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Autore: VivianaRossa    02/09/2010    2 recensioni
Una ragazza affronta finalmente il test per accedere all'università di medicina, si trova dunque ad affrontare una prova che deciderà del suo futuro, come si sente?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nessun nome, perché questa storia può appartenere a chiunque la senta un po’ sua.

Buona lettura.

Viviana

Ps: i commenti sono molto graditi ;)

 

 

Sei fatta così e ormai a diciannove anni lo hai capito, quando il giorno dopo devi fare una cosa importante, una cosa che aspetti da tempo non riesci a dormire, se è il tuo compleanno, se ti aspetta l’esame di stato o se devi partire per un viaggio che desideravi tanto fare ed anche ieri notte è stato così: l’ansia e le aspettative ti hanno tenuta sveglia.

Tuo padre entra nella tua stanza: -Tesoro, ti ho fatto il caffè preparati ed andiamo-, ma ti trova già pronta, vestita in blu, il tuo colore preferito che speri ti porti fortuna in questa mattinata di settembre, con lo sguardo dolce e comprensivo ti sorride, esce e chiude la porta lasciandoti nuovamente sola, lasciandoti in balia di te stessa e dei tuoi pensieri.

Appuntamento all’ “Ambasciatori” alle 7:30 con la tua migliore amica, la ami, la odi, la invidi e sai che lei prova lo stesso per te, avete gli stessi sogni gli stessi desideri e mentre camminate verso il vostro futuro parlate solo di sciocchezze ma sapete bene che non riuscireste più a guardarvi in faccia se solo una delle due dovesse avere successo.

Vi mostrate grandi, siete sorridenti ed ostentate serenità ma in realtà vi sentite come piccole formiche spaesate, vorreste gridare ai 2000 ragazzi che avete intorno:ANDATE VIA! LASCIATE ENTRARE ME! LO DESIDERO DA QUANDO ERO UNA BAMBINA! Ma tieni tutto dentro e continui a sorridere?

Dove dovete andare? Cercate l’aula, non la trovate, siete nel panico ma alla fine un amico vi da le spiegazioni che cercate. Vi dovete separare, siete in edifici diversi.

-Bé…in bocca al lupo! E mi raccomando se qualcuno cerca aiuto tu dai la risposta sbagliata!-

-crepi! In culo alla balena!- Un bacio, un abbraccio la consapevolezza di essere sola adesso ed un pensiero che contraddice i tuoi gesti affettuosi e gli auguri “Stronza! Entrerò io!”

È terribile stare lì in fila, in attesa del futuro vero? Sei circondata da ragazzi e ragazze come te, che condividono i tuoi sogni e mentre scambi due chiacchiere pensi: “LADRI! È il mio sogno, mi state rubando il futuro!” Terribile trovarsi in mezzo alla gente che parla di quanto ha studiato e di quanti sacrifici ha fatto…pensano che tu non abbia fatto lo stesso? Credono di avere più diritto di te di aggiudicarsi un posto? Senti la biondina laggiù che dice:- Io non risponderò a nessuno, quindi non chiedetemi niente.- la ragazza che ti è accanto ti guarda, sorride, anzi no, ghigna e ti dice –è una competizione! Siamo uno contro l’altro.- Come darle torto? .

Alle dieci siete tutti stipati nella classe e vorresti isolarti, essere sola, non ascoltare tutte le loro chiacchiere, i ripassi dell’ultimo minuto, gli auguri che si scambiano e non vorresti vedere le dita incrociate dei più scaramantici e i bigliettini dei più furbi.

Alle undici meno venti vi vengono consegnate le buste, vi spiegano come procedere e la commissione vi dice: “NON APRITE! Alle 11 vi daremo noi il via!”

 

“Università degli studi di Bari

Medicina e chirurgia”

 

Eccola davanti a te la prova a cui ti prepari da anni, il test di ammissione a medicina, la ragione per cui hai studiato tanto, per cui hai rinunciato a serate di divertimento. “Resisti!” ti dici, “Non aprire la busta, dai ancora un po’ di pazienza” ripeti nella tua mente.

E mentre aspetti che ti sia dato il via libera per iniziare pensi che hai di fronte la prova più difficile della tua vita. Hai mai fatto qualcosa di più importante nei tuoi diciannove anni? Tutto perde di significato, l’esame di maturità è un lontano ricordo, i voti eccellenti che avevi a scuola non ti servono a niente ora vero? Chiudi gli occhi, sospiri…. “POTETE INIZIARE”.

 

 

Esci dall’aula, la commissione ti augura di avere successo e tu sorridi e annuisci, vai via, scappi dall’aula dove lo sai, si sono infranti i tuoi sogni.

Fuori ci sono tante persone e chiedi ad un ragazzo chi siano, -Genitori- ti risponde e dalle labbra ti scivola un ‘Patetici! Nemmeno fosse la tesi di laurea del figlio!’; ma in realtà invidi quei figli, vorresti correre verso tuo padre e sfogare la tua frustrazione piangendo nel suo caldo abbraccio rassicurante, ma non puoi permettertelo lo sai….

Il tuo ragazzo ti è venuto a prendere, aspettate insieme la tua amica e vi chiedete come è andate, risposte sintetiche perché non vuoi sapere se hai sbagliato, non ci vuoi pensare, vuoi far finta di niente, risposte false perché il tuo successo o il tuo fallimento non deve essere condiviso: è soltanto tuo, risposte vuote.

Siete arrivati ma a casa non ci vuoi andare, ti senti sospesa adesso e stai bene così, sei ancora stordita dall’importanza della prova che hai sostenuto e così andate tutti e tre a prendere un caffè…

Tu e la tua amica siete sole al tavolo e le confidi:- non sono passata sicuramente, avrò raggiunto massimo 10 punti tra risposte sbagliate e risposte non date…-

-Non ci credo più nemmeno io, ma sai com’è …la speranza è l’ultima a morire.-

-Io non voglio sperare, se non ho aspettative non avrò delusioni.-

 Torna il tuo ragazzo con i caffè e cerca ti farti parlare, vorrebbe che ti sfogassi con lui ma il discorso cambia magicamente…

-Hai sentito di Giuseppe?-

-Sì, certo! Che ragazzo sfortunato, ha fatto un altro incidente!.-

-Non è sfortunato, è irresponsabile! Vi dico io…prima o poi gli toglieranno la patente…..-

Chiacchiere vuote, anzi chiacchiere morte, come diceva il tuo amato professore di lettere.

 

 

Sei a casa sola con il tuo ragazzo, nel letto, vorreste fare l’amore per non pensare, vorrebbe darti il suo amore per farti capire che ti è vicino ma non ce la fai…ti sfoghi con lui e aspetti le sue parole di conforto che insieme ti sollevano e ti fanno innervosire, perché sei confusa e vorresti sentirti dire che potevi studiare di più ma anche che hai studiato abbastanza e speri che ti dica che non hai superato il test invece del “sei brava, ce l’hai fatta sicuramente.”.

Non vuoi che alimenti false speranze, non vuoi pensare di aver trionfato e poi ricevere una delusione, non vuoi sentirti umiliata e deludere il tuo ragazzo, i tuoi amici e tuo padre che hanno condiviso questo sogno con te e già ti immaginano felice e sorridente nel tuo camice bianco.

E allora dormi, perché la realtà è dura, difficile e meschina ma nei tuoi sogni puoi essere chiunque tu desideri e puoi sorridere alla donna felice con il camice bianco che ti guarda dallo specchio in cui ti rifletti da quando eri bambina.

  
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