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Autore: lud_194    03/09/2010    5 recensioni
"Oh Beckett, fiumi di gelosia scorrono nelle tue vene!"
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Douce jalousie'

L’arrivo di quella nuova detective fu inaspettato, stravolgente ed.. una vera e dura prova per i nervi di Beckett. Jade Looder arrivò in una fresca mattina di inizio marzo, reduce da un trasferimento da San Francisco. Appena ventinovenne, con il suo metro e settantasette, i capelli lisci corvini e gli occhi turchesi come il cielo d’estate, non lasciò nessun maschietto indifferente. E inoltre, cosa che infastidiva non poco Beckett, Jade era un’abilissima poliziotta. Sveglia, tenace, motivata. Si mostrò fin da subito gentile con Kate, e benché la nuova arrivata era davvero una tipa a posto, Beckett preferì tenere le distanze. E così, quella mattina, a quasi una settimana dal suo arrivo, Beckett era seduta alla scrivania, intenta a guardare Jade Looder che, concentrata sulla lavagna, studiava ogni particolare del caso a cui stava lavorando. Gli occhi di Kate scivolavano da Jade a Castle, da Castle a Ryan ed Esposito. Le stavano intorno come le api stanno intorno ai fiori, e non sapeva spiegarsi se guardassero di più la lavagna o lei. L’avevano addirittura soprannominata J.Lo, come Jennifer Lopez; sostenevano che avessero qualcosa in comune.. e non erano le iniziali. 

Dannazione Beckett, iniziò a dirsi nella sua mente, stai davvero permettendo che quella ti rubi la scena? Sei tu colei che fa mille schemi alla lavagna, sei tu che ti ostini per risolvere i casi. E soprattutto stai permettendo che si prenda i tuoi collaboratori migliori? Ed il tuo scrittore rompiscatole? Eh no, adesso si reagisce. Beckett si alzò dalla sedia raggiungendo i colleghi. Jade l’accolse con un sorriso.

“Detective, sei qui. Ne approfitto per andare in bagno, nel frattempo puoi dare un’occhiata alle mie ipotesi.” Rivolse un largo sorriso agli altri, che ricambiarono mostrando tutti e 34 i denti. Beckett guardò distrattamente la lavagna, poi Castle, che stava commentando con gli altri due qualcosa che lei preferì lasciar perdere.

“A cosa devo quello sguardo gelido?” Le chiese quando si accorse che lo fissava.

“Andiamo, ma non ti vergogni un po'? Ti manca solo la bava.”

“Ehi perché lo dici solo a me? Anche loro stavano..” Indicò Ryan ed Esposito, Beckett alzò gli occhi al cielo e si allontanò.

“Oh Beckett, fiumi di gelosia scorrono nelle tue vene!” Sorrideva malizioso.

“Ma sta’ zitto Castle! Non sono affatto gelosa.” Continuava a camminare a passo veloce per il distretto e lui le stava dietro.

“Jade Looder vi sta fottendo il cervello!!” Urlò fermandosi all’improvviso, così di botto che per poco Castle non le andò a sbattere contro. Poi riprese a parlare, agitando nervosamente le braccia.

“Jade è bellissima, Jade è bravissima, Jade è dolcissima, Jade è uno schianto, accidenti che battuta esilarante che ha fatto Jade! Jade Jade Jade! Sono stufa! E sono stufa che lei faccia le mie ipotesi, sui miei casi!” Ci fu un attimo di pausa, Rick provò ad aprire bocca, ma Beckett lo zittì con un semplice gesto.

“E poi mi da fastidio che tu..ehm, voi, che siete i miei collaboratori, passiate il vostro tempo qui al distretto a guardarle il culo!” Aveva finito. Castle non riuscì a togliersi il sorriso dal volto.

“Giuro che ti adoro. E quando fai così non sai quanto.” Kate rimase di stucco. Aveva tanta voglia di sorridere, ma resistette.  

“Castle ma lascia perdere!” Gli voltò le spalle dirigendosi verso la macchinetta del caffè.

Per il resto del pomeriggio, non fece altro che evitarlo per tutto il tempo. L’indomani fu fortunata, un omicidio li tenne impegnati tutta la giornata, e mentre loro erano in giro in cerca di testimoni, la detective Looder era al distretto ad interrogare vari sospettati. 

E poi arrivò l’otto marzo, con la sua festa delle Donne. Beckett era al distretto dalle sette e mezza, intenta a riordinare alcuni documenti sul suo computer. Castle si avvicinò con passi leggeri. Un caffè nella mano destra, una mimosa nella sinistra.

“Ciao Castle, buongiorno.” Beckett sapeva che era lui, ma lo salutò senza staccare gli occhi dallo schermo. Pensò che si stesse per sedere sulla sua solita sedia, e invece,  dopo pochi istanti, sentì un solletichino sula guancia, così alzò lo sguardo e vide il fiore.

“E’ per me?”

“Se puoi confermarmi di essere una donna, sì.” Sorrisero entrambi.

“Grazie.. è molto bella.” Beckett l’annusò.

“E ho anche il caffè.”

“Un uomo dalle mille risorse, non c’è che dire.”

“E tu che ieri mi hai ignorato tutta la giornata..sei ingrata.”

“Non ti ho ignorato, Castle.” Lui la guardò alzando un sopracciglio. Di certo non se l’era bevuta.

“Beh?! Perché non vai a dare a Jade la pianta di mimose che le avrai comprato?” Lui sembrò felice di quell’affermazione.

“Non ci andrò perché..Perché non le ho comprato un bel niente. Un’unica mimosa, all’unica donna del mio..distretto.”

Appena finita quella frase si alzò, lasciando Beckett con uno dei suoi migliori sorrisi stampati in faccia.

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Oh *_* Non mi aspettavo tutto questo successo, grazie davvero! Ogni tanto ho le ispirazioni e butto giù una one shot, mi fa molto piacere che vi sia piaciuta. Grazie ancora!

  
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