Note dell’autrice: di recente, al cinema, ho visto il film
“l’apprendista stregone”. So che è la classica americanata, ma devo dire che mi
è piaciuto molto. Il personaggio di Balthazar poi è veramente affascinante. Ho
pensato dunque di scrivere una song fiction con le parole del menestrello
d’Italia, Angelo Branduardi. Spero che vi piaccia, in fondo vi lascio il link
della canzone, per chi volesse ascoltarla.
Mi dirai di
sì?
Sono
passati ormai mille anni. Secoli di ricerca, fatica, notti insonni, ma anche di
rimpianti, rabbia, solitudine.
Un tempo,
quando il fervore di trovare il Sommo Merliniano scorreva nelle mie vene come
fuoco incandescente, tenevo ogni cosa a portata di mano: l’anello, l’Encantus,
la Grimhold… la sua collana. Ora giace tutto in un cassetto nello scantinato di
questa bottega, che ho preso in affitto per favorire la mia copertura. Non che
nessuno crederebbe alla mia storia, il mondo di oggi è troppo scettico, troppo
abituato a fittizzi mondi fantastici e troppo immaturo per credere a ciò che ha
di fronte agli occhi.
Comunque,
anche degli ottusi, comunissimi esseri umani che riescono ad utilizzare solo il
10% del loro cervello si accorgerebbero un tipo strano come me, che si aggira
per strada fermando i ragazzini e chiedendo loro di toccare un gioiello a forma
di drago per vedere se reagirà al loro contatto. Attirare l’attenzione è proprio
l’ultima cosa di cui ho bisogno, ci manca solo che un altro Morganiano venga a
cercare rogne per tentare di liberare la sua padrona.
Non posso
permetterlo.
Non ora,
almeno.
Arriverà il
momento in cui l’erede di Merlino potrà provare a sconfiggere quella strega.
Arriverà il momento in cui potrò rivedere colei che amo, Veronica.
Sbatto il
pugno a terra. Quante volte mi sono sentito impotente. Quante volte sono stato
sul punto di aprire la Grimhold per tentare di dare il benservito a quei
Morganiani e a Morgana stessa. L’unica cosa che mi ha fermato è stata la fede
cieca che ho sempre riposto nel mio mentore. Se lui ha detto che solo il Sommo
Merliniano riuscirà a sconfiggere la nostra mortale nemica, allora io non posso
fare altro che seguire le sue ultime volontà e cercare questo benedetto ragazzo.
Col mio soffio di
vulcano cancellerò
il gelo di questa stanza
e col volo di una freccia
trafiggerò
quella pallida luna a distanza;
Più di una
volta mi sono chiesto: a cosa serve saper creare del fuoco dal nulla, a cosa
serve cancellare il gelo di una notte invernale da una stanza, a cosa serve
mutare gli oggetti in modo tale che mi consentano di andare lontano, anche di
raggiungere la Luna se voglio, se poi non posso salvare coloro che
amo?
ci sarò e non ci sarò,
continuerò
la mia invisibile danza,
senza tracce sulla neve lieve
sarò,
mi dirai di sì o mi dirai di no.
Eppure,
nonostante questi momenti di tenebroso sconforto, la luce della mia missione,
del mio dovere, mi ha sempre portato, come una musica travolgente, a continuare
a viaggiare per ogni terra, in una danza sfrenata con il tempo, che ogni volta
mi sottraeva l’erede di Merlino prima che io riuscissi a scovarlo.
Entrambi
abbiamo sempre sembrato possedere il dono dell’invisibilità, nessuno ha mai
lasciato un segno, un ricordo nella memoria del mondo, nessuno ha mai lasciato
una traccia.
Il mio più
grande interrogativo, però, non è mai stato:
“Riuscirò a
trovare il ragazzo?” oppure
“Riusciremo
a sconfiggere Morgana?” o ancora
“Riuscirò a
rivedere Veronica?”. No, mi fidavo e mi fido del mio mentore, ragion per cui
sono più che sicuro che la rivedrò.
La mia
incognita più grande, che ancora tormenta i miei incubi è: “Veronica ricambierà
i miei sentimenti?”
Avrà il silenzio la
voce che ho,
e mani lunghe abbastanza,
sarà d'attesa e d'intesa, però
saprò quello che ancora non so.
