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Autore: kalaea    02/09/2010    0 recensioni
Mi sono sempre chiesta:
Cosa prova il partner di un licantropo che ha avuto l'imprinting?
E' possibile che le cose non vadano come dovrebbero andare?
Dal capitolo 5: "Lo guardai negli occhi, la mia gratitudine verso di lui era enorme, gli dovevo la vita, ma non era solo quello il sentimento che provavo in quel momento. Un misto di felicità nel rivederlo, emozione e complicità per il segreto che condividevamo. Il mio cuore alla sua vista aveva accelerato il battito e io non mi sentivo più così rimbambita."
Spero di avervi un po' incuriosito, fatemi sapere!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Amaryllis 5
Amaryllis

Capitolo cinque

Camminare tra gli alberi era più faticoso senza essere trasformata. Dovevo fare attenzione a dove mettevo i piedi e a che direzione prendevo, se non volevo perdermi. Mi fermai ad un bivio sul sentiero, cercando di ricordare da quale fossi arrivata. Avevo una memoria fotografica abbastanza sviluppata, anche se a volte dovevo concentrarmi un po' per trovare elementi familiari.
Sentii dei passi alle mie spalle; pensai che forse Jacob era tornato a cercarmi, quindi mi voltai sorridendo. Al suo posto, però, mi trovai di fronte un ragazzino di circa quattordici anni. Era bellissimo, boccoli corvini circondavano il suo volto perfetto, la pelle era pallidissima e gli occhi neri come la pece. Tutto di lui era attraente, il fisico, gli occhi, il profumo e sicuramente anche la voce. Un campanello d'allarme si accese dentro la mia testa: quello non poteva essere un essere umano. Vampiro... Raggelai, non riuscivo più a muovermi, quasi a respirare. Il silenzio più assoluto ci circondava, persino la foresta si era ammutolita. Senza dire niente fece un passo avanti. La mia mente galoppava, cercava una via d'uscita, un modo per sopravvivere, ma non ne trovava. La sparanza svaniva ogni secondo di più. Sarei morta, non potevo fare assolutamente nulla per evitarlo. Speravo solo di non soffrire troppo.

Balzò verso di me. Chiusi gli occhi e mi coprii il volto con le mani, in un gesto istintivo. Fui spinta all'indietro e sbattei la testa contro qualcosa; socchiusi gli occhi, sentivo male ovunque. Di fronte a me una scena di lotta violenta, il vampiro che mi aveva attaccato era impegnato a difendersi da un enorme lupo. Dopo poco Jacob fu affiancato da altri due licantropi. Tentai di alzarmi per scappare, mi aggrappai ad un albero. La testa pulsava, le gambe erano molli e le braccia piene di graffi. Feci un passo, volevo andarmene. In quel momento non vidi più nulla, le gambe non mi ressero più. Caddi a terra e persi conoscenza.

Sbattei gli occhi un paio di volte, non ero più nel bosco, ero sdraiata sul letto in una piccola stanza. Provai ad alzarmi, mi faceva male dappertutto. Sopratutto dietro la testa. Mi tirai su a sedere e la vista si oscurò per qualche secondo. Non appena tornai a vedere mi toccai la nuca con le mani. Ciò che sentii mi fece rabbrividire: una crosta ancora morbida che andava dall'attaccatura del collo, fino all'altezza delle orecchie.
Qualcuno entrò nella stanza. Leah venne verso di me e si sedette sul letto accanto a me.

« Come stai? » mi chiese.
« Insomma...! » sorrisi « mi fa male un po' dappertutto, ma sopratutto la testa...l'ho battuta proprio forte, eh? »
Sentii il suo sollievo a capire che stavo comunque abbastanza bene, nonostante i miei lamenti.
« Abbiamo chiamato il medico, arriverà tra poco. » disse.
« ...ok...grazie... »
Rimanemmo un attimo in silenzio.
« Cosa dovrò dire al medico? » m'informai.
« Come, scusa? » mi guardò perplessa.
« Come gli spiego quello che mi sono fatta? Non posso mica dire che un vampiro ha tentato di attaccarmi, ma è stato bloccato da un gruppo di licantropi! » esclamai, senza giri di parole. Non avrebbero giovato.
Strinse le labbra.
« Hai già capito tutto. »
« E' bastato fare due conti per capire... » replicai. Anche senza sapere quello che mi aveva detto Jacob ci sarei potuta arrivare.
« Mi sa che ti dovrò spiegare un po' di cose, prima che arrivi il medico. » prese un profondo respiro e mi raccontò tutto quello che già Jacob nella foresta mi aveva già spiegato, aggiungendo particolari più personali. Ero riuscita a cogliere la profonda tristezza che provava a percepire i sentimenti di Sam per Emily.
L'abbracciai stretta, volevo farle capire che poteva contare su di me. Qualcuno bussò alla porta, Sam si affacciò seguito dal medico.
« Leah, vienifuori un attimo. » ordinò Sam.
La ragazza obbedì e lo seguì fuori dalla stanza. Il dottore mi visitò senza parlare, non fece alcuna domanda su quanto mi fosse accaduto, probabilmente aveva già parlato con Sam. Pulì la ferita, la fasciò e uscì dicendomi di prendere un antidolorifico se avessi sentito dolore.
Leah rientrò nella stanza, accompagnata questa volta da Quil, Embry e Seth. Mi circondarono, ci stavano a malapena nella stanza. Il loro calore mi fece un po' riprendere.
« Come stai? » mi chiese Seth preoccupato.
« Sono stat meglio, ma non va così male direi... » risposi sorridendo. Mi sentivo a casa tra di loro.
« Leah ci ha detto che sai già tutto. » Quil mi guardò dritta negli occhi, voleva scrutare la mia reazione.
« Sì, mi ha raccontato tutto. » replicai tranquilla. Volevo che capissero che non ero spaventata, ma che ero contenta di sapere tutta la verità.
« Beh, meglio così. Ora è tutto più semplice! » ribatté Embry, esprimendo quello probabilmente tutti pensavano.
Risi, sollevata. Mi sentivo leggera. Le testa e tutto il resto del corpo mi facevano male, ma mi sentivo sicura e serena.
« Ragazzi, voglio ringraziarvi di cuore. Vi devo la vita. » li fissai negli occhi, a uno a uno. Avrei voluto abbracciare ciascuno di loro, per trasmettere loro i miei sentimenti più profondi, come se potessere passare attraverso un contatto fisico.


