivere un missing moment della trama originale?

Da quanto scritto nei Doni della Morte, Muriel odia Silente {o, comunque, non le sta simpatico}. Io ho provato a immaginarmi il perché.

Muriel pensa che sia la causa della sua infelicità. Forse sarebbe successo lo stesso, forse no. Però dare la colpa ad altri è un modo per essere in pace con se stessi.

 

 

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Quella mattina regnava un insolito silenzio in casa: tutti gli inquilini erano impegnati in attività che li avevano portati ad allontanarsi dalla tana.

Il matrimonio di Bill Weasley e Fleur Delacour era alle porte. Anche in un periodo di guerra c’era chi, come la giovane coppia, voleva regalarsi un giorno, qualche ora, di serenità. I due sposi erano con i rispettivi genitori a ultimare le promesse. Charlie Weasley si era deciso, sotto minaccia della madre, ad andare dal barbiere e spuntarsi i capelli. Percy lavorava. Ron, con Harry e Hermione al seguito, doveva ripulire tutto il giardino dagli gnomi. In casa dunque vi erano solo Ginny e i gemelli, che in quel momento dormivano beatamente nel grande letto della loro camera condivisa.

Un improvviso rumore fece svegliare George, che per lo spavento diede un accidentale pugno sulla pancia a Fred il quale, dal dolore, rotolò da un lato spingendo la povera Ginny per terra.

«Miseriaccia!» esclamò la rossa ancora mezza addormentata. I gemelli bonfichiarono qualcosa di imprecisato, eppure molto distante da uno “scusa”. Ginny aprì un occhio e, costatando che la stanza era ancora al buio, aprì anche l’altro. In quel momento le finestre si spalancarono come per magia e la ragazza fu accecata dal troppo sole. «Ma che..» Si ammutolì trovandosi davanti la vecchia zia Muriel. Cosa diavolo ci faceva lei lì?

Fred e George sembrarono scattare come due molle alla vista dell’anziana signora, consci di essere solo in boxer per il troppo caldo.

Ecco come rovinarsi la giornata.

«Alzatevi pigroni!» Ordinò Muriel puntando il bastone contro i nipoti. «Non fate gli scansafatiche! Fra tre minuti spaccati vi voglio di sotto svegli e pimpanti!» E se ne andò lasciando i tre completamente spaesati. Sperando in un incubo, si sistemarono meglio sul letto pronti per tornare a dormire.

«MUOVERSI!» L’urlo assordante della zia li colpì in pieno, sebbene questa fosse ora al piano di sotto. Maledicendo mentalmente la vecchia zitella che nessuno sopportava, si trascinarono fuori dal letto e a tempo di record si vestirono e scesero in cucina.

«Beh, non vi hanno insegnato le buone maniere? Si dice buongiorno! Forza, ripetete dopo di me.. Buongiorno!»

I ragazzi non osarono scambiarsi occhiate stralunate e assecondarono il volere della zia: «Buongiorno»

«Avrei preferito un po’ più di vita ma se questo è tutto..» Muriel scosse la testa: ai suoi tempi le cose erano ben diverse!

Fred, George e Ginny fecero colazione in silenzio, osservando di tanto in tanto l’orologio appeso al muro e sperando nel rientro di un qualsiasi parente. Purtroppo questo non era dalla loro parte e le lancette continuavano a non voler cambiare tragitto.

Fred cominciò a parlare con il fratello di nuove invenzioni per il negozio di scherzi, attirando l’attenzione di Ginny che ogni tanto interveniva per esporre il suo punto di vista. Tutto ciò era fatto a bassa voce, in modo che zia Muriel non potesse sentire e intromettersi per dire la sua. La donna, tuttavia, da pettegola qual era, decise che i nipoti avevano borbottato abbastanza.

«Non è educato parlare a bassa voce per non far sentire gli altri. Sembra quasi che vogliate nascondermi qualcosa!» disse acida.

George, roteando gli occhi senza farsi vedere, finì il boccone e realizzò il suo miglior sorriso: «Ma no zia Muriel.. Stavamo parlando del.. Del vestito da sposa di Fleur!» Effettivamente in cucina era stata appesa la gruccia con il vestito bianco che la bionda francesina avrebbe indossato per il matrimonio. Fred, ora più sveglio grazie al discorso riguardante il negozio, intervenne prontamente a sostegno del fratello. «Esatto! Stavamo dicendo a Ginny che lei non potrebbe mai sposarsi con un vestito del genere.. E’ troppo corto!» disse con una smorfia disgustata «E poi sarebbe molto meglio se avesse il vestito della mamma..»