Già mi
immagino il momento del nostro incontro. Basterà il silenzio per dirci ogni
cosa. Le mie mani decoreranno finalmente il suo collo con il gioiello che
comprai per lei mille anni or sono. Scorreranno poi attimi d’attesa e di piccoli
gesti che solo noi riusciremo a comprendere. Finalmente avrò la risposta che
bramo e temo allo stesso tempo.
mi dirai di sì o mi
dirai di no,
Col mio cuore di
matita correggerò
gli errori fatti dal tempo
e con passo di guardiano
controllerò
che si fermi o che avanzi più lento;
Se
incontrassi per strada una persona qualsiasi e, in un impeto di follia le
raccontassi la mia vita per filo e per segno; se questa persona non si mettesse
a ridere o ad urlare; se questa persona mi credesse e sapesse qualcosa su noi
stregoni, probabilmente mi direbbe:
“Perché, tu
che hai il potere di riscrivere gli eventi, non torni indietro e li cambi?
Perché non rimedi agli errori fatti dal tempo?
Perché non
controlli che non corra troppo e che ci dia abbastanza spazio per
vivere?”
Risponderei:
“Ho questo
potere, come tu giustamente mi fa notare, ma non ho l’autorità per farlo. La
vita è bella perché scorre in fretta e perché riusciamo appena a percepirla.
Perché è fatta di rimpianti, ma anche di gioie momentanee, che si imprimono
nella memoria e che non possono essere rivissute, perché perderebbero la loro
grandezza.”
Di questo
ne so qualcosa, ho vissuto per oltre mille anni. La mia esistenza è stata
costellata di piccoli momenti di luce. Veronica, Merlino, e mille altri che si
sono susseguiti nei secoli. E’ vero, ho sofferto molto quando hanno lasciato
questo mondo, per sempre o temporaneamente, ma di certo è valsa la pena
conoscerli.
ci sarò e non ci sarò,
ti parlerò
con ogni fragile accento
e sarò traccia sulla neve, neve
sarò,
mi dirai di sì o mi dirai di no.
Sul manoscritto l'inchiostro sarò
e mi avrai nero su bianco,
saranno gli occhi o i tarocchi, però
saprò quello che ancora non so;
mi dirai di sì o mi dirai di no.
Vivo ogni
giorno pensando non tanto al tempo felice che ho passato con Veronica, ma quanto
a quello che passeremo insieme, una volta che sarà libera. Le dirò cosa provo,
in ogni lingua se necessario. Glielo scriverò se vorrà, mi metterò nero su
bianco.
Sarò molto
attento con i movimenti, perché so che non serviranno ad esprimerle il mio
amore. E sarà solo allora, non prima, non usando tarocchi o previsioni assurde,
ma solo lo sguardo, che saprò se tu, cara Veronica, mi accetterai oppure
no.
Sarai sola nel tuo
sole
o solo sarò,
mi dirai di sì o mi dirai di no,
Quando
arriveremo alla resa dei conti, giuro che farò di tutto per salvarti, mia dolce
amica. Anche se dovessi risucchiare nel mio corpo l’anima di quella maledetta,
come hai fatto tu, mille anni fa, per salvarmi. Se le cose dovessero mettersi
male, o tu rimarrai sola, fulgida stella, ad illuminare, seppur con una triste
fiamma, questo mondo oscuro, oppure sarò io a rimanere ancora una volta senza la
tua dolce compagnia.
Sono due
alternative a cui non voglio nemmeno pensare. Perché sono sicuro che tutto si
risolverà, che il Sommo Merliniano vincerà e che potremo finalmente vivere
l’esistenza che abbiamo sempre sognato.
Il suono
del campanello della porta di entrata mi distoglie dal mio pensare. Vado
nell’ingresso e trovo un ragazzino di circa dieci anni che si aggira per il
negozio, all’evidente ricerca di qualcosa. Mi vede, sobbalza e poi, balbettando,
comincia a spiegarmi di essere venuto a riprendersi un biglietto giallo che, per
una coincidenza, è finito qui dentro.
Sorrido.
Ormai non
credo più alle coincidenze.
Forse, la
mia attesa è finalmente terminata.
FINE
Che
ve ne pare? Io non ne sono molto convinta, ho sempre paura di non rendere molto
bene le parole del mio cantante preferito nelle
songfiction.
Fatemi
sapere.
Spero
che vi sia piaciuta
Bebbe5
Link
alla canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=HkvvxCoriHo