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Autore: DanSperry    06/09/2010    5 recensioni
E' sbagliato, è vietato. Lei è una Cacciatrice, lui un vampiro, non possono amarsi.
"Sono davanti casa sua, quella bella villa vittoriana che mi è sempre piaciuta adesso mi sembra un logo di morte che splende tra i lampi del cielo. Appoggio lentamente la mano sulla porta, non la sfioro neanche che si spalanca, la mia mano tocca il suo petto adesso."
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Peccatori

Piove.

Ho sempre amato la pioggia, mi sembra che il cielo voglia pulire tutti i peccati del mondo; oggi no, oggi il cielo piange.

Piange perché non riesce a pulire il mio peccato, piango anch'io.

La spalla mi fa male e perdo molto sangue, mi sembra di stare camminando da ore; mi muovo quasi senza volerlo, so dove le mie gambe mi stanno portando.

Incredibile, il mio corpo mi porta verso la morte, eppure non voglio oppormi perché mi stanno portando da lui, perché lui è la mia morte.


Sono davanti casa sua, quella bella villa vittoriana che mi è sempre piaciuta adesso mi sembra un logo di morte che splende tra i lampi del cielo.

Potrei voltarmi e andare via, scappare.

No, ha già sentito l'odore del mio sangue.

Arrivo davanti la porta. Resto lì immobile, sono sicura che lui è dall'altro lato che fa lo stesso.

Me lo immagino, dentro casa con i capelli corvini che gli coprono l'occhio destro.

I suoi occhi.

Enormi pozzi neri in cui sprofondare, occhi malvagi, ma che sanno anche essere buoni, a volte.

Quello sguardo sa di morte, eppure mi sono innamorata di quello sguardo.

Appoggio lentamente la mano sulla porta, non la sfioro neanche che si spalanca, la mia mano tocca il suo petto adesso; è a torso nudo, come immaginavo, con i muscoli ben in vista e indossa solo i pantaloni di una tuta.

Forse ho perso troppo sangue, o forse è semplicemente la sua vista.

Perdo i sensi.


Lentamente apro gli occhi e mi guardo intorno.

Sono in camera sua.

La grande vetrata che dà sul balcone mi mostra la luna.

Ha smesso di piovere.

Il suo letto è comodo, a baldacchino, con le tende rigorosamente nere.

L'unica fonte di luce è quella lunare ma riesco ugualmente a vederlo: è lì, di fronte a me appoggiato al muro, mi fissa.

Forse si starà chiedendo perché sono ferita? No, già lo sa: un vampiro.

Il lavoro della Cacciatrice di vampiri non è molto sicuro, lo ammetto, ma io non ho scelta.

Sono nata Cacciatrice.

Come lui è nato Vampiro.

Si avvicina a me e, quasi impercettibilmente, mi sfiora la guancia.

Sorride, i canini allungati per via del sangue.

Già, il sangue! Sposto gli occhi sulla spalla, è fasciata.

Sale sul letto e si mette a gattoni, sopra di me.

Un brivido mi coglie impreparata.

-Hai paura, Cacciatrice?- chiede con quella sua voce vellutata e ipnotica.

-Se avessi paura non sarei qui-

-La vera domanda però è... perché sei qui?-

Non rispondo, non lo so.

Ride, mi sta leggendo la mente. Non ho neanche la voglia di scacciarlo dalla mia testa.

-Vuoi uccidermi?- chiedo a bruciapelo, poi chiudo gli occhi.

Ci pensa un po'.

-Forse dopo, adesso voglio divertirmi un po' con te-

Sempre ad occhi chiusi immagino come sarebbe stato morire per mano sua, tra le sue braccia, addormentarmi dolcemente mentre mi succhia via l'anima.

-Non sperarci troppo principessa, sarà lento e doloroso- sorride maligno.

-Se non mi ucciderai tu lo faranno loro-

-Credo che tu stia sopravvalutando i nostri simili-

Scende il silenzio, apro gli occhi solo quando sento qualcosa di umido sfiorarmi il collo: la sua lingua.

Sospiro.

Cerca le mie labbra e le cattura in un bacio violento, la sua lingua gioca prepotente con la mia.

Si scosta solo per permettermi di respirare.

Ricordo il nostro primo bacio.


