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Autore: Halandar    09/09/2010    0 recensioni
In un mondo diverso dal nostro una battaglia decide il destino di una persona. Contemporaneamente appare in una scuola del nostro mondo uno strano ragazzo che sembra vivere fuori dalla nostra epoca e che manifesta strane doti...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Capitolo 11-

 

Era ormai passato un mese da quando Ambra aveva lasciato casa sua per andare a vivere da Veris. Conosceva quasi a memoria l'interno della sua villa e aveva fatto amicizia con varie delle creature presenti all'interno. Oltre al diavoletto che aveva visto la prima volta, numerosi servizi nella villa erano svolti dalle creature più strane: scheletri, zombie e altri non-morti ancora più strani; demoni, diavoli, creature formate da elementi puri... le sembrava di vivere in uno di quei mondi di cui aveva tanto letto nei libri fantasy. Veris si era impegnato molto nel portarsi in paro col programma scolastico mentre Ambra studiava duramente sul libro da lui regalatole per cercare di capire i segreti della magia. Sotto la sua guida aveva evocato varie creature ed imparato incantesimi capaci di distruggere un palazzo con uno schiocco di dita. Veris le aveva infine mostrato, rifiutandosi però di insegnarglieli, tutti i suoi incantesimi di necromanzia, riguardanti la resurrezione e il controllo dei cadaveri come non-morti. Si era allo stesso modo rifiutato di decifrarle la parte del libro scritta sulle pagine nere, affermando che quegli incantesimi, molti dei quali da lui stesso creati, erano quanto di più empio e malvagio esistesse nell'universo.

Pure la vita fuori dalla villa era notevolmente cambiata per Ambra: Veris la accompagnava in moto a scuola tutte le mattine e ormai per l'istituto si era diffusa la voce che i due abitavano insieme e, probabilmente, erano anche fidanzati. Mentre il primo punto era vero, il secondo era al quanto falso: Veris sembrava avere una relazione di profonda amicizia con Ambra ma nulla di più ( lui si definiva incapace di provare le normali “emozioni umane” che, a suo giudizio, erano solo debolezze). D'altro canto Ambra si fidava profondamente di Veris, ma parlava con lui unicamente come amica e, a volte, come allieva.

Questa strana relazione non era sfuggita né al Niisan, né tanto meno al Contadino, il quale non desisteva dall'intento di provare a portarsi la ragazza a letto. Ogni suo tentativo di approccio veniva però bruscamente fermato da una gelida occhiata di Veris che sembrava promettere interminabili sofferenze se solo avesse alzato un dito sulla ragazza. Nonostante questo...

«Me lo spieghi che avrebbe quel coso più di me?» A parlare era stato proprio il contadino. Aveva approfittato, durante la ricreazione, di un momento in cui Ambra si era venuta a trovare in una zona un po' isolata della scuola.

«Beh... tanto per cominciare: è intelligente, gentile, ben educato, mi rispetta e non mi vede come una cosa da portarsi a letto» le ultime parole erano state pronunciate da Ambra in tono quasi stridulo, a sottolineare la sua esasperazione per l'insistenza di quell'individuo.

«Stai dicendo che sono scemo, per caso?» la voce del contadino si era fatta irosa.

«Complimenti! Finalmente due neuroni hanno fatto collegamento! Cominciavo a disperare sai?» la voce di Ambra era palesemente sarcastica.

Al sentire quella risposta il contadino si fece prendere dall'ira e saltò verso la ragazza, deciso a farla sua in quel posto.

Grave errore.

Gravissimo errore.

Furioso com'era, il ragazzo non vide nemmeno l'enorme mano argentata che lo colpì di lato mandandolo a schiantarsi contro il muro. Non appena si riscosse dal colpo subito,desiderò di essere svenuto: dove prima vi era una piccola ragazza, di costituzione fragile, si ergeva ora una grande creatura simile a un rettile, che apriva e chiudeva furiosamente le ali. Aveva le scaglie nere come la pece e dalla sua bocca gocciolava a tratti quello che sembrava acido. Abbassò il lungo collo fino alla faccia del contadino e gli ruggì contro . « SPARISCI IMMEDIATAMENTE DALLA MIA VISTA, O SARAI IL MIO PROSSIMO PASTO!»

Non fece in tempo a finire la frase che il Contadino si era volatilizzato. Pochi secondi dopo la creatura scomparve lasciando nuovamente al suo posto Ambra. Le piaceva particolarmente quell'incantesimo di metamorfosi che Veris le aveva insegnato... ma forse stavolta aveva esagerato: difficilmente il Contadino avrebbe tenuto la bocca chiusa.

I suoi ragionamenti furono interrotti dal suono della campana che segnalava la fine della ricreazione, che la indusse a tornare verso la classe.

  
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