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Autore: _Galadriel_    09/12/2003    8 recensioni
Fanfic su Orlando Bloom.A volte le cure più inaspettate possono rivelarsi le più efficaci...
Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie in anticipo!
§Galadriel§
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le undici

Disclaimer:questa storia è stata scritta con l’unico scopo di divertire.Non vuole assolutamente mancare di rispetto ad Orlando Bloom,attore che stimo ed apprezzo moltissimo.

Naturalmente la vicenda narrata è frutto della mia fantasia.

 

Dedica:dedico questa fic a Mami,come ringraziamento per tutti i “piccoli-grandi”capolavori che ci regala giorno dopo giorno.CONTINUA COSI’,MAMI!!! ^_^

 

Ed ora,vi auguro buona lettura,sperando che possiate apprezzare questa mia piccola storia.

§Galadriel§

 

 

 

                                        “LA CURA PIU’DOLCE”

 

 

 

Me ne stavo rannicchiata sotto le coperte tentando di ripararmi da un freddo così pungente che neanche il calore dei termosifoni sembrava riuscire a contenere. Starnutii.

Non riuscivo a dormire.Avrei tanto voluto che ci fosse lui lì a riscaldarmi tenendomi stretta a sé.

Chiusi gli occhi provando ad immaginare di essergli accanto,e un’espressione beata si dipinse sul mio volto.

Accorgendomi dei miei pensieri mi resi conto di quanto fossi sciocca:possibile che non riuscissi a levarmelo dalla testa?!Per quale motivo mi ritrovavo a pensare a lui in continuazione?!

Semplice.Orlando mi piaceva.Mi piaceva da impazzire.

Avrebbe potuto essere un venerdì sera diverso,se solo questa maledetta influenza non mi avesse colpito così all’improvviso.Ma non potevo certo rischiare che per venire a ripassare da me la parte che l’indomani avrebbe dovuto interpretare per un provino si prendesse un raffreddore.

Colta da un’ondata di egoismo pensai però che almeno una telefonata di conforto avrebbe potuto farmela,e mi rabbuiai ancora di più.

Se solo fossi riuscita ad addormentarmi avrei impedito all’invadente pensiero di Orlando di insinuarsi ancora nella mia testa ovattata.Ma il sonno purtroppo sembrava un’irraggiungibile chimera.

Così mi alzai dal letto,dirigendomi verso lo specchio della mia stanza per guardare il mio orribile aspetto febbricitante.

Trovai che il naso arrossato e gli occhi lucidi come due specchi d’acqua mi conferissero un aspetto alquanto buffo.Come se non bastasse il mio viso era incorniciato da una massa indomita di capelli arruffati,che nel continuo rigirarmi nel letto avevo reso davvero spaventosamente intricata.

Presi la spazzola sulla mia toletta,e cominciai a pettinarmi lentamente,cercando di sopportare il dolore che i nodi mi procuravano.

Ultimata quest’operazione di “restauro” ,li raccolsi in una morbida coda alta,e mi osservai nuovamente allo specchio:già meglio.Adesso almeno sembravo una semplice ragazza influenzata,e non più una pazza selvaggia febbricitante.

Fissai sconsolata l’orologio:le dieci e mezza.Mi sentii assalire dalla noia,e senza che potessi fare nulla per impedirlo tornai a pensare ad Orlando e a quanto avrei voluto che fosse lì con me.

L’improvviso trillo del campanello mi fece prepotentemente tornare alla squallida realtà di quel triste e solitario venerdì sera.

Corsi all’ingresso e mi sollevai in punta di piedi per guardare dentro lo spioncino della porta:dall’altra parte Orlando aspettava che io gli aprissi appoggiato al muro.

Quell’inaspettata visita mi colse alla sprovvista,impedendomi di assumere una parvenza di autocontrollo.Starnutii ancora.

“Salute!”disse ridendo Orlando da dietro la porta.

