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Autore: LoveChild    04/09/2010    2 recensioni
"-Daphne…- quel nome risuonò a metà fra un saluto e un ammonimento.
-Oh, beh, mi pare positivo che tu ricordi chi io sia. Vuol dire che, al contrario di quanto pensassi, non sei totalmente sbronzo."
Questa fanfiction partecipa al 'Next turn contest' di BS che purtroppo è stato sospeso per mancanza di partecipanti. Si tratta di un contest a turni. Nel primo turno vengono assegnati i personaggi e bisogna scrivere il primo capitolo di una long fiction. Nel secondo turno viene assegnata una canzone e nel testo un pacchetto con oggetto e luogo. Poichè avevo già scritto il primo capitolo BS ha acconsentito ad inviarmi canzone e pacchetto così che io possa finire questa longfic. Vi invito a visitare la pagina del contest e casomai ad iscrivervi, perchè era proprio una bella idea ed è un peccato sprecarla!
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin' Pride'
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono (esclusi gli eventuali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u), ma sono proprietà di Madam J.K. Rowling (beata lei...).



Da un'idea di BS.

Dovevo dirti molte cose...

 

Capitolo I

Drinks and Conffessions

-Davvero non capisco come fai!

Una donna di circa ventidue anni, fasciata in un tubino verde bottiglia, si era poggiata con i gomiti sul bancone del bar, proprio accanto all’uomo che, seduto su uno degli alti sgabelli del locale, era intento a scolarsi un generoso bicchiere di Fire Whiskey.

-Daphne…- quel nome risuonò a metà fra un saluto e un ammonimento.

-Oh, beh, mi pare positivo che tu ricordi chi io sia. Vuol dire che, al contrario di quanto pensassi, non sei totalmente sbronzo.

L’uomo fece ruotare lo sgabello e i suoi occhi grigi, leggermente lucidi a causa dell’alcool, si piantarono in quelli castano-verdi di lei.

-Il fatto che presto sarai mia cognata, Daphne, non significa che tu debba farmi da chaperon. E poi, ora che ci faccio caso, di che razza di colore sono i tuoi occhi?- disse avvicinandosi al suo viso.

-Sono castani, ma d’estate diventano verdi. Oh, se te lo stessi chiedendo, per evitare gaffes in futuro, quelli di Astoria sono verdissimi, tutto l’anno. E, Draco, stai lontano da me puzzi di alcool da far paura.- gli rispose lei con aria vagamente saccente.

-Anche tu bevi.- puntualizzò lui noncurante.

-Hai detto bene bevo, non mi affogo nell’alcool.- celiò, scuotendo la testa in un movimento studiato per far danzare i lunghi capelli biondi. –Allora, Draco, qual è il problema?

-Pansy…- mugugnò mentre faceva segno al barista di riempirgli ancora il bicchiere e si passava una mano tra i capelli biondi.

Daphne si agitò leggermente, si sedette sullo sgabello accanto a Malfoy e mormorò al barista:-Un’acquaviola- poi si rivolse preoccupata all’amico:-Cosa è successo?

-Le ho mandato un gufo, le ho chiesto di vederci perché volevo parlarle per spiegarle.- sbuffò nervoso –Ieri ci siamo incontrati.

-E…?

-Mi ha attaccato alle spalle e mi ha cruciato.- ringhiò.

-Stai scherzando.- sbottò Daphne, sorseggiando la sua acqua viola.

-No, Daphne, non scherzo affatto.- si alzò stizzito una lunga ciocca di capelli per scoprire una lunga sottile cicatrice sul sopracciglio sinistro –sono finito contro il marciapiedi.

-Cameriere, un Fire Whiskey!- disse nervosamente la donna –E poi?

-Era molto arrabbiata con me, ma non per il fidanzamento. Ha detto che io sono né più né meno dei Weasley, un traditore del mio sangue e che mia madre è la cagna che ha veduto il lord Oscuro a Potter- un lampo sinistro attraversò gli occhi di Draco.

