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Autore: xZivaDavid    08/09/2010    7 recensioni
Vorrei che mi amassi anche tu, Tony, vorrei tanto che capissi…credimi. Dico davvero, ci sono persone che incantano, i gesti che fanno, le parole che dicono, gli sguardi che ti lanciano. sono in grado di lacerarti con poco ed ecco che tu sei lì; non capisci perché ma non riesci a staccargli gli occhi di dosso. ecco: tu sei così. Non riesco a trovare la consapevolezza di allontanarti da me, portarti lontano dal mio cuore, perché il tuo ricordo sarebbe sempre lì, a farmi capire che lo sbaglio che ho commesso sarà indelebile, che il tuo sorriso continuerà a perseguitare i miei sogni più segreti, a sorprendere le mie armi difensive, a farmi sentire fragile, eppure protetta, in paradiso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Was Born to make YOU Happy…

Premessina da parte dell’autrice…

È la prima shot che sforno su NCIS, più precisamente su Tiva…

Ma stanno così bene insieme, che è impossibile non notarli…

Vi lascio alla shot….siate clementi, please…!!^^*

F.

You’re the remedy I’m searching hard to find [sei il rimedio che non riuscivo a trovare,]
To fix the puzzle that I see inside [per finire il puzzle che ho dentro]
Painting all my dreams the color of your smile [colorare i miei sogni del colore del tuo sorriso]
When I find you It’ll be alright [devo trovarti, e andrà tutto bene…]

Sorseggiai un po’ di frappuccino appena portato da Starbucks, e mi misi a lavoro al computer.

Adoravo arrivare in anticipo, Il silenzio…del resto, ero o no l’Agente David?

La mia squadra conosceva le mie mosse alla perfezione, ma solo arrivando in ufficio almeno mezz’ora prima potevo finire il lavoro lasciato a metà dal pomeriggio precedente, senza la distrazione di nessuno.

O almeno, quasi.

Scossi la testa, scorrendo i titoli delle aziende che potevo considerare coinvolte nel caso di omicidio che stavamo seguendo.

Mi lasciai trasportare dai vaghi pensieri…

Ero cambiata così tanto, da quando ero arrivata qui…

La maschera che David portava si era sciolta con la dolcezza di un sorriso di DiNozzo, con un abbraccio di McGee, con una risata di Abby e qualche discorso da parte di Gibbs.

Era bastato davvero poco.

Ora faccio parte della squadra, ma solo in caso di necessità il carattere spietato, autoritario e temibile che avevo imparato ad avere faceva capolino.

Gli omicidi che avevo commesso pesavano sulla mia coscienza, ma grazie all’NCIS sapevo di esser diventata una donna migliore.

Ma un altro peso aggravava il mio stato d’animo, grazie al quale non riuscivo a finire il lavoro assegnatomi, perdevo le mie nottate a pensare, non riuscivo a rimanere seria, insomma.

Non ero più io.

Che succedeva a Ziva David, adesso?

Lo sapevo benissimo, ma non dovevo ammetterlo a me stessa.

Non potevo..Non dovevo.

Sapevo bene che non potevo legarmi sentimentalmente ad un collega, specialmente…lui.

-Buongiorno Ziva, mattiniera?- sobbalzai, il sorriso di Tony si estendeva da un orecchio all’altro.

Sorrisi sarcasticamente, un’altra notte in compagnia di una ragazza senza nome?

-Stranamente, anche tu! Mi sorprendi!- risposi, senza alzare lo sguardo da quel maledetto schermo.

Se i suoi occhi avessero incrociato i miei? Vi avrebbe letto qualcosa?

Sarei apparsa fragile…non dovevo.

-allora c’è qualcosa capace di sorprendere la nostra Agente David?wow!-

Presa dalla rabbia verso il mio collega, presi un oggetto e glielo lanciai.

Ero in collera con lui, perché non mi aveva mai guardato come tutte le altre donne, perché per lui non esistevo, perché l’Agente David non era altro che un agente, probabilmente scordava anche che sono una donna.

-Ziva, ma che..?- stropicciai gli occhi e mi voltai in direzione del mio collega, infastidita, ma spalancai gli occhi appena vidi l’espressione scioccata di Tony, che in bilico sulla sedia, reggeva sulla mano destra il mio portaoggetti di vetro.

Il mio portaoggetti di vetro? Era quello che gli avevo scagliato contro?