Dopo aver recuperato la mia scatola di fazzolettini mi diressi nuovamente all’ingresso per aprirgli una volta per tutte.

“Ho pensato che avessi bisogno di un po’ di compagnia…”mi disse assumendo un’espressione canzonatoria.

“Ti do forse quest’impressione?”mormorai acidamente mettendo il broncio.Odiavo che lui mi prendesse in giro,soprattutto in quelle condizioni.

“Beh?Posso entrare o credi che prima sia meglio chiamare una ditta per la disinfestazione?A forza di starnutire avrai riempito la casa di microbi…”

Mi scompigliò affettuosamente i capelli,mentre varcando la soglia d’ingresso lo fulminavo con lo sguardo febbrile.

“Mettiamo le cose in chiaro:se sei venuto per divertirti a prendere in giro questo mio stato,sappi che non sono in vena di scherzi.”

In tutta risposta Orlando sfoggiò uno dei suoi dolcissimi sorrisi e mi prese per mano.

“La febbre e il raffreddore ti rendono piuttosto suscettibile,eh?”

“Vorrei vedere te al posto mio…”mormorai con aria sconsolata divincolando la mia mano dalla sua.

Mi sentivo troppo indebolita dall’influenza per poter sopportare anche i battiti accelerati del mio cuore,così mi allontanai ulteriormente da lui andandomi a sedere sul divano.

Non fu una mossa efficace,perché poco dopo Orlando si accovacciò davanti a me con aria sorridente.

“Ti va una cioccolata calda?”

Avrei voluto rispondergli che l’unica cosa che volessi veramente era lui.Ma decisi che per il momento sarebbe stato meglio accontentarmi della sua dolcissima proposta.

Annuii in silenzio,e lo vidi alzarsi e scomparire dietro la porta della cucina,per poi fare ritorno qualche minuto dopo con una tazza di fumante cioccolata e un piattino con alcuni biscotti:vivande che mi porse con grande circospezione,consapevole del fatto che la mia già scarsa prontezza di riflessi fosse ulteriormente ridotta a causa dell’influenza.

Nel vederlo così premuroso un grande calore mi riscaldò il corpo e il cuore,ed ebbi subito l’impressione di stare meglio,impressione che divenne assoluta certezza quando mi si sedette accanto.

“Potresti avere un futuro come infermiere…”mormorai ridendo.In quel momento non riuscivo a trovare parole migliori per ringraziarlo.

“Già,soprattutto se le pazienti sono dolci e attraenti come te!A quel punto posso lasciare la carriera d’attore e darmi direttamente alla medicina infermieristica!”rispose ridendo.

Sentendo quelle parole non potei fare a meno di arrossire,sperando che grazie al mio colorito già leggermente purpureo per la febbre lui non lo notasse.

Era tipico di Orlando fare questo genere di affermazioni senza dare loro particolare peso.Se solo avesse immaginato la reazione che ogni gesto,ogni parola da lui pronunciata scatenavano in me probabilmente avrebbe evitato di dire certe cose.

Già,perché ero sicura che per lui non fossi altro che un’amica.Una carissima amica,certo,ma niente di più. Purtroppo.

Alzai gli occhi,ed incontrare i suoi che mi fissavano mi spinse a riabbassarli di colpo.

Odiavo quel gioco di profondi sguardi che avveniva spesso tra noi nei momenti di imbarazzante silenzio,soprattutto perché perdevo puntualmente.Non riuscivo a sostenere il suo sguardo dolce e accattivante al tempo stesso,perché quando mi fissava in quel modo avevo l’impressione che mi leggesse dentro.Che scavasse a fondo nei profondi e segreti meandri della mia anima. E del mio cuore.

Non potevo permettere che si accorgesse dei miei reali sentimenti per lui,altrimenti avrei rovinato lo splendido rapporto di amicizia che si era instaurato in tutti quegli anni di assidue frequentazioni.

Non avendo il coraggio di sollevare lo sguardo, cercai di allentare la tensione che si era venuta a creare tentando di aprire una discussione.

