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Autore: damonize    06/09/2010    2 recensioni
Debora si svegliò lentamente,stropicciandosi appena gli occhi mentre un profumo di orchidee si diffondeva lentamente nella stanza. “Che cosa strana” pensò. Aprì piano gli occhi chiari e si guardò intorno,incerta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragazze ^^ Questa piccola shot senza pretese è per festeggiare il compleanno del tesoro più grande che potessi desiderare,una delle mie amiche più care che,giorno dopo giorno,sopporta ogni mio difetto e ogni mia piccola imperfezione. In occasione dei "Sweet Sixteen" della mia piccola Deb ho scritto questo "racconto" se così possiamo definirlo. Ovviamente i JONAS NON APPARTENGONO A ME con mio grande rammarico.

 

 

 

Rain.

 

 

 

Debora si svegliò lentamente,stropicciandosi appena gli occhi mentre un profumo di orchidee si diffondeva lentamente nella stanza.

“Che cosa strana” pensò. Aprì piano gli occhi chiari e si guardò intorno,incerta.
Julie non era il tipo di persona che regala fiori per il compleanno e Nick era partito per un viaggio di lavoro che l’avrebbe tenuto via qualche giorno.
Al solo pensiero la giovane donna mise su un’espressione corrucciata e si guardò intorno mentre il leggere vento autunnale intensificava il profumo tenue delle orchidee.

Così la donna si alzò,intenta a scoprire cosa fosse quella dolce fragranza e rimase stupita quando trovò proprio affianco al suo letto una bellissima orchidea accompagnata da un bigliettino. Non le servì tempo per scoprire chi fosse il mandate perché riconobbe immediatamente la calligrafia regolare e un po’ scomposta che troneggiava sul bigliettino.
Un misto di gioia e rassegnazione si impossessarono di lei che,tremando per l’emozione,si chinava a raccogliere il bigliettino. Lo aprì con cautela,come se avesse paura di distruggerlo solo sfiorandolo e si accinse a leggere il contenuto della lettera,riportato su un foglietto bianco.

“Buongiorno,Debora.
Probabilmente se stai leggendo questo bigliettino sarai abbastanza sveglia per comprendere bene ciò che sto per scriverti. Sai quanto avrei voluto poterti regalare un viaggio verso la tua amata Londra ma purtroppo i miei numerosi impegni lavorativi non me l’anno concesso. Ma non credere che io mi sia arreso,amore. Stai per partecipare ad una vera e propria caccia al tesoro e,ovviamente,in palio c’è il tuo regalo. Ti chiedo solo di indossare abiti pratici e un paio di scarpe comode,ci sarà parecchio da camminare :D
Ora fidati di me e recati nell’indirizzo scritto nella parte anteriore della busta.
Spero che il mio regalino ti piaccia.
Ti amo tanto,tuo
                                                                                                               Nicholas”

 

Debora sospirò,scuotendo il capo. Trovava il modo di stupirla e farla sentire veramente importante anche senza essere realmente presente.
Come sempre lei si fidò delle sue parole e corse in bagno tremando emozionata come se fosse una ragazzina alle prese con il primo regalo del suo primo amore.
Scosse il capo divertita,lasciandosi cullare dall’acqua calda della doccia.
Appena fu pronta indossò semplicemente un paio di vecchi jeans e una felpa di Nicholas e corse di sotto,il biglietto stretto fra le mani e un leggero sorriso a illuminarle il volto.
Julie era di sotto che rideva allegramente con Joe,e non appena udì i suoi passi veloci,si allontanò dal ragazzo e le sorrise.

-Dove vai così di corsa? Non vuoi aprire il mio regalo?-chiese,ingenuamente,con un enorme sorriso.

 

 In realtà lei era a conoscenza di tutto ed era stata proprio lei a permettere a Nick di entrare in camera di Deb e a frenarlo non appena si era resa conto che lui quasi non resisteva alla tentazione di coccolarla un po’ mentre lei dormiva.

-No,Nick ha deciso di farmi una sorpresa…singolare. E io mi sto apprestando a scoprire cos’è. Ci vediamo dopo- le sorrise,l’abbracciò e sfiorò la sua guancia con un bacio affettuoso.

Uscì velocemente di casa e si diresse a passo svelto verso l’indirizzo riportato sulla bustina.
Con un tuffo al cuore riconobbe il bar in cui aveva conosciuto per la prima volta Nick.

