Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: _Syn    03/09/2010    3 recensioni
Matt x Misa
Misa Amane non si faceva troppe domande, neanche quando i punti interrogativi le pungevano la pelle. Lei mirava al cuore delle persone, poi al suo, e poi chiudeva gli occhi. Matt l’aveva chiamata innocenza, altri l’avrebbero chiamata stupidità. Oppure era solo solitudine, era solo che i pomeriggi stanchi sono difficili da affrontare. E’ solo che essere guardata da chi il cuore ce l’ha rubato – strappato, fatto a pezzi, usato, risucchiato – è un po’ come tornare ad amare se stessi. E’ solo alla fine che scopri quanto quell’amore sia logorante.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Misa Amane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Mira al cuore ( e chiudi gli occhi )


C’era sempre stato qualcosa negli occhi di Misa Amane. Qualcosa di piccolo, fragile e quasi estinto. Matt l’aveva notato un giorno mentre lei, sola e piena di perché in quella camera d’albergo pagato a nome di qualche sconosciuto, osservava il paio di anfibi neri che Matt aveva lasciato ai piedi del letto. Erano solo un paio di anfibi riversi sul pavimento, uno sopra l’altro. Nessuno aveva avuto tempo di sistemarli per bene ad un lato del letto, nessuno ci aveva pensato in realtà. Erano solo pelle e altro materiale usato per fabbricare chissà quante altre scarpe. Erano vecchi, sporchi e sotto la suola erano impressi i passi che portavano Matt da lei, poi da Mello, poi in macchina e ancora da lei. C’era più storia sotto quelle scarpe che nello sguardo perso di Misa, pensò Matt. Erano vuoti, quegli occhi, ma quella piccola “cosa” fragile e morente la rendeva ancora capace di osservare qualcosa di insulso come un paio di scarpe in quel modo che avrebbe potuto inchiodarlo al pavimento per secoli. E lui non avrebbe smesso di guardarla, così, esposto, non celato nella folla, da un vetro oscurato o dalle sue abilità di spia. Per secoli avrebbe potuto osservarla, stando in piedi vicino a una finestra con una sigaretta tra le labbra marchiate dai suoi baci, ma non avrebbe scoperto nulla. Cosa c’era al di là di quelle iridi?

Forse era solo la confusione.

Forse era la sensazione di essere nel posto giusto per la prima volta, priva della gelida consapevolezza che lui, alla fine, avrebbe potuto stringerla e amarla nel cuore di pomeriggi quasi felici solo per un altro po’. Non sapeva quanto sarebbe durato, né sapeva perché era successo. Misa Amane non si faceva troppe domande, neanche quando i punti interrogativi le pungevano la pelle. Lei mirava al cuore delle persone, poi al suo, e poi chiudeva gli occhi. Matt l’aveva chiamata innocenza, altri l’avrebbero chiamata stupidità. Oppure era solo solitudine, era solo che i pomeriggi stanchi sono difficili da affrontare. E’ solo che essere guardata da chi il cuore ce l’ha rubato – strappato, fatto a pezzi, usato, risucchiato – è un po’ come tornare ad amare se stessi. E’ solo alla fine che scopri quanto quell’amore sia logorante.

Era quello che mancava negli occhi di Misa: un po’ di felicità e un po’ di stabilità. Solo un po’, quella quantità che l’essere umano riesce a usare tutta una vita senza finire per morire con quegli occhi. Gli occhi di chi vive una bugia e la ricopre di oro e argento, di baci e carezze, di obbedienza e annullamento.

Matt non le aveva detto nulla, né avrebbe aperto bocca fino alla fine di quegli incontri. Non le avrebbe detto che era lì solo per spiarla, per partecipare alla cattura del suo fidanzato. Non le avrebbe detto che l’aveva vista in viso, un pomeriggio, e aveva pensato che una ragazza così non si può spiare. La puoi guardare, la puoi abbracciare, puoi parlarle, puoi anche ucciderla. Ma spiarla è quasi come appostarsi dietro un cespuglio di fronte ad una casa vuota, eppure bellissima, ricoperta di passato e grazia. Non c’è nulla da scoprire, nient’altro che una parola ben mirata non possa rivelare. Con Misa bastava qualche parola e un po’ di speranza.

Spiare Misa Amane sarebbe stato quasi disumano.

Ci rivediamo domani, Matt?”

Lo sguardo abbandonò gli anfibi e tornò su di lui. Matt fece cadere della cenere fuori dalla finestra, ricambiando lo sguardo. Era da dieci minuti che la guardava, eppure quando lei lo fissava direttamente poteva gettare al vento, come la cenere, ogni momento. Era tutto diverso, perché Misa, quando incontrava i suoi occhi, sembrava dimenticare tutto il resto. Eppure sapeva sempre che lui era lì, a pochi passi, con una sigaretta tra le labbra.

Ecco perché non poteva spiarla e basta.

Aspettami al solito posto.”

Perché i suoi occhi, spiati mentre fissavano qualcosa che non fosse una sicurezza e una fonte di serenità, erano peggio della morte che ti ruba l’anima.






Note di Alexiel: Ma quanto mi piacciono. A voi no?

*si volatilizza e ringrazia per l’attenzione*

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: _Syn