“Allora…il provino è domani,eh?”

“Già. Domani.”

Ebbi l’impressione che si avvicinasse di più a me,e mi spinsi fino ai limiti del possibile contro il rigido bracciolo del divano.

“Non credi che sarebbe stato meglio se stasera fossi rimasto a casa?Non vorrai rischiare di prendere l’influenza anche tu standomi vicino…”

“Beh,inizialmente avevo deciso di non venire,ma poi mi sono detto che non sarebbe stato giusto lasciarti sola in queste condizioni…”

“Cosa credi che non sia in grado di gestire una banalissima influenza?”risposi seccata.Non sopportavo quel suo essere così maledettamente protettivo.Mi faceva male.Da morire.

Starnutii subito dopo,e cominciai a tossire a ripetizione mentre il mio viso assumeva un colorito ancor più purpureo di prima.

“Sì,credo proprio che tu non sappia gestirti da sola ”mi rispose ridendo esortandomi a bere qualche altro sorso di quella invitante cioccolata calda.Peccato solo che quel maledettissimo raffreddore mi impedisse di distinguerne il sapore.

“Come al solito sei esageratamente protettivo.So badare a me stessa da sola.”

Starnutii ancora,e questa volta Orlando si alzò per dirigersi in camera mia.

Dall’altra stanza mi giunse all’orecchio la sua voce:”Credi che sotto questa massa enorme di fazzoletti sparsi sia possibile trovare il termometro?”

Distinguendo il suo irritante tono ironico non risposi nulla,sapevo benissimo che sarebbe riuscito a trovarlo da solo.Quella frase era solo un pretesto per criticare il mio disordine e la mia disorganizzazione. E non potevo sopportarlo.

Come avevo previsto,tornò poco dopo e si risedette accanto a me porgendomi il misuratore con aria di sufficienza.

Sollevai la felpa per infilarlo sotto un braccio,e subito un brivido di freddo mi fece accapponare la pelle.

“Se ti scopri così non farai altro che peggiorare le cose” mi disse avvolgendomi fra le sue braccia mentre posizionavo il termometro sotto l’ascella.

Sperai che il mercurio nell’apparecchio impiegasse tutta l’eternità a dilatarsi,così che potessi rimanere in quella posizione per sempre.Purtroppo sapevo che l’abbraccio di Orlando avrebbe contribuito a far aumentare di più la mia temperatura,e che per questo il termometro si sarebbe surriscaldato ben presto.

Così decisi di assaporare ogni attimo di quel tenero momento,e appoggiai istintivamente la mia testa nell’incavo del suo collo.Sembrava una posizione così naturale.Non avrei voluto più muovermi di lì,soprattutto quando sentii le mani di Orlando accarezzarmi delicatamente il collo e la schiena.

Non potei trattenere il brivido che mi percorse e sollevai per un momento lo sguardo,incontrando nuovamente il suo.

Ecco che ricominciava quell’infinito dialogo fatto di sguardi che mi vedeva sempre ed immancabilmente perdente.

Ripresi il termometro,controllando i miei movimenti per non  alterare quella stupenda posizione.

“Visto?Sto bene…misura 36°…”mormorai con aria saccente.

“Eppure scotti…”mi disse posando le sue labbra sulla mia fronte,dopo aver sollevato delicatamente il mio viso.

Ebbi la sensazione di morire. L’influenza era improvvisamente svanita, ma mi sentii avvampare lo stesso.

Chiusi gli occhi,cercando di mantenere un respiro regolare per non palesare le emozioni che mi stava regalando con quel semplicissimo gesto.Paradossalmente era il bacio più bello e dolce che avessi mai ricevuto.Perché era suo.

Con mio enorme disappunto,qualche attimo dopo scostò le proprie labbra dalla mia fronte così, riaprendo gli occhi,mi imposi di rimanere lucida e tranquilla.Ovviamente questo mio proposito andò a farsi benedire,quando mi resi conto che i nostri visi erano a pochi millimetri di distanza l’uno dall’altra.