 

Nick entrò di corsa in un piccolo bar del centro,zuppo fino al midollo come poche volte era stato nella sua vita a causa di un violento temporale scoppiato all’improvviso.
Si frizionò meglio che poteva i capelli scuri e sbuffò rendendosi conto che,probabilmente,non gli avrebbero mai dato retta.
Si sistemò stancamente al bancone e ordinò un caffè bollente prima di cercare con lo sguardo un tavolino su cui sistemarsi. Il suo sguardo si posò su una figura esile ed elegante seduta ad uno dei tavolini circolari,comodamente poggiata al divanetto che leggeva attentamente un libro. Sembrava quasi volesse divorarlo. Era così bella…o almeno era quello che pensava Nick in quel momento. La osservò attentamente,senza spostarsi dal bancone. Aveva lunghi capelli castani che in quel momento ricadevano lisci sulle spalle e sulla schiena. Il suo viso era particolarmente bello a suo parere. Un paio di enormi occhi azzurri troneggiavano su un viso raffinato e dai lineamenti eleganti; il nasino piccolo,leggermente all’insù,si affacciava su un paio di labbra rosee e leggermente carnose. Labbra che,lui ancora non poteva immaginarlo,sarebbero state sue per sempre.
Nick tornò in quel bar ogni santo giorno e come sempre la trovava lì,seduta a quello che ormai considerava il suo tavolino,a sorseggiare una cioccolata calda con panna e a leggere il suo libro. Tante volte aveva sperato di poterle parlare,di mandare anche solo un bigliettino insieme a quella cioccolata che spesso le offriva senza che lei lo sapesse.
Lui si limitava a bere caffè su caffè,limitandosi a guardarla da lontano e a sognarla ad occhi aperti,troppo timido per fare qualsiasi altra cosa che comprendesse una possibile conoscenza con lei.

Un giorno il fato sembrò stare dalla sua parte. Il cielo era così limpido che sembrava essere una giornata meravigliosa. Parcheggiò la sua auto di fronte al bar e scese,entrando con calma. Lei era sempre li,bella come sempre. I loro sguardi si incrociarono per un breve istante e il cuore di entrambi palpitò.

Passarono,come ogni giorno,tutto il pomeriggio in quel bar ognuno immerso nei suoi pensieri. Quando Nicholas uscì dal bar si stupì di trovarsi sotto un temporale degno del diluvio universale. Sgranò gli occhi e corse in auto,salendoci di corsa; i suoi occhi furono catturati da una figura esile che imprecava,maledicendosi.
Era proprio la ragazza che ormai occupava i suoi pensieri da…un mese?
Si affrettò a raggiungerla con l’auto e abbassò il finestrino. Era il momento di prendere coraggio e darsi una mossa per fare qualcosa.
-Ciao!-esclamò,con un sorriso leggero stampato sul viso –Vuoi un passaggio? Mi sembri un po’…bagnata-tentò di buttarla sul ridere ma si beccò solo un’occhiataccia.

-Come prego? Per me potresti benissimo essere un maniaco- ribatté la ragazza,guardandolo male –Se scendi e te la fai con me a piedi forse potrei fidarmi-
E così il ragazzo parcheggiò li e scese,sorridendo affabile e la accompagnò a casa sotto la pioggia.

 

Debora sorrise,perdendosi in quel ricordo che sapeva di lui. Si avvicinò al bar e scorse un’altra orchidea posta vicino alla saracinesca. Si chinò,trattenendo a stento un sorriso.
C’era scritto un altro indirizzo e lei,in silenzio religioso e con il cuore in tumulto lo raggiunse in silenzio. Rimase pietrificata rendendosi conto che quella era la panchina della loro prima lite e del loro primo bacio. Sorrise,perdendosi nell’ennesimo ricordo.


-
Perché non me l’hai detto!- urlò lei,furiosa. Se avesse potuto gli avrebbe mollato un ceffone in pieno viso. Come aveva potuto mentirle? Tenerla nascosta una cosa così grande? Più grande di loro,probabilmente.
-Perché volevo che fosse tutto perfetto,perché volevo che tu apprezzassi il vero Nick e non quello famoso. Perché volevo proteggerti!- esclamo il ragazzo,sospirando.
Ferirla era veramente l’ultima cosa che lui voleva ma la cosa che più gli premeva era proteggerla dal vortice mediatico che aveva colpito lui e i suoi fratelli non appena erano diventati i famosissimi Jonas Brothers.
-Lo sarebbe stato comunque!-ribattè lei,quasi piangendo per la rabbia.
-Perché tu sei speciale,perché sei il ragazzo migliore che io abbia mai conosciuto,perché sei così bello e dolce e perché…-ma non riuscì a terminare la frase perché le labbra dolci di lui si posarono sulle sue,premendo appena per donarle un bacio tenerissimo. E proprio in quel momento la pioggia cominciò a scendere. Si guardarono,scoppiando a ridere e ripresero a baciarsi lentamente,lasciandosi bagnare.

