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Autore: EffieSamadhi    04/09/2010    1 recensioni
[La Figlia Di Elisa: Ritorno A Rivombrosa] Una ff di pochi capitoli (ancora non so quanti) per raccontare l'amore tra Dorina, cameriera di Agnese Ristori, e il tenente Aldo Corsini. La loro è la storia che mi affascina di più, oltre a quella tra Martino ed Emilia.
La storia prende spunto dalle scene viste nei vari episodi della serie, quindi alcune battute potrebbero risultare uguali a quelle sentite.
Spero che la mia storia vi possa piacere.
***
“D-domani. Alla vecchia fonte” balbetto, mentre riesco a vedere il mio riflesso nei tuoi occhi.
Sei troppo vicino. Troppo, troppo vicino. E all’improvviso le tue mani mi afferrano per le spalle, e le tue labbra sono sulle mie. All’improvviso, e con veemenza, ma senza essere violento.
E poi finisce. Finisce troppo presto. Ti allontani, mentre cerco di fissare nella mente quel ricordo. Il mio primo bacio. Non te ne andare, Aldo. Resta qui. Resta per sempre a Rivombrosa.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dorina & Aldo

Devo ringraziare Primo per non aver ancora aggiustato quella porta: è il suo cigolio ad avvertirmi che qualcuno sta entrando. Alzo lo sguardo, e incontro i tuoi occhi. Chiudi la porta e fai qualche passo verso di me.

“Tenente, che cosa ci fate qui?”

“Sono venuto con il capitano Loya, per le indagini sull’omicidio di Lucrezia Van Necker” rispondi con indifferenza, con un sorriso che farebbe sciogliere anche il cuore più duro.

“Intendevo qui in cucina.”

“Volevo salutarti.”

“Non dovreste essere qui. Se vi vede Primo sono guai.”

“Beh, se non ti interesso, allora...” Lasci in sospeso la frase, mentre ti avvicini alla porta. Sai che ti chiamerò indietro.

“Tenente, voi lo sapete com’è la storia. Noi e voi, Piemonte e Francia, e ora con la morte della marchesa Van Necker... Se Primo ci vede insieme, perde la testa!”

“E basta con questa storia di Primo! E c’è Primo, e non c’è Primo… ma lo vuoi capire che io ti amo?”

Lo so, tenente Aldo Corsini. Lo so che mi ami. Te lo leggo negli occhi ogni volta che ti vedo, ogni volta che il tuo sguardo è così vicino al mio… come adesso. Sarò anche una semplice ragazza di campagna che non sa niente della vita, ma che mi ami l’ho capito. Sono sicura che non si tratti soltanto di un capriccio, perché in tal caso avresti già cercato di rendermi tua in qualche modo, anche con la forza. E invece no. Trattenerti ti pesa, lo sento, ma ti sforzi. E lo fai per me. Per me, che non sono nessuno, e che resterò nessuno per tutta la vita.

Sento un rumore. Sembrano passi. Sono costretta a mandarti via. Mio fratello non è il solo che non deve vederti qui.

“Tenente, ora dovete andare. potrebbero…”

“…vederci, sì, lo so. Dorina, dove possiamo vederci senza essere disturbati?”

Ti volto le spalle, mentre penso a un posto dove Primo non potrebbe trovarci. Quando mi volto per risponderti, ti trovo sorprendentemente vicino. Troppo vicino.

“D-domani. Alla vecchia fonte” balbetto, mentre riesco a vedere il mio riflesso nei tuoi occhi.

Sei troppo vicino. Troppo, troppo vicino. E all’improvviso le tue mani mi afferrano per le spalle, e le tue labbra sono sulle mie. All’improvviso, e con veemenza, ma senza essere violento.

E poi finisce. Finisce troppo presto. Ti allontani, mentre cerco di fissare nella mente quel ricordo. Il mio primo bacio. Non te ne andare, Aldo. Resta qui. Resta per sempre a Rivombrosa.

Sento ancora un rumore. Sono passi, e si avvicinano. Qualcuno sta scendendo nelle cucine.

“Vai” ti sussurro.

La porta si richiude proprio mentre Bianca entra in cucina. “Dorina? Ah, sei qui.”

“Mi cercavi?”

“No, andavo per funghi” mi prende in giro, con un sorriso. “La contessina Agnese ha bisogno di te.”

“Vado subito da lei.”

Mentre le passo accanto, Bianca mi trattiene dolcemente per un braccio. “Dorina, ti senti bene?”

“Io? Benissimo, perché?”

“Hai gli occhi lucidi. Non avrai la febbre?”

“No, è che prima ho sbucciato delle cipolle” mento. Non ho intenzione di raccontare a nessuno quello che è appena successo.

“Dorina… se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti, vero?”

“Bianca… tu e Giannina mi avete fatto da mamme e sorelle quando io e Primo siamo rimasti soli. Sareste le prime a saperlo, se ci fosse qualcosa che non va. Ora scusa, ma non devo far aspettare la contessina. Ne ha già passate tante, poverina…”

Lascio la cucina e imbocco tre corridoi sbagliati, prima di raggiungere la stanza della contessina Agnese. Non riesco a levarmi dalla testa l’incontro di domani.

   
 
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