Se zia Muriel era sorpresa, la povera Ginny ora fissava i fratelli a bocca aperta. Che cosa andavano blaterando? Va bene far tacere la vecchia pazza ma questo.. questo era decisamente troppo!

Muriel osservò attentamente i gemelli, come se stesse valutando le loro parole, per poi rivolgersi alla nipote annuendo. «Vedo che qualcuno in questa famiglia ha ereditato la mia decenza e il mio buon gusto! Non potrei mai permettere che mia nipote si conciasse in un modo così lascivo per sposarsi. Fred, George, per una volta posso darvi ragione.» Lo sguardo della signora si posò sul vestito e sembrò perdersi nel vuoto.

Soddisfatti, i gemelli si alzarono e decisero che era il momento di svignarsela.

«Potresti prendere il mio, Ginevra»

«Il tuo cosa, zia?» chiese la ragazza presa in contropiede dalla proposta.

«Il mio vestito da sposa, ovviamente!» Spiegò quella come se fosse una cosa scontata.

«Ma.. Zia Muriel tu..» Cominciò Fred, lanciando un’occhiata al fratello «Tu beh.. ecco..» George gli venne in aiuto, con sommo orrore di Ginny «Tu sei single!» esclamò, infatti, il ragazzo prima che sua sorella potesse farlo tacere. «Non puoi avere un vestito da sposa!»

 

Un silenzio irreale cadde nella cucina della tana.

George e Fred rimanevano in silenzio aspettando che la vecchia annuisse per poter finalmente andare a farsi gli affari propri. Ginny, dal canto suo, si chiedeva com’era possibile che due menti così geniali da avere iniziato un’attività come la loro potessero aver detto davvero quelle parole. Per Merlino, adesso chi la sente! Si disse la rossa.

Stupendoli, Muriel si voltò verso di loro con un sorriso triste dipinto sul volto e gli occhi, arrossati come d’abitudine, lucidi. «Io ho un vestito da sposa che non si è mai sposato. Lasciate che vi racconti una storia..» disse sistemandosi meglio sulla sedia. Ginny, dopo aver lanciato occhiatacce ammonitrici ai fratelli, della serie siediti o te ne pentirai per il resto dei tuoi giorni, si accomodò sulla poltrona con gli occhi puntati sulla zia. Mai l’avevano vista così gentile e con quell’espressione sul viso. Solitamente si presentava come una vecchia arcigna e altezzosa, pettegola di prima categoria e con un naso a becco che era tutto un programma.

 

«Come potete ben immaginare, è successo molto tempo fa..» cominciò a raccontare zia Muriel, spostando nuovamente lo sguardo sul vestito da sposa di Fleur. «Io avevo 17 anni e frequentavo l’ultimo anno a Hogwarts. A quel tempo ero fidanzata con Octavius Rochester, un corvonero della mia stessa età. Stavamo insieme da due anni, e avevamo grandi progetti per il nostro futuro. Io amavo leggere e m’interessavo di giornalismo, mentre Octavius era sempre stato affascinato dagli animali: avrebbe studiato per diventare un curatore delle creature magiche..»

Fred e George non potevano credere a ciò che stavano sentendo: la zitella era stata fidanzata? Qualcuno aveva avuto il coraggio di.. di.. di? Una smorfia si dipinse sul volto dei due. Perché dovevano essere sottoposti a quella tortura?

Muriel sembrava non essersi accorta delle espressioni dei due nipoti, oppure decise semplicemente di non interessarsene. «Octavius era di buona famiglia e a quell’epoca i Weasley erano.. Beh, diciamo che stavano sicuramente meglio di voi.» Lo sguardo della signora si posò un istante sui nipoti: ecco di nuovo l’espressione severa e il tono acido. «Comunque non sono qui per parlare delle finanze di voi giovani d’oggi!» Affermò seccata.

«Meno male» Altro borbottio dei gemelli, altra occhiataccia di Ginny, di nuovo indifferenza dell’anziana.

«Non era particolarmente bello ma aveva un fascino speciale, incantava le persone. La voce.. La sua voce era roca, calda e profonda. Rassicurante. Gentile, sempre e comunque. Occhi verdastri, capelli scuri.. Oh sì, Ginevra. Abbiamo gli stessi gusti..»

Spero di non finire come te, zia Muriel! Pensò la ragazza come risposta senza però parlare e limitandosi a un cenno del capo.

«Era arrivato il giorno dei diplomi a Hogwarts, eravamo così felici. Le nostre famiglie avevano in programma di pranzare insieme e dare una festa per aver finito gli studi più importanti che un mago possa fare – sì, lo penso, anche se Silente proprio non lo soffrivo!» I ragazzi erano sorpresi: non avevano mai sentito qualcuno dalla parte della luce criticare Silente.

