Semplicemente…diversa
Si
era svegliata tardi quella mattina.
Erano
finite le vacanze. Che barba direbbe una qualsiasi adolescente da qui a parecchi
milioni di chilometri, ma per lei no! Esattamente quel giorno sarebbero iniziate
le riprese di Harry Potter e il calice di fuoco, e lei ne era semplicemente
felice.
Avrebbe
finalmente rivisto i suoi due migliori amici, che bello, stare insieme per
quello che poteva essere anche un anno, lei, Dan e Rupert
I
capelli le ricadevano morbidamente sulle spalle quella mattina, era davvero
carina, il maglione a collo alto color fiordaliso sui jeans blu notte stava
benissimo, gli orecchini a piuma le davano un tocco di esotica bellezza, per
niente truccata scese le scale della villetta nella periferia di Londra.
Appena
superata la soglia della porta della cucina una graziosissima bimba dai capelli
color dell’ebano le saltò in braccio, Miriam Watson aveva ereditato la
bellezza della sorella e anche la sua simpatia. Emma le sorrise caldamente
posandola delicatamente a terra, era dolcissima la sua sorellina.
-Sei
bellissima oggi Mimì- le disse usando il soprannome che la sorellina tanto
amava, la quale sorrise, poi le porse un giornale spiegazzato, doveva averlo
letto tutta la casa prima che lei potesse solo vederne la prima pagina, un
sorriso imbarazzato le si dipinse sul volto.
Era
la voto scattata alla fine delle riprese del terzo film, la foto in cui lei e
Rupert stavano abbracciati, naturalmente lui la stava abbracciando solo perché
aveva scoperto che la madre della ragazza in questione era incinta, -Un
maschietto fortunatamente- ripeteva in continuazione il sig. Watson,
naturalmente la stampa aveva male interpretato la faccenda, ma ne lui, ne lei
avevano ritenuto opportuno smentire la faccenda.
-Tu
e il tuo amico siete ancora in prima pagina sui giornali di mondanità, forse
dovreste smentire la faccenda, non credi?- le chiese la madre scuotendo il capo
in segno di rimprovero, la ragazza sorrise, colpevole.
-Tanto,
tutti quelli che contano per me sanno che io e Rupert siamo soltanto amici, non
ce ne motivo- disse la ragazza prendendo in braccio la sorellina, iniziò a
mangiare la colazione, la bellezza distratta della giovane aveva sempre colpito
i suoi genitori, sempre. Ma ora era più bella che mai, e chissà perché pareva
che dopo la notizia di lei e Rupert Grint fosse diventata ancora più bella, se
possibile naturalmente.
-Sei
sempre bellissima, tesoro- le disse il padre in un sorriso, la ragazza arrossì,
le faceva sempre piacere sentirsi dire che era carina, del resto era pur sempre
una ragazza. Emma finì di bere il suo caffèlatte, intingendoci un ultimo
biscotto, poi appoggiata delicatamente a terra la sorellina salì le scale per
portare giù le sue valige.
-Tra
circa mezz’ora arriva Mirelle- le disse la madre, Mirelle era una personal-trainer amica della signora Watson, e che ora si occupava di Emma durante le
riprese dei film. Le due avevano un ottimo rapporto, anzi, molte persone sul
set, tra cui il vecchio regista, le
avevano definite sorelle, a quella battuta le due ridevano come bimbe, infatti
Mirelle, sebbene avesse un fisico da ventenne, aveva circa trentanove anni, e
quindi era matematicamente impossibile che fosse la sorella di Emma.
La
ragazza corse su per le scale giungendo nella piccola mansarda, che poi era la
sua stanza con bagno adiacente, si buttò sul letto, chiudendo gli occhi,
assaporando quegl’ultimi secondi in casa sua, circa venti minuti dopo una voce
squillante la chiamò giù.
-Emma,
tesoro, dai vieni che se non arriviamo in ritardo- la ragazza prese la sua borsa
a tracolla dal comodino, chiuse la porta della stanza e con un sorriso si
presentò a Mirelle, la quale rimase a bocca aperta.
-Sei
stupenda Em, sublime, fantastica…- iniziò la donna sorridendo, Emma la
abbracciò affettuosamente
-Non
esageriamo Mirelle- rispose, poi abbracciò suo padre e sua madre, la piccola
Mimì aveva i lacrimosi agl’occhi, Emma glieli asciugò con dolcezza
scoccandole un piccolo bacio sulla guancia, la piccola le sorrise con ancora gli
occhi lucidi
-Dai,
non piangere ti telefono appena arrivo- gli disse e Mimì le si buttò tra le
braccia, poi una volta che tutti si erano salutati Emma uscì in strada dove la
limousine nera la stava aspettando.
-E
chiamaci- le urlò la madre dall’uscio
-Comportati
bene- si unì suo padre
-E….-
Emma scoppiò a ridere, era così bello vedere che il rapporto con i suoi
genitori non era cambiato per niente da quando aveva iniziato la sua carriera,
gli lanciò un bacio, poi salì in auto, quello era il suo quarto film, e non
sapeva perché, si sentiva completamente diversa dal precedente.
Aprì
un libro ed accese il walk-man, mentre si stava ascoltando l’ultimo successo
di Blue, le arrivò un messaggio sul cellulare, era di Bonnie Wrigth, la sua
migliore amica la sul set.
Dove sei Em? Non vedo l’ora di parlarti come l’anno scorso, mi sei mancata un casino!!!! Un sacco di baci Bon.
“Che
dolce” pensò Emma, poi si riemerse nella musica escludendo il resto del
mondo….
-Ehi
Em, mi stai ascoltando- la chiamò a gran voce Mirelle, Emma si riscosse
stiracchiandosi
-Che?
Cosa? Dove?- disse, la donna di fronte a lei scoppiò a ridere
-Stavo
dicendo…Em, cosa vuoi fare per quei giornali?- chiese questa volta più seria,
Emma alzò le spalle
-Organizziamo
una smentita- disse infine, Mirelle le sorrise
-Bene-
-Madame
siamo arrivati- disse l’autista in quel momento parcheggiando l’auto
–Questo è il vostro hotel-
Emma
si sentì al settimo cielo, aprì la portiera dell’auto e li vide, i suoi due
migliori amici, Dan e Rup, gli corse incontro e sui loro volti si disegnò un
sorriso spettacolare, come se l’aspettassero da mesi.