Mi lasciarono da sola a riposare. Mi appisolai, ma senza riuscire a prendere completamente sonno. A ogni rumore spalancavo gli occhi terrorizzata, per poi calmarmi alla vista della stanza. Immagini confuse mi passavano per la mente, si susseguivano senza senso, in un vortice di sensazioni e figure.

Bussarono. Socchiusi un poco gli occhi per vedere chi stava per entrare. Jacob fece capolino dalla porta. Lentamente si avvicinò al letto. Con espressione sofferente fece scorrere il suo sguardo su di me. Riuscivo a percepire il suo senso di colpa.
« Come stai? »
Lo guardai negli occhi, la mia gratitudine verso di lui era enorme, gli dovevo la vita, ma non era solo quella l'emozione che provavo in quel momento. Un misto di felicità nel rivederlo, emozione e complicità per il segreto che condividevamo. Il mio cuore alla sua vista aveva accelerato il battito e io non mi sentivo più così rimbambita.
« Abbastanza bene... » risposi con un filo di voce.
Mi misi a sedere e lo invitai a fare altrettanto. Si lasciò cadere sul letto, esausto.
« Scusa, è colpa mia...non sono riuscito a proteggerti come avrei dovuto... » teneva la testa tra le mani e fissava il pavimento.
Allungai una mano e gli sfiorai una spalla.
« Assolutamente no, tu mi hai salvato la vita. Te ne sarò sempre grata. » risposi con voce dolce ma risoluta.
I suoi occhi esprimevano un muto ringraziamento e non potei fare a meno di sorridere.
« D'ora in poi niente più segreti! » lo rimproverai scherzosa.
« Mai più! Da me saprai sempre la verità! » uno splendido sorriso gli illuminò il volto lasciandomi un po' stordita.
« Cosa si prova quando ci si trasforma in licantropo? » chiesi, curiosa di sapere ogni cosa che lo riguardasse.

« Già cominciano le domande? » scherzò ridendo « E' come...perdersi e ricomporsi...all'inizio era più difficile, ma ora riesco a controllarmi di più. »
Lo guardai ammirata, mi sembrava cresciuto di colpo, maturato.
« Difetti? » domandai.
« Niente privacy...ognuno di noi può sentire quello che prova, sente, percepisce un altro del branco...è molto utile mentre stiamo combattendo, ma nella vita di tutti i giorni non il massimo... » replicò storcendo
il naso.
« Niente privacy?!? »
ribattei. Questo dire che già tutto il branco era a conoscenza dell'esistenza della Custode della Terra. Non molto positivo.
« No, niente! L'unico modo è non pensare a ciò che si vuole tenere segreto, ma non così semplice e non sempre funziona. » doveva averci provato a lungo.
In quel momento Emily entrò nella stanza, in mano un vassoio con la cena. All'odore del cibo, il mio stomaco si rese conto di essere alquanto affamato e brontolò.
« Perché non me l'hai detto che avevi fame? » Jake mi prese in giro.
« Ecco qui. » Emily mi porse il vassoio « Spero che vada bene, se hai bisogno di qualcosa chiedi pure. » mi sorrise e se ne andò.
Guardai la ciotola di riso bianco davanti a me, il pane, l'acqua e il thermos con il thé. Sospirai e mi accinsi a mangiare.
« Ti devo imboccare? » scherzò Jacob.
Feci una smorfia.
« No, grazie. » replicai e sorrisi.
A vedere Jacob sereno mi sentivo molto meglio e lui doveva essersene accorto. Rimase a farmi compagnia tutta la serata e ci raggiunsero anche Seth, Quil e Embry, Verso le undici se ne andarono e mi lasciarono riposare.
Fu una notte un po' tormentata: gli occhi neri del vampiro mi apparivano in continuazione agitando i miei sogni, ma la figura di Jake che compariva subito dopo mi tranquillizzava.


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Innanzitutto vorrei scusarmi profondamente per averci messo tutto questo tempo per aggiornare...non ho scusanti!Il mio problema, che spesso allunga i miei tempi di aggiornamento, è che io scrivo principalmente tutto a mano su carta(su fogli sparsi e volanti...^^") e quindi l'operazione di battitura risulta alquanto lunga...cmq cercherò di impegnarmi per aggiornare presto, lo prometto!xD

Grazie a Ekiyo, eia e Mitika81 per aver recensito, spero che vi piaccia anche questo nuovo capitolo!un bacio, a presto!^___^
   
 
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