Un movimento improvviso fece spostare lo sguardo dei tre rossi sull’orologio: sembrava che Molly stesse tornando a casa. Lei li avrebbe sicuramente salvati da quell’incubo che era diventato la mattina! Caso volle, però, che la lancetta di Molly Prewett in Weasley passasse sopra “casa” e fermarsi su “ministero”.

Muriel sembrava in trance: espressione vuota e bocca aperta senza emettere un suono. Che fosse…?

«..E così quella sera, dopo la festa, ci ritrovammo a camminare per il giardino di Rochester Manor..» No, appunto. Troppo bello per essere vero. Quella vecchia non la zittiva nemmeno la morte: Fred e George erano sicuri che zia Muriel avrebbe fatto in modo di lasciare conti in sospeso solo per trasformarsi in un fantasma e rompere le scatole alle generazioni future. «E ad un certo punto si inginocchiò e mi guardò con occhi colmi d’amore. Non dimenticherò mai quel momento. Io sapevo in cuor mio che mi avrebbe fatto la proposta. Volete sapere cosa mi disse?» Chiese Muriel. Poi, senza aspettare una risposta o un minimo cenno dai nipoti, continuò. «Mi disse così: “Muriel, sono qui in ginocchio perché ora so di essere un uomo. Avevo in mente questo momento da qualche tempo, ma volevo aspettare la fine di Hogwarts per rendere definitiva la cosa. Credo fermamente nel fato. Anche se noi contribuiamo a crearci il nostro destino, alcune cose sono inevitabili: una di queste è l’amore che io provo per te. Guardami come se mi stessi vedendo per la prima volta. Io farò lo stesso.” Ci guardammo in silenzio per qualche minuto e lui mi prese la mano: “Senti i nostri cuori? Non battono all’unisono, sarebbe troppo scontato. Sono, però, complementari: il mio cuore soddisferà sempre le tue esigenze e colmerà le tue mancanze, e il tuo cuore farà lo stesso. Siamo come calamite. Quindi in questa serata di Giugno, alla luce della luna e al chiarore delle stelle, vuoi tu sposarmi?”»

Ginny aveva ascoltato attentamente tutta la dichiarazione. Il suo cuore ore batteva per l’emozione: sin da piccola si era immaginata la scena e ora, sentendo la storia di zia Muriel, avrebbe tanto voluto una situazione simile. Parole simili. Guardò i fratelli, che al contrario stavano cercando di reprimere i conati di vomito. Il loro tatto in quel momento era pari a zero! Lo sguardo triste di Muriel, tuttavia, anticipava tutt’altro che un lieto fine. «Che cosa accadde dopo?» sussurrò la ragazza per paura di rompere quel momento di magia.

 

L’anziana donna rifletté prima di rispondere. Probabilmente aveva sofferto: Ginny non le aveva mai visto un anello al dito o foto di lei da giovane con un fidanzato. «Cadde vittima in un agguato teso dai Mangiamorte. Silente aveva mandato un gruppo a controllare una zona di Diagon Alley ma non erano ancora tornati.. Così Octavius e altri ex compagni di scuola li raggiunsero.. Furono intercettati a metà strada e uccisi. Tutti quanti. Silente non versò una  lacrima, non si scompose, niente. L’ho sempre detto che quell’uomo era un egoista che pensava solo a sé stesso. Quell’episodio me ne diede la conferma..» Non si asciugò le lacrime, ormai Muriel non ne aveva più. Era acida, e ne era consapevole, ma dopo la morte di Octavius la vita era solo una continua lotta contro il tempo. Un giorno si sarebbero rivisti, e la loro storia avrebbe potuto avere la fine più consona.

«Quindi morì prima del matrimonio?»

«Morì il giorno del matrimonio, che si doveva tenere di sera. Si da il caso che in quel giorno, quest’anno, cade il matrimonio di Bill.»

 

Il silenzio avvolse nuovamente i presenti. I gemelli, sorprendendosi, si sentirono tristi per il racconto dell’anziana zia. Dopotutto, in un tempo remoto, anche lei aveva avuto una vita normale. Chi, però, era scossa era Ginny. La situazione di Muriel somigliava fin troppo alla sua. Certo, Harry non le aveva chiesto di sposarla, però la piccola di casa Weasley sapeva che loro erano destinati. Il suo Harry, al contrario di Octavius, avrebbe dovuto affrontare Voldemort in persona..

La ragazza cercò di reprimere le lacrime che, ormai, le pizzicavano gli occhi.

«Farò sposare io il tuo vestito da sposa zia Muriel.» Involontariamente Ginny si ritrovò a stringere la mano della zia e le rivolse un debole sorriso, ricambiato dalla donna. «E’ una promessa.»

   
 
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