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Autore: Mikiri_Tohoshima    02/09/2010    4 recensioni
Riflessioni sul rapporto tra Polonia e Lituania, prima e dopo la guerra. E come Polonia riuscirà a guarire il cuore malato del suo amato. Dedicata ad una certa Polonia...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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riaverti accanto

Titolo: Riaverti accanto

Rating: giallo

Personaggi: Polonia, Lituania, accenni Poliet, Rusliet

Avvertimenti: Shounen ai, introspettivo (Polonia potrebbe risultare un po’ OOC)

 

Feliks non aveva mai sofferto d’insonnia, né aveva mai avuto particolari problemi riguardo il sonno, ma da quando era tornato, aveva passato la maggior parte delle notti a svegliarsi di soprassalto, senza capire dove si trovava, per poi guardarsi accanto, vederlo li, dormiente e meraviglioso più che mai, allora si metteva il cuore in pace, e sapeva che, almeno per quella notte, non sarebbe scomparso.

 

Non sapeva quando la sua amicizia con Lituania era diventata amore. E non gli importava neanche. Loro due stavano bene insieme, come il sale sui paluski, come le fragole con la panna e la marmellata nei croissant.

 

Solo che non capì quanto fosse stato meraviglioso averlo accanto, fino a quando non lo perse. Anche se era riuscito a rinascere come una fenice, vederselo portare via, all’inizio senza capire davvero il motivo, aveva creato un buco nel suo cuore. E poi, come gli era tornato indietro, con gli occhi blu opachi, quel sorriso tirato, le bugie! Tutte quelle bugie!

 

Era sicuro. Prima di allora, MAI e MAI Toris gli aveva mentito su qualsiasi cosa. Ma non potè mentire sul sangue sulle lenzuola dopo la prima volta che fecero l’amore.

 

Vide i suoi occhi rabbuiarsi, cercare di svicolare, ma Feliks, nella sua ingenuità, aveva capito che c’era qualcosa di grosso dietro. Grosso come quelle cicatrici che gli erano state inflitte.

 

Non capiva. Lui e Toris si erano sempre detti tutto, anche quante volte avevano fatto la cacca! (Beh, questo era Feliks che ci teneva a farglielo sapere...) Ma mentire, tacere su una cosa così... importante come la loro salute fisica e psicologica?

 

Subito, avrebbe voluto alzarsi da quel letto, vestirsi e andare a dichiarare guerra a Russia, ma Toris gli aveva messo una mano sul braccio, sorridendo con quell’ombra del sorriso che aveva tanto caratterizzato il suo... amico, il suo amante, mormorando ≪ Non serve, Lenkija... ormai quell’incubo è finito.≫.

 

Allora Polonia aveva fatto un sospiro, e tornato a baciare il suo Liet, il suo Litwa che aveva così tanto bisogno di lui, in quel momento.

 

Ma come scordare tutte quelle notti insonni... senza di lui, a temere che non sarebbe più tornato, a vederlo, alle riunioni, al seguito del suo maledetto “Russia-san”, e non potersi neanche avvicinare per un saluto...

 

Ma in quel momento non importava. Gli interessava solo ricongiungersi nella maniera più intima possibile con il suo Litwa, perché era quello che aveva più desiderato in tutta quella guerra.

 

≪ Ti prego, Dio... fa’ che possa riaverlo accanto a me...≫

 

Da quel giorno non si separarono più. Anche se Russia insisteva, ≪... È  stato mio una volta, e lo sarà di nuovo!≫. Anche se neanche lui ci credeva più, e Toris... il suo amatissimo Toris.... passava le notti accanto a lui in mezzo agli incubi, e le parole “Russia-san” riempivano le sue nottate disperate.

Più di una volta Polonia lo svegliò, abbracciandolo, e facendogli capire che non c’era nulla di cui aver paura, in quel momento. Più di una volta Toris battè le palpebre, arrossì e mormorò uno ≪ Scusami se ti ho svegliato...≫ per poi tornare a dormire, finalmente più sereno.

Era l’unica cosa che poteva fare. Non poteva di certo cancellare il ricordo delle sevizie subite, non poteva uccidere Russia e far capire a Toris che non sarebbe più successo nulla di male, e non poteva promettergli che non sarebbe più successo. Perché la malvagità degli uomini era tale che, se ci fosse stato qualche altro pazzo a governare il loro modo di pensare, sarebbero accadute le cosa più orribili ancora una volta.

Però, quella cosa poteva ancora farla. Amarlo. Quello poteva farlo, e non serviva spendere soldi in giochi costosi, o faticare come dannati. Bastava una stretta di mano, un bacio dato a fior di pelle, oppure donare sé stesso nell’atto dell’amore. Ed era così, talmente facile, che Polonia capì di fare la cosa giusta senza neanche rendersene conto.

Un giorno, decise di renderla ancora più giusta. Decise che nessuno, nessuno sarebbe riuscito a portarglielo via di nuovo. Andò dal gioielliere... e tornò a casa con una sorpresa. Toris era tranquillo a leggere in salotto, quando sentì il polacco chiamarlo. Chiedendosi mentalmente cosa volesse, andò a vedere cosa voleva, e lo trovò in camera, serio. ≪ Feliks... che succede?≫. Polonia gli mostrò una fotografia. Erano loro due, prima che accadessero le cose brutte.

≪ Vedi questa foto?≫. chiese Feliks. ≪ Si... è... uno dei nostri ricordi felici...≫. Polonia annuì, prendendo un accendino dalla tasca. In un battito di ciglia la bruciò. Toris era atterrito. ≪ Ma...≫. Senza dargli tempo di parlare, Feliks gli andò accanto, baciandolo. Poi gli prese una mano, infilandogli al dito un anello. Era un semplice filo d’oro con una pietra verde. Toris lo studiò perplesso, mentre Feliks gli porgeva una scatoletta. ≪ Aprila.≫. Lituania obbedì, scrutando un anello identico al suo, solo che con una perla rosa. 

Facendo un sorriso, prese la mano di Feliks, infilandoglielo all’anulare. Finalmente con un sorriso che gli addolciva i lineamenti, Feliks lo condusse fuori dalla casa. Lì, c’era un fotografo. ≪Voglio che questa foto sancisca che il periodo dei ricordi felici ritorni. E che sia moooooooolto più lungo di quello passato.≫. Insieme sorrisero alla macchina del fotografo.

Durante la cena, Lituania gli fece la domanda fatidica. ≪ Perché tutto questo?≫ ≪ Perché riaverti accanto è stata la cosa più bella che mi sia capitata, e voglio che tu non lo scorda mai.≫

Dai, quasi quasi creo anche io una serie, e la chiamerò “ Triangolo baltico, Russia-Lituania-Polonia”

Questa dovrebbe essere la terza storia... Ok! Precisazioni! . . . non credo servano... solo che Polacchia mi sembra un po’ OOC... ma non importa, è solo un po’ serio. Ah, la dedico alla MIA Lenkija... Mon tresor, adesso tocca a te‼‼ XD... Alla prossima!

  
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