-Cosa le hai fatto?- gli chiese Daphne bevendo agitata un sorso di whiskey.

-Nulla! Altrimenti credi che sarei qui a bere per calmarmi? Se avessi reagito ora sarei ad Azkaban.

La donna fissò per un po’ di tempo il liquido ambrato che aveva nel bicchiere, poi, sospirando, si voltò verso Malfoy e disse con voce malinconica:-Comprendila, Draco. Per lei non è stato per nulla facile.- lui alzò un sopracciglio e la guardò scettico –Non guardarmi così! Sai benissimo che ho ragione! Lei, paradossalmente, è quella che ci ha rimesso di più fra noi.

-Stai scherzando, voglio sperare! Devo ricordarti la cicatrice che ho sull’avambraccio?

-Non devi ricordarmelo!- gli rispose irritata –Ma tutti noi siamo riusciti ad andare avanti, chi per un motivo, chi per un altro, mentre lei sarà sempre additata come colei che voleva consegnare Harry Potter a Voldemort.- Draco Malfoy rabbrividì a quel nome e le fece un’occhiataccia –Oh, ti prego! Ormai è stramorto, lascia passare qualche anno e ci faranno anche delle barzellette! Tornando a Pansy… nella sua vita aveva due certezze: l’importanza della purezza del sangue e che avrebbe sposato il suo storico fidanzato, Mangiamorte, tanto per cambiare. Non solo si è vista togliere entrambe le cose, fatto già di per sé traumatico, ma ha anche dovuto subire l’umiliazione di essere la sola a proteggere apertamente l’idea della purezza del sangue. Per non parlare del fatto di essere lei stessa la causa indiretta della rottura del vostro fidanzamento. Pansy conosce molto bene l’etichetta purosangue e ha capito immediatamente che non l’avresti più sposata: devi troppo a questo nuovo mondo magico per poterti compromettere con lei. Se conosco Pansy bene come penso, questo è un rimorso che proverà per sempre.

Per tutto il tempo in cui Daphne Greengrass aveva parlato, Draco Malfoy aveva fissato un punto impreciso avanti a sé.

-Sai, Daphne, ho paura di quello che potrebbe fare, di quello che potrebbe farsi.

-Non temere, non si ucciderà, se è di quello che ti preoccupi. Pansy, di tutti noi, era quella più dotata di palle.

Draco ghignò a quella frase:-E la tua proverbiale raffinatezza, Greengrass?

-Sono sempre raffinata, io. Ci sono immagini, però, che possono essere rese solo in modo rude.

-Come Pansy…

-Sì, come Pansy…

Stettero un altro po’ di tempo seduti in silenzio, poi la bionda saltò giù dallo sgabello e si rivolse con aria imperiosa al suo amico:-Forza furetto, scendi giù dal trespolo e andiamo a fare quattro passi.

-Ok, Duffy.- rispose lui beffardo.

-Non chiamarmi con quell’odioso nomignolo!- gli disse mentre si infilava il lungo mantello nero.

-E tu non chiamarmi furetto.- celiò lui aggiustandosi gli alamari d’argento.

 

Quando uscirono dal locale una zaffata di vento dicembrino li colpì impietosa. Entrambi alzarono il cappuccio per proteggere le teste dal freddo pungente e si strinsero bene nei mantelli.

Camminavano ormai da un quarto d’ora quando Draco si fermò e si rivolse incuriosito alla donna:-Secondo te perché non hanno promesso te in sposa a me? In fondo abbiamo la stessa età…

-Ho due mesi più di te- disse Daphne assumendo un tono professionale –non sarebbe stato decoroso.

Draco rise della sua espressione.

-Non preoccuparti, Malfoy, a dispetto delle apparenze mia sorella è una persona piacevole- aggiunse dandogli una lieve pacca sulla spalla –hai un’ottima promessa sposa!

-E tu a chi sei promessa, Daphne?

A quella domanda il cuore di Daphne Greengrass sussultò.

 

 

Fine Capitolo I

 

 

 

Notes: effettivamente non ho molto da dire se non... COMMENTATE!

   
 
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