Ero in accademia, ad allenarmi da sola, era passato un anno da quando mi aveva salvata da un vampiro fin troppo pericoloso.

Mi era arrivato alle spalle e mi aveva cinto la vita con le braccia.

L'avevo riconosciuto subito.

-Che cosa vuoi?- gli avevo chiesto con il fiato corto.

-Sei in debito con me Cacciatrice, sono venuto a saldare il conto- aveva sussurrato sensuale contro il mio collo.

E mi aveva baciata, era stato dolce.

Purtroppo si era staccato quasi subito, avevo mugugnato in una sorta di protesta.

Aveva riso.

-Ci vediamo presto-

Poi era scomparso.


Mi bacia di nuovo, stavolta un canino mi ferisce profondamente il labbro inferiore, di cui si impossessa.

Prende a succhiarlo voracemente.

Gemo, piano.

-Dio, sei così...- non finisce la frase, troppo impegnato ad affondare il viso nell'incavo del mio seno.

Finisco io per lui: afrodisiaca.

Me lo ha detto anche la prima volta che ha assaggiato il mio sangue.


Era praticamente notte fonda, io ero di ronda all'accademia.

-Ti voglio- aveva detto semplicemente, comparendo davanti a me.

-Va' via, mi pareva di averti detto che è finita-

-Lo dico io quand'è finita-

Poi mi aveva baciata e trascinata in una delle tante aule.

Era da un po' che facevamo sesso, con o senza il mio consenso.

Avvolte tentavo di sottrarmi, perché sapevo che quello che facevamo era sbagliato, lui odiava quando facevo così.

Mi aveva spinta contro il muro, bloccandomi con il corpo.

-Sai che ti avrò lo stesso, almeno collabora-

Gli ero sfuggita e avevo tentato di uscire dalla stanza.

Ero caduta.

-Ahi!- gemetti, il polso mi sanguinava.

In un attimo fu accanto a me.

-Perdonami, non volevo ti facessi male- era preoccupato.

-Allora ce l'hai un cuore!-

-Si, ma non batte-

Gli avevo spinto scherzosamente la spalla.

Grosso errore.

Aveva afferrato la mia mano e adesso osservava il sangue colare dal polso.

-Il tuo sangue... ha un odore così... afrodisiaco- aveva detto prima di poggiare le labbra sul mio polso.

Quella sera avevamo infranto la legge principale del nostro mondo.


Con entrambe le mani dà uno strattone alla mia camicetta, facendo saltare tutti i bottoni.

-Avevo capito che ti avessero proibito di vedermi-

-Infatti è così-

-Mi ami tanto da rischiare la vita? Sei una stupida!-

-Non ho mai detto di amarti-

-Bugiarda- sogghigna.

Un ricordo mi investe improvvisamente.


-Non ti avvicinare- la sua voce è resa roca dal desiderio di sangue, i canini estremamente lunghi ed affilati.

Mi avvicinai lo stesso.

-Mordimi-

-Non essere stupida! Se vedono il morso passerai guai grossi-

-Starò attenta-

-Certo, come no-

Per tutta risposta scostai i miei capelli dal collo.

Si avventò su di me e cademmo rovinosamente a terra.

In accademia ci avevano detto che essere morsi da un vampiro poteva essere solo doloroso, non era vero, in quel momento stavo provando un piacere immane.

Non passò neanche un minuto che la porta della mia camera da letto si spalancò e da lì entrò il preside, seguito da una decina di guardie.

Mi afferrarono malamente, non c'era bisogno di parole.

Almeno sapevo che a lui non sarebbe accaduto niente, infondo quelli dell'accademia non potevano attaccare un millenario senza rischiare di morire nello scontro o dello scatenarsi di una guerra, l'accademia si occupava semplicemente dei vampiri troppo “intraprendenti”.

Mentre mi portavano via non riuscii a trattenere un sussurro rivolto a colui che mi aveva morso.

-Ti amo-

Lui si era limitato a sorridere, rassicurante.


-Ti amo anch'io,-

Quel sussurro mi fa sgranare gli occhi.

-ma non saresti dovuta venire qui-

-Che posso farci se non riesco a starti lontana?- dico con aria indifferente.

Ride poi torna serio, anzi, è quasi arrabbiato.

-Stavolta ti uccideranno, non te la caverai con una ramanzina-

-Non m'importa-

Si alza di scatto dal letto e inizia a camminare per la stanza.

