Project
Z10:
The
Dark side of Moon
Cap
I:
Il
profumo delle viole
“Has
no one told you she's not breathing?
Hello,
I'm your mind giving you someone to talk to…
Hello…”
(Hello-Evanescence)
Base
militare americana.
Mezzanotte.
«E’
tutto pronto? »
Un
uomo con una camicia
bianca si alzò dalla sua posizione e fece il saluto militare.
«Si
generale Anderson »
«Lei
è pronta? »
«I
suoi fattori vitali sono stabili e non ci sono
anomalie,signore>>
«Bene,molto
bene. Alla fine del lavoro avrà la sua
ricompensa,dottor Baker>>
Lasciò
la sala con un ghigno
mentre l’uomo con la camicia si sedette e riprese fiato.
«Certo
che il generale pretende troppo…completarla in soli
sei settimane è stata un’impresa…ma
alla fine ce l’ho fatta! »
Si
stiracchiò e andò a
prendersi una tazza di caffè nero bollente.
«Cosa
darei per assaggiare un buon caffè>>pensò
sorseggiando<
Sui
vetri dell’immenso
laboratorio la pioggia batteva il vetro continuamente.
«Oh
la prima pioggia di primavera!Cosa darei per uscire
fuori a prendere una boccata d’aria!Ma pazienza…me
lo sono scelto io questo
lavoro…non posso farci niente… »
E
riprese a sorseggiare il
caffè.
Primavera…
…Le
margherite tra i capelli...
…Il
profumo delle viole fuori dalla mia finestra…
…La
brezza del vento…
…Lo
scintillare della rugiada di primo mattino…
…La
tenera pioggerella pomeridiana…
..La
mia vita è fuori di qui…
Quell’uomo…frena
la brezza del vento…
…Lo scrosciare della
pioggia…
…Il
profumo delle viole…
...La natura non tace…
…Vive,muore,si
rigenera….
…Non guarda
passivamente…
…Agisce…come farò
io…
L’allarme.
Il rumore
assordante delle sirene.
La
tazza gli cadde dalle
mani,
Luci…luci…e
ancora luci…
L’uomo
pigiò dei tasti. Ma
invano.
Luci
rosse che si
mescolavano a quelle bianche.
L’acqua
che si prosciugava
nella capsula.
Project
Z10.
Così
c’era scritto.
Lei
che si toglieva il
respiratore dalla bocca.
Lui
che la guardò
impietrito.
Lei
sfondò la capsula e i
pezzi di vetro finirono dappertutto.
Lui
che indietreggiò.
«Il
profumo delle viole… »
sussurrò lei.
Lui
cercò di aprire la
porta. Tutto inutile.
Lei
gli trapassò il cervello
.
Lui
gemette. I suoi occhi si
girarono all’indietro. Non riuscì a premere la
leva d’uscita.
Sangue
dappertutto.
La
scia di sangue sulla
maniglia delle leva.
C’erano
cervella
dappertutto.
«Nessuno
fermerà il profumo delle viole… » sussurrò lei.
Tirò
la leva.
Uscì.
…Le
margherite tra i capelli…
…il
profumo delle viole…
…La
pioggerella primaverile…
…Primavera
aspettami…