 

Si asciugò una lacrima,sospirando appena. Non voleva passare il suo compleanno lontano da Nicholas. Sospirò e scosse il capo lentamente,mentre un’altra orchidea e un’altra bustina catturavano il suo sguardo. Si avvicinò,con un leggero sospiro e sorrise leggendo l’ennesimo indirizzo. Le chiedeva di andare in aereo porto. Chiamò un taxi a si diresse all’aereo porto. Si guardò intorno,tutti i sedili erano occupati dalla gente che partiva,gente che si salutava o che semplicemente si diceva addio. Una coppietta che si scambiava tenere effusioni le riportò alla mente il giorno in cui Nick,per la prima volta le aveva detto “Ti amo”

 

-Vieni con me-la supplicò piano,prendendole le mani fra le sue con dolcezza.
-Lo sai che non posso,amore.-sussurrò dolcemente,accarezzandogli il dorso delle mani e sorridendogli ingenuamente –Infondo non starai via per sempre,giusto?- chiese lei,teneramente.

-Ma starò via per molto..come faccio senza di te?-domandò piano,sospirando.
Lei gli accarezzò il viso,scostandogli i riccioli dal viso teneramente –Ci sentiremo spesso e appena tornerai staremo insieme ogni minuto-mormorò piano piano.
-Non ti dimenticherai di me,vero?-sussurrò lui. Sembrava un bambino spaventato,in cerca di sicurezze e di tanto amore –No perché non potrei sopportarlo perché…- la voce della receptionist li avvisò che il loro volo era in partenza. Joe strattonò suo fratello e lo pregò di sbrigarsi. –Sisi, arrivo- sussurrò –Ti dicevo…non potrei sopportarlo perché ti amo- sussurrò. Lei sorrise e lo baciò dolcemente –Anche io ti amo- e mentre Nick raggiungeva i suoi fratelli sul volo si accorsero entrambi che fuori pioveva.

 

Debora trattenne un sospiro quando scorse un solo sedile vuoto con sopra un’orchidea e una bustina. Rise,da sola e la prese. Stavolta sopra c’era scritto un indirizzo a lei sconosciuto ma decise di raggiungerlo,abbastanza incuriosita. Chiamò un altro taxi e si diresse verso il luogo indicato dal bigliettino di Nick. Era una spiaggetta sperduta,con un molo e una piccola baia. Corrugo la fronte e scorse,sul molo,un’altra orchidea. Accennò una breve corsa e la raggiunse e non appena si chinò per afferrare l’orchidea e uno strano cofanetto posato appena dietro il fiore un paio di forti braccia la avvolsero dolcemente.
Sgranò gli occhi,riconoscendo il proprietario delle braccia.

-Nick!-esclamò,abbracciandolo forte,riempiendolo di baci. Il ragazzo rise divertito e la strinse,ricambiando ogni singolo bacio.

-Sorpresa!-esclamò ridendo –Non mi sarei mai perso il tuo compleanno per niente al mondo-sussurrò dolce,accarezzandole il viso –Non voglio mai perdermi niente della tua vita,Debora. Nulla. Perché ti amo e lo farò per il resto della mia vita quindi perché perdere tempo inutilmente? Io voglio starti accanto ogni giorno,svegliarmi e trovarmi accanto a te. Sentire i tuoi piedini freddi che mi sfiorano le gambe…io voglio te qui…- si chinò a prendere il cofanetto –Sposami- mormorò.

 

Debora lo guardò,sorpresa,sgranò gli occhi e osservò il bellissimo anello che Nick le porgeva,sorridendo sornione. –Si- sussurrò,gettandogli le braccia al collo. –Si!-urlò felice poco prima che lui le rubasse un bacio.

 

E proprio in quel momento una goccia di pioggia sfiorò il nasino delicato di Deb.

Si accorsero entrambi che…pioveva.

  
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