“Credo…credo che la febbre ti sia aumentata…”mi sussurrò non spostandosi minimamente.

“Già…lo credo anch’io…”risposi di rimando,stavolta sforzandomi di non abbassare lo sguardo.

Orlando mi sfiorò una guancia con le dita,per poi cominciare ad avvicinare ancora di più il suo viso al mio.

Sentii il cuore scoppiarmi nel petto,mentre d’impulso accarezzavo il suo viso continuando a fissarlo.

Avevo perduto completamente il senso della realtà.Tutto intorno a noi aveva perso importanza,non riuscivo a fare altro che fissare i suoi intensi occhi scuri e le sue labbra, che sembravano attirarmi come il dolce miele fa con le api.

Ma proprio mentre le nostre labbra stavano per congiungersi,un improvviso formicolio al naso mi riportò violentemente alla realtà.Non adesso!Proprio ora doveva venirmi da starnutire?!Evidentemente non era destino che tra me ed Orlando accadesse nulla,mi rassegnai a pensare scostandomi in tempo dal suo viso onde evitare di starnutirgli in faccia.

Lo sentii scoppiare a ridere in modo comprensivo,mentre prontamente afferravo un fazzoletto dalla scatola che avevo poggiato sul tavolino posto davanti al divano su cui eravamo seduti.

Non potei fare a meno di sentirmi incredibilmente idiota. L’imbarazzo mi attanagliò senza via di scampo,e scattai in piedi con gli occhi bassi.

Non sapevo cosa dire o fare. L’unica cosa di cui ero sicura era di aver sprecato la più grande occasione della mia vita.Non avrei più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi.

“Forse è meglio se torni a casa,Orlando .Vedi quanto sono contagiosa?Non faccio altro che starnutire…”mormorai seccata aspettando una sua qualche risposta.

Orlando si alzò in piedi,sfiorandomi affabilmente una guancia.”Per un attimo ho temuto che fossi allergica a me.”mi disse continuando a ridere.

Mi sentii offesa da quel suo atteggiamento ironico,così gli misi il broncio.”Potrebbe anche darsi,quindi è meglio che tu stia lontano da me...”

Feci per voltarmi,ma sentii le sue mani posarsi sulla mia vita,e tirarmi verso di lui.

Lo guardai negli occhi:era tornato improvvisamente serio.

“Ho paura che questo non sia possibile…”mi sussurrò avvicinando il proprio viso al mio.

“…Ma domani hai il provino…non…non hai paura che ti attacchi l’influenza?”

“Correrò il rischio…”bisbigliò maliziosamente prima di sfiorarmi le labbra con un tenero bacio.

Ero spiazzata:non mi sarei mai aspettata una cosa simile.Lo guardai stupita arrossendo maggiormente.

“Tu…”non riuscii a dire altro.

“Sì…”rispose sottovoce prima di posare una mano sul mio collo e baciarmi ancora.Stavolta più a lungo ed intensamente.

“Aspetta…ho il naso tappato...soffoco…”dissi ridendo mentre mi staccavo bruscamente da lui.

Orlando sorrise,e mi avvolse in un caldo abbraccio.Mi sentii subito protetta. E al sicuro.Adesso avrei potuto sopportare qualsiasi influenza.

Sollevai un poco il viso,quel tanto che mi bastava per guardarlo negli occhi.Quegli occhi che amavo alla follia.”Cosa dirai domani al tuo agente se per colpa dei miei microbi salti il provino?”

“Beh,dirò che sono malato….malato d’amore…”mormorò dolcemente.

Detto questo,mi sfiorò ancora le labbra,più e più volte,fino a che non ci lasciammo cadere abbracciati sul divano.

Sorrisi.Non avrei potuto trovare cura più efficace dei baci di Orlando.Quella sarebbe stata una lunga notte…

 

FINE

 

 

 

 

 

 

  
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