Non andava bene, assolutamente No..

Mi alzai, andando in sua direzione, avrei voluto scusarmi, ma sapevo che non sarei riuscita nemmeno a rivolgergli la parola.

le parole si spezzano a metà, tra cuore e gola, e spezzano il fiato. restano lì, m'impediscono di respirare, d'urlarti quelle mille frasi che cerco di formulare, inutilmente.

Vedendomi persa, corsi alla toilette femminile e mi accasciai dietro la porta.

Strinsi il viso con le mani, come affilati artigli si scagliano su una preda.

Come mi era saltato in mente di rischiare di ferire la persona che amo?

Vorrei che mi amassi anche tu, Tony, vorrei tanto che capissi…credimi.

Dico davvero, ci sono persone che incantano, i gesti che fanno, le parole che dicono, gli sguardi che ti lanciano. sono in grado di lacerarti con poco ed ecco che tu sei lì; non capisci perché ma non riesci a staccargli gli occhi di dosso. ecco: tu sei così. Non riesco a trovare la consapevolezza di allontanarti da me, portarti lontano dal mio cuore, perché il tuo ricordo sarebbe sempre lì, a farmi capire che lo sbaglio che ho commesso sarà indelebile, che il tuo sorriso continuerà a perseguitare i miei sogni più segreti, a sorprendere le mie armi difensive, a farmi sentire fragile, eppure protetta, in paradiso.

La porta si aprì, ma non mi scostai, il dolore sarebbe stato comunque inferiore rispetto a quello che sentivo dentro.

Tutta colpa tua, dei tuoi fantastici occhi verdi brillanti, di quelle pagliuzze a contornarli, del tuo sguardo ammaliatore, del tuo corpo da urlo e di quel carattere difficile, pronto a battibeccare ma sempre pronto ad aiutare le persone in difficoltà…

-allora, mi spieghi che ha oggi la piccola Ziva David? Non credo di averlo capito, anche se mi ha quasi mandato all’altro mondo…dì, se non mi vuoi tra i piedi basta dirlo!-

Spalancai gli occhi e li alzai, trovandomi piacevolmente sorpresa.

-Tony…che…che ci fai qui? È la toilette femminile…non sapevo ti fossi convertito!-

Tentai di riprendere il tono autoritario, ma fu troppo tardi, quando mi alzai, mi prese il polso che tentavo invano di strofinare sul viso per asciugare le lacrime.

-ma tu…stavi piangendo?- mi voltai.

-No…dev’essermi entrato qualcosa nell’occhio.- esclamai.

Lui rise. -no, stavi piangendo.-

Mi voltai, irata. -e ci trovi qualcosa da ridere?-

Lo vidi avvicinarsi…no Tony, non oltre la distanza di sicurezza…non so se riuscirei a fermarmi…

Invece, costrinsi i miei sensi a restare celati quando DiNozzo mi strinse in un abbraccio.

-allora hai visto che piangevi? Su, racconta tutto allo zio Tony, che è successo?- abbassai lo sguardo, le sue braccia intorno al mio corpo.

Caldo, battiti accelerati e voglia di saltargli addosso.

Tra l’altro, nel bagno degli uffici, con il piano completamente deserto.

-n…Niente..- affronta la situazione con sicurezza, Ziva, sei forte, l’importante è non piangere…

Ricordati di non…

Scoppiai a singhiozzare tra le sue braccia, cullata dal suo profumo e dai suoi occhi.

..Piangere. Come non detto.

-avanti…parlane con me, sfogati, ti farà bene!- scossi il capo.

-non è nulla..sono solo troppo emotiva…-

Lo sentii ridere e gli sferrai un pugno nello stomaco.

Stavolta lo sentii gemere.

-non ti avevo mai visto piangere, Ziva…- mi disse…

-sono brava a nascondere i miei sentimenti…o…almeno…ero..- sentii che mi accarezzava i capelli.

Per la prima volta, mi parve di essere una donna felice ed appagata, mi parve che finalmente mi prendeva in considerazione…seriamente.

-cosa ti ha fatto cambiare…così tanto?-

Scossi la testa…-mi sono innamorata, Tony…sai,alle persone normali capita…-

Sempre quel tono pungente, tipico di chi nasconde qualcosa.

mi allontanai dal suo corpo, come scoperta, incapace di proteggermi da me, come una farfalla dalle ali spezzate…

-di chi? Non mi dire del piv…- ma non finì la frase, che, presa da un coraggio inaspettato,

stampai le mie labbra sulle sue.