-A me si, cazzo!- mi urla contro.

Rimango spiazzata.

Mi alzo dal letto e lo raggiungo.

Improvvisamente sono tra le sue braccia.

-Ho paura- confesso.

-Andremo via da qui, non permetterò che ci separino-

Mi bacia, possessivo, mi sgancia il reggiseno che cade con un tonfo sordo a terra.

Finiamo distesi sul letto, ansimo quando mi bacia il seno.

Con le labbra percorre tutto il mio corpo, quando arriva sul ventre lo lecca, piano.

Gemo violentemente.

Lui ride e risale sul seno, lì mi morde.

Sussulto di dolore mentre beve il mio sangue, si avventa subito sul mio collo.

Stavolta fa' male, ma non mi interessa.

Siamo peccatori, è nella nostra natura farci del male a vicenda, vero?

Pianto le unghie nella sua schiena quando, con una mano sbottona i miei pantaloni.

In un attimo ci ritroviamo solo in intimo.

Allungo una mano sul suo viso in una sorta di carezza, lui me l'afferra e ne morde il polso.

Facciamo l'amore, forse è la prima volta da quando ci conosciamo.

Sono felice, non ho più paura, ormai non mi importa più di niente se non di lui.

-Voglio stare con te per sempre- dichiaro, la testa contro il suo petto.

-Per sempre è una parola grossa, principessa-

-Mi piacciono le parole grosse, danno importanza ai discorsi- faccio con aria da saputella.

-Sei una stupida,- ridacchia -sei sicura?- chiede poi serio.

Mi stringo più forte contro il suo petto.

Quella risposta gli basta.

Lo osservo mentre, con i canini, si morde il polso facendone colare il sangue.

Attacco rapida la mia bocca alla ferita, prima che possa ripensarci, e sento il sangue caldo scendermi nella gola.

Bevo fino a quando non mi dice di fermarmi, dopodiché mi accoccolo sul suo petto.

-Domani mattina ti sveglierai e sarai come me- dice baciandomi la testa.

-Ti amo- dico assonnata.

-Dormi amore mio-

Sorrido e, nel dormiveglia, sento che ha ricominciato a piovere.

La pioggia ticchetta allegra sulla finestra.

È felice, perché è riuscita a lavare via il mio peccato.

Anche io sono felice.

Perché ho capito.

Ho capito che l'amore cancella anche il peccato più atroce.

 

 

Fine

 

 

Beh, che dire, questa e' la prima storia che pubblico (e mi auguro non l'ultima), quindi vi prego di essere clem... no, che sto dicendo! dovete essere spietati, al diavolo la clemenza! XDXD

Ci vediamo alla prossima storia, sempre che qualcuno non decida di freddarmi prima per aver pubblicato questo scempio.

Kira

 

 

Ringraziamenti.

GiulyRedRose : Sono felice che ti piaccia. Anche a me piacciono le storie piene di colpi di scena, ma devo ammettere che le OneShot hanno il loro fascino. A questo punto direi che sono tentata di cominciare a pubblicare una delle mie long fic, che parla sia di vampiri che di licatropi; spero che ti piaccia anche questa, un bacio e grazie per aver recensito.

CelesteBlackMaR : Grazie davvero per aver recensito, credo che continuerò a scrivere e pubblicare fanfiction, dato che sono ancora viva... *controlla*... sih, sono ancora viva XDXD Alla prossima.

mividam : Ti ringrazio tantissimo per la tua recensione e vorrei chiarirti alcuni punti: il fatto che il vampiro "dorma" in un letto a baldacchino era una sorta di rievocazione per dire che il vampiro era ultra centenario e quindi volevo inserire qualcosa di antico nella stanza, poi per me i vampiri non dormono quindi il letto è puramente decorativo; poi riguardo il fatto della piggia vorrei dire che nell'inzio della storia io intendevo dire che la pioggia tenta di lavare il peccato ma dato che è troppo grande non ci riesce, per questo alla fine della storia scrivo "è riuscita a lavare via il mio peccato". Adesso che ci penso il ragionamento è un po' forzato ma in quel momento mi sentivo di scrivere così, comunque ho apprezzato moltissimo le tue correzioni e ti assicuro che la prossima volta scriverò più razionalmente XDXD

   
 
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