Tum tum.
Un debole inizio, un flebile rumore, leggero come la pioggerella estiva sulle fronde di un albero.
Tum tum.
Non hai mai sentito niente del genere prima d’ora. Ascolti rapito, ipnotizzato da quel ritmo.
Tum tum.
Senti una strana vibrazione dentro di te, vorresti che continuasse all’infinito.
Tum tum.
Il ritmo si fa più insistente, sembra quasi un crescendo. No, non è un crescendo: è un duetto, due ritmi in uno.
Tum tum.
Ora che hai capito che non è una cosa unica ti senti più felice, più completo.
Tum tum.
Sembra il ritmo di una danza africana, ma è una cosa che ancora non conosci.
Tum tum.
Inizi a sentirti un po’ stretto.
Tum tum.
La compressione che prima era inesistente ora è sempre più forte.
Tum tum.
“Ma che succede?!”
Tum tum. Tum tum.
Non vuoi essere strappato dal tuo rifugio.
Tum tum. Tum tum.
Ma non ci sarà nessuna pietà.
Tum tum. Tum tum.
Il buio è così confortante.
Tum tum. Tum tum.
Non vuoi lasciarlo.
Tum tum. Tum tum.
Troppo tardi, sta già scemando.
Tum tum. Tum tum.
È tutto finito. Sai che è così.
Il suono confortevole diminuisce, ma c’è ancora.
Tum tum.
Piangi, non ti rassegni.
Tum tum.
Ma poi, ecco che succede l’incredibile.
Tum tum. Tum tum.
Riecco i ritmi gemelli.
-    Benvenuto al mondo, mio piccolo Hugo – sussurra la mamma stringendoti al suo seno. Il babbo, lì accanto, ti fa una carezza impacciata. Riesci a sentirlo fin da lì, un altro lieve “tum tum”.
“Non è poi così male” pensi.


Fan fiction scritta di getto dopo un sogno particolarmente vivido. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.