Assaporai il sapore più piacevole e dolce di tutta la mia vita…

Sentii le sue labbra ammorbidirsi al tocco delle mie, ma fu un istante…

-Dove sono Tony e Ziva?- la voce di Gibbs mi fece tornare in me.

Mi scostai da Tony, e corsi dal capo.

McGee sorrise.

Doveva essere arrivato da poco.

Sorrisi di rimando.

-l’Agente DiNozzo, Ziva?- feci del mio meglio per sembrare naturale agli occhi dei due.

-non ne ho idea, capo!- McGee scosse la testa -sempre il solito!- sussurrò.

-forza, da Abby, McGee e Ziva!Datevi da fare, io vado a parlare con “il superiore!”- affermò Gibbs, alzando gli occhi al cielo e dirigendosi verso l‘ufficio del suo capo.

-McGee, tu inizia ad andare, io devo…stampare i risultati…-

Li guardai allontanarsi, senza intromettermi, poi accesi la stampante e a lavoro finito, decisi di raggiungere il mio collega nel laboratorio di Abby, almeno avrei dimenticato quanto fosse stato spiacevole baciare DiNozzo e non ricevere alcuna risposta.

E mentre m’incamminai, sentii dei passi dietro me.

Sapevo che era Tony e, quasi impaurita di trovarmelo vicino, magari pronto a scagliare una delle sue battute taglienti sul bacio di pochi minuti fa, accelerai il passo.

Ma fui costretta a voltarmi, quando una mano mi prese il polso e con una certa pressione mi attirò a sé.

Se fossi stata la Ziva che ero, probabilmente l’avrei già messo k.o.

Ma sono cambiata, no?

Mi trovai sul petto di Tony.

Anthony DiNozzo, l’uomo più attraente che avessi mai conosciuto.

-Tony non ho tempo da perdere…devo and…- stavolta fui io a restare senza parole, perché le labbra del mio collega si unirono alle mie, lasciandomi senza fiato.

Mi sentii attraversare da una scarica d’adrenalina.

Mi stava baciando…davvero.

Risposi con più passione, la stessa con la quale lui mi mise una mano sulla nuca, accarezzandomi i capelli, in quel bacio che diventava sempre meno casto.

Ci allontanammo, senza fiato.

Lo guardai. -Non voglio più vederti piangere, Ziva…voglio che non ti arrenda se qualcosa va storto… e soprattutto non voglio essere io l’artefice della tua tristezza, chiaro?-

Annuii, rapita da lui, dal suo profumo e dal suo respiro, persino.

Persa nei meandri dei suoi occhi smeraldini.

Era successo davvero.

-cristallino, Agente speciale DiNozzo…- ridacchiai.

Feci per voltarmi, ma il suo sorriso me l’impedì.

-ehy?- mi chiamò.

-sì?- lo fissai, in quegli angelici occhi…

-stavolta ho scelto davvero una bella ragazza…-

Bacio a fior di labbra.

Arrossii tremendamente.

-sarei la tua ragazza?- sottolineai, il tipico tono aggressivo…

Lo vidi spalancare gli occhi…-pensavo che ti andasse…- mormorò, spiazzato.

Risi. -pensavi bene, Tony…- marcai il suo nome, perfetto,bellissimo.

Ed un altro bacio si andò ad aggiungere ad una lunga lista.

-Rubacuori?- ridacchiai, allontanandomi da lui. -McGee ci aspetta.-

Lo lasciai là, confuso e con un espressione beffarda sul volto.

Allargai le braccia. -scherzavo, DiNozzo!-

Sorrise, quel sorriso in cui racchiudeva la bellezza di un mondo in cui ero appena stata catapultata.

-avanti, farò come vuoi…- si avvicinò a me e passò un braccio intorno alla mia vita.

Sono nata per renderti felice, Tony.

Like fire & rain [Siamo come fuoco ed acqua]
You can drive me insane [tu mi rendi pazza]
But I can't stay mad at you for anything [ma non posso avercela con te per ogni cosa]
We're Venus & Mars [Siamo come Venere e Marte]
We're like different stars [siamo stelle diverse]
But you're the harmony to every song I sing [ma sei tu l’armonia in ogni canzone che canto]
And I wouldn’t Change a thing. [e non voglio cambiare niente di tutto questo.]

   
 
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