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Autore: Piky    24/10/2005    1 recensioni
La vita grigia e quotidiana della città, tranne per un ragazzo che incontra i colori della ragazza che gli piace in metropolitana...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni giorno passo per la stessa strada e scendo nella medesima metropolitana, alla stessa ora assieme alle solite persone. Siamo tante persone, decine, migliaia che continuiamo a restare nella nostra abituale quotidianità facendo sempre le stesse cose esattamente come i giorni passati.
Io, invece, mi sento diverso dagli altri. Soprattutto quando scendo le scale e prendo il mio abbonamento, proprio in quel momento quando alzo gli occhi so che non vedrò gli altri passanti, vedrò una sola persona che incontro ogni mattina.
Lei è una ragazza che avrà la mia stessa età e per me non è mai la stessa, è sempre diversa. Ogni giorno ha un'espressione sempre più meravigliosa, forse è lei che ha sempre qualcosa in più delle altre persone. Lei per me è un individuo, un miraggio colorato in mezzo alle desertiche mura grigie della città.
All'inizio credevo che fossero i suoi vestiti ad avere qualcosa di diverso. La studiai a lungo ed infine mi resi conto che portava sempre gli stessi abiti. Pensavo che fosse il trucco, invece, lei ne utilizzava poco.
Infine ci arrivai. Ero io che trovavo lei diversa di giorno in giorno, guardandola di continuo, studiando i suoi vestiti, il suo trucco, il modo di camminare, la conoscevo di più di volta in volta.

Puntualmente arriva alle otto precise, scende le scale con in mano già pronto il biglietto, io la scorgo subito grazie al suo passo deciso e lei con abilità riesce a farsi strada in mezzo alla folla. Cammina con sguardo indifferente nei confronti di tutto ciò che la circonda. In effetti, come tutte le persone che si trovano a camminare assieme a lei, non provano interesse a nulla oltre ai loro quotidiani freschi di stampa.
Raramente il suo sguardo si è posato su di me e sicuramente sarò stato per qualche attimo un ostacolo alla sua visuale, una persona in mezzo alla folla, di cui ha dimenticato il volto pochi istanti dopo. Contrariamente a lei, io tutti quei attimi li tengo memorizzati. Appaiono come scene di un film che si ripetono continuamente, però anziché scorrere fluide e veloci, la mia mente rammenta queste lente e fluttuanti che sembrano quasi interminabili.

Ogni giorno lascio che lei cammini davanti a me per poterla guardare, benché non veda altro che le sue spalle, che riconoscerei tra mille. Non è molto alta, ma in mezzo alla folla la scorgo subito e la seguo. Non so se riuscirò mai un giorno a dirle "Buongiorno signorina, sono mesi che la osservo. Conosco il vostro volto meglio di chiunque altro, però ignoro il vostro nome…".

Continuo ad incontrarla ogni giorno nella medesima metropolitana, alla stessa ora, dopo essere sceso dalle scale e preso l'abbonamento, ormai mi sembra di aver creato un nostro abituale e quotidiano rapporto speciale anche se per lei rimango uno dei tanti.

  
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